Recensione Asus CX3402 Chromebook Plus: una svolta per i portatili Google?
29 Dicembre 2023 1
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Sin dal lancio ufficiale nel 2011 di ChromeOS ho sempre avuto grandissimi dubbi sulla validità di questo sistema operativo, un po' colpa di quante poche funzionalità avesse a disposizione e un po' per i limiti che aveva in fase di rilascio. Seppur nel tempo fosse migliorato molto grazie a svariati aggiornamenti non vi nascondo che ho continuato a snobbarlo perché mi dicevo: "che senso ha comprare un notebook con Chrome e poco altro quando allo stesso prezzo ti puoi comprare un notebook con Windows e Chrome come browser?".
Anche l'arrivo del Play Store e delle app Linux non scalfirono più di tanto le mie idee, pensando sempre tra me e me "ma se le app android non girano bene su un tablet, figurati su un notebook". Qualche mese fa però mi è capitata l'occasione di acquistare un Pixelbook del 2017 ricondizionato a poco più di 50 euro e, seppur l'intento iniziale era di tenerlo per collezione, ho deciso di farci un giro. Avevo ordinato la versione con i5 e 8gb di ram difatti ma si è poi rivelata essere quella i7 con 16GB di ram e sin dai primi minuti girava tutto dannatamente bene.
Le app del Play Store non presentavano bug anzi, ce n'erano di ottimizzate specificatamente per i Chromebook con anche dei giochi specifici a disposizione. Benissimo anche le app Linux che permettevano di avere esperienze, come Discord, alla pari di un notebook Windows. Pieno di hype per questa "scoperta" mi sono iniziato ad informare sui Chromebook fin quando sono venuto a conoscenza dei "Chromebook Plus" appena lanciati sul mercato e ho quindi deciso di provarne uno.
Il notebook del quale parliamo oggi infatti è un Asus CX3402 che sto provando ormai da settimane e fa parte di questo nuovo programma "Chromebook Plus" che ci garantisce degli standard qualitativi decisamente più alti rispetto ai tipici dispositivi basati su ChromeOS. Il prezzo è relativamente basso, parliamo di 349€ in offerta la scorsa settimana su Amazon mentre il prezzo medio è di circa 400-450€. Tra i requisiti minimi che deve avere un Chromebook per entrare nel programma "Plus" troviamo:
- Una CPU Intel Core (i3 o successiva) o AMD Ryzen 7000
- Un pannello IPS con risoluzione minima 1080p
- Una webcam con risoluzione 1080p
- Almeno 8 GB di RAM
- Almeno 128 GB di spazio di archiviazione
- un requisito di durata della batteria di 10 ore in base agli standard di test interni (per tutti i Chromebook).
Grazie a questi requisiti abbiamo a disposizione delle feature uniche come la "gomma magica" in Google Foto che abbiamo già apprezzato abbondantemente nei Pixel 8 e 8 Pro, miglioramenti all'illuminazione e alla cancellazione del rumore nelle videoconferenze e la sincronizzazione dei file offline per scaricare automaticamente i file da Drive sul proprio notebook (spazio permettendo). Non solo perché avremo anche sfondi personalizzati generati dall'intelligenza artificiale utilizzando semplici istruzioni di testo, un "assistente di scrittura personale" e sfondi IA generativi per le videochiamate. Tutti i Chromebook Plus, inoltre, includono anche un abbonamento di tre mesi a Photoshop sul Web e tre mesi di accesso a GeForce Now.
I NUOVI "NON LIMITI" DI CHROME OS
Prima di iniziare con la recensione vera e propria vorrei parlare dello stato attuale di ChromeOS perché, a maggior ragione con questi nuovi Chromebook Plus, abbiamo uno scenario dove possiamo affrontare un editing video con LumaFusion, editing foto con la suite Adobe in versione web e Google Foto, fare del gaming con GeForce Now in cloud, sfruttare la GSuite per la produttività ed infine sfruttare le varie app e web app come PrimeVideo, AppleTV, Netflix e Disney+ per la multimedialità.
Delegare funzioni al cloud e al web limita molto la necessità di un hardware potente e sfrutta al meglio l'ottimizzazione lato batteria e prestazioni nel tempo che può avere un device con ChromeOS rispetto a Windows. Ho provato svariati notebook "cinesi" windows economici e tutti dopo uno due anni iniziano a rallentarsi in modo evidente se usati nel quotidiano.
INDICE
DESIGN E MATERIALI
Sin dal primo feedback tattile si ha una buona impressione di questo Asus CX3402 poiché è sì tutto in plastica, ma di buona fattura. Se infatti il fondo è rigido e spartano, pensato per graffiarsi il meno possibile, lo stesso non lo possiamo dire per la scocca a protezione del display. Questa è decisamente più piacevole al tatto con un effetto stile "metallico" poco tendente al trattenere ditate e graffi. Asus ha ben pensato di inserire gommini sul fondo per migliorare il grip e due comodi "piedini" nella scocca a protezione del display in modo da evitare un contatto diretto tra plastica dello chassis e la superficie di appoggio.
Il peso è relativamente ridotto: 1.4kg che per un portatile con display da 14" sono nella media. Non parliamo di una macchina fanless come il Pixelbook e quindi le dimensioni più generose comportano anche un peso maggiore. Fortunatamente il caricatore da 45W incluso in dotazione è leggerissimo e compatto, compensando decisamente la questione peso quando si parla di trasporto in viaggio. Le feritoie per far fluire l'aria sono ben disposte ma già vi anticipo che la ventola non entrerà quasi mai in funzione al punto che i primi giorni mi sono chiesto se funzionasse davvero. Le temperature sono sempre sotto controllo ed il notebook non tende praticamente mai a scaldare anche con qualche videogioco Android in esecuzione. Per quanto riguarda le porte a disposizioni troviamo sui lati
- 2x USB-A 3.2 Gen 1
- 2x USB-C 3.2 Gen 1
- 1x HDMI 1.4
- 1x jack audio combo da 3,5 mm
LA TASTIERA ED IL TRACKPAD
Scrivere con questo Asus CX3402 è piacevole poiché sin dai primi minuti veniamo accolti da una tastiera relativamente semplice e con un buon feedback tattile. Non ho commesso praticamente mai errori di digitazione, cosa rara considerando che impiego sempre qualche settimana ad abituarmi a nuove tastiere. Purtroppo non c'è la retroilluminazione ma anche in questo caso ci sono versioni con questa disponibilità. Il trackpad da 5.7" è abbastanza ampio per sopperire alla mancanza del touchscreen ma reputo le gesture e lo scorrimento del mouse di ChromeOS ancora un passo indietro rispetto a Windows o Mac.
Soprattutto nel trascinare file magari da una cartella all'altra ho sempre la sensazione che il movimento non sia fluido e anche andando a "giocare" con le impostazioni non c'è un gran cambiamento. Il trackpad per il resto è sufficiente seppur il click destro abbia una taratura differente dal sinistro, lasciando anche un gap maggiore quando premuto da quel lato. Piacevolissime e comode le scorciatoie rapide poste sopra i numeri sulla tastiera. Non vi ho detto poi che questo notebook ha superato i test di resistenza previsti dallo standard MIL-STD-810, rendendolo a tutti gli effetti uno dei notebook più "resistenti" su questa fascia di prezzo.
DISPLAY E AUDIO
Il display è un IPS con risoluzione FullHD ovvero gli standard minimi garantiti dal programma "Chromebook Plus". Mi sarei aspettato qualcosa in più dalla luminosità che si ferma a 250Nits, troppo pochi per utilizzare il notebook in esterna senza avere complicazioni sotto la luce diretta del sole. Il trattamento opaco permette sì di eliminare molti riflessi ma non può fare miracoli. I colori sono buoni seppur di base è impostato un profilo relativamente "flat". La nostra unità non ha il touchscreen seppur Asus notifichi sul loro sito come ci sia anche la possibilità di richiedere questa versione. Bene la luminosità minima che al buio risulta essere decisamente bassa e quindi poco fastidiosa.
Non benissimo l'audio che risulta essere l'unica caratteristica hardware a non convincermi del tutto. L'uscita posta soltanto inferiormente unita a due speaker non troppo potenti fa sì che nella visualizzazione di contenuti multimediali è preferibile utilizzare cuffiette via cavo o true wireless. Il volume massimo non è neanche basso ma la qualità è discutibile con dei bassi quasi inesistenti per un effetto "stile radiolina" abbastanza marcato.
HARDWARE E PRESTAZIONI
Parlando di hardware vi notifico che sotto la scocca abbiamo una CPU Intel i3-1215U con GPU integrata UHD Graphics di 12° generazione. Seppur non sia la soluzione più potente sul mercato parliamo comunque di sei core suddivisi in 2 core ad alte prestazioni e 4 core efficienti. Per capirci la controparte Ryzen sarebbe un Ryzen 3 5300U. Per la RAM parliamo di 8GB LPDDR5 in tutte le versioni e 128/256GB di storage UFS. C'è anche una versione da 512GB con le NVM.e ma non è attualmente disponibile nel nostro mercato. Il Wi-Fi 6 è ottimo come anche il Bluetooth 5.2.
Nella vita comune navigare con Chrome, creare documenti e file excel con la GSuite, visualizzare contenuti multimediali, passare del tempo su Discord tra videochiamate e streaming schermo è piacevole, anzi, più che piacevole. Rispetto alle controparti Windows qui non ho mai avvertito il minimo impuntamento con ogni operazione che procede senza singhiozzi. Ho sfruttato spesso anche la suite Adobe Web per creare copertine di video youtube o modificare dei RAW con Lightroom. C'è la possibilità di sfruttare anche tutta la malleabilità e funzionalità di Adobe Express con il grande vantaggio di consumare pochissime risorse.
Se anche videogiocare non è un problema tra GeForce Now e Google Play Store lo stesso non si può dire dell'editing video. Videogiocare a titoli come TFT, scaricati direttamente dal Play Store, è più che soddisfacente con una esperienza a volte superiore ad un tablet. Per quanto riguarda l'editing video purtroppo le scelte a disposizione sono pochissime. Le app del play store funzionano quasi tutte terribilmente e LumaFusion, l'unica effettivamente ottimizzata e completa, costa 30€. Servirebbe un Video Editor con funzioni AI sviluppato direttamente da Google, così da rendere Google Foto ancor più completa.
Decisamente apprezzate le feature esclusive dei ChromeBook Plus per le videochiamate e quelle di Google Foto come la gomma magica. Meno importanti ma piacevoli altre come alcuni sfondi dinamici che cambiano nell'arco della giornata che potrebbero tranquillamente essere supportati anche dai Chromebook standard. La nuova politica di aggiornamenti basata su 10 anni di supporto software poi addolcisce ancora di più il tutto, rendendo questi notebook economici perfetti per tutte quelle persone che non cambiano spesso il proprio device ma vogliono nel tempo un prodotto aggiornato e prestante.
Uno dei cavalli di battaglia di ChromeOS difatti è proprio quello di non "degradare" col tempo, al contrario di Windows. Aver messo le mani su un Pixelbook usato del 2017 mi ha permesso proprio di mettere ciò alla prova e dopo svariati mesi di utilizzo posso assolutamente confermare ciò. Certo, è difficile che teniate un notebook per 10 anni ma avere comunque questa garanzia allontana di molto lo spettro ormai frequente dell'obsolescenza programmata.
AUTONOMIA
L'autonomia di questo Asus CX3402 fa fede su una batteria a tre celle agli ioni di litio da 50Wh e capacità di essere ricaricata a 45W via USB-C. La durata garantita è di 10 ore nell'utilizzo standard ma, mettendo sotto stress il notebook siamo arrivati anche a toccare le 5h di display attivo. In una giornata standardizzata e con pressoché soltanto scrittura articoli abbiamo notificato circa 8-10 ore di utilizzo continuativo. C'è chi in commercio fa meglio ma non parliamo comunque di dati pessimi.
CONSIDERAZIONI FINALI
Tirando le conclusioni possiamo affermare che questo Asus CX3402, il primo Chromebook Plus che proviamo, è decisamente promosso. Soprattutto se si riesce ad approfittare di qualche offerta. Chi può beneficiare di una soluzione del genere rispetto ad una controparte Windows è sicuramente chi ha una routine d'utilizzo abbastanza standardizzata tra navigazione web, applicazioni multimediali, google suite e sporadicamente editing foto.
Seppur si può videogiocare bene ad alcuni titoli del Play Store molti ancora non sono ottimizzati (es. Honkai Star Rail) e alcuni titoli della NetEase ad esempio presentano sporadicamente dei crash. Anche chi è molto dedito all'editing video probabilmente non trova in questo Chromebook Plus la macchina dei suoi sogni, considerando ancora la scarsità di alternative a LumaFusion. La continua attenzione e supporto che stanno ricevendo però i Chromebook fa sicuramente ben sperare per il futuro con la certezza che si compra un prodotto che nel tempo possa solo che migliorare.
Assurdo pensare a come servizi fatti fuori da Google tipo Stadia, integrati alla perfezione in soluzioni di questo tipo, avrebbero completamente rivoluzionato i Chromebook rendendoli decisamente più appetibili al grande pubblico. Ad oggi Google invece ci offre "tre mesi di GeForce Now" come incentivo a provare i Chromebook e "tre mesi di suite Adobe" quando in questo ultimo caso sarebbe decisamente meglio integrare ed ottimizzare uno Snapseed ed un editor video di livello. Insomma i margini di miglioramento ci sono ma i Chromebook sono vivi e vegeti, a maggior ragione con questo nuovo programma Plus.
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