Tastiera Meccanica Completa Gaming
Ne è passato di tempo dall'ultima tastiera ROCCAT che ho avuto modo di testare qui sulle pagine di SmartWorld. Si trattava della Vulcan TKL Pro, e questa Vulcan II Max è sostanzialmente la nuova edizione di quella famiglia di tastiere meccaniche. Il loro è un ambito prevalentemente gaming, come d'altronde tutti i dispositivi a marchio ROCCAT. Di conseguenza si tratta di quel genere di prodotto che i fan delle tastiere meccaniche custom non prenderanno neanche in considerazione. Ci sono però delle timidi aperture nei confronti della customizzazione. Scopriamo insieme perché.
Visto il prezzo di listino di questa Vulcan II Max, e visto anche il trattamento riservato dalla stessa ROCCAT per altri dispositivi di recente concezione, ci saremmo aspettati di più dalla confezione di questa tastiera. Sì, c'è il particolare poggiapolsi, un oggetto che non si trova certo in tutte le tastiere, ma la si compra anche per via della sua presenza. A parte questo c'è la classica manualistica del caso e nient'altro. Peccato.
JAMESDONKEY RS2 è una tastiera meccanica NKRO 100% anti-ghosting full size. È quindi dotata di tastierino numerico (con tasto zero classico), e sono presenti anche tasti quali Pausa, Blocco Scorrimento, Ins e Del, oltre a tutti quelli che troveremmo solitamente sopra le frecce direzionali. A completare la dotazione troviamo in alto a destra una manopola del volume in plastica affiancata da tre tasti dedicati per la gestione dei contenuti multimediali.
Occhio al layout: quella che ho testato è sì layout ISO, dotata quindi del nostro classico tasto Invio, dello Shift di sinistra corto e del tasto per maggiore e minore, ma è ISO tedesco.
L'unica alternativa? Acquistare la variante ANSI USA. ROCCAT quindi commercializza in Italia le sue nuove tastiere ma senza l'ausilio del layout ITA. C'è per fortuna una soluzione.
ROCCAT ha infatti fatto in modo che si potessero cambiare con facilità i tasti. Quelli in dotazione sono in ABS e sono dotati di profilo ribassato, con tutte le file caratterizzate quindi dalla stessa altezza e inclinazione. Il nostro modello è caratterizzato da colori chiari, e di conseguenza i tasti sono bianchi. Sono shine-through: di conseguenza la luce dei LED va ad illuminare lettere e simboli. Come accennato però è possibile sostituirli con qualsiasi set di tasti che abbia l'incastro a croce, ovvero praticamente tutti quelli che trovate su Amazon. Di conseguenza i keycap in tedesco potrebbero essere un problema fino a un certo punto. Certo, dovreste calcolare anche quelli in fase di acquisto, ma se vi piace particolarmente il modello ci può anche stare.
Considerate però che al più li sostituireste con keycap ISO UK: difficilmente si trovano set di terze parti ISO ITA. Ecco la Vulcan II Max di profilo in foto.
Giusto per sottolinearlo, la Vulcan II Max non è hot-swappable. Di conseguenza occhio quando la scegliete: gli switch vi devono andare bene così come sono. Gli switch del modello che abbiamo recensito sono i Titan II Optical Red. Si tratta di switch ottico-meccanici, ovvero dotati della classica struttura di uno switch meccanico ma con una distanza di attuazione ulteriormente ridotta, garantiti per 100 milioni di pressioni. Sfruttano un fascio di luce che, quando interrotto, invia l'input al PC, una soluzione più rapida di quelle classiche. A livello tecnico, sono switch lineari dotati di una forza di attuazione di 45 gf, di una distanza di attuazione di 1,4 mm e di una corsa totale di 3,6 mm. Sono ovviamente fatti per essere velocissimi, e così è.
Vulcan II Max è una tastiera da gaming pura, e gli switch non potevano che essere così. Alternativamente si può optare per il modello dotato di switch tattili: caratteristiche identiche, ma feedback appunto di tipo tattile. Tornano ai nostri, per essere degli switch lineari sono piuttosto rumorosi, ma questo è dovuto anche alla struttura della tastiera. Buona, anche se non eccelsa, l'esperienza di digitazione. A livello di rumorosità proprio non ci siamo, ma ammetto che mi sono anche abituato bene con altri modelli meccanici in questi mesi dotati di varie soluzioni fonoassorbenti. Ecco una clip audio della ROCCAT Vulcan II Max con switch Titan II Optical Red in fase di digitazione.
Anche sugli stabilizzatori è difficile esprimere pareri positivi. La tastiera è praticamente impossibile da smontare, e di conseguenza è impossibile metterci mano per migliorare le perfomance. Il rumore emesso dalla barra spaziatrice è piuttosto sgraziato, ma comunque in linea con il resto della tastiera.
Un filo meglio gli altri stabilizzatori, ma non aspettatevi miracoli.
A livello costruttivo non c'è molto da dire. Lo schema non è stato diffuso, e gli unici commenti che si possono fare riguardano l'esterno. Molto bella la scocca superiore in alluminio anodizzato, che nel modello chiaro è color argento. La scocca posteriore invece è in plastica di buona qualità. Il bordo frontale presenta delle scanalature in cui si va ad inserire il particolare poggiapolsi trasparente presente in confezione. Come avrete capito il poggiapolsi si illumina come il resto della tastiera, ma ci torniamo su nel prossimo paragrafo. Ogni slot della PCB è dotato di LED RGB a sé stante orientato verso nord. Anzi: di due LED, uno verso sud l'altro verso Nord. Il doppio LED serve a mostrare direttamente sulla tastiera il doppio funzionamento di determinati tasti o l'attivazione di funzioni specifiche. Molto alta la luminosità di questi LED, e in combinazione con i tasti shine-through questo fa sì che la tastiera sia molto ben visibile anche al buio.
A livello hardware c'è da segnalare il polling-rate a 1.000 Hz, la presenza a bordo di un processore 32-bit ARM Cortex M3 e 4 MB di memoria integrata per memorizare 5 profili d'uso da richiamare con apposite combinazioni di tasti. Le dimensioni sono superiori a quelle delle ultime tastiere complete che abbiamo avuto modo di provare: si parla di ben 463 mm di lunghezza, 236 mm di larghezza e 33,5 mm di spessore. Il peso invece ammonta a 1.040 grammi senza poggiapolsi e a 1.300 grammi con il poggiapolsi. Lato connettività, la Vulcan II Max può essere usata solo e soltando in modalità cablata con il cavo direttamente integrato nella tastiera. Cavo che, per ragioni a me ignote, va ad occupare due porte USB-A sul vostro PC. Solitamente quando il cavo si sdoppia è perché troviamo una porta USB direttamente sulla tastiera. Non è questo il caso. Probabilmente per via delle varie funzionalità attivabili via software (compreso Easy-Shift di ROCCAT), dei doppi LED per tasto e del processore dedicato, serviva un po' più di alimentazione.
Se non altro il cavo è bello spesso e ricoperto in tessuto. Non si dovrebbe insomma rovinare con il tempo. La tastiera, da scheda tecnica, risulta compatibile solo con Windows (da 7 in su).
Estetica, costruzione ed ergonomia
Vulcan II Max è disponibile in due colorazioni: quella bianca, ritratta nelle foto di questa recensione, e la variante nera, con tasti e scocca in alluminio neri. Vista la presenza del particolare poggiapolsi trasparente il modello più sensato, almeno a mio avviso, è quello bianco.
Da un punto di vista estetico, si tratta di una classica tastiera gaming da scrivania di casa. Sia per le rumorosità che per i LED molto vistosi, non so se ce la vedrei in un contesto lavorativo. A renderla ancora più vistosa c'è il già citato poggiapolsi trasparente. Questo si inserisce in una serie di fessure presenti sul bordo inferiore: ognuna di queste fessure ha un LED che segue il pattern di retro-illuminazione della tastiera.
La luce di questi LED va poi ad illuminare il poggiapolsi, creando un effetto quanto meno originale. L'alluminio della scocca e i controlli multimediali in alto a destra contribuiscono a renderla un po' più professionale, ma rimane comuque un modello dai connotati gaming.
Da un punto di vista costruttivo, quanto detto nel paragrafo relativo alle caratteristiche tecniche potrebbe essere sufficiente a farsi un'idea delle qualità della tastiera. La qualità generale della scocca, superiore in alluminio e inferiore in plastica, è molto buona. Non si percepiscono punti deboli o scricchiolii particolari. Peccato che all'interno non ci siano soluzioni fonoassorbenti di alcun tipo. E questo lo si intuisce non tanto dallo schema costruttivo (che non c'è) o dall'aver smontato la tastiera (cosa molto ma molto complessa), ma dal rumore emesso in digitazione. Come ho già detto, ho oramai fatto l'abitudine a sonorità particolari e ricercate. Quella emessa dalla Vulcan II Max è tutt'altro che ricercata.
Una problematica che accomuna quasi tutte le tastiere di produttori di accessori gaming, quali ASUS, MSI, Corsair e simili. E purtroppo anche ROCCAT non è da meno. Fa piacere l'apertura nei confronti di tasti di terze parti, che permette all'utenza di personalizzare un minimo l'aspetto della tastiera. Se ci fossero passi in avanti anche sulla costruzione di queste tastiere sarebbe davvero il top. C'è chi come ASUS sta muovendo primi passi in questa direzione, ma non so al momento se rientra nelle intenzioni di ROCCAT.
Il retro ospita due lunghe strisce gommate che offrono un ottimo grip alla tastiera. Per rialzare il tutto ci sono anche due piedini dedicati, molto utili considerato il profilo ribassato dei tasti. Permettono due diverse inclinazioni d'uso, portando il totale a tre. In combinazione con la gomma del poggiapolsi potete stare certi che la tastiera non andrà da nessuna parte, anche durante le sessioni di gioco più concitate.
Come di consueto ho usato la tastiera per scrivere questa recensione, sfruttandola anche nelle sessioni di gaming con Overwatch 2 e Call of Duty: Modern Warfare 2. Inutile dirvi che grazie alla velocità degli switch e anche grazie ad alcune caratteristiche software (di cui vi parlo nella prossima sezione), Vulcan II Max è perfetta per i gamer. Il profilo basso e la velocità di attuazione ridotta fanno sì che i comandi impartiti siano molto veloci. C'è chi fa di meglio, sia per distanza di attuazione che per polling rate (come la K100 RGB di Corsair), ma non ci si può lamentare più di tanto. La velocità di digitazione è un po' influenzata dal profilo ribassato dei tasti. Nulla vieta di cambiarli, ma si tratta di un ulteriore investimento che non tutti saranno disposti a sostenere, visto anche il prezzo di questa tastiera. Se non altro c'è il layout ISO, anche se i tasti sono in tedesco.
Il poggiapolso contribuisce se non altro a rendere più gradevole la situazione. Confermo insomma quanto detto poco fa: perfetta per i gamer, visti gli switch lineari e vista la velocità di attuazione, a cui contribuiscono anche i tasti a profilo ribassato. Ma per lunghe sessioni di scrittura o di lavoro è meglio puntare ad altro.
Se c'è una cosa in cui Vulcan II Max eccelle è il supporto software. Ora, la grafica di ROCCAT Swarm, il software ufficiale del marchio, forse non è il massimo, ma se non altro è tradotta in italiano e ha tutto il necessario per permettere di sfruttare appieno la tastiera. Il manuale incluso in confezione, per cominciare, vi è di aiuto per capire alcune delle funzionalità base già assegnate ad alcune scorciatoie. Da qui si capisce che alcune funzionalità non necessitano obbligatoriamente di Swarm. Ad esempio premendo FN+F9 e uno dei sei tasti posti sopra le frecce direzionali potete registrare manualmente una macro e abbinarla ad uno di questi.
Ovviamente se avete bisogno di macro più complesse potete passare dal software.
Volevo più che altro soffermarmi sulla modalità Easy-Shift+, già vista anche per la recensione dell'ultimo mouse gaming ROCCAT, il Kone XP Air. Quando mettete la tastiera in Gaming Mode (FN+Win), una modalità utile a disabilitare tasti e combinazioni specifiche, potete attivare anche la modalità Easy-Shift. In sostanza semplicemente premendo Caps Lock cambierà completamente la programmazione della tastiera, seguendo uno schema tutto nuovo che sarete voi a programmare direttamente da Swarm. Sul mouse appena citato Easy-Shift portava il numero di pulsanti programmabili da 15 a 29. Qui ovviamente sono molti, molti di più. Le potenzialità sono enormi, ma starà a voi adattarla alle vostre esigenze tramite software. Occhio però: i tasti che hanno già una doppia funzione attivabile tramite il tasto FN non cambieranno la loro funzione all'attivazione di Easy-Shift.
Dal tab Assegnazione Tasti premendo su Visualizzazione Elenco vedrete chiaramente ogni tasto, la sua funzione e la funzione da abbinare a FN o a Easy-Shift. Altrimenti dalla visualizzazione tastiera è sufficiente premere sui singoli tasti per modificare il loro comportamento.
Dal tab Caratteristiche generali potrete modificare alcuni parametri opzionali, come quelli relativi alla Ripetizione carattere o attivare dei feedback acustici (terribili, almeno secondo me) in caso di pressione dei tasti. Da Illuminazione tasti potrete selezionare una serie di pattern di retro-illuminazione di default, tra cui AIMO che sincronizza i dispositivi ROCCAT tra loro, o crearne di personalizzati. Scendendo in basso si notano i tab Game Profiles, che vi permettono appunto di creare fino a 5 profili d'uso da richiamare con FN + F1/F4, di creare Macro con l'apposito Editor e di andare a gestire il comportamente di alcuni Smart Keys, ovvero tasti con funzioni assegnate alla combinazione FN. Mi sento insomma di dire che non manca praticamente niente all'appello.
Le possibilità di personalizzazione sono pressoché infinite, e per una volta tanto il software è in italiano.
Il prezzo della ROCCAT Vulcan II Max è alto, forse troppo alto. Si parla di 229,99€, un investimento cospicuo comunque in linea con quello richiesto da tanti altri modelli di tastiere meccaniche. Il modello bianco è leggermente scontato. Occhio: giusto per ricordarvelo, quello bianco è ISO DE mentre quello nero è ANSI USA.
Il prezzo sarà in linea con altri modelli gaming, ma c'è da tenere in considerazione l'ergonomia non proprio soddisfacente, il fatto che si possa usare solo in modalità cablata (occupando tra l'altro due porte USB) e le sonorità molto lontane da prodotti che addirittura costano meno.
Se proprio si vuole rimanere sui modelli cablati ad appena 20/30€ in più c'è la Mountain Everest Max che è una spanna sopra per diverse caratteristiche. Altrimenti, se i tempi di attesa del mercato cinese non vi spaventano, potete valutare una JamesDonkey RS2.
Se invece siete in cerca di qualcosa senza fili c'è la Ajazz AK966.
Recensione ROCCAT Vulcan II Max - Foto dal vivo
Recensione ROCCAT Vulcan II Max - Foto dal vivo
Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.
Giudizio Finale
ROCCAT Vulcan II Max
Sulla carta ROCCAT Vulcan II Max offre davvero tanto: poggiapolso dedicato (che si illumina!), switch ottico-meccanici velocissimi, manopola del volume con tasti multimediali dedicati, scocca in alluminio, ottimo supporto software. E si può anche cambiare tasti! Peccato che le sonorità siano rimaste indietro rispetto a quanto offerto da molti modelli, e l'ergonomia non la rende propriamente adatta ad un contesto che non sia quello gaming puro. Il prezzo poi è bello salato.
Sommario
Caratteristiche tecniche 7.5
Estetica, costruzione ed ergonomia 8
Voto finale
ROCCAT Vulcan II Max
Pro
- Luminosissima, doppi LED
- Manopola del volume e tasti multimediali
- Poggiapolsi che si illumina
- Tante funzionalità da sbloccare via software
- Scocca superiore in alluminio anodizzato
Contro
- Layout ISO DE o ANSI USA
- Occupa due porte USB
- Rumorosa, anche troppo
- Bassa ergonomia
- Prezzo alto
Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.