Recensione SKYLOONG GK75 Triple-Mode: 4 potenziometri, 3 barre spaziatrici, materiali premium

1 year ago 159

Tastiera meccanica fuori dalle righe

Se non conoscete il marchio SKYLOONG è perché probabilmente non avete mai cercato tastiere meccaniche a prezzi umani su Amazon. C'è chi si è avvicinato per la prima volta a questo mondo con modelli quali la SK61, un modello estremamente semplice che però lascia intuire le potenzialità di questo genere di prodotti. La GK75 Triple Mode, a differenza della SK61, è una tastiera tutt'altro che semplice: 4 potenziometri, 3 barre spaziatrici, scocca superiore in alluminio, confezione ricchissima e tante altre particolarità che la rendono davvero unica nel suo genere. Vi ho incuriosito? Ottimo, allora lanciamoci nella mischia e vediamo di che pasta è fatta questa GK75!

Unboxing SKYLOONG GK75 Triple-Mode

Che la SKYLOONG G75 sia una tastiera folle (in senso buono) lo si intuisce già dalla confezione. Al suo interno troviamo infatti un sacco di roba. Oltre alla tastiera e a un apposito copri-tastiera in plastica trasparente e rigida, troviamo:

  • un cavo a spirale modello aviatore in corda;
  • strumento per la rimozione di keycap e switch;
  • una mini piastra con stabilizzatori per rendere la barra spaziatrice "triple mode";
  • due manopole alternative in metallo per i potenziometri;
  • ricevitore USB per l'uso in Wi-Fi;
  • un adattatore femmina USB-A / femmina USB-C;
  • un set intero di keycap sostitutivi, sia per sostituire la barra spaziatrice, sia per assemblare una eventuale tastiera formato 100%;
  • manualistica del caso;

Davvero ricca insomma, almeno in questa versione della tastiera. Sì perché ci sono varie edizioni della G75, e questa di cui vi parlo nella recensione è probabilmente quella più completa (e costosa).

SKYLOONG GK75 Triple-Mode è una tastiera meccanica hot-swappable NKRO formato 75% (confermato anche da test online) composta da 81 tasti.

Sarebbe un classico formato 75%, con Shift destro accorciato, frecce direzionali incastonate sulla sinistra e una fila di tasti aggiuntivi sulla destra dove solitamente troviamo Home, PgUp e simili. Ma no, la GK75 è speciale: invece dei classici pulsanti laterali ha 4 potenziometri. Sì, 4. Sul loro utilizzo ci torneremo più tardi. La cosa bella è che vantano manopole in metallo blu (come il resto della scocca superiore) e che sono hot-swappable esattamente come il resto della tastiera.

Il layout è ANSI con tasti USA, diverso quindi dal nostro (ISO), e anche per questo non adatto a tutti. Il  tasto invio è più piccolo e a forma allungata, e la u accentata (ù), se si utilizza il layout ITA sul sistema operativo in utilizzo, è il tasto lungo posto subito sopra invio. 

I keycap in dotazione sono realizzati in PBT Double-Shot, ovvero tra i più resistenti in circolazione.

Non sono shine-through, e di conseguenza la retro-illuminazione non filtra attraverso lettere, numeri e simboli. Molto particolare il colore dei tasti, o meglio, delle lettere e dei simboli. I tasti principali sono in due diverse tonalità di blu, mentre i simboli stampati sopra sono in rosa. Alcuni tasti speciali, come le barre spaziatrici, le frecce direzionali, o i tasti funzione da F5 a F8, sono rosa carne con stampe blu. A essere sincero si tratta di una colorazione che non mi dispiace. Sicuramente non piacerà a tutti, ed è anche per questo che la tastiera è in vendita in una colorazione completamente diversa, tendente al grigio e ad altri colori più classici.

Molto, molto particolare il profilo dei tasti. Si chiama GK5, ed è una sorta di incrocio tra uno Cherry e un MDA visto ad esempio sulle tastiere di EPOMAKER. È pensato per non essere troppo alto, per seguire la curvatura della tastiera e per offrire tasti concavi dai toni più morbidi dello Cherry o dell'OEM.

Risulta comodissimo per la digitazione, e il fatto che sia un profilo diverso dal solito rende questa SKYLOONG ancora più unica nel suo genere. Tra l'altro nel caso vi piacesse il set di tasti si trova anche in vendita su AliExpress. A seguire una foto del profilo della GK75.

Gli switch della SKYLOONG GK75 Triple-Mode che ho avuto modo di provare sono gli EPOMAKER Iceberg Red. Sono venduti con questo nome, ma in realtà sullo switch c'è il logo di SKYLOONG. Non è certo un segreto che le due società comunque collaborino da lungo tempo. Sono switch meccanici lineari a 5 pin dotati di una forza di attuazione di 40 ± 5 g, di una corsa totale di 3,8 mm, e di una distanza di attuazione compresa tra gli 1,5 e i 2 mm. Tra le particolarità che li contraddistinguono, oltre a una colorazione che ricorda un iceberg con la punta rossa, troviamo uno stelo anti-polvere in POM (poliossimetilene), dotato di apposite paratie laterali che donano anche più stabilità al tasto, e lubrificazione a livello di fabbrica.

Entrambe le sezioni che lo compongono sono traslucide, una caratteristica che migliora leggermente la diffusione della luce. Sono caratterizzati da un suono cliccoso ma delicato, più aggraziato dei classici switch rossi che si trovano un po' ovunque. Aiutano molto anche le soluzioni fonoassorbenti integrate nella tastiera. Ecco una clip audio della SKYLOONG GK75 Triple-Mode con switch Iceberg Red in fase di digitazione.

Discreti gli stabilizzatori. Si tratta di un classico modello a piastra con steli dotati di paratie anti-polvere. Si percepisce forse un po' di rumore metallico con alcuni (tipo quello del tasto invio), ma essendo montati a piastra sono facili da smontare e da lubrificare (o da sostituire in blocco). La GK75 però ha un grosso vantaggio: si può montare il modulo per dividere la barra spaziatrice in tre moduli! Si tratta di una sezione con 3 slot per gli switch, due stabilizzatori medi (come quelli di Invio o di Shift) e uno slot standard.

Applicarlo è molto semplice: il modulo di partenza, composto da un classico stabilizzatore lungo, può essere rimosso levando due viti. Le stesse viti le utilizzate per montare quello nuovo a 3 switch. Qual è il vantaggio? Gli stabilizzatori di media lunghezza tendono ad avere meno problemi e a suonare più uniformemente di quelli lunghi. Di conseguenza la barra spaziatrice divisa in tre moduli ha un suono più coerente e gradevole, oltre ovviamente a rendere la tastiera ancora più particolare.

La PCB vanta socket hot-swappable, ed è compatibile con switch a 3 pin o 5 di tipo MX. Ogni slot è dotato di LED orientato verso nord. Gli slot che ospitano i potenziometri sono compatibili anche con switch classici. A tal proposito, i moduli dei potenziometri sono veri e propri switch a pin con la testa rotante compatibile con vari tipi di manopole. Per sostituirli però c'è bisogno di disassemblare la tastiera.

Il che ci porta al come è costruita questa GK75. Sul sito ufficiale di SKYLOONG è possibile recuperare lo schema esploso della tastiera, lo potete vedere qui di seguito.

Sotto tasti e switch meccanici troviamo la sezione superiore della scocca. Il materiale utilizzato dipende dalla versione di tastiera che acquistate: quella protagonista di questa recensione ha la scocca in alluminio. Subito sotto troviamo la piastra, in policarbonato (come quella che ho testato) o in fibra di vetro FR4, in entrambi i casi molto flessibile e pensata per ammortizzare e fare meno rumore. Sotto ancora troviamo uno di quegli elementi che contraddistinguono questa tastiera: SKYLOONG lo chiama O-Ring Gasket, mentre EPOMAKER lo definisce montaggio shallow-gasket. In soldoni, si tratta di uno strato in silicone plasmato esclusivamente per questa tastiera che presenta esclusivi alloggi per gli switch, oltre a guarnizioni laterali che vengono schiacciate a sandwich fra le due sezioni della scocca.

Diciamo quindi che è un incrocio tra le classiche soluzioni fonoassorbenti che prevedono uno strato fonoassorbente in silicone o in schiuma PORON tra piastra e PCB e le tastiere Gasket Mount. Se volete farvi un'idea di come è fatto questo strato date un'occhiata alla GIF sottostante.

Procedendo oltre troviamo PCB, un ulteriore strato fonoasssorbente in schiuma PORON, vano batteria e scocca inferiore in plastica ABS. Perché proprio in plastica, visto che quello superiore può essere in alluminio? Non è stato fatto per risparmiare, se è questo che vi state chiedendo. Tale scelta è motivata dalla presenza a livello hardware dei moduli Wi-Fi e Bluetooth. L'alluminio potrebbe schermare il segnale, ed è per questo che la sezione inferiore è in plastica. Per quanto riguarda lo smontaggio, ci sono due viti nascoste dietro gli stand posteriori e anche alcune viti sulla piastra. Per smontarla quindi è meglio procedere come prima cosa alla rimozione dei keycap.

Questo almeno per quanto riguarda il modello in alluminio. Quello con scocca interamente in plastica vanta un sistema a incastro di stampo classico. Tutto questo ben di Dio è inserito in un corpo di 322,5 x 141 x 31 mm del peso di circa 1,2 kg. Non certo un peso piuma, ma c'era da aspettarselo.

Non ci sono LED di stato, ma in compenso il LED sotto il CapsLock si illumina di bianco se risulta inserito. Idem il tasto Windows se WinLock è inserito (Fn + Win). Lato connettività, GK75 può essere usata in 3 modi (da qui il Triple Mode del nome): cablata, grazie al cavo USB-C in dotazione; via Bluetooth 5.1; via Wi-Fi 2.4 GHz tramite l'apposito ricevitore incluso in confezione. Si possono collegare fino a 4 dispositivi contemporaneamente: 2 via Bluetooth, uno in Wi-Fi e uno cablato. Si passa facilmente tra i dispositivi connessi senza fili con l'ausilio degli interruttori fisici posti sul retro e con combinazioni da tastiera.

Sempre sul retro troviamo una nicchia che ospita sia uno slot per il ricevitore Wi-Fi, sia la porta USB-C per il collegamento cablato. La porta in questione potrebbe non essere compatibile con molti cavi personalizzati, tant'è che il cavo aviatore a spirale presente in confezione è davvero particolare. Ad alimentare il tutto quando la si usa in modalità senza fili c'è una batteria da 4.000 mAh.

Estetica, costruzione ed ergonomia

SKYLOONG GK75 è disponibile in un bel po' di varianti. Cambiano materiali, colori, switch, dotazioni hardware e modalità di connessione. Si parte da quella tutta in plastica, composta da scocche traslucide e piastra in acciaio e dotata di un solo potenziometro. Questa, oltre alla colorazione Blue Pink, è disponibile anche nella variante Grey Dawn. Si passa poi alle varianti con la scocca superiore in alluminio, che a sua volta può essere acquistata con piastra in policarbonato o in FR4. Sul sito EPOMAKER poi può essere abbinata a 5 diversi switch meccanici.

But wait, there's more: su Amazon Italia è disponibile anche la variante Lite con switch ottico meccanici!

A livello estetico ha delle peculiarità che non la fanno certo passare inosservata. Se non bastassero i 4 potenziometri di lato e la barra spaziatrice divisa in tre parti, ci sono anche la particolare combinazione di colori dei tasti, la scocca metallica, i LED ed eventualmente anche il cavo a spirale presente in confezione. Per qualche motivo a me oscuro, quest'ultimo è in tessuto rosso e nero, colori che non ci azzeccano nulla né con la variante blu e rosa né con quella grigia. Con i tasti extra presenti in confezione si può magari sostituire quelli rosa carne con le varianti blu, e magari scegliendo un pattern di retro-illuminazione uniforme si può far sì che la tastiera passi un po' più inosservata. Diciamo quindi che con qualche accortezza si può mimetizzare bene anche in un ambiente di lavoro.

È anche vero che una tastiera del genere non è fatta per passare inosservata. Dipende insomma dai vostri gusti e da ciò che ritenete elegante o "fuori luogo".

A riguardo della qualità costruttiva, la GK75 con top in alluminio è virtualmente indistruttibile. Il fatto di avere la scocca inferiore in plastica ABS non influisce minimamente sulla rigidità strutturale. Non ci sono debolezze, scricchiolii o flessioni di alcun tipo, e grazie anche al copritastiera presente in confezione potete portarla con voi senza rischiare danneggiamenti. Ottimi anche i potenziometri in metallo, dotati di un buon feedback in rotazione. Sono durissimi da sfilare, a riconferma che il particolare switch che ospita le manopole è bello solido. Tutte le accortezze a livello costruttivo fanno sì che il rumore in digitazione sia piacevole e privo di rumori "sgraziati" che minerebbero le sonorità. In tutto ciò la tastiera è anche smontabile senza grossi drammi, vista la presenza di viti dedicate.

Anzi, per sostituire i potenziometri si deve per forza smontare il tutto, almeno per quanto riguarda il modello con top in alluminio. Il modello con scocca in ABS (sopra e sotto) è tenuto invece insieme da un classico sistema a incastri; in questa variante i potenziometri possono essere sostituiti senza smontare tutto.

Buona la retro-illuminazione, ma così come in altre tastiere del genere lascia un po' il tempo che trova. I tasti in PBT non lasciano filtrare la luce, e di conseguenza si vedono i LED brillare leggermente dalle fessure lasciate dai keycap. Aiutano un minimo in scarse condizioni di luminosità, ma il loro apporto è veramente basso. In ottica di risparmiare batteria può anche avere senso disabilitare del tutto la retro-illuminazione, ma c'è da dire che i pattern uniformi donano alla tastiera un look niente male.

Sul retro ci sono 5 piedi in silicone, di cui 4 particolarmente lunghi.

Il grip è ottimo anche per via del peso della tastiera. Ci sono anche due coppie di sostegni per rialzare la tastiera e utilizzarla a inclinazioni maggiori (7° e 10°) di quella di base (4°). Entrambe le coppie presentano piedini in silicone dedicati per mantenere lo stesso livello di grip. Ecco una foto del retro della tastiera e delle tre inclinazioni d'uso.

Nonostante il particolare profilo dei tasti, abituarsi alla SKYLOONG GK75 è stato questione di un attimo. Si sente la mancanza dei tasti funziona che solitamente troveremmo sulla parte destra, ma i potenziometri sono a tutti gli effetti anche dei tasti, ed è sufficiente riprogrammarli per far sì che svolgano la funzione che vogliate. Ne riparliamo nel prossimo paragrafo. In ogni caso ho usato la GK75 per scrivere questa recensione per intero, e ammetto che oramai sono diverse settimane che la alterno alle varie tastiere che ho recensito, tornando da lei per via della comodità di utilizzo e per le sue peculiarità.

Ci si scrive bene, e nonostante gli switch lineari più morbidi del normale, non si commettono nemmeno troppi errori di battitura. Certo è che, anche se ha i lineari, non la si può certo definire una tastiera gaming. I potenziometri potrebbero avere applicazioni carine in ambito videoludico, ma le possibilità di programmazione sono limitate. Non viene nemmeno specificato il polling-rate, né sul sito di EPOMAKER né su quello ufficiale di SKYLOONG, a riconferma che si tratta di un prodotto pensato più per la produttività. Ciò nonostante ci ho anche giocato spesso a Overwatch 2 senza riscontrare grossi problemi. Ci sono comunque alcune caratteristiche che richiederanno un minimo di rodaggio da parte di utenti meno esperti. Il layout è ANSI USA, e come accennato c'è un diverso posizionamento di alcuni tasti e di conseguenza c'è bisogno di farci l'abitudine.

SKYLOONG GK75 ha il suo software dedicato denominato GK6XPlus Driver, reperibile direttamente dalla pagina prodotto sullo store EPOMAKER.

C'è anche per macOS, il che è un discreto valore aggiunto. Peccato che come applicativo non sia un granché, ed è un peccato visto che la presenza dei potenziometri lo rende quasi obbligatorio. Di base la tastiera è già programmata con alcune scorciatoie indicate anche nel manuale incluso in confezione. Nel caso foste curiosi, lo trovate anche nella gallery sottostante.

Le scorciatoie disponibili sono quelle classiche che ci si aspetterebbe da tastiere del genere. Si possono ad esempio gestire i parametri della retroilluminazione (velocità, luminosità) e cambiarne lo stile. Alcune combinazioni cambiano a seconda che stiate utilizzando la modalità Windows o macOS: ad esempio sul sistema operativo di Apple si può modificare il livello di luminosità dello schermo, o su Windows invece potete gestire i contenuti multimediali in riproduzione con FN + F7/F12. Tutti i potenziometri di default regolano il volume in rotazione, mutando del tutto l'audio di sistema con una pressione singola.

Qui entra in gioco il software.

Dal software GK6XPlus Driver sulla carta si può cambiare l'associazione di tutti i tasti tranne ovviamente FN, che è quello che regola buona parte delle funzioni secondarie della tastiera. Sempre dalla home si può mettere mano alle funzionalità delle manopole, e qui entra in gioco il più grande problema del software. Non ci sono funzioni specifiche pensate appositamente per questo genere di strumento. Ci si può quindi abbinare tasti classici, macro o, al più, combinazioni di tasti. Se quindi ad esempio si vuole programmare un banale Zoom +/-, si dovrà impostare la combinazione di tasti Ctrl + e Ctrl - alla rotazione oraria e antioraria di una manopola, combinazione tra l'altro che non funziona in tutti i software. L'interfaccia poi è piccolissima, e nello spazio di una manopola ci sono 4 diversi riquadrini da premere per associarci le funzioni. Peccato che per cercare di premere su una si passi su altro quadrato aprendo un overlay che non si cancella spostando il mouse.

Insomma, si riesce a riprogrammarle (con qualche difficoltà) ma le funzioni da associargli sono poche e improvvisate. Facendo qualche prova ne ho impostata una per lo zoom in e out (con le scorciatoie Ctrl + e -), una per andare a destra o a sinistra (banalmente le frecce direzionali), una per scorrere tra le tracce in riproduzione e l'altra per il volume di sistema. Bisogna poi fare attenzione a quale layer si sta modificando. Subito sotto la rappresentazione schematica della tastiera ci sono i vari layer: quello standard non si può modificare. La cosa migliore è modificare quello denominato Driver 1.

Nel tab LE Files si possono modificare i pattern di retroilluminazione. Si chiama così perché, oltre a permettervi di scegliere in un lungo elenco di preset già memorizzati nel software, se ne possono importare di fatti da terzi o anche esportare quelli creabili con l'apposito strumento. Anche qui però gli strumenti a disposizione sono tutt'altro che chiari.

C'è infine la sezione Macro. Oltre a un editor classico che permette di crearne e modificarne di proprie, propone anche un lunghissimo elenco di macro già fatte per alcuni celebri giochi online, tra cui PUBG, DOTA 2, LOL, Overwatch e altri. Occhio all'editor che condivide lo stesso problema di tutti gli altri editor di software di tastiere cinesi: in fase di registrazione della macro prende il layout ANSI USA anche se come layout di sistema avete impostato quello ITA.

Insomma, interfaccia spartana, solo in inglese e neanche troppo intuitiva. Potrebbe andare meglio di così, ed è un vero peccato, considerato anche quanto detto a riguardo dei potenziometri. Se doti la tua tastiera di una caratteristica così peculiare devi fare in modo anche che sia facile da sfruttare e da personalizzare, e così non è.

Più che discreta la batteria da 4.000 mAh integrata. Vi porterà senza grossi drammi in fondo alla settimana lavorativa, riuscendo spesso a spingersi anche a un paio di settimane.

Il consiglio che vi do è il solito: se la usate senza fili e avete bisogno che duri il più possibile spegnete la retro-illuminazione. È solo una caratteristica estetica, visto che non è funzionale per via dei tasti non shine-through. In tal caso la batteria durerà molto di più. Considerate anche che non ci sono opzioni per regolare i tempi di stand-by, di conseguenza dipende tutto dalle vostre abitudini di utilizzo.

Difficile dare un voto al prezzo della SKYLOONG GK75: le alternative sono tante, e i prezzi sono variabili. Iniziamo dalla più economia, la SKYLOONG GK75 Lite. Ha un solo potenziometro, ha il case interamente realizzato in plastica traslucida e ha switch ottico-meccanici, leggermente più economici dei meccanici classici. Si trova su Amazon Italia a soli 69,99€.

Le altre varianti sono invece disponibili sullo store EPOMAKER, vediamole di seguito:

  • Case in plastica (sopra/sotto), piastra in acciaio, switch a scelta, 1 knob, due colori: 89,99$
  • Top case in alluminio, piastra in policarbonato, switch a scelta, 4 knob, due colori: 170,99$
  • Top case in alluminio, piastra in fibra di vetro FR4, switch a scelta, 4 knob, due colori: 170,99$

In fase di acquisto dal sito EPOMAKER noterete che si tratta di un pre-ordine.

La tastiera in realtà esiste: semplicemente EPOMAKER ve la assembla con switch e tasti e ve la invia già montata con i componenti da voi scelti. Di conseguenza servono dei giorni in più per elaborare l'ordine e inviarlo.

Sono tanti 170 dollari per una tastiera del genere? Considerata la scocca superiore in alluminio, i 4 potenziometri, la barra spaziatrice con modulo speciale, le tre modalità di utilizzo e le tante altre cose descritte nella review la risposta è no. Ci sono tastiere con molte meno funzionalità di questa che costano molto di più.

Recensione SKYLOONG GK75 - Foto dal vivo

Su alcuni dei link inseriti in questa pagina SmartWorld ha un'affiliazione ed ottiene una percentuale dei ricavi, tale affiliazione non fa variare il prezzo del prodotto acquistato. Tutti i prodotti descritti potrebbero subire variazioni di prezzo e disponibilità nel corso del tempo, dunque vi consigliamo sempre di verificare questi parametri prima dell’acquisto.

Giudizio Finale

SKYLOONG GK75 Triple-Mode

SKYLOONG GK75 Triple Mode è davvero una tastiera meccanica unica nel suo genere. Tre modalità di utilizzo (cablato, Wi-Fi, Bluetooth), 4 potenziometri programmabili, barra spaziatrice divisa in tre moduli, il tutto racchiuso in un corpo con top in alluminio condito con tasti in PBT e switch proprietari niente male. A livello costruttivo ci sono anche tante accortezze che è difficile trovare altrove, e il suono in digitazione ne risente in positivo. Certo, il modello in questione si fa pagare (caro, ma neanche troppo), ma ci sono anche varianti ben più economiche.

Sommario

Unboxing SKYLOONG GK75 Triple-Mode 9

Caratteristiche tecniche 10

Estetica, costruzione ed ergonomia 9

Voto finale

SKYLOONG GK75 Triple-Mode

Pro

  • Hot-swappable, keycap PBT
  • Senza fili via Bluetooth o via Wi-Fi
  • 4 potenziometri, barra spaziatrice modulare
  • Programmabile via software dedicato

Contro

  • Solo layout ANSI USA
  • Software spartano, poco intuitivo e in inglese
  • Prezzo leggermente alto

Lorenzo Delli

Lorenzo Delli Cresciuto a "computer & biberon", si è avvicinato al mondo dell'informatica alla tenera età di 5 anni. Si occupa principalmente di news e recensioni legate al mondo del gaming (mobile e non) e dei canali Social per il network SmartWorld.

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