È in circolazione oramai da un bel po', ma ciò non significa che non possa competere con modelli più attuali! Stiamo parlando di Mad Catz R.A.T. 6+, uno dei tanti particolarissimi modelli di mouse gaming del noto marchio di accessori. Cosa lo rende speciale? Le forme tutt'altro che convenzionali, il gran numero di pulsanti programmabili e altre caratteristiche che non troviamo certo su tutti i mouse. Anzi, i mouse moderni sono completamente in controtendenza rispetto a modelli come il R.A.T. 6+, un motivo in più per provarlo visto che non tutti potrebbero gradire quelli attuali, leggerissimi e dalle linee estremamente semplici e ben poco personalizzabili.
La confezione non riserba grosse sorprese: mouse, manualetto, set di adesivi Mad Catz e fine. Ma non si sente il bisogno di altro, anche perché il cavo è già collegato (e non removibile) e il particolare sistema di pesi variabile è già al massimo della capacità consentita.
Vediamo subito la scheda tecnica del Mad Catz R.A.T. 6+:
- Sensore: PAW3360, DPI fino a 12.000 (scatti di 100 in 100, da 800 a 12.000), 250 IPS, 50G
- Polling rate: 1.000 Hz (2.000 Hz tramite software)
- Numero pulsanti: 11
- Dimensioni: 119 x 88 x 39 mm
- Peso: da 120 a 141 grammi
- Connettività: USB-A con cavo integrato da 1,8 metri
Parliamo subito del peso! Siamo in netta controtendenza con gli ultimi modelli: giusto per citare qualche mouse, tra quelli che ho avuto modo di provare negli scorsi mesi ci sono il NIGHTSABRE WIRELESS da 99 g, il ROG Harpe Ace Aim Lab Edition da appena 54 grammi, o, scavando un po' più a fondo, l'altrettanto ottimo G PRO X SUPERLIGHT da 61 grammi.
Rimanendo sui modelli con cavo come non citare MSI CLUTCH GM31 LIGHTWEIGHT da 58 g, l'NZXT Lift da 67 g o il SABRE PRO cablato da 69 grammi. Il Mad Catz parte invece da circa 120 grammi, per arrivare a circa 140 grammi con il sistema di peso variabile integrato sulla parte posteriore. Ben diverso insomma dai canoni attuali o comunque recenti. E c'è chi potrebbe preferirlo proprio per questo: nonostante il peso, il R.A.T. 6+ si manovra benissimo, e proprio per via del fatto che se ne frega del peso ridotto vanta tutta una serie di comandi aggiuntivi sempre più rari da trovare sui mouse gaming. Tornando al peso, dietro è possibile svitare un meccanismo che vi permette di sfilare 3 pesi da circa 6 grammi l'uno. Potete insomma personalizzare il peso scegliendo se tenerli tutti, rimuoverli o usarne uno o due. Ad aumentare i grammi concorre anche la struttura in alluminio.
Anche le dimensioni sono diverse dal solito.
L'altezza non è molto elevata, e anzi, esistono tanti modelli molto più bombati e alti. La larghezza invece è accentuata, anche grazie a un'ala sulla sinistra che funge da alloggio per il pollice. La lunghezza, esattamente come il peso, è regolabile: grazie a un pulsante nascosto sotto la sezione posteriore, potete portare verso indietro il guscio posteriore, aumentando la lunghezza del mouse di più di un centimetro. In questo modo il R.A.T. 6+ si adatta facilmente anche a chi ha le mani più grandi, o a chi vuole impugnarlo con prese diverse, come quella ad artiglio o finger tip.
Veniamo quindi ai pulsanti: cosa c'è in più? Dando un'occhiata al fianco sinistro si nota un bel po' di roba. Nell'incavo che accoglie il pollice, oltre a un vistoso LED retro-illuminato, c'è il graditissimo tasto cecchino, quello che riduce automaticamente i DPI del mouse per permettervi movimenti più lenti e precisi.
Di default imposta i DPI a 400 di valore, ma potete ridurre questo valore fino a un minimo di 100 direttamente dal software ufficiale. Poco sopra ci sono i due classici pulsanti laterali, quelli che di default sono programmati con le funzioni Avanti e Indietro. Sono molto, molto sottili, facili da premere e con un buon feedback e praticamente impossibili da premere per errore.
Subito sopra troviamo una rotella laterale aggiuntiva: oltre a quella classica, bella grande, con superficie gommata e con corsa libera anche in basso, c'è anche questa laterale che si muove da destra verso sinistra e viceversa. Di base non è associata a nessun comando. Dovrete installare il software per programmarla. Il feedback è decisamente diverso da quella di base, e vista la sua posizione è sfruttabile per utilizzi alternativi che però non siano necessari in momenti concitati. Bisogna fare un bel movimento con il pollice per raggiungerla, e girarla mentre si manovra il mouse non è così banale.
A completare la dotazione di pulsanti aggiuntivi ce n'è uno dedicato al passaggio fra i profili di utilizzo, collocato in un'apposita sporgenza a fianco del tasto principale di sinistra, e il pulsante per ciclare tra i preset DPI, posto al solito subito sotto la rotella principale.
Come accennato, tutti i tasti sono riprogrammabili tramite il software ufficiale di Mad Catz. L'interfaccia è spartana, ma comunque più curata di alcune viste in passato, e non è disponibile in italiano, ma si lascia usare senza grossi problemi. Sulla home potete programmare i tasti anche grazie a un intuitivo sistema drag-and-drop. Nel menu shortcut trovate un bel po' di comandi pre-impostati, tra cui ad esempio anche lo zoom + o - da abbinare alla seconda rotella. Tramite il menu Keys potete abbinare ai tasti del mouse praticamente ogni tasto da tastiera, e con Custom potete creare macro testuali che poi trascinerete sul mouse con il solito sistema drag-and-drop.
Da Settings si mette mano a tante altre opzioni: si possono regolare i 4 livelli di DPI, impostare il comportamento del tasto DPI, impostare i DPI del tasto cecchino, impostare il polling rate e abilitare o meno l'angle snap. Un cenno a una particolarità: il mouse in teoria vanterebbe un polling rate massimo di 1.000 Hz. Da software si può impostare anche 2.000 Hz. Impostando la frequenza di polling a 2.000 e avviando vari test online per misurare proprio il polling rate del mouse, si vede come sia possibile superare i 1.000 Hz, anche se difficilmente si va sopra i 1.200 Hz. C'è anche da dire che impostare un valore non significa che il mouse sfrutti sempre appieno tale frequenza di aggiornamento. In ogni caso, già il fatto che si superino i 1.000 Hz è un pro di cui tenere di conto. Tornando al software, da Chamelon si modifica la resa dei vari LED disseminati per il mouse.
Infine, premendo le tre linee rosse in basso a sinistra, si possono creare 3 profili d'uso da memorizzare direttamente nel mouse, in modo da richiamarli velocemente tramite il pulsante dedicato. Sempre che non vogliate riprogrammarlo, si intende.
A livello di connettività, il R.A.T. 6+ è un mouse unicamente cablato. Non che Mad Catz non abbia a listino modelli senza fili, ma quelli con filo costano meno, offrendo quanto elencato finora a un prezzo più vantaggioso. Il cavo non è in PARACORD, ma è comunque ricoperto in tessuto e, anche grazie alla sua lunghezza, non risulta di impiccio in nessuna occasione.
A livello estetico, il mouse di Mad Catz non passa certo inosservato. Il protagonista di questa recensione è la variante bianca, ma ce n'è una anche nera, forse meno vistosa. In ogni caso, tra forme particolari, alette, pezzi semoventi e LED sparsi un po' ovunque, è impossibile non riconoscere il tocco del marchio in un dispositivo del genere.
Non nasconde insomma la sua natura gaming, e sinceramente la cosa non dispiace affatto.
Ma come se la cava all'atto pratico? Molto bene. Nonostante il sensore un po' "attempato", il mouse si manovra che è un piacere, risultando scattante al punto giusto e privo di impuntamenti. Il valore massimo di 12.000 DPI non si arriva nemmeno a sfruttarlo (anche se quello dipende dalle esigenze dell'utilizzatore), e grazie al polling rate si ha una risposta sufficientemente scattante in praticamente ogni occasione. Certo, ci sono mouse più recenti che possono sfruttare NVIDIA Reflex e contare su polling rate più alti, ma si parla anche di prezzi (e dotazioni) differenti. Mad Catz non ha reso noto gli switch integrati sotto i tasti principali, ma in generale il feedback di tutti i tasti è ottimo. Su store terzi è specificato che si tratta di switch OMRON garantiti per 60 milioni di pressioni, anche se non è dato sapere il modello specifico.
Proprio i tasti principali sono facilmente premibili lungo tutta la loro superficie, tant'è che il mouse, come già accennato, è pensato per favorire tutte le prese. Grazie al Palm Rest semovente si adatta bene anche a chi ha le mani grandi, anche se questi ultimi potrebbero trovarsi un po' a "disagio" per via dell'altezza contenuta del mouse. Nonostante le parti semoventi/modulari, il mouse non presenta debolezze apparenti, e anzi, le viti a vista danno una sensazione di solidità che è confermata dai tentativi di stressarne la struttura. Si sente anche a livello di materiali che ci troviamo di fronte a un prodotto di qualità, vista anche la presenza della struttura in alluminio.
Il mouse di Mad Catz mi ha fatto compagnia per diverse settimane, adattandosi anche alla mia routine lavorativa (la rotella laterale con lo zoom è una droga) e quindi non solo alle sessioni gaming. In sostanza, perché preferire un dispositivo con sensore vecchio e con qualche anno alle spalle? R.A.T. 6+, come oramai avrete intuito, lo si sceglie per la dotazione di pulsanti (cecchino, tasti laterali, rotella aggiuntiva), per la variabilità della sua struttura e per il peso.
E non è da sottovalutare il fatto che sia cablato: nessuna preoccupazione sull'autonomia, 0 interferenze, plug-and-play e prezzo più compatto.
Prezzo e acquisto
Il nostro esemplare di Mad Catz R.A.T. 6 + viene dallo store italiano Drako.it. Il prezzo di listino ammonterebbe a 79,90€, ma proprio sullo store Drako lo trovate scontato a 69,90€ nella variante bianca protagonista di questa recensione. Alternativamente trovate anche la variante nera a 79,90€. Visto quanto offerto mi sembra un prezzo piuttosto equo.
Recensione Mad Catz R.A.T. 6+ - Altre foto dal vivo
Recensione Mad Catz R.A.T. 6+ - Altre foto dal vivo
Giudizio Finale
Mad Catz R.A.T. 6+
Provare Mad Catz R.A.T. 6+ dopo aver speso tanto tempo in compagnia di mouse più leggeri ma anche più convenzionali è stato un po' come prendere una boccata di aria fresca. Per gusti personali continuo a preferire quelli leggeri (anche leggerissimi), ma non a tutti piacciono, e il fatto che ci siano ancora valide alternative come il R.A.T. 6+ fa sì che il mercato rimanga variegato e in grado di accontentare un po' tutti. Il fatto che abbia qualche anno sulle spalle non dovrebbe spaventarvi più di tanto: sa ancora il fatto suo, e riesce a offrire funzionalità che non tutti hanno, soprattutto in questa fascia di prezzo.
Pro
- Peso regolabile
- Palm Rest estendibile
- Struttura in alluminio
- Ricca dotazione di tasti
- Supporto software
Contro
- Sensore attempato
- Solo cablato
- Per alcuni sarà troppo basso
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", mi sono avvicinato al mondo dell'informatica e della tecnologia alla tenera età di 5 anni. Mi occupo di news e recensioni legate ai PC (desktop e laptop) e al gaming, ma non disdegno elettrodomestici smart quali scope elettriche e friggitrici ad aria, preferibilmente con Bluetooth e Wi-Fi. Se trovate un meme sui canali social di SmartWorld è probabilmente colpa mia.