Recensione JamesDonkey RS6: con tastierino numerico e senza fili!

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 con tastierino numerico e senza fili!

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli del 21 novembre 2022, 10:33,modifica il 21 novembre 2022, 10:35

Tastiera Meccanica Completa Wireless

Potreste non aver mai sentito nominare il marchio in questione, a meno che non siate incappati nella recensione della JamesDonkey RS2 di qualche settimana fa. Come vi dissi in quell'occasione, il brand è in circolazione dal 2014, e ultimamente sta sfornando diversi modelli di tastiere meccaniche. Questo è realizzato in collaborazione con QEEKE e vanta delle caratteristiche che potrebbero far gola a chi cerca una tastiera da lavoro dotata però di un look un minimo originale. Bando alle ciance dunque: scopriamo le qualità di questa JAMESDONKEY RS6. Il nostro esemplare viene dallo store MechKeys. Per il sito ufficiale dovete invece far riferimento a questo link.

Per quanto la confezione della JAMESDONKEY RS6 si presenti molto bene, esattamente come nel caso della RS2 che vi ricordavo prima, all'interno non troviamo nessuna sorpresa di rilievo. Oltre alla tastiera troviamo un coperchio copripolvere, uno strumento doppio per rimozione tasti e switch, un cavo a spirale nero molto, molto corto e un manuale. Il ricevitore USB è incastonato direttamente dietro la tastiera. Mezzo voto in più giusto per il cavo a spirale, ma si può fare di meglio.

JAMESDONKEY RS6 è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO (6KRO in Bluetooth) formato 96% composta da 96 tasti. È quindi dotata di tastierino numerico (con tasto 0 accorciato), e sono presenti i tasti Del e PrtSc. Non è un formato classico, di conseguenza mancano tutti quei tasti che troveremmo subito sopra le frecce direzionali. Queste ultime sono incastonate tra il tastierino numerico e l'isola di tasti sulla sinistra. I tasti mancanti non sono replicabili con combinazioni pre-impostate, di conseguenza vi servirà il software per poter aggiungerle alla dotazione.

A completare il tutto troviamo in alto a destra una manopola per il volume in metallo con una forma che ricorda quella di un ingranaggio.

Come per altre tastiere meccaniche di marchi quali EPOMAKER e AKKO di cui vi abbiamo parlato in passato, c'è un po' da farci l'abitudine, visto il posizionamento diverso dal solito di alcuni tasti. Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il tasto invio è più piccolo, e la u accentata, se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto leggermente allungato posto subito sopra invio.

I keycap in dotazione sono realizzati in PBT (polibutilentereftalato) anche se non è specificato se double-shot o dye-sub. Se masticate l'inglese qui trovate una valida spiegazione relativa alle differenze di qualità dei materiali usati per i tasti. Non sono shine-through, di conseguenza la retro-illuminazione non va ad illuminare lettere e simboli.

Il modello nero della RS6 (c'è anche rosso) vanta tasti principali neri con caratteri cyan, tasti funzione grigi con caratteri sempre color cyan e tasti speciali come barra spaziatrice, frecce direzionali e altri specifici color cyan con caratteri e simboli color bianco. Il cyan è usato anche per altri particolari della tastiera (ci torniamo a breve). Il font è molto classico e ben leggibile. Ad essere classico è anche il profilo dei tasti, ovvero lo Cherry. Si tratta di un profilo geometrico non troppo alto che si sposa bene in praticamente ogni ambito. Nella foto seguente il profilo della JAMESDONKEY RS6.

Gli switch del modello che abbiamo recensito sono i Gateron G Pro Red. Si tratta di switch meccanici a 3 pin di tipo tattile, dotati di una forza di attuazione di 45 ± 15 gf, di una distanza di attuazione di 2 ± 0,6 mm e di una corsa totale di 4,0 mm.

Sono switch molto classici (anzi, i più classici di tutti), dotati di una copertura trasparente, uno stelo a croce color rosso e base bianca. Facendo parte della linea Pro, sono già lubrificati di fabbrica. Sono forse tra i più universali: ci si scrive bene, ci si gioca bene, senza sbilanciarsi in nessuno dei due campi. L'esperienza di digitazione è molto buona, sia per via degli switch rossi che per via del fattore ergonomico su cu ci tornerò nella prossima sezione. Intanto ecco una clip audio della JAMESDONKEY RS6 con switch Gateron G Pro Red in fase di digitazione.

Buoni gli stabilizzatori, palesemente a marchio Gateron (anche se non specificato). Sono fissati alla piastra e sono dotati di paratie anti-polvere. Non traballano troppo e il rumore emesso in digitazione è buono, anche se non il migliore mai sentito. Sono già lubrificati, forse anche un pelo troppo. Smontarli comunque non è niente di complesso, visto che appunto non sono fissati alla PCB.

La barra spaziatrice suona leggeremente a vuoto, forse anche perché nelle fessure non ci sono riempimenti. Se non altro si intravede lo strato di poliuretano inferiore. Decisamente meglio quello emesso dagli altri tasti dotati di stabilizzatore. C'è chi probabilmente vorrà metterci le mani sopra per migliorare un po' la resa finale, ma appunto, non è niente di così complicato.

La PCB è compatibile con switch a 3 e 5 pin di tipo MX. Addentriamoci un attimo nel modo in cui è assemblata questa JAMESDONKEY. Subito sotto i tasti e gli switch troviamo una piastra in metallo di buona qualità. La tastiera non è una così detta "Gasket Mount", e dallo schema costruttivo che vi propongo qui di seguito si intuisce quelli che sono gli incastri e i punti di avvitamento della stessa. Una scelta particolare quella del metallo per la piastra, visto che dona al tutto sonorità un po' più preminenti.

Subito sotto c'è uno strato di etilene vinil acetato (EVA) che funge da materiale fonoassorbente. Le soluzioni fonoassorbenti finiscono qui. Sotto ancora troviamo PCB, batteria, scocca inferiore e una placca in metallo che dà ulteriore peso al tutto.

Nonostante la tastiera adotti poche di queste soluzioni per la riduzione del rumore, le sonorità in digitazione non sono poi così male. Anzi, c'è chi fa di peggio impiegando più materiale! Tornando alle caratteristiche della PCB, ogni slot è dotato di LED RGB orientato verso SUD. In questo modello la retro-illuminazione serve davvero a poco, ma anche su questo ci tornerò nella prossima sezione. A livello hardware, non è specificato da nessuna parte il polling-rate della tastiera, ma dovrebbe essere pari a 1.000 Hz in modalità cablata e Wi-Fi.

La scocca è in policarbonato traslucido di ottima fattura. Non solo è solidissima, ma è appunto semi-trasparente, permettendoci anche di dare una sbirciata all'interno della tastiera e ai suoi strati.

Per disassemblare il tutto dovete prima rimuovere un paio di viti a brugola sul retro (dove si trova la piastra metallica color cyan), poi rimuovere tasti e switch, scastrare molto gentilmente le due sezioni che compongono la scocca e dedicarsi al resto delle viti. Le dimensioni sono più compatte rispetto a tastiere complete di stampo classico: si parla di 396 x 141,6 x 44,52 mm. Il peso ammonta invece a 1.100 grammi circa. Ci sono anche 4 LED di stato, posti subito prima del tastierino numerico: servono a tenere traccia di CapsLock, NumLock, connettività senza fili e stato batteria. A tal proposito, la RS6 nasconde al suo interno una enorme batteria da 5.000 mAh.

Lato connettività la JAMESDONKEY RS6 può essere utilizzata in tre diversi modi: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo), via Bluetooth dual channel 5.0/3.0 (switcha a seconda del dispositivo) o via Wi-Fi 2.4 GHz grazie all'apposito ricevitore che trovate inserito dentro la scocca (in una particolare fessura sul retro).

Si possono collegare fino a 5 dispositivi contemporaneamente, 3 in Bluetooth, 1 via dongle Wi-Fi e l'altro via cavo. A tal proposito, la RS6 è dotata di un particolare selettore fisico sul fianco sinistro che permette di passare fra le tre modalità d'uso. Quando siete in Bluetooth potete passare fra i tre dispositivi collegati con la combinazione FN+1/2/3. Sempre di lato, subito sotto il selettore di modalità d'uso, c'è quello per passare fra le modalità Windows e macOS. Per quanto riguarda la compatibilità, la JAMESDONKEY RS6 è utilizzabile su sistemi Windows, macOS, e anche su dispositivi mobili tramite Bluetooth (o cablata su Android). La porta USB-C è posta centralmente ed è tranquillamente compatibile con qualsiasi tipo di cavo, anche quelli personalizzati dotati di design più peculiari.

Estetica, costruzione ed ergonomia

La RS6 di JAMESDONKEY, sul sito che la vende ufficialmente, è disponibile in tre colorazioni. Quella che ho provato è la variante nera.

Le altre due sono rispettivamente rossa e "Ice". Forse la nera è la meno carina, però dipende tanto dai gusti. Le altre sono sicuramente più particolari.

Da un punto di vista estetico si presenta in modo molto classico, anche se scendendo nel dettaglio di particolarità ce ne sono. Alcune sono già state sottolineate: la manopola del volume (o potenziometro che dir si voglia) in metallo a forma di ingranaggio; la scocca leggermente trasparente / fumé; il selettore di modalità d'uso sulla sinistra. Quest'ultimo ha una specie di finestrina che mostra il piccolo cubo semovente color cyan con i simboli delle connettività. Però ecco, nonostante queste caratteristiche, non sfigurerebbre troppo in un ambiente lavorativo, soprattutto in questa colorazione nera.

Come già accennato, la retro-illuminazione è praticamente inutile. Nonostante la scocca semi-trasparente, il livello di luminosità è ridotto in modo drastico dalla presenza di tasti neri non shine-through.

Inoltre non sono nemmeno stati messi dei LED sul retro della PCB per cercare di sfruttare la trasparenza come visto in altri modelli (quali la EPOMAKER TK68 e la KiiBOOM Phantom 81). Sono più luminosi i LED di stato che quelli dei tasti! Ed è un vero peccato, considerato che sono persino orientati verso sud. Sicuramente gli altri due modelli, quello rosso e quello "Ice", danno un po' più di senso alla retro-illuminazione.

Da un punto di vista costruttivo, JamesDonkey RS6 è davvero molto solida. La scocca è estramemente rigida, e non si percepiscono né scricchiolii né tanto meno debolezze strutturali di alcun genere. A renderla bella piazzata c'è anche il peso, ulteriormente aumentato grazie alla piastra in metallo che troviamo sul retro. Per essere di plastica sembra virtualmente indistruttibile, e di conseguenza risulta anche ottima da portare in trasferta con sé. Può essere messa nello zaino (non è troppo lunga) senza incorrere in danni accidentali.

Il rumore emesso in digitazione è sufficientemente deciso, nonostante gli switch lineari, ma comunque piacevole. Ci sono forse margini di miglioramento, ma è anche probabile che sul fondo della tastiera non si possa mettere molto altro. A tal proposito, vediamo una foto del retro della tastiera.

C'è una ricercatezza del design anche sul retro. Le linee sono molto particolare, e saltano all'occhio le decorazioni cyan, la piastra in metallo e i piedini zigrinati che donano un ottimo grip alla tastiera. Ci sono poi anche i piedini per rialzare l'intera struttura: sono doppi, e permettono di inclinare la tastiera a 8° o a 11°. L'inclinazione di base è a circa 6°. Questi piedini, oltre ad avere l'appoggio in plastica gommata, sono molto più larghi del solito. Si vede che è una tastiera pensata in ottica lavorativa. L'ergonomia è molto buona, anche per via della possibilità di variare l'inclinazione a seconda dei gusti dell'utilizzatori.

Anche la scelta del profilo Cherry e degli switch lineari migliora sia l'ergonomia che appunto l'ottica lavorativa. Nel mio caso ho preferito usarla al massimo dell'inclinazione, anche senza l'ausilio di un poggiapolsi. Potete vedere le tre inclinazioni nella seguente galleria.

Come di consueto ho usato la tastiera per scrivere questa recensione per intero, sfruttandola anche nelle sessioni di gaming con Overwatch 2 e Call of Duty: Modern Warfare 2. Non la definirei esattamente una tastiera gaming, non tanto per gli switch (che in questo caso sono ottimi per giocare), quanto più per la presenza del tastierino numerico. Se non altro il design compatto fa sì che il mouse non sia poi così distante da WASD, permettendo di tenere una postura più adatta al gaming di altre. Molto buona l'esperienza di digitazione. In ambito lavorativo il profilo Cherry e gli switch lineari, uniti alla possibilità di variare a piacimento l'inclinazione, permettono di mantenere un'ottima velocità di digitazione, coadiuvata da rumorosità ben udibili ma non troppo chiassose.

 Occhio ovviamente al layout ANSI USA diverso dal nostro ISO ITA che implica un posizionamento e una dimensione diversa per alcuni tasti, e simboli diversi sulla fila dei numeri e accanto alle lettere. Anche questa, come altre tastiere di cui vi abbiamo parlato negli ultimi mesi, è di origine cinese, e non vengono prodotte in varianti ISO ITA. Qualcosa comunque si sta smuovendo (vedi AKKO o Keychron).

JAMESDONKEY RS6 vanta un software dedicato che è possibile scaricare dal sito di JAMESDONKEY (che rimanda a Drive). Occhio però: insieme al software c'è anche un pacchetto per l'aggiornamento del firmware della tastiera. Nel mio caso ho dovuto necessariamente aggiornare perché il software non riconosceva la tastiera. Il tool per l'update del firmware è in cinese, ma basta seguire le istruzioni (incluse nella cartella) che dicono i due tasti da premere in sequenza per far sì che il tutto si aggiorni senza grossi drammi.

Il software, che si chiama molto semplicemente RS6 Driver, è disponibile solo su Windows ed è sostanzialmente identico a quello usato da EPOMAKER, ROYALAXE e altri. Potete stare tranquilli a riguardo della sua origine: non ha codice malevolo al suo interno, altrimenti Windows non permetterebbe proprio di scaricarlo (cosa successa con altri software per tastiere).

Di base la tastiera è già programmata con la classica serie di scorciatoie. Sono come al solito indicate sulla manualistica. JAMESDONKEY ha implementato una funzionalità molto particolare, che alcuni potrebbero trovare utile. Di base i tasti funzione (F1/F12) svolgono la loro funzione classica. Invece di abbinarci delle funzioni extra attivabili tramite FN, è stata implementata una scorciatoia (FN + F + M, da tenere premuta per 3 secondi) che converte del tutto i tasti funzione. Dopo aver usato questa scorciatoia, la pressione dei tasti F1/F12 svolge automaticamente la funzione secondaria, senza per forza dover premere FN.

Di conseguenza F10 ad esempio muta la traccia, F7/F8/F9 naviga fra le tracce o le mette in pausa, F1/F2 regola la luminosità dello schermo (se lavorate da notebook), F4 apre Esplora File e così via. Per tornare alla modalità classica basta ripremere la solita combinazione. Il passaggio tra i dispositivi connessi o tra le modalità d'uso Windows/macOS è gestito dai selettori fisici presenti sul fianco sinistro. Per il Bluetooth poi ci si muove fra i tre dispositivi connessi con FN + 1/2/3. Si può poi cambiare pattern di retro-illuminazione, gestire velocità degli effetti e direzione e tanto altro.

Dal software RS6 DRIVER, potrete poi:

  • Cambiare l'associazione dei tasti, riprogrammandoli quasi tutti. Occhio che c'è anche lo switch FNLayer per gestire le funzionalità da attivare con la pressione di FN.  Dal solito tab si può anche regolare la sensibilità dei tasti. Anche la manopola del volume è riprogrammabile. Di default la pressione mette in pausa la traccia in riproduzione, io ad esempio l'ho riprogrammata perché muti il volume del tutto
  • Registrare macro, grazie ad un'interfaccia piuttosto classica con gli indicatori di ritardo, elenco di macro e altre funzioni classiche; occhio però che in fase di digitazione prende il layout USA ANSI, di conseguenza se avete bisogno di lettere accentate o simboli specifici dovrete guardare la tastiera o scoprire le eventuali combinazioni di tasti giusti
  • Aggiornare il firmware della tastiera (anche se in questo caso si fa prima con il tool di cui vi parlavo prima)
  • Creare effetti di retro-illuminazione completamente personalizzati, utilizzare quelli già presenti e modificare i parametri di standby sia del Bluetooth che del Wi-Fi

Vale,in definitiva, quanto già detto in passato, anche nel caso di altre tastiere (compresi i modelli di EPOMAKER): l'interfaccia è spartana e solo in inglese.

Ciò non toglie che riesca a svolgere il suo lavoro senza grossi problemi.

Molto buona l'autonomia della RS2 in modalità Bluetooth o Wi-Fi. La batteria da 5.000 mAh vi permette tranquillamente di fare anche più di una settimana lavorativa senza avere l'ansia di doverla ricaricare. Anzi, sulla carta si parla di 3/4 settimane, e infatti stando al software in una settimana non abbiamo scalfito nemmeno il 30% della batteria. Se poi spegnete del tutto i LED ci andrete avanti davvero tanto. Occhio al software che permette di regolare i parametri di standby sia del Wi-Fi che del Bluetooth. Può aver senso impostarli più aggressivi di quelli di default per allungare ulteriormente la vita della batteria.

Per acquistare JAMESDONKEY RS6 dovete rivolgervi al venditore ufficiale scelto dallo stesso marchio, ovvero lo store MechKeys. Si tratta di uno store online affidabile che tratta un sacco di marchi e di prodotti legati al mondo delle tastiere custom e che prevede anche il pagamento tramite PayPal.

È anche uno dei pochi store che calcola tasse e spedizioni senza dover per forza inserire dati personali. La RS6 nello specifico viene a costare 119,99$, a cu ci dovete aggiungere 21$ di tasse e spedizione. Il totale ammonta a 140$. Usando il coupon "MECHKEYSHIFIGO5" riceverete 5 dollari di sconto. Contando insomma tutto si arriva a 135$ (con il coupon), un prezzo in linea con quello richiesto per tastiere meccaniche complete di qualità. Anzi, è inferiore anche ad alcune 75% in vendita ad esempio su Amazon Italia. Ci sono altre due modalità di spezione: una a 25$ con spedizione più rapida e una a 40$ con spedizione espressa (tramite DHL o simili).

Giusto per un confronto, la YUNZII Keynovo IF98 priva di connettività Wi-Fi e di manopola del volume costa quasi 160€ su Amazon; o ancora la Ajazz AK966, che sulla carta offre un'esperienza molto, molto simile, arriva a costare 170€. Insomma, i 120$ richiesti da JAMESDONKEY sembrano poca cosa rispetto a quanto offerto.

Nel caso poi non aveste particolari esigenze in merito ai LED della retro-illuminazione e vi piacesse di più un look di stampo retro date un'occhiata alla JAMESDONKEY RS2, non è affatto male!

Recensione JAMESDONKEY RS6 - Foto dal vivo

Giudizio Finale

JAMESDONKEY RS6

JAMESDONKEY RS6 ci ha confermato la bontà dei prodotti del marchio. È una tastiera (quasi) completa affidabile, dotata di potenziometro, di selettori fisici di modalità d'uso, di buone sonorità e di una più che discreta ergonomia. La retro-illuminazione, almeno sul modello nero, ha una funzionalità meramente estetica più che pratica. Se non altro è programmabile via software, e l'autonomia è davvero niente male. Peccato come al solito per la presenza del solo layout ANSI, ma si tratta pur sempre di un marchio di nicchia.

Sommario

Unboxing JamesDonkey RS6 6.5

Caratteristiche tecniche 9

Estetica, costruzione ed ergonomia 9

Voto finale

JAMESDONKEY RS6

Pro

  • Tastierino numerico, potenziometro, selettori fisici
  • Meccanica Hot-swappable, tasti in PBT
  • Anche Bluetooth o Wi-Fi via dongle
  • Programmabile via software

Contro

  • Confezione povera
  • Solo layout ANSI USA
  • Retro-illuminazione utile fino a un certo punto
  • Difficile migliorare le sonorità 

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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