Recensione EPOMAKER EK75 tastiera meccanica fai-da-te: in alluminio, senza fili e con sonorità incredibili

8 months ago 124

Solitamente di EPOMAKER testiamo modelli di tastiere meccaniche pre-assemblate che si trovano con facilità anche su Amazon. Stavolta il marchio ci ha permesso di provare qualcosa di drasticamente diverso: un kit fai-da-te in alluminio davvero speciale: la EPOMAKER EK75. Cosa ha di speciale? Tante accortezze a livello costruttivo che rendono ottime le sonorità, facilità di montaggio e connettività senza fili, una mosca bianca su questo genere di tastiere da assemblare. Scopriamola insieme!

INDICE

Un po' spartana la confezione di questo kit, anche se sempre caratterizzata dallo stile EPOMAKER. Al suo interno troviamo un cavo da 1,6 metri, manuale e il kit della tastiera già montato. In varie bustine a parte troviamo una piccola chiave a brugola per smontare la scocca, un kit di cuscinetti adesivi (sono le guarnizioni del montaggio "gasket"), uno strumento unico per rimuovere keycap e switch e un set di stabilizzatori a PCB. Cosa manca? Le viti degli stabilizzatori sono diverse da quelle della scocca, di conseguenza dovrete armarvi di cacciavite sufficientemente piccolo.

Montaggio

EPOMAKER EK75 arriva già montata! Peccato solo che dobbiate smontarla per poterla usare. Come avrete forse intuito dal paragrafo precedente, gli stabilizzatori forniti da EPOMAKER sono da montare, ed essendo un modello da avvitare direttamente al circuito stampato (PCB) dovete necessariamente rismontare il tutto. Se non altro disassemblare la EK75 ci permette di farci un'idea di come è assemblata e dei materiali utilizzati da EPOMAKER.

Smontarla è molto semplice, e per avvitare gli stabilizzatori alla PCB non c'è neanche bisogno di scollegare i due connettori che si vedono nella gallery qui sopra. Forse vi chiederete: perché non farli trovare già montati? Perché chi compra kit come questi spesso vuole montare stabilizzatori particolari, e in ogni caso anche quelli forniti da EPOMAKER possono, anzi, dovrebbero passare prima da una sessione di lubrificazione atta a migliorarne le performance. Nulla poi vieta di montare modelli a piastra! Per facilitarci montaggio e lubrificazione, EPOMAKER ci ha inviato anche uno dei kit che ha in vendita sul suo store online comprensivo di pennelli, pinzette e un grabber per le viti. Ci ha inviato anche uno speciale lubrificante pensato esclusivamente per gli stabilizzatori, l'XHT-BDZ.

Comunque, armandosi di un cacciavite phillips sufficientemente piccolo montare gli stabilizzatori (dopo averli lubrificati) è piuttosto semplice. Le viti vanno avvitate sul retro della PCB.

Fatto questo potete decidere se dotare la piastra con le guarnizioni adesive che trovate in confezione. Nel mio caso non ho avuto dubbi: visto il materiale flessibile con cui è realizzata la piastra e vista la natura stessa della tastiera, applicare le guarnizioni era la cosa più scontata da fare. Anche qui si possono trovare alternative a quelle proposte da EPOMAKER, a voi la scelta.

Non rimane che scegliere switch meccanici e tasti. La PCB della EK75 è compatibile con switch MX a 3 o 5 pin. La scelta è ricaduta su un modello recente prodotto ovviamente da EPOMAKER, i Jade Blossom. Mai scelta fu più felice. Si tratta di switch lineari a 5 pin dotati di una forza di attuazione di appena 35 gf, di una distanza di attuazione di 2 mm e di una corsa totale di 3,6 mm. Sono garantiti per 50 milioni di pressioni, e hanno altre particolarità da sottolineare. La scocca è realizzata in plastica POM, mentre lo stelo classico a croce è realizzato in LY: si tratta di un materiale ibrido con un coefficiente di frizione estremamente basso (0,02 contro 0,03 della plastica POM).

Il tutto è coadiuvato da una molla a doppio stadio. Sono burrosissimi! Non c'è altro termine per definirli, e non importa nemmeno lubrificarli: sia grazie alle loro caratteristiche che grazie ai materiali usati da EPOMAKER per il suo kit, il rumore in digitazione è estremamente contenuto e soddisfacente. Ascoltare per credere. Ecco una registrazione dell'audio della EPOMAKER EK75 con switch Jade Blossom.

Mancano solo i tasti! Rimanendo sul marchio EPOMAKER ci sono una serie di nuovi set keycap gradiente davvero fantastici, tutti disponibili anche su Amazon a prezzi davvero niente male. Sono tasti con profilo Cherry, di stampo quindi molto classico, con font altrettanto classico e colore appunto che cambia gradualmente da linea a linea. Il materiale è PBT Dye-Sub, molto resistenti quindi e pensati per resistere nel tempo a sporco e sudore delle dita. Nel caso specifico di questa build ho scelto di farmi mandare gli AquaShift, visto il colore nero della scocca della EK75.

Il risultato finale? Una gran bella build, ma prima di lanciarci in valutazioni specifiche, vediamo le caratteristiche tecniche finali di questa tastiera meccanica.

EPOMAKER EK75 è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 75% composta da 83 tasti. È priva di tastierino numerico, ma non mancano i tasti funzione (F1-F12), le frecce direzionali e tasti quali Del, PgUp, PdDn, End e Home che solitamente troviamo nell'isola sopra le frecce. La composizione è diversa dal solito per favorire una maggior compattezza della tastiera.

Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il  tasto invio è più piccolo, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio.

A riguardo di tasti e switch abbiamo parlato nella sezione precedente. La nostra scelta è ricaduta su prodotti EPOMAKER per poter fare una build usando prodotti legati al marchio produttore della tastiera.

Ovviamente nulla vieta di sbizzarrirsi e optare per qualcosa di completamente diverso. Anche il test audio di digitazione lascia in parte il tempo che trova: la sonorità della tastiera dipende da quali switch scegliete, dalle operazioni di lubrificazione, da eventuali personalizzazioni interne e in parte anche dal set di keycap.

Non malissimo gli stabilizzatori inclusi in confezione, un modello da avvitare direttamente alla PCB che però necessita di lubrificazione. Le sonorità sono ottime anche grazie ai materiali e alle accortezze costruttive applicate da EPOMAKER. Come al solito ci sono margini di miglioramento per quanto riguarda lo stabilizzatore della barra spaziatrice. Il rumore emesso in digitazione è leggermente più alto (in tonalità) rispetto al resto della tastiera.

La PCB è compatibile con switch a 3 o 5 pin, e presenta una grafica davvero particolare. Per chi non lo avesse ancora notato, non ci sono LED! Sì, la tastiera è completamente priva di retro-illuminazione.

Quando si scelgono tasti in PBT che non fanno passare la luce dei LED, se ne può anche fare a meno, ma c'è da dire che costruire una tastiera così scura (sia per la scocca che per i tasti) sapendo che non c'è nessuna fonte di luce (per quanto flebile), può costituire per alcuni un difetto.

EPOMAKER non ha diffuso schemi costruttivi, ma vista la natura del prodotto non ce n'è bisogno. La piastra è in policarbonato super flessibile, con varie fessure per aumentare ulteriormente la flessibilità e la morbidezza complessiva. Le estremità della piastra sono pensate per essere chiuse a sandwich tra le due sezioni che compongono la scocca della tastiera. Qui, come accennato, è possibile applicare delle guarnizioni per migliorare ulteriormente il "molleggiamento" della piastra durante la digitazione. Si tratta insomma di un modello Gasket Mount. Subito sotto la piastra troviamo uno strato in schiuma PORON realizzato appositamente per questa tastiera e un pad in IXPE per ridurre ulteriormente l'impatto degli switch sul circuito stampato.

Non manca poi un ulteriore strato di schiuma PORON sul fondo, fondo che non è reso irregolare dalla batteria visto che per quest'ultima è stato realizzato un incavo nella parte inferiore della scocca. Si poteva forse azzardare del silicone per il fondo, ma c'è da dire che la tastiera già così ha delle sonorità davvero ottime e un feeling in scrittura fantastico.

La scocca è in lega di alluminio 6063. Va da sé che si tratta di un build piazzata e bella pesante, pensata per resistere nel tempo. Il tutto è molto facile da smontare e rimontare: basta rimuovere le 6 viti a brugola che si trovano sul retro usando la chiavetta presente in confezione.

Le dimensioni sono in linea con altre tastiere 75%, forse giusto un pelo più larga del solito. Si parla di 355 x 159 x 43 mm,  per un peso complessivo che, con i componenti scelti in questo caso, arriva a ben 2.080 grammi.

Non ci sono LED di stato classico, ma dalle foto avrete notato che nell'angolo in alto a sinistra c'è una sorta di striscia LED colorata. Questa si illumina di bianco in caso di pressione del CapsLock. Il polling rate è pari a 1.000 Hz, ed è specificato da EPOMAKER sul manuale (ma non sulla scheda prodotto). Si tratta oramai di un valore standard per questo genere di tastiere. Ovviamente se usata in Bluetooth il polling rate cala a 125 Hz. La batteria integrata è da 3.000 mAh.

Lato connettività, EPOMAKER EK75 può essere utilizzata in tre modi: via cavo, con quello in dotazione o con altri (occhio però al connettore, abbastanza incavato); via Wi-Fi tramite ricevitore da 2.4 GHz che trovate incastonato nello sportellino a scorrimento nell'angolo in alto a destra; via Bluetooth 5.0. Potete collegare fino a 5 dispositivi, di cui 3 via Bluetooth, e passare da uno all'altro tramite apposita combinazione di tasti indicata anche sul manuale.

 Per quanto riguarda la compatibilità, potete usarla su Windows, macOS e volendo anche su altri dispositivi comunemente compatibili con tastiere di questo tipo.

Estetica, costruzione ed ergonomia

EPOMAKER EK75 sfrutta un look piuttosto classico, quasi retro viste le linee ondulate sui fianchi e sul retro. Sul sito ufficiale la trovate in due colori: bianco, in realtà un bianco tendente al crema, e il nero protagonista di questa recensione.

Il look finale dipende tantissimo dallo stile dei tasti che scegliete di abbinarci. Nulla vieta di scegliere qualcosa di più uniforme per far sì che lo stile retro e minimal risalti ancora di più. In generale la EK75 va incontro un po' ai gusti di tutti, ma ci sono un paio di elementi che "disturbano" un po' l'estetica. Il primo è la barra LED in alto a sinistra. Vista la scelta di non dotare la PCB di LED, non ho ben capito il senso di inserire una striscia RGB che di fatto interrompe la linearità della scocca.

Forse si poteva dotare la PCB di un paio di LED per segnalare CapsLock e autonomia senza "disturbare" appunto il look. Il secondo elemento, molto soggettivo a dirla tutta, è lo sportellino in alto a destra che nasconde il ricevitore USB. Qui fa sfoggio il logo EPOMAKER in bianco e nero. Se non ci fosse stato la build sarebbe risultata sicuramente più elegante. In generale comunque ci troviamo di fronte a una tastiera meccanica sufficientemente elegante che, con il giusto set di tasti, si sposa benissimo a qualunque contesto.

Da un punto di vista costruttivo, la EPOMAKER EK75 è ovviamente indistruttibile. La scocca in lega di alluminio è una vera roccia, e con i suoi oltre due chili una volta piazzata sulla scrivania diventa praticamente inamovibile. La piastra in policarbonato è leggermente più delicata del solito, ma è praticamente impossibile da rompere vista la sua flessibilità. Menzione d'onore anche per gli interni, curati nei minimi dettagli, e per la facilità di smontaggio che rende facile portare avanti una eventuale routine di manutenzione e lubrificazione.

Piccola nota di demerito: la scocca è resistentissima, ma lo stesso non si può dire della vernice. Se scegliete il modello nero cercate di trattarla bene e tenerla sulla solita scrivania, perché ci sta la vernice possa venire via in piccoli punti.

Sul retro troviamo 4 piedini gommati, ma in ogni caso il grip della tastiera è fuori discussione. Con i suoi 2 chili è decisamente inamovibile. Non ci sono modi per rialzare la struttura. Di base risulta inclinata di 6°. La retro-illuminazione, come già accennato, è assente. Sul modello bianco se ne sente meno la mancanza, su quello nero, soprattutto con tasti scuri, si può avere qualche difficoltà in condizioni scarse di luce. Sempre sul retro fa sfoggio un cerchio color rame che sembra quasi suggerire la presenza della ricarica wireless. Non è così. Smontando il tutto si nota l'assenza della bobina utile a questo tipo di ricarica.

Sono oramai diverse settimane che EPOMAKER EK75 mi fa compagnia sulla scrivania di casa, sia per il gaming (casuale, ma comunque su fps quali Overwatch 2 e Call of Duty: Modern Warfare 3) che per le classiche sessioni lavorative. Non c'è che dire: l'ho adorata! Sarà per le sonorità ovattate e piacevoli, sarà per il suo form factor così classico, o sarà per via delle accortezze costruttive che rendono la digitazione morbida e gradevole al tatto, ma in ogni caso scrivere su una build del genere è un vero piacere. Non può essere definita una tastiera gaming, ma si difende comunque anche in questo ambito (ma dipende anche dagli switch che decidete di applicarci). L'inclinazione di 6° è buona, e di fatto la tastiera si lascia usare anche senza l'ausilio di un poggiapolsi. Tenete ovviamente in considerazione il layout ANSI USA, che richiede un po' di rodaggio prima di essere padroneggiato a regime.

A renderla una build ancora più amata dagli appassionati c'è anche il supporto a VIA, il software open source che permette di riprogrammare vari aspetti della tastiera senza installare applicativi di origine cinese. Prima però concentriamoci su cosa si riesce a fare con la tastiera senza il supporto del software.

Di base la tastiera è programmata con le classiche scorciatoie che ritroviamo anche su tante altre tastiere EPOMAKER. Con FN + i tasti funzione da F1 a F12 si ha accesso a varie funzionalità, tra cui i controlli multimediali (FN+F2 e F3 regolano il volume di sistema), l'apertura del software di email o calcolatrice e così via. Il passaggio fra i dispositivi connessi è assegnato alle scorciatoie FN+Q, W, E, R e T, mentre il passaggio tra la modalità Windows e quella macOS da FN+A e FN+S. Si possono poi regolare gli effetti della mini barra LED superiore.

Tramite VIA è poi possibile riprogrammare tutta la tastiera, comprese le funzioni attivabili con la pressione di FN. Dall'interfaccia di VIA si nota in alto a sinistra la selezione dei Layer (gli strati), ovvero i tasti che si attivano alla pressione di FN o altre combinazioni specifiche che può decidere l'utente stesso.

Sempre da VIA si possono creare Macro, anche piuttosto complesse tramite un editor di codice che però va saputo usare, testare il corretto funzionamento dei tasti e mettere mano alla barra LED. Ci sono meno funzioni rispetto ai software dedicati, ma VIA in mano a un utente esperto basta e avanza per fare tutto quello di cui si ha bisogno con una tastiera meccanica programmabile.

La batteria da 3.000 mAh garantisce un'autonomia stellare per un semplice motivo: non ci sono LED. Come vi dico spesso, se spegnete i LED la durata della batteria si allunga in modo drastico.

Qui non ne avete bisogno, il problema è stato eliminato alla radice. Credo di averla usata per un mese senza aver avuto bisogno di ricaricarla!

Il kit fai-da-te EK75 di EPOMAKER viene a costarvi 149,99$ direttamente sullo store ufficiale del marchio. A questa cifra dovete aggiungerci 33$ di tasse, che però vi garantiscono di non incappare in noiose spese doganali. Purtroppo non è disponibile su Amazon, ma comunque in un paio di settimane vi arriva a casa.

In euro sono quindi circa 166€, non pochi, anche se bisogna dire che spesso kit del genere hanno costi uguali (se non superiori) e non offrono connettività senza fili. Dipende insomma dalle vostre esigenze. Preferite la retro-illuminazione? Rivolgetevi ad altri modelli. Vi piace l'idea di una build in alluminio silenziosa, ben assemblata e dotata di connettività Wi-Fi e Bluetooth? Allora la cifra richiesta da EPOMAKER è equa. A questo dovete ovviamente aggiungerci la spesa per switch e tasti, a meno che non li abbiate già a disposizione.

EPOMAKER EK75 - Altre foto dal vivo - Recensione

Giudizio Finale

EPOMAKER EK75

Difficile non voler bene alla EPOMAKER EK75. Beh, se non sopportate il layout ANSI USA e per voi la retro-illuminazione è un fattore indispensabile potete farcela. Se però per voi questi aspetti non costituiscono un problema vi troverete di fronte a un kit fai-da-te facile da smontare e rimontare, personalizzabile e dotato di sonorità incredibili, soprattutto considerato che si tratta di una tastiera in lega di alluminio! Il prezzo può sembrare alto, ma è perfettamente in linea con questo genere di prodotti. Anzi, molti concorrenti allo stesso costo non vi offrono connettività Bluetooth e Wi-Fi!

Sommario

Caratteristiche tecniche 9

Estetica, costruzione ed ergonomia 9

Voto finale

EPOMAKER EK75

Pro

  • Scocca in lega di alluminio
  • Hot-swappable (3 o 5 pin)
  • Bluetooth e Wi-Fi
  • Tante accortezze costruttive
  • Sonorità incredibili
  • Facile da smontare e rimontare

Contro

  • Elementi che spezzano l'estetica
  • Non è retro-illuminata
  • Layout solo ANSI USA
  • Vernice un po' delicata
  • Prezzo alto

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.

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