Recensione AKKO x MonsGeek M1W SP: tastiera meccanica anche ISO per veri intenditori

1 year ago 350

Non è la prima volta che vi parlo di MonsGeek, il marchio di AKKO pensato per offrire prodotti di qualità a prezzi convenienti. Finora erano stati lanciati kit fai-da-te per assemblare tastiere meccaniche in metallo di quasi tutti i formati (75%, TKL, 1800), stavolta però ci troviamo di fronte a un prodotto fatto e finito davvero, davvero speciale. Si chiama MonsGeek M1W SP e, sulla falsa riga dei kit precedenti, è anch'essa una tastiera meccanica in metallo. E la cosa bella è che è disponibile sin da subito anche in formato ISO! Scopriamola insieme.

La confezione della MonsGeek M1W SP di AKKO include: la tastiera, un copritastiera in plastica rigida trasparente, cavo nero in plastica gommata a spirale, un adesivo grande quanto il fondo della tastiera per la "Tape Mod", adesivi in teflon per effettuare la così detta "Force Break Mod", un set completo di stabilizzatori a piastra, ricevitore Wi-Fi USB-A, e gli strumenti per rimuovere keycap e switch meccanici. Una confezione che strizza l'occhio ai fan delle tastiere custom insomma. L'unica assenza di rilievo è secondo me relativa ai tasti extra che di solito AKKO include nelle tastiere ISO. Nella Horizon ad esempio c'è tutto un kit di keycap che permettono di rendere la tastiera molto simile a quella italiana (a eccezione delle lettere accentate). Qui invece non ci sono tasti in più, ed è un po' un peccato.

MonsGeek M1W SP è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 75% composta da 82 tasti.

È priva di tastierino numerico e le forme sono quelle classiche del formato in esame: frecce direzionali leggermente spostate verso sinistra, linea di tasti funzione all'estrema destra (Home, PgUp, PgDn, End), tasto Delete a sinistra di un comodo potenziometro in metallo, tasto Shift di destra più corto.

Il layout, come oramai avrete capito, è ISO UK, con il tasto Invio più grande, lo shift di sinistra più corto e il tasto che di solito troveremmo a fianco di Z con le parentesi angolari. Anche se in realtà il layout ISO UK non ha le parentesi angolari su questi tasti, ma ci torno a breve.

I keycap in dotazione sono realizzati in PBT (polibutilentereftalato) double-shot, tra i più resistenti, sia per solidità che per qualità della stampa, che potete trovare in commercio. Proprio loro contribuiscono a rendere speciale questa tastiera. Sono shine-through, quindi la retro-illuminazione dei LED sottostanti passa attraverso illuminando lettere, simboli e tasti funzione.

La sezione che fa filtrare la luce però è sul lato frontale del tasto, non sulla parte superiore! L'effetto è davvero particolare. Si è portati a pensare che la visibilità sia ridotta: in realtà visto come si tiene la tastiera sulla scrivania e vista l'inclinazione del profilo dei tasti stessi, tutto si vede perfettamente, e per una volta tanto siamo di fronte a keycap in PBT che lasciano passare la luce. I keycap formano un gradiente di colore che va dal grigio chiaro della fila dei tasti funzione fino al nero della linea con la barra spaziatrice. Il font è estremamente classico, e con la retro-illuminazione spenta lettere e simboli sono a malapena visibili.

Il profilo è OEM, una sorta di Cherry rialzato e con curve della parte superiore leggermente più accentuate. La scelta di questo profilo aumenta la visibilità dei tasti.

Gli switch del modello in questione sono i nuovi AKKO V3 Piano Pro. Si tratta di una versione migliorata degli switch CS Piano.

Il nome è dovuto ai colori che li caratterizzano: bianco e nero. Sono switch meccanici di tipo lineare a 5 pin. Sono dotati di una forza di attuazione di 45 ± 5 gf, di una distanza di attuazione di 1.9 ± 0,5 mm e di una corsa totale di 3,5 mm. Sulla carta insomma sono switch lineari estremamente classici. Vantano però uno stelo dotato di paratie anti polvere, utili anche ad aumentare la stabilità dei tasti, e lubrificante applicato a livello di fabbrica. Si chiamano Piano per via dei colori, ma anche il suono è sufficientemente "Piano". Più "TICK" che "THOCK", è sufficientemente delicato, soprattutto considerato che si tratta di una tastiera in metallo, e piacevole. Ottima l'esperienza di digitazione. Se siete già abituati ai lineari classici non farete fatica ad abituarvi a questi. Ecco una clip audio della MonsGeek M1W SP con switch AKKO V3 Piano Pro in fase di digitazione.

Buoni gli stabilizzatori, che risultano già lubrificati sia sulla staffa che, leggermente, sullo stelo. È il classico modello a piastra utilizzato da AKKO, dotato di paratie anti-polvere e facilmente smontabile. Come accennato tra l'altro in confezione trovate un set sostitutivo. Dalle fessure della piastra all'altezza della barra spaziatrice si intravedono le soluzioni fonoassorbenti presenti nella scocca della tastiera. Il rumore degli stabilizzatori non è affatto male. Non ci sono ping metallici o altri rumori poco eleganti, e in definitiva non sono affatto male per essere degli stabilizzatori di una tastiera con scocca in alluminio. Ci sono ovviamente margini di miglioramento, ma appunto smontarli, lubrificarli o sostituirli è questione di poco.

La PCB è compatibile con switch a 3 o 5 pin. AKKO non ha specificato di che tipo di socket si tratti. Ogni slot vanta LED RGB dedicato orientato verso sud. Stavolta AKKO ha curato la pagina prodotto nei minimi dettagli, e ci sono un sacco di dettagli da spulciare riguardanti gli interni della tastiera.

Subito sotto tasti e switch troviamo una piastra in policarbonato. La scelta di un materiale così flessibile è giustificata dalla tipologia della tastiera stessa: si tratta di un Gasket Mount. Le alette della piastra sono chiuse a sandwich tra le due sezioni in alluminio della scocca, e per rendere il tutto più ammortizzato si usano delle guarnizioni (gasket) in silicone. Subito sotto la piastra c'è uno strato in schiuma PORON, seguito a ruota da un pad in schiuma IXPE che poggia direttamente sulla PCB. Sotto la PCB troviamo un altro strato di schiuma PORON di 3 mm e, sul fondo, uno strato isolante in schiuma acrilica VHB che permette, a detta di AKKO, di evitare qualsiasi problema di corto-circuito. Una soluzione che di solito i produttori non applicano, e la stessa AKKO dice che è raro che ci siano problemi di questo genere. Ma la sicurezza non è mai troppo! Nella seguente immagine potete vedere lo schema esploso della tastiera.

La scocca è in alluminio di ottima qualità. Che poi in sostanza ci troviamo di fronte a una MonsGeek M1 migliorata, visto il rinnovo dei materiali fonoassorbenti e altre novità hardware che vedremo a breve. Ci sono persino gli inserti oro laterali, che sul modello nero non ci stanno affatto male. Per smontare il tutto ci sono le classiche viti a testa esagonale sul retro e qualche vite sulla piastra che trovate levando tasti e switch. Essendo basata su un kit fai-da-te, è ovviamente facile da smontare e da personalizzare. Veniamo alle dimensioni: 333 x 146 x 33 mm, in linea insomma con i modelli 75%. Il peso è notevole: siamo intorno ai 2,2 kg. Inutile che vi dica che è letteralmente inamovibile. I LED di stato sono "nascosti": se attivate CapsLock e WinLock i LED dei rispettivi tasti saranno illuminati di bianco. C'è anche un LED per lo stato della batteria, ed è integrato sotto la barra spaziatrice.

La batteria è composta da due celle da 3.000 mAh l'una, per un totale di 6.000 mAh. Il polling rate è pari a 1.000 Hz in modalità cablata e in Wi-Fi o a 125 Hz in Bluetooth.

Il che ci porta a parlare della connettività. MonsGeek M1W, a differenza del kit originale, vanta tre diverse modalità di connessione: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione, Bluetooth 5.0 o Wi-Fi 2.4 GHz grazie all'apposito ricevitore USB-A che trovate in confezione. Ecco quindi spiegato la W nel nome: questa variante è anche wireless, senza fili quindi. Per quanto riguarda la compatibilità, la tastiera in analisi è utilizzabile su sistemi Windows, macOS, e anche su dispositivi mobili tramite Bluetooth (o cablata su Android). In generale funziona su qualsiasi dispositivo normalmente compatibile con una tastiera. Per passare dalla Windows a quella macOS (cambiano le scorciatoie) c'è uno switch fisico a 3 stati nascosto sotto il tasto CapsLock: in alto per macOS in modalità wireless, nel mezzo per la modalità con filo, in basso per la modalità wireless di Windows.

Un'altra scelta peculiare, dettata probabilmente dal non voler rovinare la scocca in alluminio con interruzioni atte a ospitare lo switch in questione.

La porta USB-C è sulla sinistra, in un incavo abbastanza pronunciato che potrebbe ostacolare l'utilizzo di alcuni cavi. Ci sono ad esempio alcuni cavi a spirale di AKKO stessa che non entrano, visto che circondano il collegamento USB con una scocca in plastica squadrata che appunto non entra nell'incavo della MonsGeek.

Una nota sul potenziometro. AKKO nella scheda prodotto dice di averlo migliorato cambiandone l'altezza e modificando la plastica che si trova all'interno della manopola (l'esterno è in alluminio). E posso confermare quanto detto da AKKO: rispetto a quello della MonsGeek M1 originale non va a strusciare sull'alluminio della scocca, e a differenza dell'altro alla pressione restituisce un feedback sia tattile che uditivo.

Estetica, costruzione ed ergonomia

MonsGeek M1W viene proposta da AKKO sul suo store europeo in tre colorazioni: quella nera con tasti gradiente dal grigio al nero, che è quella protagonista di questa recensione, argento con tasti gradiente che vanno dal rosa chiaro al rosa vivo, e viola con tasti gradiente sui toni del viola.

Occhio però: solo la variante nera ha i tasti ISO, le altre due colorazioni sono disponibili solo in versione ANSI USA, e quella viola al momento della stesura di questa recensione risulta terminata. Comunque sia, ecco le tre colorazioni nella gallery seguente:

Esteticamente parlando, da una parte potremmo definirla classica, viste le sue forme in linea con altri modelli custom e i colori eleganti e tutt'altro che sgargianti. Ad aggiungere eleganza ci sono anche gli inserti oro di lato, che spezzano la monotonia del nero e danno un po' di "movimento" alla struttura. Dall'altra, possiamo anche definirla originale, vista l'apparente assenza dei simboli sui tasti e la conseguente retro-illuminazione di lato. Tutte le foto della review sono con i LED RGB in stile arcobaleno, ma nulla vieta di impostare un'illuminazione bianca uniforme (o di altri colori) per donarli un aspetto più professionale. Una cosa comunque è sicura: non passa inosservata.

Non è certo la prima tastiera ad arrivare sul mercato con tasti del genere, e anzi, ce ne sono alcune del tutto prive di simboli. Questa però, sia per via del gradiente che dell'illuminazione laterale, sa appunto essere più originale del solito. Se non avete problemi a ricordarvi la posizione dei tasti fa la sua sporca figura anche con i LED tutti spenti.

Da un punto di vista costruttivo, ci troviamo di fronte a un monolite di alluminio virtualmente indistruttibile. Ad aumentarne la possibilità di resistere anche una decina (o più) di anni sulla vostra scrivania concorrono anche i tasti in PBT double-shot e le accortezze a livello costruttivo. Per smontarla, come già accennato, c'è da rimuovere un po' di viti sul retro e anche una serie aggiuntiva che tiene unito il sandwich di componenti interni. È bella piazzata, ben assemblata e dotata di sonorità ottime già out-of-the-box.

Difficile chiedere di meglio. La retro-illuminazione, come avrete intuito, stavolta serve. Di conseguenza la MonsGeek M1W si vede bene anche al buio.

Sul retro ci sono ben 4 piedini gommati orizzontali. In combinazione con il peso fanno sì che la tastiera sia del tutto inamovibile. Non c'è modo di rialzare la struttura, ma grazie all'inclinazione della scocca e alla scelta dei tasti con profilo OEM sinceramente non se ne sente il bisogno.

Come di consueto, MonsGeek M1W mi ha fatto compagnia per diversi giorni, in cui l'ho usata sia per lavorare che per giocare a Overwatch 2, Baldur's Gate 3 e Starfield. Non è una tastiera gaming per tutta una serie di ragioni, ma visto il polling rate di 1.000 Hz e gli switch lineari diciamo che si lascia usare anche in questo campo. E volendo ci sono anche le macro! Lavorativamente parlando, scriverci è un vero piacere. Non solo si mantiene un'ottima velocità di scrittura, ma le sonorità sono gradevoli, e non tutti sentiranno la necessità di metterci le mani per migliorarla.

L'ergonomia è molto buona, anche per quanto accennato poco fa a riguardo dell'inclinazione naturale che vanta la tastiera. Il fatto che lettere, simboli e numeri siano di fianco ne migliorano la visibilità. Sembra incredibile, ma tenendo la tastiera sulla scrivania di fronte a voi fate meno fatica a guardare i tasti così che ad avere le stampe sopra il tasto. E con questo modello non avrete nemmeno problemi di layout, visto che è ISO UK. Il tasto Invio è il nostro, e anche il posizionamento dei tasti è quello classico delle tastiere italiane. Purtroppo i simboli associati ai numeri e ad altri tasti non tornano, e le lettere accentate non sono indicate. Si va quindi a memoria.

La divisione MonsGeek di AKKO ha rilasciato il suo software ufficiale denominato MonsGeek Driver per Windows e macOS, utile ad accedere a tutte le funzionalità della tastiera. Lo trovate sul sito ufficiale del marchio (il link sullo store AKKO è rotto).

Come al solito la tastiera è già programmata con tutta una serie di scorciatoie: troviamo ad esempio quelle per cambiare modalità di retroilluminazione e gestirne i parametri (luminosità, velocità, direzione); avviare applicazioni; gestire la riproduzione di contenuti multimediali. Il manuale incluso in confezione vi accoglie con un lungo elenco di queste scorciatoie. Sempre con le scorciatoie si gestisce il passaggio tra i vari dispositivi collegati. Con FN + E, R e T si passa ai dispositivi associati via Bluetooth, con FN+Y al ricevitore Wi-Fi e con FN-U alla modalità cablata USB. Per passare dalla modalità Windows a quella macOS c'è lo switch fisico nascosto sotto il tasto CapsLock. Si può anche attivare una modalità di switch automatica dal software. A seconda di quale delle due modalità usate, ci sono diverse scorciatoie di tastiere attive. Ad esempio in quella macOS la combinazione FN+F4 attiva Siri.

E lato software? MonsGeek Driver non è altro che il software che usano EPOMAKER e altri marchi cinesi con applicato il marchio di MonsGeek. Non c'è nulla di male, ma forse ci aspettavamo qualcosina in più. In ogni caso, dall'app si può:

  • registrare macro, grazie a un'interfaccia piuttosto classica con gli indicatori di ritardo, elenco di macro e altre funzioni classiche, tra cui la modifica di parametri ed eventi a registrazione completata;
  • aggiornare il firmware della tastiera e modificare i parametri di standby;
  • creare effetti di retro-illuminazione completamente personalizzati (si chiama User picture) o impostare quelli già memorizzati;
  • cambiare l'associazione dei tasti, riprogrammandoli tutti a eccezione di pulsanti quali FN, Win, Esc; occhio che qui si possono programmare anche fino a 4 layer di tasti;
  • accedere alla sezione Share, con mappature di tasti e macro create dalla community

Tutto quello che ci si aspetterebbe da un prodotto del genere insomma.

Tutto questo però è disponibile solo in inglese, e per svolgere alcune funzioni vi serviranno un po' di tentativi.

La batteria da 6.000 mAh non fa miracoli, e stavolta è AKKO stessa a rilasciare i dati di utilizzo. Si arriva a 8 giorni di utilizzo con RGB accesi usandola mediamente 4 ore continuative o 25 giorni con RGB spenti e sempre una media di 4 ore al giorno. Valori in linea con tante altre tastiere, forse addirittura un po' sottotono. E stavolta non vale neanche il consiglio di spegnere i LED, visto che in questa tastiera tornano utili. Peccato poi che da software non ci siano parametri di gestione delle politiche di stand-by. Se non altro c'è un piccolo LED che si intravede da sotto la barra spaziatrice che ci dice il livello di carica residua della tastiera. Se il LED è rosso vi conviene passare alla modalità cablata.

MonsGeek M1W viene venduta sul sito europeo di AKKO a 149,99€, a cui dovete aggiungerci circa 30€ di tasse.

Può sembrare tanto, ma stiamo parlando di una tastiera in alluminio, e quando la scocca è di questo materiale i prezzi sono sempre più alti della media. Se in fase di acquisto usate il coupon "SMARTWORLD" ottenete un 10% di sconto sul prezzo della tastiera. Il totale così ammonta a 165€ circa. Considerate anche che è un modello ISO con un set di tasti unico nel suo genere, e che la tastiera vanta potenziometro, socket hot-swappable, switch di qualità e programmabilità via software.

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

AKKO x MonsGeek M1W SP

MonsGeek M1W è una gran bella tastiera meccanica che offre formato ISO, connettività senza fili, potenziometro dedicato, software e tutti quegli aspetti che vi permettono di personalizzarla anche tramite modifiche di tipo fisico. Il prezzo non è per tutti, ma se bazzicate l'universo delle meccaniche custom saprete quanto me che acquistarne di buona qualità tutte in alluminio richiede solitamente investimenti ben più alti di così.

Sommario

Unboxing MonsGeek M1W SP 8

Caratteristiche tecniche 9

Estetica, costruzione ed ergonomia 10

Voto finale

AKKO x MonsGeek M1W SP

Pro

  • Formato ISO UK!
  • Confezione pensata per gli amanti delle custom
  • Hot-swappable, keycap in PBT retro-illuminati!
  • Anche Bluetooth o Wi-Fi via dongle
  • Scocca in alluminio
  • Potenziometro

Contro

  • Software solo ENG (e un po' spartano)
  • Versione ISO solo nera
  • Prezzo non per tutti
  • Mancano i tasti extra in confezione

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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