Nothing è un brand relativamente nuovo - il suo debutto risale a gennaio 2021 - ma non manca certo di esperienza considerata la profonda conoscenza del settore da parte del suo creatore Carl Pei, che con OnePlus - di cui è co-fondatore - è riuscito a guadagnare in poco tempo importanti quote di mercato a spese di una agguerrita concorrenza. La scommessa ormai è stata fatta, e in poco meno di due anni sono già diversi i prodotti lanciati con l'obiettivo di ottenere sempre più consenso tra i consumatori e, con ambizione, di creare un vero e proprio ecosistema all'interno del quale l'utente possa muoversi liberamente trovando tutto ciò di cui necessita per un'esperienza a tutto tondo.
Ecco dunque i nuovissimi Ear (stick), secondo modello di auricolari di Nothing dopo Ear (1) e terzo dispositivo immesso sul mercato contando anche Phone (1). Sicuramente con questo prodotto l'azienda ha voluto mettere subito le cose in chiaro: il design è e vuole essere il marchio di fabbrica, l'elemento di differenziazione in un'offerta che - nel settore tech - ormai si è appiattita non solo nelle caratteristiche ma anche nell'estetica. Sono i particolari che contano, ovvero che richiamano l'attenzione del consumatore su un prodotto piuttosto che un altro, e qui non c'è alcun dubbio: gli auricolari Nothing Ear (stick) si fanno notare.
Che sia chiaro, la valutazione di un qualsivoglia dispositivo tecnologico non può e non deve limitarsi all'apparenza (leggasi: all'estetica), ma è anche vero che Nothing punta tantissimo su questo aspetto (non è l'unico brand a farlo, sia chiaro) ed è doveroso dunque inserirlo nella disamina.
DESIGN
Nothing lo dice esplicitamente: la custodia "si ispira alla silhouette dei rossetti", del resto la forma cilindrica e l'elemento rosso che ospita la presa USB-C per la ricarica non lasciano ombra di dubbio. Cerchiamo allora di rispondere alla prima domanda che viene naturalmente: se sembra un rossetto significa che è un prodotto dedicato ad un pubblico femminile? Potendo ovviamente dare un parere solo a titolo personale, la risposta di chi scrive è: no.
Non ci troviamo davanti ad un dispositivo prettamente femminile - chi ha qualche anno in più sulle spalle ricorderà l'offerta Siemens con i suoi telefonini della serie Xelibri. Che dire, a completare l'offerta di Ear (stick) Xelibri 6 sarebbe stato perfetto. Battute a parte, si tratta di un prodotto destinato ad un pubblico ampio, che include qualsiasi tipologia di utente indifferentemente dal genere a cui appartenga. La custodia è realizzata in plastica trasparente all'esterno (attenzione ai graffi e allo sporco che tende ad accumularsi!), la parte interna è di colore bianco e per aprirla basta ruotarla fino a quando gli auricolari non risultano accessibili. La rotazione del cilindro è facilitata da un ottimo grip che rende l'operazione estremamente semplice.
La parte superiore della custodia - di colore rosso - ospita la presa USB-C per la ricarica (in dotazione c'è il cavetto USB-C/USB-C) e il piccolo tasto cromato per effettuare il pairing: basta tenerlo premuto (con custodia aperta) per completare il processo che, su Android, avviene ancor più rapidamente grazie alla funzionalità Fast Pair. Non ho riscontrato alcun tipo di problema in questa fase, un plauso a Nothing.
Tutto passa dalla nuovissima applicazione Nothing X - appena rilasciata su App Store e Play Store - da cui è possibile effettuare tutti i settaggi del caso. I possessori di Nothing Phone (1) hanno invece tutto il necessario già nelle impostazioni rapide dello smartphone. Una volta aperta l'app ci si trova davanti l'immagine dei due auricolari (sinistro col bollino bianco, destro col bollino rosso), i relativi livelli di carica (anche della custodia) e i tasti Equalizzatore e Controlli. Con un tap su ciascuno dei due auricolari raffigurati si accede alla personalizzazione per definire le funzioni in caso di doppia o tripla pressione sul tastino dell'auricolare, pressione prolungata o doppia pressione con la seconda prolungata.
Le prime volte in cui ho utilizzato gli auricolari non sempre sono riuscito a trovare il tastino sullo stelo al primo colpo: è solo una questione di abitudine, già dopo un'oretta i comandi impartiti erano più sicuri e senza errori. Ben fatto anche l'equalizzatore, che consente di scegliere tra suono bilanciato, con prevalenza di bassi o alti, voce e personalizzato: selezionando quest'ultima voce si possono impostare alti, bassi e medi manualmente con tanto di grafico che ci aiuta a trovare un risultato equilibrato.
CARATTERISTICHE TECNICHE
- audio:
- driver dinamico 12,6mm
- diaframma: PEN (polietilene naftalato) e PU (poliuretano)
- codec: AAC, SBC
- dimensioni e peso:
- auricolari: 29,8x18,8x18,4mm per 4,4g ciascuno
- custodia: 87,1x29,8x29,8mm per 46,3g
- batteria:
- autonomia auricolari: fino a 7 ore di ascolto, fino a 3 ore di chiamate
- autonomia auricolari + custodia: fino a 29 ore di ascolto, fino a 12 ore di chiamate
- ricarica di 10 minuti permette di ottenere un'autonomia fino a 9 ore
- ricarica via USB-C
- resistenza: IP54
- rilevamento auricolare: riproduzione automatica quando gli auricolari sono inseriti, messa in pausa quando rimossi
- Google Fast Pair
- Microsoft Swift Pair
- controlli:
- singola pressione: play/pausa, rispondere/chiudere chiamata (non modificabile)
- doppia pressione: traccia successiva, rifiuto chiamata (default, modificabile)
- tripla pressione: traccia precedente (default, modificabile)
- pressione prolungata:
- auricolare sinistro: volume su (default, modificabile)
- auricolare destro: volume giù (default, modificabile)
- connettività: Bluetooth 5.2
- compatibilità: Android 5.1+, iOS 11+
- app:
- Nothing X per iOS e Android
- equalizzatore e gesture personalizzabili
- Trova i miei auricolari
- modalità a bassa latenza con Phone (1)
- impostazioni integrate in Phone (1):
- equalizzatore e gesture personalizzabili
- Trova i miei auricolari
- modalità a bassa latenza
- aggiornamenti software
IN ASCOLTO
Ho avuto la perfetta occasione di provare Ear (stick) durante un breve viaggio, ho utilizzato gli auricolari sia con uno smartphone Android sia con uno iOS (Galaxy Z Fold 4 e iPhone 14 Pro per essere precisi). Il processo di accoppiamento è stato immediato in entrambi i casi, con il Samsung è avvenuto tramite Google Fast Pair. Ho tenuto le impostazioni di default per ciò che riguarda le gesture e modificato l'equalizzatore dando un po' di prevalenza ai bassi.
Una volta appoggiati all'orecchio, gli auricolari risultano impercettibili da quanto sono leggeri: utilizzarli per lungo tempo dunque non è affatto un problema, ci si dimentica davvero di averli indossati (mi è capitato) e questo è un grande punto a loro favore. Tuttavia riscontro qualche piccola difficoltà nel trovare il giusto posizionamento nell'orecchio: Nothing dice di aver condotto test su oltre 100 diverse forme di orecchie, apportando durante il processo di sviluppo più di 200 modifiche al design. Certo è che il risultato è stato più un compromesso che una soluzione ottimale, e per questo motivo mi son ritrovato in diversi casi a cercare - e non trovare - il punto perfetto di appoggio che massimizzasse comfort, stabilità e qualità audio.
Anche qui è una questione di abitudine, dopo qualche utilizzo la posizione "giusta" la si trova rapidamente. Del resto questo è un "rischio" che si può correre con tutti gli auricolari half-in-ear, nel mio caso si è trattato di una prima volta e ho avuto bisogno di un po' più di tempo per abituarmi a questo particolare form factor.
Non c'è la cancellazione del rumore, e questo si sente. In aereo il rumore di fondo è lo stesso sia che si indossino gli auricolari sia che restino appoggiati sul tavolino, anche il vociare dei passeggeri vicini (di solito i più chiacchieroni sono sempre quelli seduti dietro...) resta pressappoco della stessa intensità. E allora l'unica soluzione è alzare un po' il volume: il risultato rischia però di non essere quello auspicato per forza di cose.
La qualità del suono è buona, forse non eccellente: nonostante il driver dinamico da 12,6mm, i "migliori magneti per gli speaker disponibili sul mercato" e gli accorgimenti implementati da Nothing - vedi il Bass Lock che identifica un'eventuale perdita dei bassi reimpostando automaticamente l'output al livello ottimale - non sempre sono riuscito ad immergermi nella musica come desideravo. In alcuni casi - e qui incide il rumore ambientale che ci circonda - la traccia ascoltata risulta troppo piatta, in altri i bassi non sono sufficientemente equilibrati.
Certo non si può pretendere la qualità audio di prodotti appartenenti alla fascia superiore, mi sarei tuttavia aspettato un suono leggermente più pulito in tutte le occasioni. Nessun problema invece durante le chiamate, la voce dell'altro interlocutore risulta sempre nitida e anche chi ci ascolta riferisce un'ottima ricezione priva di disturbi. Qui la tecnologia Clear Voice fa un ottimo lavoro attraverso i tre microfoni integrati che, con l'ausilio di un algoritmo, filtrano a dovere i rumori di sottofondo amplificando la voce.
AUTONOMIA
Nothing promette fino a 7 ore di ascolto continuo con una sola ricarica, e devo dire che per la mia esperienza personale questo dato - che le Case spesso tarano verso l'alto - corrisponde al vero. In viaggio ho utilizzato le Ear (stick) praticamente tutto il tempo, e senza alcun aiuto dalla custodia di ricarica ne ho fatto uso per almeno 5-6 ore spegnendole con un 20% di batteria ancora disponibile. Chiaro che se si fanno diverse telefonate l'autonomia cala molto più in fretta.
CONSIDERAZIONI FINALI
Nothing Ear (stick) sono esclusivi ed originali, l'applicazione è nuovissima ma già completa, la custodia si differenzia in un appiattito mercato e gli auricolari di per sé sono molto gradevoli esteticamente - riprendono di fatto il design di Ear (1) - con dettagli non lasciati al caso, una trasparenza elegante e per niente kitsch. La vestibilità è buona, nel senso che va trovata visto il form factor half in ear, il peso è piuma e la qualità del suono è più che discreta. Ho sentito l'assenza della cancellazione del rumore e mi è mancata alcune volte quell'incisività dei bassi che ho trovato invece in altre occasioni.
Un parere finale va dato però necessariamente incrociando l'esperienza d'uso con il prezzo del prodotto: 119 euro li ritengo un po' troppo eccessivi, visto che Ear (1) ormai si trovano sotto i 100 euro (v. più in basso) con tanto di ANC a nostra disposizione. Il design si paga, è vero, ma un posizionamento tra gli 80 e i 90 euro lo avrei trovato più adeguato.
ALTERNATIVE
Huawei FreeBuds Lipstick
Forse la migliore alternativa alle Ear (stick) la propone sempre Nothing: Ear (1) (QUI trovate la nostra (non) recensione) costano di listino 30 euro in più, ma su Amazon si trovano addirittura a 89 euro e offrono una maggiore stabilità nel padiglione auricolare e, soprattutto, la cancellazione attiva del rumore. Potrebbero dunque rappresentare la soluzione ideale per tutti coloro che richiedono un maggior isolamento dall'ambiente circostante.
Se si vuole restare in ambito design, allora si potrebbe fare un pensiero alle FreeBuds Lipstick di Huawei, simili per filosofia estetica ma dal prezzo superiore (costano 229 149 euro sul sito ufficiale).
PRO E CONTRO