La linea XPS è da anni la punta di diamante di Dell, ma ad inizio 2022 l'azienda ha fatto qualcosa di inaspettato: ha presentato un notebook diverso da tutto il resto della lineup, qualcuno lo avrebbe potuto definire un concept, unico per design, materiali e finiture, e adesso siamo finalmente riusciti a mettergli le mani addosso e... WOW!
È una piccola matrioska la confezione dell'XPS 13 Plus (realizzata con materiali riciclati o rinnovabili al 100%), con una scatola più grande che contiene al suo interno quella più piccola, con il portatile ed altri accessori. La funzione della scatola esterna è per lo più di protezione, perché poi tutto quello che serve è in quella più piccola, tranne il cavo di alimentazione, che evidentemente non aveva sufficiente spazio in quest'ultima. Ecco infatti ciò che troverete all'interno:
- XPS 13 Plus (in una piccola custodia in tessuto, senza alcuna vocazione di protezione né di utilità futura)
- Alimentatore da 60W: piccolo, sta nel palmo di una mano, ma necessita di due cavi, uno da collegare alla presa e l'altro USB-C, entrambi removibili.
- Manualistica
- Dongle USB-C -> USB-A
- Dongle USB-C -> jack audio
#DongleLife insomma, ma quantomeno sono tutti accessori inclusi in confezione, anche se date le loro esigue dimensioni è facile perderli; forse una soluzione unica, e con qualche porta in più, poteva essere migliore (personalmente uso da anni questa, con soddisfazione).
XPS 13 Plus è un capolavoro di design e qualità, un portatile che non ha eguali al mondo per le soluzioni adottate, che sul piano pratico possono avere luci ed ombre, ma su quello estetico sono senz'altro vincenti.
Linee filanti, spioventi, per uno spessore che non è da primato, anche se le dimensioni complessive lo fanno sembrare più sottile di quanto non sia. Siamo poco oltre i 1.200 grammi di peso, con uno spessore massimo di poco oltre i 15 mm.
La scocca è in metallo, robusta, ma trattiene molto le impronte digitali a causa della scura colorazione grafite, che putroppo è l'unica disponibile in Italia. Il display si solleva con un dito, segno di un portatile ben bilanciato, ma peso e dimensioni ridotti, ed il grip non eccessivo dei gommini al di sotto del notebook, potrebero farlo slittare un po'.
La meraviglia arriva però una volta aperto. Display a filo di scocca, quasi senza cornici, sul quale trova posto anche la camera IR per il riconoscimento del volto, compatibile Windows Hello (purtroppo la webcam è ancora una 720p: peccato!). Tastiera edge-to-ege con tasti anch'essi a filo di scocca, non rialzati come nella quasi totalità dei portatili. Sopra la tastiera, una fila di pulsanti soft-touch che fanno da toggle e da tasti funzione, e sotto la tastiera abbiamo un'unica lastra di vetro, al di sotto della quale, ad un certo punto, c'è il touchpad. Sì perché non c'è alcuna indicazione che delimiti il trackpad (force touch, a livello di quello dei MacBook per qualità), che più o meno è compreso tra l'inizio della barra spaziatrice a sinistra, e la fine di alt gr a destra.
Sì, è vero, ci sono solo due porte USB-C, nemmeno il jack audio, ma la ragione di ciò è da ricercarsi anche nel sistema di raffreddamento, che trae giovamento anche dall'assenza dei tasti funzione per avere più spazio a disposizione, dato che avrà un 14-core da tenere a bada.
Il colpo d'occhio è unico, ed anche la sensazione tattile è notevole, con il palm rest che di fatto è in vetro, una sensazione che non avrete mai provato su nessun altro portatile. Unica perplessità: la resistenza. Se XPS 13 Plus dovesse cadere di spigolo, che ne sarebbe di tutto quel vetro? Purtroppo non abbiamo una risposta esaustiva. Nella wishlist per il prossimo modello anche la possibilità di inclinare un po' di più il display.
Il touchpad di XPS 13 Plus è fantastico. È il primo che non mi abbia fatto sentire la mancanza di quello dei MacBook, ed il fatto che anche la superficie laterale sia in vetro è un bonus gradito. Non avere alcuna indicazione su dove inizi e finisca la parte touch non è mai stato un problema. La vostra mano andrà naturalmente a posizionarsi laddove il touchpad c'è, e non mi è mai capitato di sbagliare o di mancare qualche gesture. Lato software potete inoltre impostare il livello di vibrazione al tocco su una scala da 0 a 4, dove zero è disattivato (casomai preferiste la totale assenza di feedback) e 4 farà vibrare anche la tastiera tra un po' (di solito ho sempre tenuto al primo livello). Senz'altro promosso insomma, senza alcuna riserva.
Più complicato il discorso tastiera. La digitazione di per sé è confortevole ed anche piacevole, da buona tastiera a membrana. La corsa dei tasti è nella media, il feedback alla pressione discreto (un po' afoni, al massimo), però alcuni tasti sono un po' troppo allungati, per l'esigenza di coprire tutta la superficie disponibile da lato a lato; inoltre la totale assenza di spazio tra un tasto e l'altro implica anche una maggiore precisione, che è a volte complicata proprio dalla forma non standard di alcune chiavi. Il risultato è che ci vuole un po' di abitudine per recuperare quella velocità che altrimenti vi sarebbe venuta più immediata, e se doveste spesso passare tra tastiere diverse, questa è comunque diversa da tutte le altre (scusate il gioco di parole).
I tasti soft-touch, soprattutto esc e canc, sono un'altra piccola scomodità (grande, per qualcuno): non avrete alcun feedback alla loro pressione, e sentirete sempre la necessità di guardarli per assicurarvi di non schiacciare uno dei toggle vicini, laddove su una tastiera ordinaria sareste andati a colpo sicuro. Anche qui ci si abitua, ma non è una cosa a prova di errore, e comunque non c'è alcuna memoria muscolare.
Ultima nota sulla retroilluminazione: buona quella della tastiera, nonostante la vicinanza dei tasti, anche se regolabile su soli 2 livelli. Fissa, ma intensa, quella dei tasti soft-touch, che al buio pesto può sovrastare anche quella della tastiera stessa (e che in video vedrete sfarfallare perché non sulla stessa frequenza dell'altra).
Dell permette come sempre un discreto controllo in fase di ordine sulla configurazione dei suoi notebook, ed XPS 13 Plus non fa eccezione, con 3 CPU, 3 tagli di RAM e di archiviazione, e 4 display diversi tra cui scegliere. Ci sono anche 3 sistemi operativi a disposizione, perché Dell supporta ormai da tempo Ubuntu Linux, tanto che questo XPS è il primo notebook in assoluto certificato per Ubuntu 22.04 LTS. Ecco quindi le specifiche del modello che abbiamo provato.
- Schermo: 13,4'' FHD+ (1.920 x 1.200 pixel, 16:10), non touch, 500 nit, 60 Hz
- CPU: Intel i7-1280P
- RAM: 16 GB LPDDR5 a 5.200 MHz
- Archiviazione: 1 TB GB SSD PCIe NVMe M.2 Gen 4
- Webcam: 720p
- Porte: 2x USB-C Thunderbolt 4
- Connettività: Wi-Fi 6, Bluetooth 5.2
- Batteria: 55 Wh con ricarica a 60 Watt
- Peso: 1,23 Kg
- OS: Windows 11 Home
Delusi dallo schermo solo full HD? Non siatelo (poi ne riparliamo). In ogni caso sappiate che c'è anche lo stesso display, ma con opzione touch, oppure in versione OLED a 3,5K, o ancora in 4K, ma tutti a 60 Hz.
Per quanto riguarda la CPU, abbiamo il più potente serie P di 12ma generazione, le ultime memorie LPDDR5 ed un SSD fulmineo. Le critiche vengono facili: la webcam non full HD e le due sole porte. Sarà per la prossima generazione?
Alla prima accensione di questo XPS 13 Plus ero quasi convinto di trovarmi davanti ad un OLED. Guardate l'immagine qui sopra, e ditemi dov'è il confine tra display e cornici! Invece no, è "solo" il modello base, full HD, opaco, ed è comunque un signor display.
Leggibile in ogni situazione, con qualche forte luce che può sì dare fastidio, ma senza inibire del tutto la visione, grazie anche alla luminosità massima di 500 nit, al vertice della categoria, ed all'ottimo rivestimento antiriflesso.
Fedele nella riproduzione dei colori, con un'ottima copertura anche degli spettri P3 e Adobe RGB, con ottimi angoli di visione, ed in 16:10, che ormai sono universalmente accettati come i nuovi 16:9.
È insomma davvero difficile trovargli un difetto, e la risoluzione non lo è. In un notebook di queste dimensioni e con un pannello di questa qualità, FHD+ è una risoluzione ideale, che va anche ad impattare meno sull'autonomia rispetto a soluzioni superiori.
MateBook D16 | XPS 13 Plus | MSI Summit E13 Flip Evo | |
3DMark (Time Spy) | 1945 | 1945 | 1873 |
PCMark 10 | 5613 | 5075 | 5005 |
GeekBench 5 single-core | 1780 | 1740 | 1620 |
GeekBench 5 multi-core | 10870 | 10700 | 10000 |
GeekBench 5 GPU | 19000 | 21100 | 18650 |
Procyon | 2420 (video) | 6250 (photo) / 2575 (video) | 6550 (photo) / 2420 (video) |
Cinbench R23 | 1735 (single) / 11250 (multi) | 1638 (single) / 11800 (multi) | 1565 (single) / 9775 (multi) |
CrystalDisk lettura | 3484 MB/s | 6800 MB/s | 6955 MB/s |
CrystalDisk scrittura | 2465 MB/s | 5110 MB/s | 5300 MB/s |
XPS 13 Plus si comporta molto bene nei benchmark: confrontato con un laptop di MSI con stesso processore e quantitativo di RAM non mostra certo il fianco, anzi riesce a primeggiare praticamente ovunque. Ma anche affiancandogli un processore sulla carta più potente, come l'i7-12700H del notebook di Huawei (che se avete letto la recensione sapete che viaggia un pochino col freno a mano tirato), lo vediamo comunque avanti in tutti i test più sintetici. E allora come mai PCMark 10 la pensa diversamente? Perché XPS 13 Plus va in throttling, ma non penalizzante.
Prendendo ad esempio Cinebench R23, dove a freddo raggiungete anche i 12.000 punti, dopo un'ora di prova continuativa il punteggio cala intorno a 9000: ben il 25% in meno. È un caso limite, ma abbastanza esemplificativo. Se infatti, per brevi periodi, il PL2 di XPS 13 Plus arriva fino a 64 Watt, ed il PL1 a 59 Watt (mantenuti cosanti per ben un minuto e mezzo, prima di iniziare pian piano a calare), poi quest'ultimo scende fino a 28 Watt (dopo ben 14 minuti), e lì rimane indefinitamente al proseguire del carico. In queste condizioni il clock della CPU si assesta infatti intorno al base clock di 1,8 GHz e le prestazioni calano rispetto a quel boost iniziale, ma è anche ovvio, perché i Watt a disposizione erano più del doppio.
Non c'è però sofferenza: a regime le temperature sui core sono di poco inferiori ai 90 gradi, il sistema è stabile, ed in caso di necessità potete tenerlo in questo stato di stress anche per delle ore. Le temprature superficiali però salgono: la scocca inferiore arriva sui 53-55 gradi, troppo calda per stare sulle ginocchia, mentre a livello della tastiera per fortuna siamo su valori più bassi, con il picco di 42-43 gradi nella parte centrale. Probabilmente la particolare forma della tastiera aiuta anche un po' in questo, fatto sta che non c'è mai fastidio a livello delle dita, e questa è senz'altro una buona notizia.
L'unico modo per avere un throttling più penalizzante è quello di caricare al 100% CPU e GPU assieme, uno scenario quasi solo appannaggio dei benchmark, oppure di programmi di elaborazione così importanti che stonerebbero a prescindere su un ultrabook del genere. In questo caso il clock della CPU scende ad 1,4 GHz, stavolta sì penalizzante, mentre quello della GPU rimane intorno ai 900MHz.
Nel complesso insomma XPS 13 Plus non riuscirà a dare il massimo sempre, ma che sia uno sprint o una maratona è comunque una macchina affidabile, e con delle prestazioni eccezionali, impensabili finora per un notebook di queste dimensioni. Pensate che, anche nel caso peggiore, dopo oltre un'ora di ciclo continuo di Cinebench R23, il punteggio di XPS 13 Plus è superiore a quello del nuovo MacBook Air M2 a freddo. In altre parole: il peggio dell'i7-1280P è meglio del meglio dell'M2. Una bella soddisfazione per Intel, che non avrà certo dalla sua il primato delle performance per Watt, ma quello delle performance e basta sì. Poi si potrebbe aprire una lunga parentesi sul fatto che gli Apple Silicon si comportano praticamente nello stesso modo sia a batteria che alimentati, o che necessitino di sistemi di raffreddamento molto più semplici e silenziosi, ma il discorso si farebbe lungo.
A questo proposito, la rumorosità delle ventole di XPS 13 Plus è davvero sotto controllo. Non sono mai fastidiose, anche al massimo dei giri, con una rumorosità che non supera i 40db ad un centimetro di distanza dal portatile, ed in ogni caso, se aveste bisogno di silenzio assoluto, c'è proprio una modalità che le disattiva, trasformando di fatto il portatile in una macchina fanless, ovviamente con prestazioni ben diverse da quelle appena descritte.
Menzione d'onore poi per il disco da 1 TB, che come vedete dai test qui sopra non teme praticamente paragoni, ed è al vertice della categoria.
È difficile scindere il fascino dal piacere d'uso. Quando hai tra le mani un laptop così particolare come l'XPS 13 Plus, almeno inizialmente, è tutta una love story, in cui il mondo è pieno di unicorni e farfalle, ed il sole splende, ma non oltre i 40° come in questa torrida estate.
Tornando con i piedi per terra, il nuovo "piccolo" di Dell è davvero fantastico. Una CPU a 14 core che non fa schifo in uno chassis col quale in passato non vi sareste nemmeno sognati di aprire Premiere, e che invece ora esibisce tempi record, in grado di competere con notebook di tutt'altra stazza.
Certo, dopo un po' avere due sole porte a disposizione diventa scomodo, come su tutti i portatili simili. Certo, dopo un paio d'ore la colorazione scura è così piena di impronte digitali che per mandarle via ci vuole un flessibile. Certo, la "touch bar" è più figa che comoda, ed il fatto che sia sempre illuminata può anche essere un fastidio. E sì, è anche piuttosto caro. Però poi potrete tirarvela, non poco.
È compatto come pochi. È veloce come pochi, e non di poco, a patto magari di avere l'alimentatore sempre con sé, per evitare di restare a secco se vi servisse la piena potenza. È stiloso come pochi. E ha anche un display come pochi. Dell li ha sempre saputi fare bene gli schermi dei suoi XPS, e questo 13 Plus non fa eccezione.
Poi pensate che in quelle cornici così sottili hanno infilato anche una camera IR, che per la verità non è la migliore mai provata, e se anche riconosce il volto la maggior parte delle volte, lo fa troppo spesso più lentamente di quanto avremmo voluto. Meglio forse affidarsi al lettore di impronte digitali nel tasto di accensione, per uno sblocco più veloce e costante. Anche perché i tempi di avvio dalla sospensione sono praticamente istantanei, ed è un peccato dover aspettare più del dovuto per mettersi al lavoro su un notebook tanto piacevole.
E pensate un po', suona anche bene! Non ai livelli dei MacBook Pro, in questo caso, ma comunque bene, con l'audio che in parte esce anche dalla tastiera. Magari agli alti volumi qualcosina perde, ed i bassi non saranno certo da far tremare la scrivania, ma per film e media in generale non c'è di che lamentarsi.
Anche il software di Dell è migliorato col passare del tempo: più stabile, più ordinato, meno confusionario (anche se qualche programma potrebbe ancora essere accorpato), ed in generale l'esperienza è priva di bloatware, che su un dispositivo del genere avrebbero stonato particolarmente.
È insomma uno di quei portatili che avrei voluto odiare, perché osa anche oltre il buon senso, ma dall'altra mi sono ritrovato ad amare, perché una volta che ti abitui a quelle 2-3 cose, ti accorgi che poi tanto male non sono. Kudos a Dell, a patto che rimanga più un'eccezione che la regola, anche perché, in un mondo di "plus", questo sarebbe solo un XPS 13.
XPS 13 Plus monta una batteria da 55 Wh, commisurata alle sue dimensioni. Nel mio utilizzo lavorativo, con 15 schede sempre aperte su Chrome, Telegram sempre attivo, ed un uso saltuario di Office e Photoshop, riesco a fare circa il 10% di carica in meno per ogni ora di utilizzo, senza mai stressare molto il portatile.
È un buon valore, ma nonostante questo non mi sento di dirvi che ci farete sempre la giornata lavorativa, perché non è così. In 40 minuti di call di gruppo su Meet, con luminosità a 50, la batteria è scesa del 20%, il che significa nemmeno 3 ore e mezzo di utilizzo in videoconferenza.
I tempi di idle per fortuna sono buoni, segno che non c'è un battery drain costante, ma che in ultima battuta è proprio l'utilizzo a fare la differenza; molta differenza (anche troppa in certi casi). Con un carico medio/basso avrete dei buoni risultati, altrimenti la carica della batteria può finire anche in poco più di un'ora, in caso di stress con massima luminosità. Ciò causa una certa impredicibilità a priori, che un po' guasta il punteggio dell'autonomia.
È un po' il rovescio della medaglia di quanto dicevamo prima: Intel ha vinto sul lato performance, ma Apple domina nelle performance per Watt, rendendo di fatto i MacBook molto più costanti nell'uso quotidiano. Se cercate un battery champion, purtroppo non è all'XPS 13 Plus che dovrete guardare.
Per fortuna Dell prevede 4 modalità di risparmio energetico: massime prestazioni, bilanciata, temperature ridotte (aumenta le ventole, calano le prestazioni) e massima silenziosità. Giocando su queste, e sulla luminosità del display, riuscirete a trovare il vostro ideale punto d'incontro, ma di certo, se vi interessa l'autonomia, è meglio non andare oltre il full HD, o la situazione rischia di diventare frustrante.
XPS 13 Plus è abbastanza caro: di base si parte da 1.649€ per la versione con i5-1240P, con 8 GB di RAM e 512 GB di archiviazione. Possono diventare 1.574€ scegliendo Ubuntu al posto di Windows, ma non cambia poi tanto. Il MacBook Air M2 parte da 1.529€, tanto per continuare il parallelo, mentre XPS 13 (non Plus) da 1.179€; sono macchine (anche molto) diverse, quindi non ha troppo senso insistere sul parallelo.
L'unicità si paga, il design si paga, ma non è che XPS 13 Plus non vi dia niente in cambio. Il modello che abbiamo provato noi costa 2.049€, cioè 400 euro in più rispetto al base, ma ha il doppio della RAM, il doppio dello storage ed il processore più potente. Al contrario di come fa Apple, Dell non vi fa pagare gli upgrade uno sproposito, semmai il problema è proprio che la base di partenza è elevata.
Aspettate qualche offerta dello store ufficiale Dell, solitamente il luogo migliore dove comprare i PC dell'azienda, perché saltuariamente qualche bella promozione arriva, tanto che è un peccato comprare i suoi prodotti a prezzo pieno, a maggior ragione quando sono belli, ma cari, come questo XPS 13 Plus.
Giudizio Finale
Dell XPS 13 Plus
Dell XPS 13 Plus è un azzardo che premia. Potente come pochi della sua stazza, sottile, leggero, bello schermo, touchpad a livello MacBook e tante accortezze di design uniche lo rendono un prodotto che non ha eguali, nel bene e nel male. È più per appasionati che non per l'utente medio, ma chiunque gli metta le mani addosso non potrà non esserne stregato.
Sommario
Benchmark e Temperature 9
Voto finale
Dell XPS 13 Plus
Pro
- Design unico
- Touchpad perfetto
- Ottime prestazioni
- Schermo leggibilissimo e luminoso
Contro
- Prezzo elevato
- I tasti soft-touch sono più belli che comodi
- La tastiera richiede un po' di abitudine
- Può scaldare e andare un po' in throttling
Nicola Ligas Nicola è caporedattore su SmartWorld.it, e per questo motivo è odiato da tutti. I colleghi. Gli piace credere che il suo lavoro semplifichi la vita agli altri, in qualche modo. Ma non ai colleghi. Nel tempo libero cerca di complicare la sua vita, con nuovi progetti che non ha mai tempo di realizzare. Per fortuna. Dei colleghi.