EPOMAKER TH68 è un'altra delle tastiere meccaniche della linea Theory di EPOMAKER. Più compatta della bellissima TH80, vanta un look unico e tutto ciò che vorremmo trovare a bordo di una tastiera meccanica top di gamma. Seguendo questo link trovate le nostre precedenti recensioni delle tastiere EPOMAKER e AKKO. Scopriamo insieme cosa rende speciale questa TH68!
La confezione della EPOMAKER Theory TH68 ci accoglie con una copertura in plastica che può essere usata come proteggi-polvere e con una scatolina in cartone che contiene un cavo USB-C ricoperto in tessuto, molto più gradevole di quelli classici in plastica, e uno strumento unico per la rimozione di keycap e switch. C'è anche il dongle USB per utilizzare la tastiera in modalità Wi-Fi 2.4 GHz. Forse la confezione è un po' più povera di altre, ma c'è comunque tutto il necessario per usarla e per iniziare a modificarla.
La EPOMAKER TH68 è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 65% composta da 68 tasti. È priva di tastierino numerico e di tasti funzione (F1-F12); le frecce direzionali e i tasti Del, PgUp, PdDn sono disposte in modo diverso dal solito, proprio per favorire la compattezza della tastiera. In più troviamo a bordo una manopola nera in plastica circondata da un anello LED traslucido. Alla rotazione si sente chiaramente un classico feedback a scalino che permette regolazioni precise. È anche premibile, ma non è removibile, almeno non con facilità (come nella TH80). Come per le altre tastiere EPOMAKER e AKKO di cui vi abbiamo parlato, c'è un po' da farci l'abitudine, visto il posizionamento diverso dal solito di alcuni tasti. Il layout è ANSI con tasti UK/USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il tasto invio è più piccolo, e la u accentata, se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio.
I keycap sono realizzati in PBT (polibutilentereftalato), anche se non è specificato se double-shot o dye-sub. Possibile si tratti di dye-sub, ma non ci mettiamo la mano sul fuoco. Se masticate l'inglese qui trovate una valida spiegazione sulle differenze. Non sono shine-through (come nella 3084B Plus e nella ACR61). Il colore delle lettere è nero su sfondo bianco. Ci sono anche tasti neri con simboli bianchi, che permettono a colpo d'occhio di distinguere le zone della tastiera fornendo allo stesso tempo un minimo di varietà. Sono comunque sostituibili con qualsiasi set di keycap a croce. Il profilo dei tasti è un classico Cherry. Potete osservarlo nella seguente immagine.
Gli switch del modello che abbiamo recensito sono i Gateron Yellow che avevamo trovato a bordo anche della EP84. Si tratta di switch meccanici di tipo lineare, dotati di una forza di attuazione di 50 ± 15 g, di una distanza di attuazione di 2,0 ± 0,6mm e di una corsa totale di 4,0 ± 0,6mm. Sono insomma simili agli switch rossi, anche se richiedono una forza di attuazione leggermente più alta, probabilmente per via della molla interna più grande. Anche il rumore in digitazione è molto simile. Si tratta di una buona via di mezzo per chi cerca una tastiera meccanica che sia compagna di giochi e di digitazione. Se volete studiare più a fondo la differenza tra switch gialli e rossi date un'occhiata qui. C'è anche da dire che la tastiera a livello costruttivo contribuisce a rendere il rumore ancora più soddisfacente, ma ci torneremo a breve. In fase di acquisto potete anche decidere di acquistarla con switch diversi: ci sono anche i Sea Salt realizzati dalla stessa EPOMAKER. In ogni caso, è bene ribadirlo: si tratta di una tastiera di tipo hot-swappable, di conseguenza nulla vieta di montare quelli che preferite. Ecco una clip audio della TH68 con switch Gateron gialli in fase di digitazione.
Buoni gli stabilizzatori, forse tra i migliori tra quelli provati ultimamente. Sono ben fissati alla scocca e non traballano quasi per nulla. La barra spaziatrice presenta degli inserti in gomma nelle fessure che separano gli stabilizzatori dallo switch centrale, utili a ridurre ulteriormente il rumore emesso dalla barra e quell'eventuale sensazione di "tremolio" trasmesso da alcuni modelli. Proprio la barra spaziatrice emette tra i rumori più soddisfacenti tra le ultime recensite, senza mettere mano né agli stabilizzatori né allo switch centrale.
La PCB, come negli altri modelli EPOMAKER, è compatibile con switch a 3 o 5 pin. Quelli in dotazione sono a 3 pin. Ogni slot per lo switch è dotato di LED a sé stante, in questo caso orientati verso nord. La scocca è già comprensiva di uno spesso strato di schiuma, utile a rendere il suono più gradevole e la struttura complessiva più stabile. Smontando anche un solo keycap e relativo switch, si nota bene lo strato tra la scocca e la PCB. Lo potete vedere nella foto seguente.
La scocca è in plastica rigida, e ci sembra anche di miglior fattura rispetto ad altri modelli EPOMAKER da noi testati. Anzi, ad essere del tutto onesti è proprio diversa dalle tastiere meccaniche "classiche". Le forme della scocca sono uniche nel loro genere, e non ci sono viti a vista o altri incastri che fanno intuire una eventuale possibilità di facile smontaggio. Inoltre proprio la scocca ha una serie di LED a maglia che corre lungo i lati e il bordo superiore. Grazie ad una serie di fessure, l'illuminazione passa attraverso la scocca, illuminando la scrivania davanti e ai lati. Una scelta che la rende appunto molto peculiare e anche più vivace del solito. Lo smontaggio richiede la rimozione dei keycap e degli switch. Nascosti sotto i tasti si notano infatti le viti che tengono salda la struttura della tastiera. Quindi, anche se all'apparenza sembra un "blocco unico", la TH68 è effettivamente smontabile e modificabile. Considerate che la base della TH68 viene venduta anche come kit DIY da associare a keycap e switch da scegliere in autonomia. La TH68 è una tastiera 65% dalle dimensioni sufficientemente contenute. L'assenza della fila dei tasti funzione fa si che sia un po' meno larga, ed è anche un po' meno alta di altri modelli. Le dimensioni precise ammontano a 329,5 x 115,6 x 40 mm. Il peso si aggira intorno ai 790 g che, per una tastiera compatta, non sono affatto pochi.
Lato connettività la EPOMAKER TH68 può essere utilizzata in tre diversi modi: cablata, grazie al cavo USB Type-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo), via Bluetooth 5.0 o via Wi-Fi 2.4 GHz grazie all'apposito dongle che si trova in confezione. Si possono collegare fino a 5 dispositivi contemporaneamente, 3 in Bluetooth, 1 via dongle Wi-Fi e l'altro via cavo, passando dall'uno all'altro con la combinazione FN + Q, W, E, R. C'è anche uno switch fisico da premere, posto subito accanto alla porta tipo C per il collegamento cablato. La batteria a bordo è una 2.400 mAh al litio, in grado di garantire una più che discreta autonomia. Dipende ovviamente anche dall'intensità e dal movimento degli effetti di luce utilizzati e dalla modalità wireless che scegliete (Bluetooth o Wi-Fi). Per quanto riguarda la compatibilità, la TH68 è utilizzabile su sistemi Windows, macOS, e anche su dispositivi mobili tramite Bluetooth (o cablata su Android). In generale funziona su qualsiasi dispositivo normalmente compatibile con una tastiera. Piccolo cenno anche alla porta USB-C. Posta a sinistra del lato frontale, è solo leggermente incavata. Non dovreste avere difficoltà con nessun tipo di cavo personalizzato.
Estetica, costruzione ed ergonomia
Da un punto di vista estetico, la EPOMAKER TH68 vanta uno stile tutto suo. Gli angoli smussati, il colore dei tasti molto "serioso", la manopola per il volume, le prese laterali e posteriore attraverso cui passa la retro-illuminazione: tutti fattori che contribuiscono in qualche modo a renderla unica. Il look non sfigura né in una scrivania di ufficio né in un contesto più casalingo, e sicuramente non passerà inosservata. Buona retro-illuminazione, forse anche più brillante che in altri modelli EPOMAKER. Ovviamente quella che passa dalle feritoie nella scocca non è così prominente, specialmente se nella stanza ci sono discrete fonti di illuminazione. I keycap in PCB non sono shiine-through, ma il colore bianco dei tasti fa sì che la visibilità sia quasi sempre buona.
Da un punto di vista costruttivo, la TH68 è estremamente solida. Non ci sono né apparenti debolezze strutturali, né scricchiolii o altri difetti di sorta, almeno nel nostro esemplare. Il fatto che non ci siano viti a vista, né incastri pensati per rimuovere la scocca senza cacciavite, fa sì che la struttura sia probabilmente anche più resistente di tante altre. Tali caratteristiche, insieme alla presenza di un corposo strato di schiuma (evidenziato nel precedente paragrafo), fanno sì che il rumore in digitazione sia estremamente piacevole. Come già accennato poi, tutto può essere smontato e sostituito, permettendo quindi di portare avanti nel tempo una routine di manutenzione in grado di farla durare per anni. Possiamo dire che probabilmente è tra le più solide (se non la più solida in assoluto) fra quelle da noi testate, e se per qualche motivo apprezzaste le caratteristiche di base della tastiera, ma aveste necessita di metterci switch e keycap già in vostro possesso, EPOMAKER vende anche il kit TH68 privo dei due componenti appena citati (ma comunque comprensivo di manopola).
Sul retro ci sono 4 classici piedini gommati che donano un certo grip alla tastiera (anche il peso aiuta). Non ci sono rialzi di alcun genere. Ne consegue che dovrete usare la tastiera così com'è, senza poter cambiare l'inclinazione. Una scelta davvero peculiare, che probabilmente contribuisce a donare solidità e stabilità alla tastiera, ma che non permette ad alcuni utenti di sfruttarla a inclinazioni diverse. Dal canto nostro ci siamo trovati subito a nostro agio, complice l'altezza e l'inclinazione di base della tastiera e la scelta del profilo dei tasti. La particolare conformazione della TH68 potrebbe poi permettervi di usarla anche senza poggiapolsi. Come di consueto abbiamo utilizzato la tastiera per scrivere questa recensione, sfruttandola anche nelle classiche sessioni di gaming con fps quali Overwatch e Call of Duty: Vanguard. L'esperienza di digitazione sa essere fantastica, almeno per quelli che sono i nostri gusti ed esperienze pregresse. L'esperienza di digitazione rimane comunque un fattore molto soggettivo. Non per niente tastiere del genere offrono la possibilità di cambiare switch e caps, che già potrebbero cambiarla anche drasticamente. Occhio ovviamente al layout ANSI UK diverso dal nostro, che implica un posizionamento e una dimensione diversa per alcuni tasti, e alla presenza di simboli diversi sulla fila dei numeri e accanto alle lettere. Considerate anche l'assenza dei tasti funzione, che comunque per alcuni potrebbe essere cruciale.
Per qualche strano motivo, la EPOMAKER TH68 non utilizza lo stesso software che avevamo già utilizzato per altri modelli. Il software, scaricabile sempre dal sito ufficiale, si chiama Epomaker Inc Driver (e non EPOMAKER DRIVER), ed ha lo stesso medesimo aspetto dell'altro. Anche le funzionalità sono le stesse. Sul sito ufficiale che vi abbiamo linkato trovate anche il firmware della tastiera, nel caso per qualche motivo non fosse riconosciuta dal software.
Di base la tastiera è già programmata con tutta una serie di scorciatoie utili a cambiare modalità di retroilluminazione e gestirne i parametri (luminosità, velocità, direzione), e anche a gestire la riproduzione di contenuti multimediali. Il manuale incluso in confezione vi accoglie con un lungo elenco di queste scorciatoie. In più qui troviamo anche la manpola del volume che permette appunto di aumentare o diminuire il volume di sistema. Di base la pressione della manopola è associata al tasto Play/Pause, ma può essere cambiata da Epomaker Inc Driver. Sempre con le scorciatoie si gestisce il passaggio tra i vari dispositivi collegati. Con FN+Q,W,E si passa ai dispositivi associati via Bluetooth, con FN+R al dongle Wi-Fi e con lo switch fisico presente vicino alla porta tipo C alla modalità cablata. La TH68 passa automaticamente dalla modalità Windows a quella macOS, anche se non ci sono differenze sostanziali nelle scorciatoie o in altri fattori.
Da EPOMAKER Inc Driver potete registrare macro, grazie ad un'interfaccia piuttosto classica (con gli indicatori di ritardo, elenco di macro e altre funzioni classiche), aggiornare il firmware della tastiera, e anche creare effetti di retro-illuminazione completamente personalizzati. Ce ne sono anche alcuni che fungono da equalizzatore sfruttando appunto i LED della tastiera. Dalla schermata Main si può anche cambiare l'associazione dei tasti, riprogrammandoli tutti ad eccezione del tasto FN di destra. Vale quanto già detto in passato: l'interfaccia è spartana e solo in inglese, ed anzi, è praticamente la stessa che abbiamo analizzato in precedenza. Ciò non toglie che svolge il suo lavoro senza grossi problemi.
Più che discreta l'autonomia della TH68 in modalità Bluetooth o Wi-Fi. La batteria non è particolarmente generosa (2.400 mAh), ma in Bluetooth la tastiera regge per giorni e giorni senza problemi. C'è ovviamente un sistema automatico di stand-by che disattiva la tastiera per risparmiare carica. Potete anche decidere di spegnerla manualmente tutte le volte, passando lo switch fisico su modalità cablata. Per tutto il nostro periodo di utilizzo l'abbiamo sfruttata proprio in Bluetooth senza mai aver bisogno di ricaricarla. Considerate che non ci si può comunque aspettare miracoli, vista la retro-illuminazione (anche se sono meno tasti del solito). Con i LED spenti ovviamente la batteria durerà molto di più.
Il prezzo della TH68 ci lascia forse un po' perplessi. Di base è ottimo, nel senso che per 103€ (99 dollari circa sul sito ufficiale EPOMAKER) vi portate a casa una tastiera meccanica hot-swappable con keycap in PBT, manopola del volume, una qualità costruttiva unica e tante altre caratteristiche che la rendono particolarmente invitante. Dall'altra, c'è anche da dire che per la stessa cifra vi portate a casa una EPOMAKER TH80, più completa nella dotazione di tasti e forse un gradino avanti anche per altre caratteristiche. Sempre su quella cifra si trova anche la AKKO 3084B Plus che non è affatto male. Se però cercate qualcosa di più compatto e particolare, forse potrebbe fare per voi. Ricordatevi, in fase di acquisto, che si può anche optare per switch diversi.
Recensione EPOMAKER TH68 - Foto dal vivo
Recensione EPOMAKER TH68 - Foto dal vivo
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Giudizio Finale
EPOMAKER TH68
EPOMAKER TH68 è un prodotto molto particolare. Le sue forme sono davvero peculiari, ma non è difficile innamorarsene. È estremamente solida, ed è dotata di alcune accortezze che gli appassionati di tastiere meccaniche ameranno. Inoltre è personalizzabile sia a livello hardware che software. Può essere usata anche senza fili, e la batteria sa cavarsela più che discretamente. Il software, come al solito, è spartano e solo in lingua inglese, e il layout è un ANSI UK a cui ci si deve abituare. Peccato per il prezzo, troppo vicino ad altre tastiere sempre a marchio EPOMAKER che abbiamo testato di recente che forse potrebbero avere più appeal. Al netto di questi difetti, la TH68 è una gran bella tastiera. Anche se il prezzo può sembrare alto, a quella cifra offre tutto quello che si può sperare di trovare in un modello al top.
Sommario
Caratteristiche tecniche 8.5
Estetica, costruzione ed ergonomia 9
Voto finale
EPOMAKER TH68
Pro
- Switch hot-swappable, tasti PCB
- Estremamente solida
- Manopola per il volume
- Anche Bluetooth o Wi-Fi via dongle
Contro
- Solo layout ANSI UK
- Software spartano
- Compatta... ma non troppo
- Prezzo... non corretto?
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.