Quella dell’infermiere è una professione sempre più richiesta e che affascina tantissimo: che sia nel settore della sanità pubblica, o magari nel privato o a chiamata, vediamo che i compiti e le responsabilità degli infermieri si sono moltiplicati e la retribuzione è sempre oggetto di acceso dibattito, risultando tra le più basse d’Europa. Scopriamo insieme a quanto ammonta lo stipendio di un infermiere in Italia a seconda del suo luogo d’impiego.
Si può notare una grande variabilità di salario, anche all’interno del pubblico stesso, poiché persino all’interno degli ospedali la stessa professione ha degli inquadramenti contrattuali alquanto diversi e non è raro, per esempio, il caso di infermieri che vengono assunti tramite delle cooperative.
Gli infermieri che vengono assunti presso gli ospedali appartengono da qualche anno alla categoria retributiva D, categoria che al suo interno è suddivisa in 7 livelli. La progressione, che va dalla D alla D6, avviene solo per anzianità e lo scatto avviene in modo automatico ogni 5 anni di servizio. Lo stipendio per la prima categoria è di 23.074,40 euro mentre quello dell’ultima categoria ammonta a 27.990,10 euro annui.
Quanto guadagna un infermiere? C’è dell’altro
Sono questi alcuni degli importi per 36 ore di lavoro settimanali, con almeno 11 ore di riposo continuato prese tra un turno e l’altro. Oltre a queste, devono anche essere considerate le tante ore di straordinario che, per carenza di personale, praticamente si presentano all’ordine del giorno. Tale surplus viene poi pagato con una maggiorazione del 15% se viene effettuato in orario diurno, del 30% se si fanno degli straordinari per i giorni festivi o per le notte (dalle 22 alle 6) e del 50% se ci si riferisce ai notturni festivi.
Un infermiere non può superare, però, le 180 ore di straordinario l’anno, ma è comunque prevista una flessibilità fino a 250 nei casi più eccezionali. Ci sono altre entrate ancora che possiamo aggiungere allo stipendio base che riguardano la reperibilità o addirittura la pronta disponibilità. Dalle 4 alle 11 ore di lavoro, vediamo che è corrisposta una maggiorazione del 10%, mentre dalle 12 ore in poi si percepiscono ben 20,66 euro lordi.
Diciamo inoltre che per alcune unità operative particolari sono dovuti alcuni indennizzi. Per esempio, al personale impiegato in sala operatoria, in terapia intensiva, in terapia sub-intensiva e anche per il servizio di nefrologia e di dialisi in cui l’indennità corrisponde a 4,13 euro al giorno. La quota sale però a 5,16 euro per tutti coloro che lavorano presso il servizio di malattie infettive o l’assistenza domiciliare.