Recensione Logitech G ASTRO A50 X: c'è più di un buon motivo se costano così tanto

8 months ago 96

Prendete le già ottime Logitech G PRO X 2 LIGHTSPEED e immaginatele ancora più orientate al gaming, ancora più universali e ancora più aggressive nel look. Ci siete? Non importa immaginarle: oggi arrivano sul mercato le nuove Logitech G ASTRO A50 X, evoluzione delle già ottime ASTRO A50 che si propongono come nuovo top di gamma di riferimento per il mercato. E per farlo non solo sfruttano alcuni dei punti di forza delle già citate G PRO X 2, ma mettono sul piatto anche la multi-compatibilità senza fili con ecosistema PlayStation, Xbox e Windows e tante altre chicche di non poco conto. Scopriamo insieme le nuove cuffie gaming di Logitech G e ASTRO!

Unboxing Logitech G ASTRO A50 X

Vediamo il contenuto della confezione delle Logitech G ASTRO A50 X: un cavo USB-A/USB-C per la ricarica senza base station, un altro USB-A/USB-C combo per collegare base station ad alimentatore e PC, l'alimentatore, la Base Station che funge da hub e da base di ricarica, le cuffie, manualistica e una carta attivazione Dolby Atmos (che in realtà non vi serve). Non ci sono custodie per portarle con sé perché sono pensate per rimanere fisse alla vostra postazione di gioco. Peccato (visto anche il prezzo) che non ci siano copri-padiglioni di riserva. Quelli presenti sono magnetici e facili da sostituire, ma dovrete appunto comprarne di nuovi se li volete cambiare o alternare. Ottimo che ci sia l'alimentatore, dotato persino di prese modulari per adattarlo a più paesi d'Europa. Sono piccole cose, ma fra questo e il non produrre modelli per console specifiche ma uno solo universale, si risparmia in produzione, stoccaggio e inquinamento.

A livello di design, qualità costruttiva, peso e dimensioni sono praticamente identiche alle A50 rivisitate del 2022, anche se oramai il logo ASTRO ha lasciato spazio alla G della divisione gaming di Logitech. Le vistose forcelle laterale in alluminio presentano una scala graduata e un movimento di estensione molto fluido e dal feeling premium. Il perno permette ai padiglioni di ruotare di 90°, un dettaglio non da poco che permette alle cuffie di adattarsi al meglio alle forme della testa di tutti gli utilizzatori e che vi permette anche di metterle al collo quando non le usate. L'archetto è composto da due sezioni, una delle quali mobile e flessibile e dotata di imbottitura ricoperta di tessuto.

Solo il padiglione destro presenta controlli di vario genere: troviamo una rotellina per regolare il volume, quello delle cuffie e non di sistema purtroppo, uno switch per accensione e spegnimento, il tasto per la gestione della connettività Bluetooth e quello per il passaggio tra le piattaforme.

Ci torneremo nella prossima sezione. Sempre il padiglione destro ospita anche una porta USB-C per l'uso in modalità cablata e la ricarica senza Base Station e un altro meccanismo: la piastra laterale può essere premuta verso indietro o avanti per bilanciare l'audio. Se volete dare priorità all'audio di gioco premete verso avanti, se volete dare priorità alla chat verso indietro. Molto comodo e immediato (c'era nei modelli passati, non a tutti piacque), fa quello che altre cuffie fanno solo tramite software. Non c'è jack audio, a riconferma del fatto che si tratta di cuffie senza fili pensate quasi esclusivamente per questo tipo di utilizzo. Su entrambi i padiglioni notiamo anche i pin metallici tramite cui le cuffie si ricaricano sulla base station.

La struttura risulta solida nei punti in cui deve essere solida ed estremamente flessibile nei punti in cui lo deve essere, come l'archetto che grazie a tutta la sua struttura riesce ad adattarsi anche alle teste più larghe.

A rendere ancora più premium il tutto ci sono i copri-padiglione in tessuto (personalmente li preferisco a quelli in simil pelle) magnetici. Buono l'isolamento acustico. Anche grazie al volume che le cuffie riescono a erogare, si è ben isolati dai rumori esterni, e questo nonostante l'assenza di soluzioni di cancellazione. Ovviamente la differenza con modelli dotati di ANC si sente, ma l'idea è quella di un modello pensato per essere usato in casa propria, al sicuro da rumori "molesti" e da interferenze così alte da compromettere l'esperienza di gioco. Giusto per testimonianza, su Windows con volume di sistema a 20 e musica leggera riesco a sentire i colleghi che parlano senza però distinguere le parole.

E per quanto riguarda peso e comodità? Si parla di 363 grammi, in linea con la concorrenza da questo punto di vista. Per paragone, le Logitech G PRO X 2 LIGHTSPEED pesano 345 grammi, le Razer BlackShark V2 Pro 2023 334 grammi, le Stealth 700 Gen 2 Max 385 grammi, le ROG Delta S Animate 300 grammi, le ASTRO A30 Wireless 330 grammi (senza microfono) e le EPOS H3PRO Hybrid arrivano a 308 grammi.

Sono leggermente più pesanti delle G PRO X 2, ma grazie alla loro struttura si sente meno il loro peso sulla testa. Risultano anche poco opprimenti, grazie all'estensione dell'archetto e alla morbidezza dei copri padiglioni. Ammetto di averle indossate per più ore del solito senza minimamente sentirne il peso o accusare fatica. Per dire, le G735, che pensano quasi 100 grammi in meno delle nuove ASTRO, risultano più opprimenti.

Il microfono ad archetto non è removibile, ma è un modello flip-to-mute sufficientemente flessibile che può essere riposizionato in un sacco di modi. Il meccanismo di mute non prevede avvisi sonori, ma piuttosto un feedback meccanico molto, molto flebile che è difficile da percepire. Se non altro sapete che è sufficiente reclinarlo del tutto in alto per mutarlo completamente. Sulle performance ci torneremo nel paragrafo dedicato. In definitiva sono ben costruite, comode e in grado di adattarsi a quanti più utilizzatori possibili.

Scheda tecnica e Base Station

Vediamo le caratteristiche tecniche principali riportate da Logitech G:

  • Peso: 363 grammi (con microfono)
  • Driver: 40 mm PRO-G al Grafene con magnete al neodimio
  • Risposta in frequenza: 20 Hz - 20.000 Hz
  • Audio spaziale: Dolby Atmos, Windows Sonic, Audio 3D (PS5)
  • Tipo di trasmissione: Wireless LIGHTSPEED @ 24 bit/48 kHz a 2,4 GHz, Bluetooth
  • Raggio d'azione wireless: fino a 12 m
  • Compatibilità: PC, PlayStation 5 e 4, Xbox (One, Series X|S), dispositivi dotati di Bluetooth
  • Autonomia: 24 ore a 78 dB
  • Base Station:
    • PLAYSYNC 3
    • 3 x HDMI 2.1 @ 40Gbps con ALLM, VRR, Audio fino a 24 bit

Il punto di forza delle ASTRO A50 X riguarda la loro compatibilità con le piattaforme di gioco. Solitamente le cuffie gaming wireless sono dedicate o all'ecosistema PlayStation o a quello Xbox, con la possibilità in entrambi i casi di usarle su PC. Le A50 X abbattono questa barriera sfruttando una Base Station dedicata. Avete sia PlayStation che Xbox? Collegate i cavi HDMI in uscita dalle console alle porte HDMI 2.1 della stazione Logitech, portate un cavo HDMI dalla Base Station al monitor o TV dove giocherete e il gioco è fatto.

E se avete anche un PC/Mac usate il cavo in dotazione e lo collegate alla stessa base. Con il pulsante PLAYSYNC presente sul padiglione destro passate da una piattaforma all'altro, mantenendo le cuffie collegate con la tecnologia LIGHTSPEED senza fili. Il bello è che se giocate su monitor il passaggio fra un dispositivo all'altro fa sì che ci sia anche un cambio automatico di sorgente video!

Non solo: c'è anche il mixaggio Bluetooth a due dispositivi! Potete collegarci il vostro smartphone Android, l'iPhone, l'iPad o altri dispositivi compatibili e avere le cuffie collegate su tutti gli dispositivi. Peccato solo che Logitech non abbia specificato quale versione del Bluetooth si trovi a bordo delle cuffie, né tanto meno i codec utilizzati. Il LIGHTSYNC a bordo delle ASTRO A50 X per qualche motivo ha un raggio di azione ridotto rispetto alle PRO X 2, ma 12 metri è comunque un range più che accettabile per l'utilizzo delle cuffie in salotto o simili.

Se non altro si parla di audio a 24 bit/48 kHz.

La Base Station non ha pulsanti, ma sulla parte frontale ha diversi LED. Sulla destra c'è la piattaforma attualmente indicata (PC, PS, Xbox), spostandosi verso sinistra c'è il logo del Bluetooth che si accende nel caso abbiate dispositivi connessi e continuando ulteriormente a sinistra ci sono i LED di stato della batteria, utili per capire l'autonomia residua. Come avrete capito, funge anche da base di ricarica per le ASTRO A50 X. L'unico difetto che ci sentiamo di evidenziare, è che ogni volta che dovete riporre le cuffie in carica dovete ridurre al minimo l'estensione delle forcelle, dovendole poi riallargare ogni volta che le vorrete usare.

Per quanto riguarda le caratteristiche di natura tecnica, Logitech G rende nota sola la risposta in frequenza (20-20.000 Hz), simile a praticamente tutte le cuffie gaming di recente concezione. C'è però un dettaglio su cui dobbiamo necessariamente soffermarci: i driver al grafene.

Sono più piccoli di quelli delle G PRO X 2 (40 mm vs. 50 mm), ma poco importa. I vantaggi nell'usare questo tipo di materiale sono molti. Logitech G è una delle prima a sfruttarlo attivamente su prodotti destinati al grande pubblico. Ma quali sarebbero questi vantaggi? Per semplificare, solitamente nelle cuffie c'è un magnete che, quando stimolato, fa vibrare il diaframma del driver facendo sì che venga riprodotto il suono. In teoria questo diaframma per restituire un suono quanto più fedele e privo di distorsione possibile dovrebbe essere rigido, privo di peso e in grado di essere messo in movimento o di fermarsi velocissimamente (o istantaneamente). Al momento il grafene è il materiale più vicino a queste caratteristiche ideali. I driver PRO-G GRAPHENE di Logitech sono sottili, leggeri e resistentissimi, e state sicuri che li vedremo su sempre più dispositivi. 

Funzionalità e qualità audio

Logitech G ASTRO A50 X sulla carta sono cuffie gaming.

Come però avevamo evidenziato anche nella recensione delle G PRO X 2, l'avere i driver al grafene e le tante funzionalità software di cui vi parleremo qui di seguito le rendono cuffie adatte anche agli altri ambiti di utilizzo. Il suono di base è corposo, forse con una leggera propensione ai bassi, ma neanche così tanto come altre cuffie dedicate al gaming. Si riescono ad apprezzare tutte le frequenze, e la cosa davvero sorprendente è il volume massimo. Su PC, che rimane per tanti motivi la nostra piattaforma di riferimento per questi test (visto anche G Hub e Dolby Access), con il volume di sistema a 30 su 100 si ha già una resa sufficientemente alta da rendere godibilissimo l'ascolto di musica, film e giochi. È praticamente impossibile rimanere insoddisfatti dalla potenza audio erogata dalle cuffie. E su questo quindi sono nettamente superiori alle G PRO X 2.

Come dicevamo, l'audio è cristallino su tutte le frequenze, e anche senza il software vi permette di godere appieno di videogiochi, film e musica.

Tralasciando un attimo il contesto videoludico, le abbiamo messe alla prova con Dune di Villeneuve, un film complesso a livello audio per via delle musiche roboanti di Hans Zimmer. C'è chi si lamenta con vari dispositivi dell'impossibilità di distinguere bene le voci da rumori ambientali e musiche durante i momenti più concitati. Con le ASTRO A50 X invece è un vero spettacolo, sonoro oltre che visivo. I suoni sono tutti ben distinti, senza distorsione, anche applicando effetti audio aggiuntivi. Il che ci dà l'aggancio per parlare di Dolby Access. Nel paragrafo relativo all'unboxing abbiamo fatto cenno alla card di attivazione di Dolby Atmos. In realtà non serve nessun codice o iscrizione: da Windows aprite il Microsoft Store, scaricate gratuitamente l'app Dolby Access e avrete attiva la licenza ufficiale automatica per l'uso di Dolby Atmos. L'ennesimo audio spaziale inutilizzabile in contesti musicali o multimediali? L'esatto contrario!

Nel software trovate preset  preset dedicati al gaming, ai film, alla musica e alla voce. Ci sono anche 3 profili personalizzabili che vi permettono di creare e salvare equalizzatori dotati di livellatore del volume e virtualizzatore surround opzionali, questo nel caso i profili esistenti non fossero di vostro gradimento.

E ragazzi, la cosa bella è che riescono TUTTI a migliorare la resa delle cuffie di Astro. Non sarebbe una licenza a pagamento se così non fosse, ma da quando abbiamo iniziato a testare cuffie con questa tecnologia (e soprattutto con la licenza già pagata) la nostra percezione di questo genere di aggiunte software è decisamente cambiata. Ogni campo coinvolto (gaming, film, musica e voce) ne guadagna, facendo sì che le ASTRO A50 X riescano a restituire un suono ancora più corposo e avvolgente. Il software agisce anche sul volume, rendendolo più vigoroso (ma non per questo fastidioso) e alzandolo di livello. Il risultato finale insomma è nettamente superiore a quello che si ottiene con tecnologia DTS sulle PRO X 2, e già questo è un gran risultato. E su console? Su ecosistema Xbox c'è il supporto a Windows Sonic, mentre su PS5 c'è il supporto all'Audio 3D.

Sono tecnologie ovviamente pensate più per il gaming, prive in parte dell'universalità di Dolby Atmos.

Su PC c'è anche il supporto a G Hub, il classico software Logitech G che permette di mettere mano a un sacco di parametri relativi al dispositivo. Al primo avvio delle cuffie ci accoglie con una serie di consigli e una panoramica sulle principali funzionalità sia del software che dell'headset.

Andando nell'applicazione vera e propria si ha accesso alle classiche funzionalità che ci si aspetta da G Hub, anche se c'è da ammettere che ci sono un po' meno parametri del passato. Dal tab principale si possono scegliere alcuni preset di equalizzazione, molto pochi per la verità, ma se non altro è possibile crearne di personalizzati o scaricare i preset fatti dagli utenti nel corso del tempo. Sono decisamente più efficaci quelli di Dolby Access, il che gioca a leggero svantaggio degli utenti console (ci torniamo a breve).

Sulla sezione dedicata al microfono ci torniamo nella sezione adibita. Passiamo al tab successivo, decisamente interessante sia per gli streamer che per chi vuole usare le cuffie contemporaneamente per più cose. Si chiama Indirizzamento, e permette di regolare la resa dell'audio gestendo le percentuali assegnate a Gioco, Bluetooth e Chat vocale, regolando anche l'uscita audio in caso di dirette streaming. Torna appunto molto utile se avete la musica dallo smartphone via Bluetooth, l'audio di gioco e magari pure la chat vocale attiva, anche perché le modifiche sono istantanee.

C'è anche la schermata Impostazioni che include altre funzioni niente male: gestione del riverbero, del bilanciamento gioco/voce (la stessa che fate premendo sul fianco del padiglione destro), volume delle cuffie e gestione della politica di sospensione. Qui trovate anche l'autonomia residua in percentuale e in ore.

Su PC insomma ci sono un bel po' di funzioni! E su console? Va bene la Base Station per usarle senza fili ovunque, ma un minimo di personalizzazione audio? Qui subentra l'app per Android e iOS denominata semplicemente Logitech G.

Connettete le ASTRO A50 X via Bluetooth allo smartphone, le collegate all'app e sostanzialmente avete le stesse opzioni che trovereste su G Hub da PC. Logitech quindi ha in parte risolto anche il problema della personalizzazione su console, cosa che molte cuffie gaming anche di fascia alta non permettono. Occhio però: se le cuffie sono collegate al PC, Logitech G da smartphone non funzionerà.

Il come si passa da una piattaforma all'altra lo abbiamo già visto nel paragrafo dedicato alla Base Station. Basta una pressione sul pulsante dedicato e si passa da PlayStation a Xbox a PC facilmente e senza perdita di qualità, questo anche grazie alle porte HDMI 2.1 che fanno un passthrough completo del segnale. Di fatto quindi se non fosse che su PC si ha Dolby Access e quanto ne consegue, le performance sarebbero identiche su tutte le piattaforme. Ovviamente in Bluetooth si perde qualcosina, ma in realtà l'audio, anche grazie all'hardware delle cuffie, non è affatto malvagio.

Tutto molto bello, ma in gioco? Le abbiamo usate prevalentemente con Modern Warfare 3, e dopo averle usate tornare indietro è davvero ardua. L'ultimo capitolo di Call of Duty ha tutta una serie di suoni ambientali davvero incredibili, tra cui banalmente anche lo sgocciolio di acqua delle grondaie, le fronde e, ovviamente, tutto ciò che è legato al movimento dei nemici. Con l'audio spaziale attivo e concentrandosi attentamente sull'azione si riescono a carpire suoni che solitamente sono ben più smorzati, e ci sono situazioni in cui capire la direzionalità del suono può davvero salvarvi la vita (in gioco). E proprio i giocatori di titoli competitivi saranno attratti anche da tutte le opzioni di bilanciamento dell'audio, che permettono in breve tempo di favorire chat vocale o audio di gioco a seconda del momento in cui ci si trova. 

Molto buone le performance del microfono LIGHTSPEED, forse anche superiori alle G PRO X 2.

Il rilevamento è omnidirezionale e la risposta in frequenza è decisamente più ampia:

  • Rilevamento microfono: omnidirezionale
  • Risposta in frequenza: 60 - 20.000 Hz
  • Frequenza di campionamento: fino a 16 bit/48 KHz

Non c'è la tecnologia BLUE VO!CE degli altri prodotti Logitech G, ma poco importa: la resa è ottima, e tramite G Hub ci sono discreti margini di personalizzazione. Il fatto poi che sia un flip-to-mute lo rende, a mio avviso, anche migliore in ottica gaming. Ecco un sample audio registrato su PC tramite Adobe Premiere Pro con profilo di utilizzo Predefinito e Noise Gate impostato su Pagina Iniziale.

A tal proposito, da G Hub o da Logitech G su smartphone potete regolare diversi parametri del microfono. Anche qui avete equailizzatori pre-impostati, equalizzatori custom, possibilità di scaricare quelli creati dagli utenti e il tab Noise Gate. Quest'ultimo permette, anche grazie alla presenza di un microfono extra posto sulle cuffie, di filtrare parte del rumore esterno in modo che i vostri interlocutori sentano solo la vostra voce.

Potete anche disattivarlo in modo da rendere quanto più cristallina possibile la voce e le sue sfumature.

In definitiva è un ottimo microfono, con una resa fedele e non distorta e alcune chicche software di non poco conto. Non sarà un microfono da podcast, ma almeno non c'è necessità di abbinarne uno a sé stante per farsi sentire decentemente!

A primo acchito il valore di autonomia delle ASTRO A50 X sembra sottotono rispetto ad altri modelli. Logitech G riporta come dato ufficiale un'autonomia di 24 ore in riproduzione a 78 dB. Ora, 78 dB è un volume bello alto, e 24 ore sono un bel po'. È praticamente impossibile rimanere a secco durante il gioco, e questo già di per sé gioca a favore delle ASTRO. Vedendo però l'autonomia di alcune cuffie, come le ultime Razer che arrivano a 70 ore, viene da storcere il naso. Considerate però di che tipo di prodotto parliamo.

Quando smettete di usare le A50 X le riponete sulla loro base, innescando immediatamente la sessione di ricarica. Non sono cuffie che vi portate in trasferta, e di conseguenza finché durano 24 ore a livello medio/alto di volume avete tutto ciò che vi serve. Nulla vieta comunque di ricaricaricarle via USB-C mentre le usate.

I 329€ delle Turtle Beach Stealth Pro vi sembravano tanti? Anche i 289€ delle Logitech G PRO X 2? Qui si sale ulteriormente di livello. Le Logitech G ASTRO A50 X costano di listino 409,99€. C'è più di un motivo se costano così tanto. Di fatto sono le uniche cuffie gaming senza fili che funzionano sia su PlayStation che su Xbox, senza bisogno di ricevitori USB dedicati specifici per una o l'altra piattaforma. E il bello è che potete abbinarle potenzialmente a 4 dispositivi contemporaneamente (PlayStation, Xbox, PC, smartphone) e passare facilmente da uno all'altro.

Non solo: driver al grafene, ottima resa in tutti gli ambiti, supporto software, Dolby Atmos, gran microfono e tanto, tantissimo altro. Rimangono comunque oltre 400€, un prezzo da far impallidire più di un possibile acquirente.

Nel caso stuzzicassero il vostro interesse, dove potete comprarle? Per il momento sono pre-ordinabili nella colorazione bianca o nera direttamente dallo store ufficiale Logitech G seguendo questo link. La consegna è prevista per inizio gennaio, anche se la data di lancio vera e propria sarebbe il 22 dicembre.

È anche giusto proporre qualche esempio di altro prezzo di listino di cuffie gaming di questa fascia, in modo da mettere le cose nella giusta prospettiva:

Recensione Logitech G ASTRO A50 X - Altre foto dal vivo

Giudizio Finale

Logitech G ASTRO A50 X

Le Logitech G ASTRO A50 X sono sicuramente un prodotto di nicchia, ma non è il prezzo a renderle tali. Non tutti hanno la fortuna di possedere PC, PlayStation e Xbox e di avere "problemi" di passaggio di cuffie fra le tre piattaforme. Nel caso rientraste in questa casistica, le ASTRO A50 X sono un prodotto imprescindibile: qualità audio al top, ampia personalizzazione software (anche su console grazie all'app), comodità, microfono di qualità e, soprattutto, supporto wireless a PS5 (o PS4), Xbox (tutto l'ecosistema) e PC contemporaneamente, a patto di organizzarsi con il cablaggio che va alla Base Station.

Sommario

Unboxing Logitech G ASTRO A50 X 7.5

Costruzione ed ergonomia 9

Scheda tecnica e Base Station 10

Funzionalità e qualità audio 10

Voto finale

Logitech G ASTRO A50 X

Pro

  • Comode nonostante il peso
  • Padiglioni ruotabili, struttura flessibile
  • Driver al grafene
  • Wireless su PlayStation, Xbox e PC contemporaneamente
  • Mixagio Bluetooth
  • Dolby Atmos su PC (e audio spaziale su console)
  • Microfono top

Contro

  • Mancano i copri-padiglione di riserva
  • Niente ANC
  • Prezzo alto, molto alto
  • Dovrete attrezzarvi con molti cavi HDMI
  • L'ho già detto che costano tanto?

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.

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