Recensione EPOMAKER TH80-X: una tastiera meccanica affidabile dal look... particolare!

1 year ago 316

Torniamo a parlarvi di tastiere meccaniche di casa EPOMAKER. Ultimamente il marchio ha rilasciato tanti modelli interessanti, e tra questi c'è anche la EPOMAKER TH80-X, una evoluzione della TH80 Pro nonché variante più compatta della TH96. Come oramai vari modelli, anche questa è dotata di un piccolo display LCD e di un potenziometro, in questo caso molto, molto vistoso. Non voglio tediarvi oltre: vediamo insieme come se la cava all'atto pratico!

Video Prova

Al minuto 30:32 del seguente video vi mostro in azione anche la EPOMAKER TH80-X! Occhio anche agli altri modelli, ci sono tante tastiere meccaniche interessanti nel filmato.

Nessuna sorpresa nella confezione della EPOMAKER TH80-X. Anzi, praticamente il contenuto è lo stesso di sempre: tastiera, copritastiera in plastica semirigida trasparente, uno strumento unico per la rimozione di keycap e switch, e un cavo in corda piuttosto standard. C'è anche una bustina con 4 switch di ricambio, oltre al classico manuale con scorciatoie e funzioni di base.

EPOMAKER TH80-X è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 75% composta da 79 tasti. È quindi priva di tastierino numerico, e sono assenti anche quasi tutti i tasti che troveremmo sopra le frecce direzionali nelle TKL o nelle tastiere complete. Al loro posto troviamo i tasti Del, PgUp, PgDn, il display LCD da 1" circa e un grosso (e più grosso - Cit.) potenziometro in plastica.

È lo stesso della TH96, e non è certo l'unico punto in comune con questo modello.

Come tutte le altre tastiere meccaniche della stessa EPOMAKER, o di marchi quali AKKO (tranne qualche piacevole eccezione) di cui vi abbiamo parlato in passato, c'è un po' da farci l'abitudine, visto il posizionamento diverso dal solito di alcuni tasti. Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il tasto Invio è più piccolo, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto leggermente allungato posto subito sopra invio. Anche lo Shift di destra è più corto, visto che deve fare spazio alle frecce direzionali. Assente il tasto per le parentesi angolari sulla sinistra, e di conseguenza lo Shift di sinistra è più lungo.

I keycap in dotazione sono realizzati in ABS double-shot.

Ammetto che è il primo modello che provo con keycap del genere, e il feeling non è affatto male. Nonostante siano in ABS, grazie alla loro natura double-shot risultano più leggibili, resistenti e premium. Non sono shine-through, di conseguenza la retro-illuminazione non va a illuminare lettere e simboli. Il font è particolare, molto futuristico e rotondeggiante, e sempre ben leggibile viste le dimensioni. Il colore di lettere, simboli e numeri è sempre nero. I tasti principali sono bianchi, con tasti funzione grigi o verde chiaro.

Il profilo dei tasti è denominato NAE da EPOMAKER. È molto rotondeggiante e simile all'SA (Spherical All, con parte superiore particolarmente concava) ma forse leggermente ribassato. Potete vederlo come una sorta di evoluzione dell'MDA visto in passato sulle tastiere del marchio. Potete osservare il profilo NAE qui di seguito.

Gli switch della TH80-X che ho provato con mano sono i Gateron Black, simili a quelli che avevo adorato sulla TH66.

E c'è poco da fare, li ho adorati anche su questa. Si tratta di switch meccanici di tipo MX a 3 pin. Sono lineari, e sono dotati di una forza di attuazione di 60 ± 15 gf, di una distanza di attuazione di 2 ± 0,6 mm e di una corsa totale di 4,0 ± 0,6 mm. Sono switch classici nei materiali e nella forma dello stelo, ma vantano una forza di attuazione superiore ai lineari classici. Bisogna quindi applicare più forza per premerli, e c'è un feedback meccanico di ritorno più accentuato (e soddisfacente). Questo vi permette anche di ridurre al minimo gli errori di battitura o la pressione di tasti sbagliati in gioco. Il suono è "THOCK" e sufficientemente elegante, anche grazie alla qualità costruttiva di tutta la tastiera. In fase di acquisto si può scegliere tra questi, i Gateron Yellow e i Flamingo di EPOMAKER.

Ecco una clip audio della EPOMAKER TH80-X con switch Gateron Black in fase di digitazione.

Buoni gli stabilizzatori, quasi sicuramente a marchio Gateron (anche se non specificato da nessuna parte). Sono fissati alla piastra e sono dotati di paratie anti-polvere. C'è un po' troppo lubrificante (si nota bene), e i perfezionisti avranno quasi sicuramente voglia di smontare il tutto (facile, visto che sono a piastra), ripulire e rilubrificare con più delicatezza. Il rumore in digitazione è deciso e diverso da quello degli altri tasti, ma se non altro è sufficientemente gradevole. Nelle fessure della piastra all'altezza della barra spaziatrice ci sono inserti in poliuretano per ridurre ulteriormente il rumore.

Addentriamoci un attimo nel modo in cui è assemblata questa EPOMAKER TH80-X. Non sono stati diffusi schemi costruttivi, ma alcuni dettagli sono comunque noti. Si tratta di un Gasket Mount (montaggio a guarnizione). La piastra è in policarbonato, ed è appunto più "ammortizzata" del solito grazie alle guarnizioni che si chiudono tra le due sezioni della scocca.

Ci sono strati fonoassorbenti all'interno, anche se il fondo è per forza di cose più irregolare del solito per via della presenza della batteria. Anzi, delle batterie! Tra piastra e PCB c'è uno strato di silicone, e sul fondo troviamo un classico pad in poliuretano. Se avete voglia di migliorare la resa potreste valutare una tape mode. Non sono noti i socket della PCB, ma comunque sono hot-swappable, e di conseguenza potete anche cambiare gli switch in dotazione (anche a 5 pin). Ogni slot ha il suo LED RGB rivolto verso sud. Sempre a livello hardware, il polling rate è pari a 1.000 Hz in modalità cablata o in Wi-Fi.

La scocca è in plastica ABS di buona fattura. La tastiera è sufficientemente solida, ma ci torno nel prossimo paragrafo (dedicato anche alla qualità costruttiva). Considerate però che non è facilissima da smontare. Le due parti della scocca sono tenute insieme da un sistema a incastro soggetto a rotture.

I perni sono molti, e nel caso se ne rompesse uno non è un grosso dramma, ma tenetene comunque di conto. 

Davvero particolare il potenziometro, soprattutto per via delle dimensioni. Circondato da un rivestimento metallico, non passa sicuramente inosservato. Il feedback è molto morbido, ma comunque capace di rotazioni brevi per cambiamenti di volume minimi. Subito sotto troviamo il piccolo display LCD. A cosa serve? Di base mostra ora, data, modalità di connessione, SO, se il CapsLock è attivo o meno e layer in utilizzo. Da software puoi poi essere personalizzato con immagini statiche, GIF o disegni in stile pixel-art fatti da voi direttamente sull'applicativo. Questo almeno a primo acchito: leggendo il manuale si scopre che ha alcune funzionalità in più, ma ve ne parlo nell'apposito paragrafo.

Le dimensioni sono in linea con altre 75%, e anzi, forse è un pelo più larga del solito per via del display e della manopola. Si parla di 340 x 138 x 38 mm.

Il peso ammonta a 1.117 grammi. Come accennato non c'è una sola batteria, bensì due, per un totale di 8.000 mAh. Tantissimo, così potete scordarvi di caricarla per un bel po'!

Lato connettività la EPOMAKER TH80-X può essere utilizzata in tre diversi modi: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo), via Bluetooth 5.0 o via Wi-Fi 2.4 GHz grazie all'apposito ricevitore che trovate sul retro della tastiera, subito sotto il piedino destro. Si possono collegare i 5 canonici dispositivi contemporaneamente: 3 in Bluetooth, 1 via dongle Wi-Fi e l'altro via cavo. Per quanto riguarda la compatibilità, la EPOMAKER TH80-X è utilizzabile su sistemi Windows e macOS (si cambia attraverso il potenziometro), e anche su dispositivi mobili tramite Bluetooth (o cablata su Android). La porta USB-C è posta sul lato destro ed è tranquillamente compatibile con vari tipi di cavo, anche alcuni di quelli personalizzati dotati di design più peculiari.

Al suo fianco c'è anche lo switch di accensione e spegnimento della tastiera.

Estetica, costruzione ed ergonomia

EPOMAKER TH80-X è di quelle tastiere in grado di dividere drasticamente l'utenza. C'è a chi non piacerà per niente, chi invece ne tollera le linee e c'è invece chi la adorerà proprio per il suo essere diverso dal solito. Dove tanti produttori puntano più sulla geometria e la "rigidità", la TH80-X sposa invece linee morbide e curve, con un font speciale e con dettagli che saltano subito all'occhio (potenziometro gigante e display). Particolare anche la curva della scocca sul lato destro, che contribuisce al pari degli altri aspetti a donare al tutto un design diverso dal solito. Il look comunque è lo stesso della TH96, una versione 96% (con tastierino numerico quindi) che per diversi mesi è stata l'ammiraglia di casa EPOMAKER. Con i colori di questa versione può andare bene anche in un contesto di lavoro.

C'è però la variante Blue Pink che spinge molto di più sui colori, donandogli un aspetto complessivo molto giocoso e quasi da "dolcetto". Comunque si vede che EPOMAKER sta cercando sempre di innovare i suoi design cercando di proporre qualcosa di un minimo innovativo (non per forza bello, ma innovativo). Nella gallery sottostante, oltre alle foto delle due colorazioni, vi ho messo anche una foto della TH96.

La retro-illuminazione, come spesso accade su modelli come questi, è sufficientemente inutile. Per quanto EPOMAKER si sia impegnata mettendo i LED verso SUD, con i tasti non shine-through vedrete molto poco, se non un effettino di luce che filtra fra i tasti. Il display LCD se non altro è sempre ben visibile.

Da un punto di vista costruttivo, EPOMAKER TH80-X è più solida di buona parte delle tastiere in plastica. La struttura non flette nemmeno se sottoposta a torsione, e dal peso si capisce che anche dentro è "bella piazzata".

Non ci sono viti a vista perché, come accennato, la struttura sta insieme grazie a un classico sistema a incastro. Buono il rumore emesso in digitazione. Un po' sgraziati gli stabilizzatori, ma ho sentito di peggio. Si sente comunque che ci sono soluzioni fonoassorbenti integrate nella scocca. Gli switch Gateron Black contribuiscono a rendere il suono dei tasti piacevole e ovattato, anche se come sempre c'è chi preferirà altri modelli ancora più ovattati. In definitiva non sarà resistente quanto una tastiera in alluminio, ma è comunque ben assemblata e fatta con criterio.

Sul retro troviamo 5 piedini in gomma che assicurano grip su più o meno su tutte le superficie, anche grazie al peso complessivo della tastiera. Ci sono poi anche i supporti per rialzare il tutto a due ulteriori inclinazioni. Di conseguenza la TH80-X può essere utilizzata a 3 diverse angolazioni, quella di base più altre due a circa 8 e 11°.

A seguire le foto delle tre inclinazioni d'uso della tastiera.

Come di consueto ho usato la tastiera per scrivere questa recensione per intero, usandola anche per sessioni di gioco a Overwatch 2, Baldur's Gate 3 e Ratchet & Clank: Rift Apart. Non è una tastiera gaming, ma si difende. I Gateron Black sono più duri dei lineari classici da gioco, ma in questo modo non premete pulsanti per errore nei momenti più concitati. Inoltre il polling rate a 1.000 Hz sia in Wi-Fi (non in Bluetooth però) che in cablato fanno sì che le performance siano nella media. È in scrittura però che dà davvero il meglio di sé. L'ho trovata comodissima: i tasti sono piacevoli da premere, il suono è deciso ma non troppo, la velocità di scrittura che riesco a mantenere è a dir poco ottima, e il feeling in generale è davvero, davvero buono.

Avrei voluto recensire prima la EPOMAKER Shadow-X, ma ho fatto l'errore, si fa per dire, di usare un po' questa per lavorare e non mi sono più fermato. Se il look non è un problema per voi, e non siete orecchi così fini da notare gli eventuali difetti sonori, la TH80-X è una gran compagna di lavoro e, perché no, di vita. Occhio ovviamente al layout ANSI USA diverso dal nostro ISO ITA, che implica un posizionamento e una dimensione diversa per alcuni tasti, e simboli diversi sulla fila dei numeri e accanto alle lettere.

EPOMAKER TH80-X sfrutta il classico software EPOMAKER Driver che avevamo già provato anche in passato. A differenza di quello che provammo per la recensione della RT100, funziona a dovere anche per la gestione del display. Ma facciamo un passo indietro.

Come di consueto la tastiera è già programmata con una serie di scorciatoie.

Sono al solito indicate sulla manualistica. Ai tasti funzione (F1-F12) sono abbinati i classici task che troveremmo anche sulle tastiere dei laptop: modifica della luminosità dello schermo, apertura dei centri di controllo dei programmi, gestione della riproduzione dei contenuti multimediali. Gli effetti cambiano a seconda che siate su Windows o su macOS. Con FN+1/5 si passa fra le modalità di connessione e fra gli ipotetici 5 dispositivi connessi. Il volume (e il muto) si gestiscono ovviamente dal potenziometro, e ci sono anche varie scorciatoie per regolare la retro-illuminazione e i suoi parametri. Come vi accennavo nella sezione dedicata alle caratteristiche tecniche, il display non serve solo a visualizzare informazioni di base o GIF. Premendo FN + Potenziometro si passa dalla modalità di gestione audio del potenziometro stesso a quella di navigazione del display. La rotazione della manopola vi permette di decidere se visualizzare l'immagine personalizzata o le info di sistema.

Se premete la manopola entrerete invece nel menu del display. Oltre a funzionalità di base accessibili anche tramite scorciatoie da tastiera, qui troviamo anche i sotto menu per selezionare la modalità Windows o quella macOS e anche il selettore di layer. Quest'ultimo è davvero comodo: dal software potete creare 3 diversi layer di programmazione della tastiera, tutti poi selezionabili grazie alla manopola e al display. In questo modo potete crearvi layout d'uso per programmi specifici senza per forza dover sacrificare quello normale, richiamabile in un attimo.

Il software, come accennato, è quello classico di EPOMAKER. Dalla schermata Main si riprogrammano i tasti, con accesso anche al così detto FnLayer (ovvero le funzioni che si attivano con la pressione di Fn) e regolatore di sensibilità dei tasti. Da qui avete accesso anche ai 3 layer programmabili da richiamare tramite manopola.

Dalla schermata Lightining si possono scegliere i vari effetti di retro-illuminazione già salvati in memoria.

Tra questi ce ne sono anche alcuni musicali, che regolano quindi i LED a seconda della traccia in riproduzione, e quello denominato User Define, che serve a creare un pattern di retro-illuminazione personalizzato. Quasi tutte queste funzioni sono accessibili anche tramite manopola e display.

C'è poi la schermata Macro, da cui come di consueto è possibile registrare macro da associare ai tasti. Una volta registrate è possibile modificarle rimuovendo o aggiungendo eventi, anche relativi ad azioni del mouse. Attenzione: in fase di digitazione EPOMAKER DRIVER prende in automatico il layout ANSI, di conseguenza se nella vostra macro ci sono lettere accentate o simboli che di solito associate al layout ISO dovrete effettuare correzioni manuali.

E veniamo infine al tab Sketchpad mode, che avevamo già visto nella recensione della EPOMAKER RT100. Da qui si può impostare l'immagine o la gif in riproduzione sul mini display laterale e non solo.

L'interfaccia è un po' spartana e vi ci vorrà un po' a capire dove stanno tutte le funzioni utili. Oltre a poter caricare immagini o gif proprie, è anche possibile creare immagini da zero con un editor a pennello o anche modificare quelle che caricate. Addirittura per le gif si può andare a ritoccare anche ogni singolo frame. E piano piano EPOMAKER DRIVER si sta arricchendo di nuove funzioni: ci sono anche Share e Share Pictures, da cui potete recuperare layout e impostazioni personalizzate per la tastiera e GIF e immagini per il display. Dal Tab Personal avete accesso anche alle funzionalità utili a caricare i vostri settaggi e immagini, in perfetto stile social network.

Insomma, il software di EPOMAKER si sta evolvendo con nuove funzioni, ma purtroppo l'interfaccia è ancora spartana, talvolta poco intuitiva e, soprattutto, solo in inglese.

8.000 mAh di batteria vi garantiscono un bel po' di autonomia.

Certo, qui c'è da alimentare non solo un'ottantina di LED RGB, ma anche un piccolo display che mostra informazioni in tempo reale. In ogni caso, la durata è superiore alla classica settimana lavorativa. E se optate per spegnere la retro-illuminazione, riuscite probabilmente a farci anche un mese senza doverla ricaricare. Da EPOMAKER DRIVER c'è anche la possibilità di aggiustare i parametri di spegnimento delle luci e di sleep completo della tastiera, in modo da renderli più veloci e risparmiare di conseguenza ancora più batteria.

EPOMAKER TH80 X è disponibile anche su Amazon Italia a 119,99€. La trovate anche sullo store EPOMAKER a 99,99$. Il prezzo non è male, considerato che ci troviamo di fronte a una tastiera meccanica hot-swappable gasket mount con triplice modalità di connessione, potenziometro e display.

Nel caso voleste qualcosa di simile ma in formato completo ci sono la TH96 anche con formato ISO, che però costa molto di più, o la già citata RT100.

Altrimenti, se volete un formato 75% e allo stesso tempo volete spendere qualcosa in meno, c'è la TH80 PRO (con coupon) standard o quella formato ISO.

Recensione EPOMAKER TH80-X - Foto dal vivo

Giudizio Finale

EPOMAKER TH80-X

EPOMAKER TH80-X è una buona tastiera che non fa altro che riproporre quanto già visto in altri modelli del marchio in chiave leggermente diversa. Non a tutti piacerà il vistoso potenziometro, ma se non altro il display LCD è sempre più utile e ben implementato anche a livello software. Peccato che non ci sia la variante ISO anche di questa, ma non è detto che con il tempo non arrivi.

Sommario

Unboxing EPOMAKER TH80-X 7

Caratteristiche tecniche 9

Estetica, costruzione ed ergonomia 8.5

Voto finale

EPOMAKER TH80-X

Pro

  • Potenziometro e display LCD
  • Meccanica Hot-swappable, tasti particolari
  • Anche Bluetooth o Wi-Fi via ricevitore USB
  • Ottimo feeling in scrittura

Contro

  • Solo layout ANSI USA
  • Retro-illuminazione utile fino a un certo punto
  • Look particolare
  • Software ancora spartano

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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