Recensione Melgeek Pixel: la prima tastiera meccanica compatibile con i mattoncini LEGO

1 year ago 144

Tastiera Meccanica Compatibile LEGO

Chi bazzica il panorama delle tastiere meccaniche potrebbe già aver sentito il marchio Melgeek. In passato si è fatta le ossa con tastiere quali la Mojo68 o la Mojo84, oltre che con una serie di kit fai-da-te in alluminio, in resina e in plastica. Stavolta però è andata oltre: ecco Melgeek Pixel, la prima tastiera meccanica compatibile con i mattoncini. Al momento la tastiera è protagonista di una campagna Kickstarter che terminerà tra pochi giorni, ma è già sulla mia scrivania e non vedevo l'ora di parlarvene. Un giocattolo da abbellire con mattoncini LEGO o una tastiera meccanica a tutti gli effetti da usare tutti i giorni? Vediamo di rispondere insieme a questa domanda!

Tour video

Unboxing Melgeek Pixel

L'unboxing della Melgeek Pixel è tutto a tema mattoncini. La confezione presenta una copertina semovente che, muovendo un inserto laterale, cambia l'immagine visualizzata. All'interno troviamo un cartoncino che ci guida attraverso le principali scorciatoie disponibili e, subito sotto, tutta una serie di scatoline ovviamente a forma di mattoncino che includono tutti gli accessori:

  • Cavo USB-C / USB - A con incastri compatibili con mattoncini
  • 150 pezzi per personalizzare la tastiera
  • Una bustina con cuscinetti in silicone da collocare sul retro
  • Strumento per la rimozione dei keycap
  • Ricevitore Wi-Fi con incastri compatibili con mattoncini

Difficile lamentarsi, considerato che alcuni produttori a parità di prezzo includono molto meno di così. Nella nostra confezione c'era anche un set di inserti in plastica sottile che vanno a formare la Notte Stellata di Van Gogh. Si possono mettere sotto i tasti (poi vi spiegherò come) o sotto alcuni mattoncini che ricoprono la scocca.

Caratteristiche tecniche

Melgeek Pixel è una tastiera meccanica hot-swappable formato TKL composta da 88 tasti.

Manca il tastierino numerico, ma sono presenti tutti i tasti che solitamente troveremmo sopra le frecce direzionali. Si tratta di un formato piuttosto classico, scelto probabilmente per ridurre un po' le dimensioni vista la presenza di due ampie bande laterali da personalizzare con i mattoncini.

Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il tasto invio è più piccolo, e la u accentata, se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto leggermente allungato posto subito sopra invio. Non è prevista una variante ISO, e probabilmente non lo sarà mai vista l'internazionalità del progetto (e del marchio).

I keycap in dotazione sono davvero particolari. Sono composti da due sezioni: la prima, in plastica ABS, presenta i tipici inserti compatibili con i mattoncini ed un incastro a croce compatibile con switch di tipo MX; la seconda, in policarbonato trasparente, è anch'essa incastrabile sugli inserti in stile mattoncino ed è sostanzialmente la parte liscia (leggermente incavata) con sopra stampato lettere, simboli o numeri.

È in due sezioni per il semplice motivo che viene offerta la possibilità di rimuovere la sezione superiore e sostituirla con qualsiasi altro pezzo LEGO (o simili). Il font è in stile Pixel (da qui il nome della tastiera): ben leggibile e ben visibile, ma appunto pixelloso. Numeri, tasti funzione e lettere sono color nero su sfondo trasparente (con fondo bianco). Ci sono poi alcuni simboli e le frecce direzionali di colori diversi, che rimandano ad alcuni dei mattoncini presenti in confezione. Questa tra l'altro non è l'unica colorazione in cui verrà prodotta la Melgeek Pixel. Ma ci tornerò nella prossima sezione. Il profilo è definito dalla stessa Melgeek come MLG: ogni tasto (di quelli principali) è alto 9,7 mm e largo 8,4 mm. Tutti i tasti sono comunque alti 9,7 mm, un po' sulla falsa riga di profili quali DSA o XDA. Nella gallery seguente potete vedere il profilo della Melgeek Pixel.

Sì, non si vede benissimo, ma c'è poco da vedere essendo tutte le file identiche. Le altre due foto mostrano rispettivamente la tastiera da un'altra inclinazione e i particolari keycap composti da due sezioni.

Gli switch della Pixel di Melgeek sono stati realizzati ad-hoc da Kailh per questa tastiera. Nello specifico il modello da me testato vanta switch Kailh Pixel T: si tratta di switch meccanici a 5 pin di tipo tattile, dotati di una forza di attuazione di 45 ± 10 gf, di una distanza di attuazione di 2 ± 0,4 mm e di una corsa totale di 3,9 mm. Ve lo accenno subito per poi tornarci nella prossima sezione: non so se consiglierei switch di tipo tattile su una tastiera del genere. Sono leggermente più duri dei lineari (i Kailh Pixel L sempre fatti ad-hoc per questa tastiera), e hanno anche una distanza di attuazione leggermente superiore. Con tasti tutti della stessa altezza ciò si traduce in uno sforzo maggiore in digitazione.

Per essere dei tattili comunque non sono né rumorosi né troppo duri, e con tasti "normali" sono sicuro che garantirebbero performance migliori. Ecco una clip audio della Melgeek Pixel con switch Kailh Pixel T in fase di digitazione.

Molto buoni gli stabilizzatori in dotazione. È il classico modello di stabilizzatore fissato alla piastra, ed esce di fabbrica già lubrificato (in modo non troppo raffazzonato). Non traballano e il rumore emesso in digitazione è davvero gradevole. Tutti i tasti suonano in modo piuttosto uniforme, il che è un discreto valore aggiunto. Nel caso non vi piacesse l'effetto sono vi anticipo che è molto difficile migliorare la resa. Certo, si possono smontare gli stabilizzatori a piastra con facilità e lubrificarli, o al più sostituirli con altri sempre a piastra, ma più di così è difficile. Non ci sono inserti in poliuretano nelle fessure della barra spaziatrice, ma non se ne sente troppo il bisogno.

La PCB è compatibile con switch a 3 e 5 pin di tipo MX. Addentriamoci un attimo nel modo in cui è assemblata questa Melgeek Pixel. Più che uno schema costruttivo è stato pubblicato un elenco dei componenti che comunque ci lascia intuire quelli che sono i principali strati. E soprattutto si scopre che si tratta di una Gasket Mount (montaggio a guarnizione). La piastra quindi non è a diretto contatto con i bordi della tastiera. Le guarnizioni in silicone rivestono delle sporgenze della piastra che rimangono chiuse a sandwich tra i due pezzi della scocca. Le guarnizioni fanno poi sì che lo strato in questione sia ammortizzato, distribuendo parte dell'energia impressa durante la digitazione su tutta la scocca. Tornando allo schema costruttivo, sotto tasti e switch troviamo una piastra in policarbonato con le guarnizioni (probabilmente in policarbonato). Subito sotto c'è uno strato fonoassorbente in poliuretano, che si intravede anche dai fori sulla piastra all'altezza della barra spaziatrice, la PCB, uno strato di silicone e la scocca inferiore.

Molto intelligente il collocare la batteria nella sezione sinistra della tastiera, e non sotto i tasti, in modo da non alterare il rumore in digitazione.

Le sonorità in digitazione sono ottime. Si tratta ovviamente di una combinazione di fattori: il doppio strato di materiale fonoassorbente, l'appartenere alla famiglia delle Gasket Mount, l'avere switch meccanici lubrificati creati ad-hoc. Tornando alle caratteristiche della PCB, non ci sono LED RGB sui tasti. E la PCB non è nemmeno predisposta per averli. Questo per via della particolare natura della tastiera. Non è neanche specificato il polling rate della Pixel, che però ammonta a 1.000 Hz in modalità cablata e Wi-Fi. Lo si scopre aprendo il software dedicato, che dal tab Settings permette di scegliere il polling rate. Piccola nota: rimuovendo alcuni tasti si intravede che la PCB è altamente personalizzata da Melgeek. Ci sono le indicazioni dei vari tasti, alcune scritte (tipo motti dell'azienda), colori particolari e il logo di Melgeek.

La piastra invece è bianca e pulita.

La scocca è in plastica ABS: resistentissima e tutta compatibile con i mattoncini! Persino i lati lisci presentano degli inserti compatibili con i mattoncini, anche illuminati da LED. Manca la retro-illuminazione, ma si sopperisce con queste barre illuminate molto carine (e ulteriormente personalizzabili).

Come dicevo, tralasciando la compatibilità con LEGO e simili, tutta la struttura è estremamente solida. Non ci sono viti a vista, e neanche incastri di facile apertura. Le dimensioni sono particolarmente generose: si parla di 448 x 160 x 30,5 mm. È lunga quasi quanto una Everest Max dotata di tastierino numerico! Anche il peso è notevole: siamo intorno ai 1.200 grammi (senza personalizzazioni LEGO). Ci sono tastiere complete che pesano di meno! Ci sono anche dei LED di stato, e sono ovviamente personalizzabili con mattoncini trasparenti. Sotto il cofano troviamo una batteria da 3.100 mAh.

Lato connettività la Melgeek Pixel può essere utilizzata in tre diversi modi: cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione (o qualsiasi altro cavo), via Bluetooth 5.2 o via Wi-Fi 2.4 GHz grazie all'apposito ricevitore.

Una nota su quest'ultimo: nella parte destra della tastiera, rimuovendo le due paratie trasparenti, troviamo una nicchia (con fondo compatibile con i mattoncini) dove riporre il dongle quando non lo usate.

Pensate che si possono collegare fino a 8 dispositivi contemporaneamente alla Melgeek Pixel: ci potete collegare PC, smartphone, tablet, TV, console e avere ancora slot liberi da utilizzare. Per passare fra le tre modalità di utilizzo si usa un interruttore fisico ovviamente a forma di mattoncino. Si passa poi da un dispositivo all'altro con FN + numeri da 1 a 8. A livello di compatibilità, Pixel può essere usata su macOS, Windows, iOS, Android e sistemi basati su Linux. La porta USB-C è posta sul lato sinistro ed è tranquillamente compatibile con qualsiasi tipo di cavo, anche quelli personalizzati dotati di design più peculiari. Però quello in dotazione è già di suo molto bello!

Estetica, costruzione ed ergonomia

Melgeek Pixel è disponibile in tre diverse colorazioni: quella che vi ho mostrato finora è denominata Canvas, che può essere tradotto in italiano come Tela.

È quella più neutrale come stile, pronta quindi per essere personalizzata al massimo. C'è poi la variante Palette, con colori ben più spiccati (blu, rosso e giallo), e la variante Christian, tendente al rosa con toni di grigio e nero. Non so bene perché ma di quest'ultima c'è una sola immagine che trovate qui nella galleria sottostante.

Da un punto di vista estetico Melgeek Pixel è davvero una tastiera unica nel suo genere. E la vera peculiarità è che il suo aspetto finale dipende interamente da voi, e da nessun'altro. Potete decidere di usare i pezzi già inclusi in confezione e usare tutte le paratie laterali come fossero una tela o sbizzarrirvi con i mattoncini già in vostro possesso per creare qualcosa di davvero unico. E nel caso non voleste "perdere tempo" sperimentando direttamente sulla tastiera, Melgeek ha messo su un sito web apposito per creare combinazioni di pezzi e decorazioni da applicare sulla tastiera.

E ci sono già un sacco di idee proposte da altri utenti!

Geekmade - Personalizzazione tastiera Pixel

Ha il suo fascino anche senza alcuna modifica applicata, non c'è che dire. Forse però, se non avete intenzione di fare grosse modifiche all'estetica, potrebbe convenire di più il modello Palette che ha un boost in più di colore.

Da un punto di vista costruttivo, come già accennato Melgeek Pixel sembra veramente solidissima. L'unico appunto che gli posso fare è che i mattoncini applicati sulle paratie (nel modello Canvas sono trasparenti) non sempre riescono ad agganciare al meglio eventuali pezzi LEGO da collocarci sopra. In tal caso conviene sostituirli con pezzi che sono già in vostro possesso. Comunque sia, non ci sono particolari debolezze strutturali, e anzi, il fatto che sia una Gasket Mount costituisce un ulteriore valore aggiunto. E il retro? Vediamolo intanto in foto e poi vi dico quello che c'è da sapere a riguardo.

Sì, non c'è un bel niente. Ovviamente l'intera superficie è compatibile con i mattoncini, e sta a voi decidere se personalizzarla o meno. Così di base la tastiera tende ad essere scivolosa, specialmente su scrivanie lisce. Potete quindi applicare i tappini in silicone compresi in confezione per dargli più grip. E nel caso voleste rialzare il tutto? Basta costruirsi i piedini con i pezzi a disposizione in confezione. Io per esempio ho fatto così:

E siamo quindi giunti alla nota dolente: l'ergonomia. Inutile girarci intorno: Melgeek Pixel non è la tastiera da comprare se digitate a lungo e avete bisogno di mantenere una velocità di scrittura elevata. Rialzarla come ho fatto io migliora sicuramente le cose, ma non siamo all'altezza di altri modelli dotati di tasti standard. Sono proprio i tasti il punto debole: il profilo ribassato e il fatto che siano tutti alti uguali non aiuta né la memoria muscolare né la comodità di scrittura.

Nulla vieta di cambiare i tasti, ma avrebbe senso acqusitare un modello del genere per poi cambiare i tasti? Sapete già la risposta a questa domanda.

Proprio questo fattore me la fa reputare più una di quelle tastiera da collezione che da utilizzo giornaliero vero e proprio. Non c'è assolutamente nulla di male, considerato che ci sono vari modelli che potrebbero rientrare in questa categoria. C'è poi chi è già abituato a tastiere piatte (magari a membrana) e potrebbe non trovare alcuna difficoltà ad adattarsi alla Pixel di Melgeek. Inoltre, come vi ho già detto, optare per gli switch lineari potrebbe aiutare a mantenere una miglior velocità di digitazione. C'è poi da fare attenzione al layout ANSI USA diverso dal nostro ISO ITA, che implica un posizionamento e una dimensione diversa per alcuni tasti, e simboli diversi sulla fila dei numeri e accanto alle lettere.

Anche questa, come altre tastiere di cui vi abbiamo parlato negli ultimi mesi, è di origine cinese, e non vengono prodotte in varianti ISO ITA. In definitiva, lato estetico e costruttivo promossa a pieni voti. Lato ergonomia dipende invece molto dai vostri gusti e dall'uso che intendete farne.

Funzionalità

Melgeek Pixel ha, come spesso accadde, tutta una serie di scorciatoie da tastiera già preimpostate. Non sono molte per la verità, e servono solo a gestire il passaggio tra i dispositivi connessi e poco altro. Il tasto FN è posto in alto; dove lo troviamo di solito c'è invece il tasto menu che corrisponde al click destro del mouse. Con FN + le frecce direzionali si regola il volume di sistema e si naviga fra le tracce in riproduzione. Ci sono poi un po' di comandi per la gestione dei LED e null'altro. Tranquilli però: c'è il software dedicato! Si chiama KBTools ed è disponibile per Windows, macOS e sistemi Linux based.

Un ottimo valore aggiunto! Lo trovate qui.

Altro valore aggiunto è che il software in questione non è il solito programma riciclato che troviamo su altre tastiere, ma un qualcosa realizzato ad-hoc da Melgeek. Ci sono 4 tab principali: il primo è Key e permette di rimappare la tastiera. Come noterete dallo screenshot sottostante l'interfaccia rappresenta due tastiere: quella in alto è la Pixel, quella sotto serve a pescare i simboli, le lettere e i numeri da associare alla Pixel. Noterete che ci sono anche comandi mouse, comandi per le associazioni dei modi di connessione e tanto altro. Potete addirittura impostare più tasti funzione e associare i comandi ai vari layer.

Dalla seconda interfaccia denominata Shortcuts potete impostare varie scorciatoie da tastiera, quelle che non trovate pre-impostate insomma. Ci sono vari comandi tra cui scegliere, ed è anche possibile associarci macro o l'apertura di siti web specifici.

Ottimo l'editor integrato di Macro, che permette di registrare e memorizzare 14 macro ed editarle come volete.

Premendo su una lettera, un simbolo o un numero già immesso potrete cambiarlo e sarete reinidirizzati alla pagina iniziale con la rappresentazione della tastiera per scegliere con calma il sostituto. Occhio che, come al solito, prende il layout ANSI USA come punto di riferimento. Di conseguenza se volete simboli specifici che troveremmo sulle tastiere nostrane dovete cercare la giusta combinazione o prendere il tasto come vi ho spiegato prima.

E infine il tab Setting dove troviamo varie informazioni sulla tastiera, tra cui lo stato della batteria e il nome del dispositivo per l'associazione Bluetooth. Da qui si può regolare anche il tempo di risposta (in Hz) della tastiera.

In definitiva siamo di fronte al solito software solo in inglese, ma mi è parso un po' più funzionale di altri, rendendo anche più facile la rimappatura e la modifica delle macro.

Autonomia

L'autonomia della Melgeek Pixel è ottima per un semplice motivo: non è retro-illuminata! Certo, ci sono le barre LED laterali, ma se si vuole risparmiare qualcosina si possono anche spegnere del tutto.

Da Setting del software ufficiale si può anche regolare lo Sleep Time, in modo da risparmiare ulteriormente, e tenere sotto controllo l'autonomia residua. Potete insomma contare su una durata della batteria altissima.

Prezzo

Come già accennato, al momento Melgeek Pixel è su Kickstarter (la trovate qui). Il prezzo dipende da quanto siete veloci. Diciamo che al momento il minimo per accaparrarsene un esemplare ammonta a 219$, circa 210€. Ci sono anche diversi add-on da aggiungere, tra cui anche una dock, vari pezzi aggiuntivi, keycap, pacchetti di switch (tra cui anche quelli realizzati per questa tastiera).

La campagna ha già raccolto una valanga di soldi (oltre 700.000€), e la tastiera di conseguenza verrà prodotta come da programma e spedita verso gennaio. Il fatto che un esemplare completamente funzionante sia protagonista di questa recensione dovrebbe confermarvi quanto vi sto dicendo. Per il Black Friday c'è anche la così detta Mystery Box, un'edizione speciale della Pixel con accessori in più.

È ovviamente necessario un commento sul prezzo. Melgeek Pixel è una tastiera unica nel suo genere, e in parte si paga anche questa unicità. C'è però da dire che stiamo parlando di una tastiera meccanica TKL hot-swappable, dotata di switch creati appositamente per questo modello, di connettività Bluetooth e Wi-Fi e di un sistema di montaggio Gasket che permette di ottenere ottime sonorità. A rincarare la dose c'è appunto la compatibilità praticamente completa con i mattoncini, i tasti unici nel loro genere e le possibilità di personalizzazione che non ha eguali. Ci sono tastiere meccaniche che sulla carta offrono meno e costano di più, un fattore di cui tenere conto.

Recensione Melgeek Pixel - Foto dal vivo

Giudizio Finale

Melgeek Pixel

Melgeek Pixel è una tastiera meccanica unica. E il fatto che sia unica non è stata presa come scusa da Melgeek per eliminare caratteristiche al top, anzi. Sulla carta è una tastiera hot-swappable Gasket Mount con tutti i comfort, ed è persino riprogrammabile via software come tanti altri modelli là fuori. Si sacrifica però l'ergonomia, a meno di non volersi abituare a tutti i costi per portare un tocco di mattoncini (LEGO o no) sulla propria scrivania. Nulla vieta di farla propria ed esporla, dopo appropriata personalizzazione, insieme agli altri set LEGO. Il prezzo per alcuni sarà salato, ma è perfettamente in linea con il genere di prodotto e con le caratteristiche di cui dispone.

Pro

  • Unica nel suo genere, compatibile con i mattoncini
  • Gasket Mount, varie soluzioni fonoassorbenti
  • Meccanica hot-swappable, tasti in due sezioni personalizzabili
  • Anche Bluetooth o Wi-Fi via dongle
  • Programmabile via software

Contro

  • Solo layout ANSI USA
  • Smontarla è praticamente impossibile
  • Non è ergonomica
  • Molto ingombrante

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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