Rabbit R1, il non-smartphone basato su intelligenza artificiale, è uno dei dispositivi più attesi dell'anno, ma allo stesso tempo uno dei più misteriosi. Quasi nessuno ha avuto il piacere di provarlo dal vivo, e anche sui tempi di spedizione c'era ancora un po' di incertezza.
L'azienda ne ha quindi approfittato per fare luce su molti dei dubbi della sua neonata community con un lungo post sul proprio sito. Le informazioni più importanti le trovate riassunte qui sotto, in attesa della nostra recensione.
Spedizione e consegna di Rabbit R1
La spedizione di Rabbit r1 non è così "lineare" come si potrebbe pensare. I dispositivi vengono prima trasferiti dalla fabbrica alla dogana e, successivamente, agli Stati Uniti per un'ulteriore verifica doganale. Infine, gli r1 raggiungeranno il magazzino di Rabbit, e da lì saranno spediti agli acquirenti. L'azienda si impegna a tenere i clienti aggiornati via email durante ciascuna fase del processo di spedizione.
Il primo lotto partirà, come previsto, il 31 marzo 2024.
In base a quanto abbiamo appena detto, i dispositivi inizieranno ad arrivare ai clienti statunitensi a partire dal 24 aprile. Per chi lo abbia ordinato da altre parti del mondo, ovviamente, ci vorrà di più.
Il Large Action Model (LAM)
Il LAM rappresenta una pietra miliare per rabbit, mirando a rendere r1 capace di apprendere l'uso di qualsiasi software, e migliorando nel tempo.
Questo modello speciale è progettato per interpretare gli input in linguaggio naturale, offrendo un'interazione utente intuitiva senza precedenti. L'attenzione iniziale è rivolta alle applicazioni più popolari, che beneficeranno di una UI personalizzata per ogni categoria di servizio.
E questo è solo l'inizio. Il LAM di adesso è, letteralmente, il peggiore che vedrete. Col tempo non potrà fare altro che migliorare.
Funzionalità al lancio
Al momento del lancio, r1 offrirà una serie di funzionalità base tra cui:
- La capacità di dialogare.
- Funzioni di ricerca, visione AI, e traduzione bidirezionale.
- La possibilità di prendere appunti con riassunti potenziati dall'IA.
Inoltre, il Large Action Model (LAM) sarà presente in funzioni quali la musica, l'IA generativa, il rideshare, e le funzioni legate all'alimentazione fin dal giorno uno, con ulteriori capacità che saranno introdotte attraverso aggiornamenti OTA.
La modalità di insegnamento
Una delle caratteristiche più attese è la modalità di insegnamento, che consentirà agli utenti di personalizzare i compiti eseguiti dai loro "rabbits". Da come vengono descritti sembrano un po' come i GPTs di ChatGPT.
Questa funzione sperimentale è prevista per essere rilasciata entro la fine dell'anno, con l'obiettivo di offrire una personalizzazione e una flessibilità senza precedenti nell'uso di r1.
Aggiornamenti e OTA
Gli aggiornamenti di r1 saranno gestiti prevalentemente attraverso il cloud, permettendo al dispositivo di rimanere sempre aggiornato con le ultime funzionalità e miglioramenti software senza richiedere interazioni manuali da parte dell'utente.
Questo vuol dire che in molti casi non ci sarà un'OTA da scaricare, come avviene di solito sugli smartphone, e qualora ci fosse sarà leggera, nell'ordine dei megabyte. In ogni caso l'utente sarà sempre avvisato.
Rabbit hole e la privacy
Rabbit hole è un portale che servirà a gestire tutti i servizi connessi ad r1, o meglio a rabbit OS, e sarà disponibile fin da subito.
È tramite lui che potrete, ad esempio, configurare l'account Spotify, o quello di altri applicativi.
Rabbit hole agirà come hub centrale per la gestione dei servizi connessi a rabbit OS, assicurando che la privacy e la sicurezza delle informazioni degli utenti siano sempre protette grazie all'uso della crittografia.
Rabbit si impegna a non memorizzare informazioni nel suo database. Tuttavia, uno stato autenticato delle applicazioni con cui vi siete loggati verrà salvato sul cloud dell'azienda (altrimenti non potrebbero funzionare), memorizzato in modo sicuro. È possibile rimuovere queste informazioni ogni volta che lo si desidera.
Collaborazione per l'innovazione del settore IA
La collaborazione con Perplexity, Anthropic, e OpenAI permette di instradare le richieste degli utenti verso i modelli più adatti per rispondervi, che siano quelli di Rabbit stessa o meno.
I dati dell'utente vengono memorizzati sui server di Rabbit; solo le conversazioni che non contengono informazioni personali, private o sensibili, vengono inviate ai partner.
La chiosa di tutto è altrettanto importante.
I LLM sbagliano, e possono essere lenti nel rispondere (è tutto sul cloud). Siamo solo all'inizio, ma Rabbit si sente già parte di una "grande famiglia" che vuole spingere l'esperienza utente in avanti.