Pubblicit comportamentale, Meta ha pochi giorni per eliminarla in 30 paesi europei
03 Novembre 2023 0
In data 27 ottobre, l'ente per la protezione dei dati europeo EDPB (European Data Protection Board) ha adottato una decisione vincolante che riguarda il blocco in 30 paesi della pubblicità comportamentale su Facebook e Instagram, entrambi proprietà di Meta.
Il documento in questione ha affidato alla DPC (Data Protection Commission) irlandese, l'ente per la protezione dei dati del paese che ospita la sede principale di Meta, l'incarico di formulare una serie misure definitive entro due settimane e di notificarle alla società di Zuckerberg, cosa che è già avvenuta il 31 ottobre, concedendo alla compagnia 7 giorni di tempo dalla notifica per metterle in atto. Di conseguenza Meta ha fino al 7 novembre per adeguarsi alle richieste delle autorità o rischia, infrangendo quanto stabilito dal GDPR europeo, multe fino al 4% del fatturato.
La pubblicità comportamentale è basata sulle abitudini dell'utente e prevede quindi che vengano raccolti molti dati su quello che facciamo online. Per questo è ritenuta pericolosa in mancanza di un'opzione per poter concedere o meno il consenso alla raccolta dei dati e questa mancanza è dietro al motivo delle sanzioni da 90.000 euro al giorno sancite dalle autorità norvegesi nei confronti di Meta. L'azienda, però, ha preferito pagare. D'altronde la pubblicità comportamentale è una miniera d'oro per piattaforme che vivono di inserzioni. Questa volta, però, parliamo del rischio di multe enormemente superiori.
Presumibilmente spaventata dal rischio di dover sborsare miliardi di euro, Meta ha risposto prontamente all'offensiva delle autorità europee, affermando di essersi già attivata per l'implementazione di un meccanismo di consenso e di averlo comunicato agli organi competenti da settimane. Ma l'EPDB ha risposto di aver avuto poco tempo per valutare la proposta, ufficialmente datata 30 ottobre, che al momento è al vaglio della DPC irlandese e della CSA (Convened Supervisory Authorithies).
Meta ha già annunciato che darà ai cittadini dell'UE e del SEE (Spazio economico europeo) la possibilità di dare il proprio consenso e, a novembre, offrirà un modello di abbonamento per conformarsi ai requisiti normativi. I membri dell'EDPB sono a conoscenza di questo piano da settimane e noi eravamo già pienamente impegnati con loro per arrivare a un risultato soddisfacente per tutte le parti. Questo sviluppo ignora ingiustificatamente questo attento e solido processo normativo. - portavoce Meta
L'altra strategia messa in campo da Meta per sfuggire alla morsa delle autorità europee circa la pubblicità comportamentale è quella degli abbonamenti che eliminano del tutto le inserzioni. Ed è una strategia che si fonda su una decisione della Corte di giustizia dell'Unione Europea che l'ha ritenuta un'opzione sufficiente per risolvere la questione della mancanza di consenso. Ma l'approccio aggressivo dell'EPDB verso la pubblicità comportamentale potrebbe cambiare le carte in tavola portando il colosso dei social a riformulare ulteriormente le sue strategie future.