Recensione LOFREE 1%: comprereste una tastiera solo per il design?

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 comprereste una tastiera solo per il design?

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli del 25 settembre 2022, 10:02,modifica il 25 settembre 2022, 10:08

Recensione LOFREE 1%

Al netto del fatto che quando si parla di design non si parla solo dell'estetica di un prodotto, la domanda che ci siamo posti nel titolo, nel caso di un dispositivo come la tastiera meccanica LOFREE 1%, è più che lecita. Il marchio in questione è diventato "famoso" con una campagna Indiegogo di successo (quasi 750.000$ raccolti) relativa al modello LOFREE DOT, una tastiera meccanica dal gusto retro ispirata alle vecchie macchine da scrivere. Nel corso degli anni LOFREE ha lanciato tantissimi altri modelli che potremmo tranquillamente definire di nicchia, e questa 1% non fa certo eccezione. Scopriamo quindi cosa ha di speciale questa tastiera e cerchiamo anche di rispondere alla difficile domanda che ci siamo posti.

La confezione di LOFREE 1% è sicuramente elegante, ma priva di grandi sorprese. Siamo abituati a tastiere meccaniche con scatole ricche di extra, mentre qui in sostanza troviamo solo un cavo, manualistica e la tastiera. Se non altro è un unboxing ad effetto, con un nastro giallo adesivo intorno alla tastiera e un'apertura a scrigno atipica.

LOFREE 1% è una tastiera meccanica non hot-swappable formato 65% composta da 68 tasti. È priva di tastierino numerico, sono però presenti le frecce direzionali (spesso assenti nei formati 65%), i tasti PgUp, PgDn e Del e anche gli altri che solitamente troviamo su modelli con più tasti, replicabili tramite combinazioni di tasti. La composizione è ovviamente diversa dal solito, pensata per favorire una maggior compattezza della tastiera. Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il  tasto invio è più piccolo, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio. Tra le altre diversità si annoverano il tasto Shift di destra più corto e le frecce direzionali "incastonate" fra gli altri pulsanti.

I keycap sono unici nel loro genere. Sono realizzati in policarbonato premium di provenienza tedesca (da una costola di Bayer specializzata nella chimica dei materiali) e sono completamente trasparenti. Per raggiungere un risultato del genere LOFREE non si è accontentata di realizzare dei classici tasti con inserto a croce trasparenti. Ogni tasto è costituito da due sezioni: una base con incastro a croce, che va appunto a collocarsi sopra lo switch, ed una sezione superiore cava trasparente. I due pezzi sono uniti grazie ad un classico sistema ad incastro, anche per evitare colle o altri materiali che avrebbero potuto peggiorare la trasparenza generale. Le stampe su ogni keycap sono realizzate mediante tampografia (o stampa a tampone) e successivo trattamento UV per il fissaggio, in modo da renderli non solo ben leggibili, ma anche resistenti allo sbiadimento e all'unto delle dita. La tastiera non è hot-swappable, ma i keycap si possono cambiare.

Sono un po' più difficili del solito da rimuovere, ma niente di trascendentale. LOFREE 1% però la si acquista anche per i tasti trasparenti, e trovare qualcosa di simile in commercio non è così banale. Anche il profilo che caratterizza questo set di tasti sembra essere diverso da quello di qualsiasi altro kit in commercio. Potremmo definirlo come una sorta di incrocio tra un XDA e un SDA, ma non sarebbe comunque esatto. Qui trovate una tabella con alcuni dei profili più diffusi. Potete vedere quello della LOFREE nella seguente immagine.

Gli switch del modello che abbiamo recensito sono i Kailh Clione Limacina lineari pre-lubrificati. Devono il nome ad un mollusco planctonico conosciuto anche come farfalla o angelo di mare. Attenzione: sul sito ufficiale è riportato che a bordo dovremmo trovare i Kailh Jellyfish, ma in realtà, come specificato anche da altre fonti, è chiaro che si tratti dei più recenti Clione Limacina. Lo si capisce dallo stelo: i Jellyfish lo avrebbero a croce con una paratia circolare, mentre i Clione Limacina hanno uno stelo classico a croce senza alcuna paratia, esattamente come quelli presenti sulla LOFREE 1%. Si tratta di switch meccanici a 5 pin di tipo lineare, dotati di una forza di attuazione di 38 ± 10 gf, di una distanza di attuazione di 1,9 ± 0,5 mm e di una corsa totale di 4,0 ± 0,4 mm. Sono ovviamente caratterizzati da un corpo completamente trasparente, e nascondono al loro interno una molla di 18 mm placcata in oro. Sono garantiti per 50 milioni di pressioni, e il loro bounce time è inferiore ai 5 millisecondi. Qui trovate lo schema tecnico ufficiale. Sono ovviamente molto morbidi, anche più dei rossi classici, e si lasciano apprezzare facilitando al contempo la velocità di scrittura. Il rumore emesso in digitazione è difficile da valutare, nel senso che molto dipende dalla struttura della tastiera e dai particolarissimi keycap che li sovrastano. Di base sarebbero anche meno rumorosi di così, ma appunto, la struttura in policarbonato e le particolarità del modello in questione fanno sì che il rumore sia molto corposo e rotondo, un "THOC" convinto e ben distinguibile. Ecco una clip audio della LOFREE 1% con switch Kailh Clione Limacina in fase di digitazione.

Gli stabilizzatori sono fissati alla piastra, ed è incredibile come emettano tutti un rumore molto simile ed uniforme tra di loro. Colpisce soprattutto quello della barra spaziatrice, che emette un suono consono al resto della tastiera, più profondo degli altri tasti in modo da distinguerlo con facilità, ma comunque piacevole e privo di tremolii o altre sonorità poco piacevoli. Ogni tasto è dotato di LED a sé stante orientato verso nord. E per scelta stilistica, non si tratta di LED RGB: sono solo bianchi! Una scelta coerente con l'aspetto così particolare della tastiera. E vista la trasparenza dei tasti, la retro-illuminazione ha più senso che in altri modelli. Per quanto riguarda il livello costruttivo, LOFREE non ha diffuso schemi tecnici o altri dettagli di rilievo (come invece sta diventando d'uso comune tra alcuni produttori). È possibile smontarla rimuovendo 12 viti, fra cui alcune laterali, ma all'interno non si trovano grosse sorprese. Non ci sono strati fonoassorbenti, né altre soluzioni pensate per smorzare il rumore o per stabilizzare o ammortizzare la piastra (come ad esempio la montatura a guarnizione, o "Gasket"). Troviamo giusto la batteria che la alimenta, la PCB con gli switch saldati (come già specificato non è hot-swappable) e la piastra bianca. Intorno alla scocca c'è una cornice trasparente, costituita dello stesso policarbonato dei tasti; subito sotto troviamo il resto della scocca, sempre in plastica lucida. Torneremo sull'estetica della tastiera nel prossimo paragrafo.

Le dimensioni sono leggermente più elevate di una 65% di stampo classico. Si parla di 306 x 144 x 30,6 mm per un peso complessivo di ben 812 grammi. Ci sono LED di stato sulla scocca per capire quando è attivo il CapsLock, quando si sta sfruttando la connettività Bluetooth o quando la batteria sta per finire. Non è specificato il polling-rate, ma fra le altre informazioni tecniche che vi possiamo segnalare c'è il full n-key rollover usando la tastiera in modalità cablata e 6KRO in modalità Bluetooth. A tal proposito, lato connettività LOFREE 1% può essere utilizzata in due diversi modi: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo), o via Bluetooth 5.1. Il modulo Bluetooth supporta fino a 3 dispositivi collegati contemporaneamente. Se ci aggiungete anche la modalità cablata si sale ad un totale di 4 dispositivi. L'associazione e il passaggio ai dispositivi collegati via Bluetooth è come al solito gestita tramite combinazione di FN + Q, W ed E. Ci sono anche due switch fisici, uno per passare da Bluetooth a via cavo (o per spegnerla del tutto), l'altro perr passare dalla modalità Windows a quella macOS. La tastiera comunque funziona anche con Android o iOS proprio grazie al Bluetooth. La batteria a bordo è una 2.000 mAh. Un cenno anche alla porta USB-C. È posizionata a destra e può anche risultare compatibile con cavi personalizzati.

Estetica, costruzione ed ergonomia

A riguardo dell'estetica bisogna aprire una grossa parentesi. Come scrivo spesso nelle recensioni, il lato estetico di un prodotto è un fattore che difficilmente può essere valutato in modo oggettivo. LOFREE 1% nasce prevalentemente per suscitare stupore e desiderio nel cliente proprio a livello estetico. Non comprereste mai un prodotto del genere per le sonorità, per le caratteristiche tecniche, per la personalizzazione o per altri fattori che caratterizzano invece modelli di tastiere più "mainstream". LOFREE 1% punta tutto sull'unicità, sullo stupire appunto. Il nome stesso, 1%, lascia anche intuire che si tratta di un prodotto non adatto a tutti. "To be the 1%", recita la scritta sulla barra spaziatrice. Sempre l'1% fa anche riferimento alla trasparenza: LOFREE dice di aver reso keycap, switch e cornice trasparenti al 99%, come a dire che più di così non si poteva. Sembra quasi di avere davanti una serie di cubetti di ghiaccio in un contenitore di metallo! I tasti, grazie ai pattern di illuminazione presenti di default, si illuminano solo alla pressione, mostrandovi uno spettacolo quasi pirotecnico e ben diverso da quello delle tastiere classiche. C'è anche un effetto statico che però toglie un po' di effetto "wow" al modello di LOFREE, e al massimo della luminosità i LED "sparano" così tanto che fanno quasi male agli occhi. Ma non sono solo i tasti e la loro trasparenza a colpire: ci sono anche altre caratteristiche quali la scocca con le sue linee curve; la scelta di usare un colore argentato metalizzato e riflettente sui lati e sul retro; le viti a vista sul bordo superiore; e la placchetta "Transparent all the way" sul bordo frontale. Tutto l'insieme è a suo modo speciale e unico, ed è anche per questo che potrebbe suscitare l'effetto completamente opposto.

C'è chi, oltre a non apprezzare la trasparenza, potrebbe trovarla confusionaria e poco leggibile. È un prodotto così particolare che riesce ad essere molto fotogenico e allo stesso tempo molto poco fotogenico. I caratteri neri così grandi su sfondo trasparente, con un'illuminazione LED così prominente, possono effettivamente mettere in difficoltà gli utenti. C'è anche da dire che chi usa la tastiera su base giornaliera poche volte cala lo sguardo per vedere effettivamente cosa stanno colpendo le dita. Nel video breve che ho pubblicato sui canali social di SmartWorld ho mostrato anche i principali pattern di retro-illuminazione. Oltre a quello pulsante e con i LED tutti accesi in modo statico, ci sono i classici effetti che illuminano i tasti o la fila a cui appartiene iltasto alla pressione degli stessi. Trovate il filmato qui di seguito.

In ogni caso, come già detto, potremmo stare ore a dibattere su cosa la rende bella o brutta, ma più che mai il giudizio su una tastiera così è soggettivo. Potrei dirvi che a me piace, che apprezzo le sue caratteristiche uniche e difficili da ritrovare il altri prodotti, ma sarebbero commenti appunto soggettivi con scarsa valenza. LOFREE 1% la si acquista perché appassionati del mondo delle tastiere e perché in cerca di qualcosa di unico atto magari ad arricchire la propria collezione. Non quindi per aumentare la produttività o per altri fattori più tecnici che si ritrovano anche su altri modelli. E infine c'è anche il fattore prezzo, di cui parleremo nel dettaglio nel paragrafo dedicato.

Da un punto di vista costruttivo, LOFREE è costituita prevalentemente di materiali plastici di alta qualità. La scocca è estremamente solida, e le viti a vista ci danno conferma di quanto sia salda tutta la struttura. Non ci sono apparenti debolezze strutturali, e non si percepiscono scricchiolii o flessioni che farebbero pensare ad eventuali difetti. Anzi, la tastiera mi ha fatto compagnia in una trasferta di lavoro a Berlino (si può collocare direttamente sopra la tastiera del laptop), ed è stata in uno zaino per svariate ore (e 4 voli) senza protezioni. La scocca potrebbe graffiarsi leggermente, e sta a voi capire se acquistarla come prodotto da collezione o come tastiera "da battaglia" da avere sempre con voi. Una cosa è sicura: se la portate in contesti non casalinghi non passerete inosservati. A tal proposito vi consigliamo di dare un'occhiata anche ad altri prodotti di LOFREE, come la WANDERFREE "The Suitcase" pensata appositamente per essere portata in viaggio.

All'interno però, come già accennato, non ci sono soluzioni fonoassorbenti. Di conseguenza la tastiera risulta più rumorosa del previsto, nonostante la presenza di switch lineari (dotati tra l'altro di una forza di attuazione più bassa del solito). Nulla vieta di smontarla (facendo attenzione a batteria e porta USB) per cercare di applicare qualcosa sul fondo per smorzare il rumore. Ammetto però che il rumore emesso in digitazione ha il suo perché. Il suono non è brutto, e anzi, sembra quasi ricercato. In un ufficio affollato però potrebbero odiarvi, tant'è che la LOFREE 1% fa parte di quella collezione di prodotti che il marchio definisce "Ufficio 2㎡", a suggerire appunto che occupa poco spazio e che è adatto a soluzioni lavorative più personali.

Sul retro, oltre ad una placca metallica circolare con il logo di LOFREE, troviamo due piedini gommati orizzontali e due rialzi classici che, in posizione di riposo, funzionano da piedini. I rialzi permettono poi di impostare due diverse inclinazioni (oltre a quella base), in modo quindi da adattarsi alle esigenze di quanti più utenti possibile. Il grip è buono, anche per via del peso della tastiera, anche se su una superficie di legno lucido potrebbe scivolare un po' più del previsto. Come già accennato potete anche collocarla sopra la tastiera di un laptop di piccole / medie dimensioni, come ad esempio un MacBook Pro. Sempre sul retro troviamo due interruttori: quello per spegnerla, accenderla o passare alla modalità Bluetooth e lo switch per passare dalla modalità Windows a quella macOS.

Come di consueto ho utilizzato la tastiera per scrivere questa recensione, sfruttandola anche in contesti diversi dal solito (su laptop e su PC Desktop). Non saprei se consigliarla in ambito gaming, visto che si tratta di un prodotto così particolare non certo pensato per facilitare in qualche modo il gioco su PC. È a tutti gli effetti un prodotto da ufficio (o da collezione) pensato per la digitazione nuda e cruda, senza sé e senza ma. L'ergonomia complessiva è meglio di quanto avessi preventivato, e a differenza di altre tastiere non ho sentito l'esigenza di equipaggiarmi di un poggiapolso. Occhio alla leggibilità dei caratteri e all'eventuale effetto "caos" che un'estetica così particolare potrebbe causare. E occhio ovviamente al layout ANSI USA diverso dal nostro, che implica un posizionamento e una dimensione diversa per alcuni tasti, e simboli diversi sulla fila dei numeri e accanto alle lettere. Anche il layout 65% "compresso" può essere problematico per alcuni: la mancanza del tastierino e della fila di tasti funzione potrebbe farsi sentire.

Alla luce di quanto detto finora, LOFREE 1% può essere considerato un oggetto di design? Considerato che quando si parla di design non si deve appunto tenere conto solo dell'aspetto estetico, ma anche della sua fruizione, dello studio per il processo produttivo (e addirittura della vendita), posso dire dal mio punto di vista che si può considerare tale. Dietro 1% c'è uno studio ben preciso, come riportato anche in un blog post sul sito ufficiale, e devo ammettere che le soluzioni pensate per renderla quanto più trasparente possibile non hanno avuto conseguenze negative sull'usabilità. Che poi possa piacere o non piacere è un discorso completamente diverso. Ma degli aspetti valutati in questa recensione è quello che mi sento di premiare.

LOFREE 1% non ha un software di riferimento. Ciò significa che non è programmabile, che non si possono creare macro né personalizzare o creare pattern di retro-illuminazione. Torna alla carica il concetto di unicità: 1% è stata concepita così ed è così che deve essere. Se non vi piace ci sono tante alternative là fuori! Ciò non toglie che ci siano tutta una serie di scorciatoie da tastiera per accedere a varie funzionalità di sistema. Le scorciatoie sono indicate direttamente sui tasti, e c'è una particolarità a tal proposito da sottolineare: ci sono due diversi tasti FN, uno arancione e uno blu. Si nota subito che su alcuni tasti ci sono simboli relativi a funzioni sia blu che arancioni. Per accedervi si dovrà premere il tasto FN del relativo colore. Quello blu è l'ultimo tasto in alto a destra, mentre quello arancione è nella posizione classica tra l'Alt e il Ctrl destri. La fila dei numeri, con il tasto FN blu, diventa la linea dei tasti funzione; con l'FN arancione vi permette di regolare il volume di sistema, di gestire la riproduzione dei contenuti multimediali, di regolare la luminosità dello schermo o anche di accedere ai centri controllo di Windows e macOS. Anche i pattern di retro-illuminazione e il livello di luminosità dei LED si gestiscono tramite scorciatoia. I tasti sono anche stampati in modo da riflettere le diversità fra i layout Windows e macOS. Il tasto Win  di sinistra quindi riporta anche la stampa Opt, e così via. Diciamo che se non avete bisogno di macro e se riuscite ad utilizzare la tastiera con il layout ANSI senza riprogrammare i tasti, si può tranquillamente fare a meno del software.

La batteria a singola cella di cui è dotata la LOFREE 1% è una 2.000 mAh, più che sufficiente a garantirvi almeno una settimana di autonomia senza avere la necessità di ricaricarla. Sulla carta promette 60 ore di uso e 3 ore di tempo di ricarica. Considerate comunque che la tastiera, in caso in inutilizzo (in modalità Bluetooth ovviamente), va da sola in standby spegnendo la retro-illuminazione. L'autonomia vera e propria comunque dipende interamente dall'uso che ne fate: se scegliete pattern di retro-illuminazione costanti o livelli di luminosità particolarmente elevati potreste non arrivare al termine della settimana. Mettiamola così: visto che all'interno della scocca non ci sono strati fonoassorbenti, forse si poteva osare un po' di più in termini di grandezza della batteria.

L'unicità si paga a caro prezzo. Partendo da questo presupposto si potrebbe essere meno sorpresi dal costo a cui viene proposta la tastiera di LOFREE. E c'è anche da dire che nel panorama delle tastiere meccaniche i prezzi elevati sono all'ordine del giorno, anche se in questi mesi abbiamo visto a più riprese che anche spendendo cifre più esigue si riesce a portarsi a casa prodotti di alta qualità. Si parla di una base di partenza di 219,65€, a cui dovete aggiungerci tasse e spese di spedizione. Se usate il codice coupon "smartworld" riceverete però uno sconto del 10%. In tal caso fra acquisto e spedizione siamo nell'ordine dei 250$. Ci sono tastiere meccaniche più care (soprattutto se vi orientate verso quelle con scocca in metallo o i DIY), ma si tratta comunque di prodotti che è difficile paragonare a questa 1%.

Copuon "smartworld"

10% di sconto

Lo ribadisco, anche per chi fosse saltato direttamente al paragrafo prezzo: LOFREE 1% la si acquista se si è appassionati di tastiere o se si cerca un prodotto per arricchire la propria collezione. È un modello assolutamente al di fuori dell'ordinario dedicato ad una nicchia che non ha problemi di budget o che spende con serenità i suoi soldi per alimentare le proprie passioni. Se dovessimo tirare in ballo unicamente le caratteristiche tecniche o le funzionalità è ovvio che il consiglio sarebbe di puntare su altri modelli. Se invece cercate qualcosa di unico, nato per amore dell'unicità e delle tastiere, allora la 1% saprà in qualche modo premiarvi.

Recensione LOFREE 1% - Foto dal vivo

Giudizio Finale

LOFREE 1%

Ridurre la recensione della LOFREE 1% ad un unico numero finale non le rende giustizia. Il prezzo e l'assenza di alcune caratteristiche chiave delle tastiere meccaniche "custom" penalizza sicuramente il giudizio finale, ma come ho già specificato più volte, la 1% rientra in quel genere di prodotti che si compra per soddisfare una voglia personale più che una vera e propria esigenza lavorativa. E il mondo è pieno di oggetti del genere, soprattutto se consideriamo il settore dei prodotti di design. La qualità finale, a prescindere dall'estetica e dagli altri fattori già elencati, è comunque altissima, ed è davvero difficile pentirsi dell'acquisto. Sempre che sia fatto con cognizione di causa, ovvero consci del fatto che non si sta acquistando una tastiera custom, ma una meccanica da tenersi così com'è.

Sommario

Caratteristiche tecniche 8

Estetica, costruzione ed ergonomia 10

Pro

  • Unica nel suo genere
  • Keycap trasparenti a doppia sezione
  • Bluetooth 5.1 o modalità cablata
  • Tante scorciatoie già pre-impostate
  • Qualità costruttiva

Contro

  • Solo layout ANSI USA
  • Non hot-swappable
  • Non programmabile
  • LED solo bianchi
  • Prezzo salato

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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