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Da qualche giorno tra le mie mani, questo Realme GT3 è in realtà l'ennesima re-incarnazione di uno smartphone lanciato ormai da qualche tempo in Cina; mi riferisco ovviamente a GT Neo 5, di cui già conosciamo tutte le caratteristiche. Parliamo di un prodotto con specifiche che, proposte allo stesso prezzo con cui era stato lanciato GT2 lo scorso anno, lo renderebbero senza ombra di dubbio una alternativa molto interessante in un segmento di mercato estremamente affollato.
Ora, lungi da me fare il guastafeste, avrei di gran lunga preferito parlarvi di un incredibile best buy, e invece temo proprio resteremo tutti delusi. Questa volta però, per scoprirlo non basterà arrivare alla fine di questa recensione. Realme non ha infatti ancora comunicato il prezzo ufficiale italiano così come la data di commercializzazione, che non avverrà comunque a breve. Ma a prescindere da questo, ora vi racconto tutto.
DESIGN CURIOSO MA QUANTO SCIVOLA!
Iniziamo subito dando uno sguardo al design che è senza dubbio uno degli elementi distintivi di questo prodotto. L'elemento che lo distingue in maniera netta dalla massa è senza dubbio la porzione trasparente della cover posteriore. Sotto a questa "finestrella" fa capolino la rappresentazione del SoC Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1. Non si tratta ovviamente del vero chip, che è posizionato più in basso e sarebbe comunque invisibile perché coperto dalla camera di vapore adibita al suo raffreddamento.
Intorno a questo finto SoC trova posto un anello di LED RGB che si illuminano di differenti tonalità nel momento in cui vengono ricevute delle notifiche. Questo anello di LED è ovviamente personalizzabile nei colori, nella frequenza e nella velocità dell'illuminazione per poter distinguere con un solo colpo d'occhio le diverse tipologie di notifiche ricevute. Una trovata sicuramente particolare che sarà utile specialmente a chi è solito appoggiare lo smartphone sul tavolo a faccia in giù. Io continuo a preferirlo con il display verso l'alto e un bel AoD fatto bene; come è, del resto, anche quello del software Realme.
Le dimensioni sono generose e l'utilizzo ad una sola mano è praticamente impossibile. Sulla carta anche il peso è importante, siamo a 199 grammi che, essendo probabilmente ben distribuiti, ad un primo impatto sembrano molti di meno. In termini di materiali si poteva sicuramente fare di più: la cornice è realizzata interamente in plastica mentre la cover posteriore dovrebbe essere in vetro. Specifico, dovrebbe essere perchè in realtà non ho trovato conferma di questo dettaglio e, sia alla vista che al tatto, si confonde facilmente con la plastica della cornice. La certezza è che, vetro o plastica che sia, questo GT3 è proprio una bella saponetta e sfugge di mano molto semplicemente; spero nella presenza in confezione di una bella cover in silicone. Il vetro frontale, infine, è un Dragontrail Star 2, una soluzione simile al Gorilla Glass VIctus 2 per resistenza a graffi e rotture.
Non c'è traccia di certificazioni IP di nessun genere e grado, ma la soluzione dovrebbe comunque essere resistere a schizzi d'acqua e pioggia. Lungo la cornice trovano poi posto i soliti elementi: tasto di accensione, bilanciere del volume, microfoni vari, USB-C solo 2.0 e un apprezzabile sensore IR. C'è ovviamente anche il carrellino per la doppia SIM in formato Nano, che è l'unico modo per sfruttare il Dual-SIM dal momento che manca il supporto alle e-SIM. Il sensore per lo sblocco tramite impronte è poi posizionato sotto al display ed è rapido e preciso in tutte le situazioni.
In generale possiamo quindi dire che non è uno smartphone costruito male, ma ci sono tanti piccoli elementi che lo posizionano un paio di gradini sotto agli attuali top di gamma.
DISPLAY AMOLED A 144HZ
E veniamo al display, un pannello AMOLED da 6,74 pollici di diagonale con risoluzione 2772x1240 dotato di un refresh rate massimo di 144Hz. Non parliamo di un display LTPO, quindi il refresh rate è variabile ma no scende sotto i 60Hz. Per quello che ho visto io utilizzando il counter di sistema la frequenza di aggiornamento varia tra 60-90-120 e 144 Hz a seconda delle situazioni e delle app che sono compatibili con frequenze maggiori rispetto ai canonici 60Hz.
Passando alla qualità visiva del pannello abbiamo poi una luminanza massima tipica che Realme dichiara in 500 nit e che, effettivamente, ho verificato essere molto vicina a quel valore. Il picco in HDR arriva anch'esso molto vicino ai 1100 nit dichiarati, mentre la luminosità con boost, quella che si attiva in esterna sotto la piena luce del sole, dovrebbe essere di 1400 nit. In queste giornate piuttosto uggiose non ho potuto verificarlo ma diciamo che, comunque, leggere il display in esterna non è un problema. Anche la precisione nella riproduzione dei colori è buona, abbiamo una copertura sostanzialmente completa dello spazio colore DCI P3 e dei Delta E medi che sono sotto alla soglia critica. Tutto questo utilizzando la modalità Cinematografica all'interno delle impostazioni Pro del display; quella Vivace impostata di default offre infatti tonalità extra-sature e evidentemente tendenti al blu.
In tutta franchezza è un buon display, utile per godersi contenuti multimediali potendo anche sfruttare il supporto all'HDR10+ che mi è sembrato funzionare correttamente con Netflix, YouTube e anche Prime Video. Ad accompagnare questo pannello abbiamo poi un comparto audio stereo formato dallo speaker alla base e dalla capsula auricolare che viene utilizzata come rafforzativo. Una configurazione ormai molto utilizzata e che porta spesso, come in questo caso, ad un volume abbastanza elevato ma ad una qualità soltanto discreta.
Le soluzioni con due speaker dedicati fanno solitamente meglio da questo punto di vista e, seppur senza eccellere per fedeltà, offrono un maggiore equilibrio tra le frequenze. Qui c'è una netta predominanza dei medi, a tratti davvero esagerati, che va a coprire tutto il resto; aiutata anche da bassi che, come sempre, sono piuttosto spenti. Insomma, in emergenza va bene tutto, ma se volete guardare un bel film o ascoltare della musica meglio utilizzare delle cuffie.
Bene invece l'audio in chiamata con la capsula che restituisce un timbro fedele e offre un buon volume sia quando la utilizziamo all'orecchio che in vivavoce. La vibrazione invece non è fortissima e nemmeno troppo precisa. C'è un motore lineare sull'asse orizzontale che simula un buon feedback aptico ma in generale avrei gradito una risposta più secca e più potente.
DUE FOTOCAMERE E MEZZA
E osservando la porzione di cover trasparente sul retro dello smartphone non possiamo non incrociare lo sguardo delle fotocamere, che sono tre, di cui però soltanto due davvero utili: la principale con lente standard e la ultra-wide. La terza è infatti una fotocamera con lente macro e zoom digitale che simula l'effetto ottenuto con un microscopio. Qui sotto vedete alcuni scatti ottenuti con questo modulo; i risultati sono sicuramente curiosi ma devo anche dire di essermi praticamente costretto ad utilizzarla per la prova, altrimenti non l'avrei mai aperta e non ne avrei sentito la mancanza.
Parlando invece del modulo principale abbiamo un sensore Sony IMX890 da 50 megapixel che è un po' il sensore che ha sostituito il Sony IMX766 che si trovava in molti dei prodotti Oppo, e non solo, di fascia media e medio-alta. Oltre al sensore appena citato, questa fotocamera offre focale equivalente di 24mm, una lente con apertura f/1.9, una messa a fuoco a rilevamento di fase e stabilizzazione ottica. Le prestazioni sono più che buone sia di giorno che la sera. In presenza di buona luce abbiamo colori brillanti, un bel contrasto, dettagli abbastanza nitidi e anche una buona gestione delle zone di colore uniformi, dove non si notano particolari artefatti.
Bene la velocità della messa a fuoco e anche la gestione delle immagini in controluce. Di sera ovviamente il discorso è un pochino differente, ma questo modulo è comunque in grado di restituire buone foto. Merito della modalità notte, che si può selezionare nelle impostazioni di scatto ma che si attiva automaticamente anche nella modalità Foto quando abbiamo l'AI attiva. Grazie alla stabilizzazione ottica e agli algoritmi di elaborazione possiamo scattare utilizzando tempi più lunghi senza rischiare di incappare in situazioni di micromosso. La resa generale è buona, i dettagli vengono abbastanza conservati, i punti luce sono gestiti correttamente e in generale abbiamo scatti piacevoli e caratterizzati anche da un buon contenimento del rumore di fondo.
Guardando invece alla fotocamera ultra-wide da 8 megapixel, la qualità scende parecchio, anche se non dobbiamo farci ingannare da quello vediamo a schermo quando ci accingiamo a scattare. L'immagine appare molto sfocata e sembra quasi che non si riesca a mettere a fuoco. In realtà la foto scattata è molto meglio di quello che vedete ma, rispetto alla fotocamera principale resta un gradino sotto. Nello specifico abbiamo una definizione inferiore, dettagli meno marcati (anche per via della risoluzione) e un contrasto generalmente inferiore. Resta buona la resa dei colori e dell'HDR, comunque abbastanza naturale e ben bilanciato. Di sera invece abbiamo le differenze maggiori; in questo caso le foto sono molto meno nitide e perdono parecchi dettagli nel tentativo di contenere il rumore di fondo. Anche i punti luce sono gestiti meno bene, con un pochino di flaire che compare intorno a lampioni e altre sorgenti e, per via dell'assenza della stabilizzazione, potrebbe subentrare del micromosso. Rimangono comunque immagini buone da riguardare a schermo e condividere sui social, ma nulla più.
Non manca poi una fotocamera frontale per i selfie con sensore da 16 megapixel e senza autofocus, che cattura immagini di qualità discreta in tutte le condizioni. Non è sicuramente l’aspetto su cui ha puntato Realme ma rimane sufficiente.
Parlando invece di video si arriva fino a 4K 60 fps per la fotocamera principale mentre la grandangolare si ferma a 1080p e 30 fps, onestamente un po' pochino anche per uno smartphone di fascia media. Con la fotocamera principale si girano clip tutto sommato buone, la stabilizzazione ottica insieme a quella elettronica fanno un buon lavoro, la messa a fuoco è abbastanza precisa e le immagini sono discretamente nitide e pulite. Sui risultati ottenuti con la grandangolare, invece, semplicemente non mi esprimo.
HARDWARE E PRESTAZIONI
Come vi ho già anticipato all'inizio, all'interno di questo Realme GT3 trova posto un SoC Qualcomm; nello specifico parliamo di uno Snapdragon 8+ Gen 1 che è stato sostanzialmente il chip Qualcomm top di gamma fino a pochi mesi fa. Il modello che sto provando è poi quello dotato di 16 GB di RAM LPDDR5X, che possono arrivare fino a 20 sfruttando parte della memoria di storage che ammonta a 256 GB su memorie UFS 3.1. C'era davvero bisogno di questi 16/20 GB di RAM? No, ma sapete bene quanto piacciono questi numeri al reparto marketing delle aziende.
Pensate che con 11 app in uso e diverse altre in background si arriva ad occupare al massimo 8-9 GB. Certo queste 11 app sono momentaneamente tutte attive e effettivamente pronte all'uso, ma comunque dopo qualche minuto vengono chiuse per poter risparmiare un pochino di batteria. Detto questo lui rimane uno smartphone che si fa apprezzare per le prestazioni, sempre reattivo, fluido, pochissime sporadiche incertezze e una buona gestione della parte termica.
L'ho sentito scaldare solamente in due occasioni e in tutti e due i casi il problema è stato l'uso massiccio della rete e del modem. Non vi preoccupate comunque, si parla di una temperatura comunque nella norma e più che gestibile.
SCHEDA TECNICA REALME GT3
- display: 6,74" 2772x1240, refresh rate fino 144Hz, frequenza campionamento fino 1500Hz, contrasto 5.000.000:1, DCI-P3 100%, JNCD ≈ 0,33, schermo-scocca 93,69%
- piattaforma mobile: Qualcomm Snapdragon 8+ Gen 1
- memoria:
- 8/12/16GB di RAM LPDDR5X
- 256GB/1TB interna UFS 3.1
- dual SIM: sì
- dissipazione del calore a doppia fase, VC 4.500mm2
- connettività: 5G, WiFi, Bluetooth 5.3, IR, NFC, USB-C, GPS
- audio: 2x speaker Dolby Atmos, 2x microfoni
- OS: realme 4.0 basato su Android 13
- fotocamere:
- anteriore: 16MP Samsung S5K3P9, FOV 82,3°, f/2,45
- posteriori:
- 50MP principale Sony IMX 890, 23,6mm eq, FOV 84,4°, f/1,88, sensore da 1/1,56"
- 8MP ultra grandangolare, 15,8mm eq, FOV 112°, f/2,2
- 2MP 20,1mm eq, FOV 65°, f/3,3
- batteria:
- 4.600mAh (2x 2.300mAh) con ricarica 240W
- dimensioni e peso: 163,85x75,75x8,9mm per 199g
- colori: Pulse White e Booster Black
Buona anche la parte di connettività che è giustamente completa. Abbiamo WiFi dual-band, Bluetooth 5.3, NFC a 360 gradi e ovviamente anche il 5G. Il modem X65 di Qualcomm fa bene il suo lavoro a livello di ricezione: il cambio celle e veloce, anche spostandomi tanto in auto non ho notato particolari problemi, e anche attivando e disattivando la modalità aereo il segnale viene sempre agganciato in pochi istanti.
Giusto due parole poi sul software. Parliamo ovviamente di Android 13 personalizzato con l’interfaccia proprietaria Realme 4.0, che è sostanzialmente una Color OS con un nome differente. L’ottimizzazione è buona, così come il livello di personalizzazione, ma nel 2023 non posso davvero sopportare la presenza di tutti quei bloatware. Sembra poca roba ma accendere il telefono e trovarmi ancora con i giochini e gli store cinesi di drop-shipping pre-installati non lo sopporto. Potrei accettarlo solo a fronte di un prezzo davvero stracciato e concorrenziale, ma dal momento che così non è direi proprio che è meglio evitare.
RICARICA A 240W!
Bene! Eccoci quindi a parlare di autonomia ma soprattutto di ricarica, che è certamente la caratteristica che mi ha più stupito di questo Realme GT3. Sotto la scocca si nasconde un modulo batteria con una capacità di 4600 mAh, e fino a qui nulla di strano, anche perchè l'autonomia è assolutamente nella norma. Con una giornata di utilizzo anche abbastanza pesante si arriva a sera senza troppi problemi, diciamo che le 4 ore e mezzo, ma anche 5, di schermo sono alla portata. Utilizzandolo un pochino meno, magari nel weekend, come è capitato a me qualche giorno fa, allora è assolutamente possibile puntare anche ai due giorni.
Dove però questo smartphone eccelle è senza dubbio nella rapidità della ricarica che qui arriva fino a 240W, grazie al caricatore al nitruro di gallio e al cavo con sezione maggiorata da 12 A presenti in confezione. Con questo nuovo step della tecnologia SuperVOOC si riesce quindi a caricare lo smartphone completamente in circa 10 minuti. Sì avete capito bene, il tempo della routine mattutina e lo smartphone è pronto e carico al 100%.
Ma la sicurezza? Anzitutto abbiamo la certificazione TUV, che non è poco, ma oltre a questo Realme ha studiato una serie di accorgiemnti che permettono comunque di preservare la durata della batteria. Lo smartphone, ad esempio, si accorge se siete in una situazione di emergenza o meno e regola di conseguenza la velocità di carica dell'ultimo 20% di batteria. Se state caricando a metà giornata vi servirà probabilmente la batteria carica in fretta e quindi spinge fino all'ultimo. Se invece la ricarica avviene di notte, una volta raggiunto l'80% rallenta e conclude la ricarica con più calma per preservare l'integrità delle celle. E parlando invece della fisionomia del componente siamo effettivamente di fronte a due batterie da 2300 mAh distinte che si ricaricano ognuna da due accessi, per un totale di quattro accessi su cui distribuire i 240W. In sostanza ogni accesso deve sopportare una potenza di 60W, decisamente più gestibile dei 240W complessivi. Stando a quanto dichiarato da Realme dopo 1600 cicli la batteria dovrebbe quindi mantenere una resa superiore all'80%.
A QUESTO PREZZO ANCHE NO
Ma ovviamente non possiamo lasciarci senza aver discusso un pochino del prezzo e del posizionamento di questo Realme GT3. Anzitutto vi dico che, almeno per il momento non lo vedremo sul mercato italiano e quindi si tratta di considerazioni fatte basandosi su ipotesi di prezzo. Sappiamo, infatti, che il listino stabilito per il lancio global è di 649 dollari e quindi, dando uno sguardo allo storico, ci immaginiamo un prezzo di circa 649 euro (nel migliore dei casi?).
Sono pochi? Sono tanti? Giusti? Onestamente, io a questa cifra non lo comprerei mai. Non che vada male eh, ma per poterlo prendere in considerazione da subito, senza attendere cali di prezzo vari, avrei voluto un posizionamento simile a quello di GT2 dello scorso anno, e quindi intorno ai 450 euro. A 650 euro si scontra infatti con una serie di top di gamma dello scorso anno, che nel frattempo sono scesi di prezzo, e che rendono davvero complicato preferire questo GT3. Volete qualche esempio? Presto detto: Galaxy S22, Xiaomi 12T e 12T Pro, ma anche Moto Edge 30 Ultra e il più recente Pixel 7. Ora, con tutto il rispetto per Realme, a parità di prezzo lascereste davvero un Pixel 7 sullo scaffale? Io no.
PRO E CONTRO
VOTO: 7
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