Il nuovo corso della serie Resident Evil è l’esempio perfetto di come un brand possa vivere una seconda giovinezza nonostante alcune scelte di percorso non proprio felicissime. Dopo un Resident Evil 6 totalmente votato all’action e all’esagerazione che ha decretato un brusco stop per la serie, Resident Evil 7: Biohazard è riuscito a compiere un’ottima operazione di reboot, tornando ad atmosfere più intime, claustrofobiche e sporche, donando ai giocatori un costante senso d’ansia e la sensazione (decisamente reale) di essere inermi di fronte alle minacce proposte nel gioco.
Capcom però ha voluto cambiare le carte in tavola già nel capitolo successivo, Resident Evil Village, riscrivendo ancora una vola non solo le regole della serie, ma anche quelle del survival horror,