Recensione MacBook Air 15 M3: Apple aveva ragione

1 month ago 82

MacBook Air si rinnova ancora una volta. L'ultima generazione dei chip Apple arriva sul suo notebook più celebre di sempre, e lo porta a nuove vette. Abbiamo provato infatti il MacBook Air M3 da 15 pollici ed è stato davvero difficile trovargli dei difetti. Ecco perché ve lo sconsigliamo!

macbook air m3 15 unboxing

Niente di nuovo sotto il sole. MacBook Air, cavo in tinta con la scocca, alimentatore da 35 Watt (bianco) a doppia porta, adesivi e manuali. In fase di ordine, se volete, potete scegliere un caricabatterie da 70 Watt con una sola porta USB-C.

Personalmente vi consiglio questa seconda soluzione, perché la velocità di ricarica cambia non poco. Per di più, sfruttando entrambe le porte dell'alimentatore più piccolo, la potenza a disposizione del MacBook diminuisce ancora.

macbook air m3 15 qualità costruttiva

Dal punto di vista di design e materiali non ci sono differenze con gli Air M2. Apple ha da tempo unificato le linee dei MacBook, siano questi Air o Pro. Abbiamo quindi le solite due porte USB-C, il MagSafe e il jack audio.

Peso, secondo la nostra bilancia, di 1.500 grammi netti. 9 grammi in più, secondo la stessa bilancia, rispetto al modello precedente con M2. Un aumento trascurabile, e che può essere imputato ad uno qualsiasi dei componenti interni.

Come potete vedere dalle foto, il modello che abbiamo in prova ha la colorazione Mezzanotte. È bellissima, soggettivamente parlando. Apple ha cambiato qualcosa nel processo di lavorazione in modo da ridurre ulteriormente le tracce delle impronte digitali. In parte, andando a memoria, sembra che ci sia riuscita. In parte è praticamente impossibile che un pezzo di metallo scuro non mostri qualche segno di usura.

Diciamo che la colorazione che dovrebbe scegliere "il cervello" è sempre il classico e banale argento. È quello che col tempo si preserva meglio e che si pulisce più facilmente. Indubbiamente però non è il colore più bello che ci sia. E di fronte "al cuore" non si comanda.

macbook air m3 15 tastiera e trackpad

Anche qui non c'è nulla da dire. Tastiera e trackpad non sono cambiati in alcun modo, così come la rigidità della scocca che li avvolge. È un'esperienza molto buona in generale (ma ciò non significa che non sia migliorabile), che senz'altro piacerà a chi non abbia mai usato un MacBook, e al contempo farà sentire a casa chi già la conosca.

Il MacBook Air 15 M3 che Apple ci ha inviato è il modello più potente tra quelli preconfigurati. Lo potete ulteriormente "pompare", ma già così è praticamente perfetto per il 99% dei suoi potenziali utenti. La versione base ha la metà della memoria, sia unificata che di archiviazione.

  • Schermo: 15,3'' IPS (2.880 × 1.864 pixel a 224 ppi), 500 nit
  • CPU: Apple Silicon M3 (CPU 8‑core, GPU 10-core)
  • Memoria unificata: 16 GB
  • Memoria interna: 512 GB
  • Webcam: 1080p@30fps
  • Connettività wireless: Wi-Fi 6E, Bluetooth 5.3
  • Porte: MagSafe 3, 2x USB-C 4 / Thunderbolt 3, jack audio
  • Batteria: 66,5 Wh
  • Peso: 1.500 grammi
  • OS: macOS 14.4 Sonoma

Al netto del processore, c'è da segnalare il passaggio al Wi-Fi 6E, non disponibile nel precedente modello. Altri cambiamenti degni di nota non ce ne sono.

macbook air m3 15 schermo

Il display è lo stesso del precedente MacBook Air, e sinceramente è l'ultimo componente che ci aspettavamo cambiasse. È un buon IPS LED, con pieno supporto alla gamma cromatica P3, e ha una luminosità di 500 nit in SDR.

Il suo vincolo principale è rappresentato dalla presenza dei MacBook Pro. Apple può singere solo fino a un certo punto, perché comunque lo schermo migliore sarà sempre per loro. Ecco quindi che manca ProMotion (il refresh rate variabile fino a 120Hz), e che la luminosità massima è comunque inferiore alla serie Pro.

È un problema? No, affatto. MacBook Air è pensato per "l'utente qualunque", e questo schermo è già superiore a buona parte della concorrenza Windows. La luminosità è elevata, gamma colore e calibrazione sono di buon livello, la leggibilità è molto buona praticamente in ogni situazione. Non c'è nulla di cui lamentarsi insomma, considerando il target.

A proposito di schermi però, adesso potete usare due display esterni chiudendo il MacBook Air (da aperto, solo uno). Segno di quanto l'asticella si sposti sempre più anche in direzione degli utenti più esigenti, come vedremo a breve.

  MacBook Air 15 M2 MacBook Air 13 M1 MacBook Air 15 M3
Cinbench R23 1595 (single) / 8578 (multi) 1500 (single) / 7500 (multi) 1900 (single) / 10200 (multi)
BlackMagic Disk lettura 3300 MB/s 3453 MB/s 3500 MB/s
BlackMagic Disk scrittura 2970 MB/s 2670 MB/s 3000 MB/s

MacBook Air era e rimane fanless. Anche qui il motivo è chiaro: non sovrapporlo troppo ai MacBook Pro. Del resto gli Apple Silicon quelli sono: se aggiungi anche la ventola, praticamente hai fatto un MacBook Pro.

È una male? Niente affatto. Il tempo ha dato assolutamente ragione ad Apple nella sua scelta dell'architettura ARM. I suoi SoC sono potenti, scaldano poco, e gestiscono benissimo il multitasking. Questo vuol dire che, anche sotto carico intenso, il sistema non è comunque piantato, e rimane usabile.

Per di più, tra una generazione e l'altra, le prestazioni sono comunque sensibilmente aumentate, come mostrano i benchmark qui sopra. Ed è chiaro che, essendo un portatile senza ventola, ci sia da mettere in conto il throttling, ma è davvero un problema?

In senso generale no, non lo è per l'utente tipo di MacBook Air. Più nello specifico, sì, sotto carico intenso perdete un po' di performance, ma non è una perdita vertiginosa.

MacBook Air M3 si stabilizza infatti su certi valori, più bassi di quelli iniziali di circa un 10%, ma poi riesce appunto a mantenerli costanti. L'unico modo per peggiorare le cose è abbassare lo schermo, perché in questo modo il flusso d'aria è ulteriormente compromesso, ma questo vale per qualsiasi portatile. E parliamo di prestazioni che, anche sotto stress, sono comunque superiori a tanta concorrenza.

Per dare un po' di altri numeri, su Cinebench R23, anche dopo mezz'ora di esecuzione, siamo sui 9.150 punti. Cinebench 2024 invece fa registrare 140 punti in single-core, 665 in multi-core e 3230 sulla GPU pressoché costantemente anche dopo multiple ripetizioni. Provate a eseguirli sul vostro portatile, del resto sono benchmark gratuiti, e vedrete da soli la differenza.

E Intel?

E la cosa come sempre notevole degli Apple Silicon è anche la costanza di rendimento. Che siate collegati all'alimentatore o meno, le prestazioni sono quelle. La stessa cosa non vale affatto per i processori basati su architettura x86.

Se avete guardato la video recensione avrete visto anche com'è andato il confronto con il Framework Laptop 13 con Intel Core i7-1360P. 665 contro 589 punti, a tutto vantaggio del MacBook Air. Una macchina fanless che supera del 13% una con le ventole in decollo. E parliamo appunto di una situazione di stress.

Le armi in più di M3

Guardate poi quanto sono alti i punteggi single-core del chip M3, e capirete da soli che in condizioni "normali" la reattività è veramente da top di gamma. Detta altrimenti, nelle operazioni più comuni (navigazione, small office, media player, chat) siamo di fronte al meglio che ci sia al momento sul mercato.

Per di più adesso abbiamo una vera GPU, con supporto ray tracing e mesh shading. Questo è importante non tanto in ottica gaming (il discorso su quel fronte è ancora aperto), ma perché significa che anche certi applicativi "pro" adesso gireranno meglio di prima, andando ad ampliare ulteriormente il bacino di utenza del MacBook Air.

Questa generazione in particolare è insomma davvero universale, e si configura per molti versi come il MacBook da raccomandare a chiunque. Ma di questo paleremo meglio a breve.

Nota importante, prima di chiudere: adesso il modello base, quello con 256 GB di archiviazione, non è più lento degli altri. Apple è tornata sui suoi passi e questa volta ha montato due chip NAND da 128 GB l'uno. Almeno adesso potrete comprarlo senza remore, senza ulteriori "spinte" verso i 512 GB di spazio, salvo le vostre esigenze personali.

macbook air m3 15 esperienza d'uso

L'esperienza d'uso del MacBook Air M3 è sostanzialmente la stessa di prima, ma con un tocco in più. Il portatile di fatto non è cambiato, ma come abbiamo appena sottolineato ha adesso ancora maggiore respiro.

È a suo agio in un maggior numero di situazioni, al punto che ormai, per molti utenti che potremmo chiamare "semi-Pro", potrebbe non aver senso spingersi fino al MacBook Pro.

Certo, quest'ultimo ha un display migliore (più luminoso, più alta risoluzione, più fluido) e un'audio migliore (non di chissà quando), oltre a garantire prestazioni ancora più costanti e superiori (grazie agli M3 Pro e Max), quindi per il "vero professionista" ha ancora senso eccome.

Ci stiamo rivolgendo però a quella fascia di utenti che stanno nel mezzo. Quelli che non usano il portatile solo per le cose più basilari, ma che non sono nemmeno professionisti ultra-esigenti, ma che forse proprio per questo si sentirebbero un po' sviliti nel sentirsi dire che "un Air gli può bastare". Non siatelo, non sottovalutate MacBook Air. Lui sta crescendo, e voi potreste pentirvi di averlo sottovalutato.

Per tutto il resto vi rimandiamo letteralmente alle precedenti recensioni. Schermo, tastiera, touchpad e in generale anche l'autonomia non sono cambiati. L'esperienza d'uso di MacBook Air era e rimane di alto livello, non c'è molto da aggiungere.

Ah, e alla lunga il piacere di avere tra le mani un notebook che non emette mai un sibilo (e che pure è così veloce), si fa sentire eccome. Scalda? No, mai in modo fastidioso, nemmeno sotto uso intenso. Certo la parte alta sopra la tastiera diventa calda, ma non al punto da non poterlo appoggiare sulle ginocchia per scrivere (cosa che in generale è scomoda a prescindere, ma questo è un altro discorso).

MacBook Air M3 da 15 pollici ha un'autonomia minima di circa 3 ore. Che vuol dire? Vuol dire che se tenete il processore fisso al 100% dopo questo lasso di tempo il portatile si spegnerà.

È un caso estremo giusto per evidenziare la peggiore delle situazioni. Nell'uso reale superare l'intera giornata lavorativa è facilissimo. Con un uso blando potete arrivare anche a due giorni.

Certo, tutto dipende dai software che usate (quelli di Apple sono ovviamente privilegiati da questo punto di vista), ma chi cerchi un notebook dalla grande autonomia con gli Apple Silicon è di fronte a un punto di svolta.

MacBook Air M3 parte da 1.349€ nella versione da 13 pollici (8 GB di memoria unificata e 256 GB di archiviazione) e da 1.649€ per la versione da 13 pollici (stessa configurazione ma con GPU più veloce, a parità di processore la differenza è di 185€).

Sono cifre che possono anche starci, considerando quanto detto finora. Ci sono però due problemi, anzi forse tre.

Il primo problema, come sempre, sono gli updgrade. 230€ ogni 8 GB di memoria unificata in più, stessa cifra ogni 512 GB di spazio di archiviazione. Sono prezzi che non hanno alcun raffronto con il costo reale dei relativi componenti. Apple gioca sul fatto (deciso da lei stessa) che i MacBook non sono aggiornabili.

La RAM e lo storage con cui li comprate sono quelli con cui li porterete nella tomba, e questo è in effetti un limite che spinge l'utente verso le configurazioni maggiori. La cosa che possiamo consigliarvi, a cuor leggero ormai, è di non essere "avidi".

8 GB di memoria unificata sono sufficienti per la maggior parte degli usi, e diventano limitanti solo in ambiti "semi pro", come dicevamo prima. E per ampliare lo spazio di archiviazione ci sono tanti metodi, dai dischi esterni al cloud.

Certo, questo non esime in alcun modo Apple dalle sue "colpe", ma aiuta il consumatore a fare una scelta più consapevole.

A questo proposito veniamo agli altri due "problemi", chiamati MacBook Air M2 ed M1. Questi ultimi rimangono validissimi portatili ancora oggi. Il primo condivide con la versione M3 quasi tutto; l'altro ha un design che ad alcuni potrebbe piacere anche di più e prestazioni che comunque non vi lasciano per strada.

Se li trovaste sotto i mille euro non li sottovalutate: potreste risparmiare parecchio, e portarvi a casa un portatile più che adatto per gli usi più comuni. Già il modello M2 a 200 euro in meno, come da box qui sotto, è una bella tentazione.

Il sample per questa recensione è stato fornito da Apple, che non ha avuto un'anteprima di questo contenuto e non ha fornito alcun tipo di compenso economico.

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Giudizio Finale

MacBook Air M2

Apple si tira la zappa sui piedi da sola. I suoi chip M migliorano sensibilmente di generazione in generazione, pur rimanendo estremamente efficienti. Questo significa che MacBook Air M3 è da solo in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte dei consumatori, senza nemmeno andare a scomodare la serie MacBook Pro. E per di più le generazioni precedenti rimangono altrettanto valide, tanto da essere consigliatissime, grazie al loro prezzo più basso. Detta altrimenti: ci sono sempre più MacBook consigliabili in ogni fascia del mercato, che è un po' una vittoria sia per gli utenti che per Apple. Meglio di così!

Sommario

Benchmark e Temperature 9

Voto finale

MacBook Air M2

Pro

  • Sempre più potente, anche senza ventola
  • Wi-Fi 6E
  • Colorazione Mezzanotte migliorata
  • Esperienza d'uso quasi impeccabile

Contro

  • Va sempre in throttling (ma anche meno di prima)
  • Sempre 2 porte USB-C
  • I prezzi degli upgrade sono fuori scala
  • Le impronte digitali si vedono ancora

Nicola Ligas

Nicola Ligas Ciao, sono Nicola Ligas, e sono caporedattore di SmartWorld.it. Sono appassionato di notebook, TV e home cinema, action cam, mobilità elettrica, e in generale di tutti quei prodotti che possono rendere più comoda la nostra vita. Se non mi trovate qui a scrivere, probabilmente sto giocando (con mio figlio).

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