La ricarica wireless (ecco una nostra selezione dei migliori caricatori) è lentamente diventata una di quelle funzioni irrinunciabili sugli smartphone, indipendentemente dal fatto che offra velocità minori rispetto a quella cablata.
Se il fatto che la maggioranza dei caricatori si basa sullo standard Qi, introdotto dal Wireless Power Consortium (WPC) ormai nel 2008, è un dato piuttosto noto, forse non tutti sanno che il WPC è composto da diversi produttori, tra cui Apple, Samsung e Xiaomi, e che non è proprio rigoroso.
Lo standard, che è aperto (quindi accessibile e utilizzabile da chiunque), definisce il trasferimento di potenza wireless utilizzando la ricarica induttiva su distanze fino a 4 cm, ma una delle sue variazioni più famose è MagSafe di Apple. Questo è stato introdotto nel 2020 con iPhone 12 ed è dotato di un magnete attorno alla bobina per "forzare" l'allineamento con il telefono.
Ora però in occasione del CES il WPC ha introdotto dopo 15 anni la seconda versione del Qi, il Qi2, che aggiunge proprio un anello magnetico per allineare telefono e caricabatterie e quindi consentire una ricarica più efficiente.
Il tutto proprio grazie ad Apple.
Facendo parte del consorzio, Apple ha infatti "donato" il suo design per la costruzione del Magnetic Power Profile del Qi2, che permetterà anche ai telefoni Android o altri dispositivi alimentati a batteria di allinearsi perfettamente con i caricatori, fornendo così una migliore efficienza energetica e una ricarica più rapida.
"Donato", perché abbiamo detto che il Qi è uno standard aperto quindi Apple in teoria non dovrebbe ricevere royalty per il suo progetto.
Il WPC afferma che questo cambiamento potrebbe aprire la ricarica wireless a nuove forme che "non sarebbero possibili utilizzando gli attuali dispositivi basati su superfici piane".
Al momento non sappiamo quali saranno i nuovi smartphone o caricabatterie compatibili con Qi2, ma il WPC afferma che arriveranno per le vacanze del 2023.