Si chiamano LinkBuds ma non hanno la forma a ciambella. Sony ha inaugurato la famiglia qualche qualche mese fa con delle true wireless tanto belle quanto particolari, ma adesso si sono aggiunte anche le LinkBuds S, delle classiche in-ear che puntano forse meno a stupire e si concentrano dirette su tecnologia e funzioni proprietarie. Il segmento va forte, fortissimo, ed è questo il momento di spingere sull'acceleratore mettendo a listino un modello ambizioso e molto più piccolino delle top di gamma WF-1000XM4 annunciate lo scorso anno.
Dopo aver passato più di un mese in loro compagnia vi racconto la mia esperienza, consapevole che scegliere le TWS è ormai complesso vista l'abbondanza di soluzioni sul mercato. Fare dei vistosi passi in avanti non è semplicissimo per i produttori, sono infatti in tanti ad aver raggiunto un livello molto alto e migliorare la tecnologia avendo a disposizione componenti così piccoli è sempre più sfidante. A volte è allora il brand a fare la differenza: Sony è una garanzia in ambito audio, ci si aspetta tanto e si perdona poco. Vediamo adesso come vanno queste LinkBuds S, il cui debutto sul mercato risale a maggio.
SOMMARIO
CASE PICCOLO E RUVIDO (QUANTO BASTA)
Parto dalle basi, ovvero dalla custodia, che rappresenta la porta d'accesso e svolge come di consueto un duplice compito: ricarica le cuffiette tramite la batteria integrata - quando si trovano all'interno - e permette di portarle in giro in tutta sicurezza. Pesa poco, solo 35g, ed è ruvido al tatto. Nessun materiale di pregio, si tratta infatti di policarbonato, ma apprezzo la finitura che tiene lontane le impronte e la sporcizia.
L'impronta green non manca anche qui, Sony si è impegnata a ridurre sempre di più l'impatto sull'ambiente e per questo gran parte della plastica utilizzata per case e cuffie proviene da materiali riciclati. La confezione è poi realizzata interamente in carta e cartone riciclato, insomma la direzione (giusta) è ormai tracciata, speriamo che saranno in tanti a seguirla.
Piatto quanto basta, si porta comodamente in tasca e guadagna più di un punto rispetto ai case utilizzati per altri componenti della famiglia. Si ricarica comodamente tramite una porta USB-C, manca purtroppo la possibilità di utilizzare una base wireless, unico vero neo hardware che ho riscontrato. Sportellino che si apre senza difficoltà e sembra abbastanza solido, meccanismo magnetico di aggancio delle cuffiette potente quanto basta, sbagliare è impossibile.
SUONO LIMPIDO E POTENTE
Le LinkBuds S si posizionano subito sotto le WF-1000XM4 e per questo puntano in alto verso un'esperienza sonora piacevole e precisa, con tante delle soluzioni tecniche che ci si attende dalle prime della classe. Il driver da 5 mm, il diaframma ad alta elasticità e i magneti al neodimio ad alta potenza contribuiscono a creare bassi potenti e suoni cristallini. Per la cancellazione del rumore entra invece in gioco il processore V1 (lo stesso presente sulle top di gamma) che fa un buon lavoro, ci si riesce a isolare sufficientemente dall'ambiente circostante per godersi audio e brani, senza troppe distrazioni. Ma attenzione, siamo ben lontani dal risultato che si ottiene con le WF-1000XM4.
Per i più esigenti non manca l'audio wireless ad alta risoluzione con la tecnologia LDAC (capace di trasmettere più o meno il triplo dei dati rispetto all'audio Bluetooth convenzionale), ma attenzione alla fonte perché solo alcune piattaforme di streaming offrono questa qualità. C'è anche il DSEE Extreme che ripristina i file musicali digitali compressi in tempo reale.
Sony utilizza lo slogan #neveroff che possiamo tradurre con un semplice "sempre addosso". Potrebbe sembrare un ossimoro visto che si tratta di in-ear tradizionali, quindi non proprio comodissime se le si indossano per tanto tempo consecutivamente, ma la casa giapponese ha ridotto del 33% il peso dei singoli auricolari, passando dai 7,2g delle WF-1000XM4 ai 4,8g delle LinkBuds S (pensate che le vecchie WF-1000XM3 pesavano quasi il doppio, ovvero 8,5g). Ciò significa meno fastidio sul padiglione auricolare, meno stress e possibilità di utilizzarle per più ore senza particolari fastidi, come è capitato anche a me in diverse occasioni in questo periodo di prova.
Trovata la giusta combinazione di adattatori in silicone, sfruttando le 4 misure a disposizione con tre alternative presenti all'interno della confezione, si trova in breve la giusta confidenza con le cuffie. Personalmente le ho trovate poco invadenti, comode e con una forma che ben si adatta al mio orecchio. Sporgono poco, pochissimo, sono quindi meno vistose rispetto a tanti altri modelli e questa discrezione, a mio avviso, ha un valore.
Eccellente la qualità in chiamata, i miei interlocutori mi hanno confermato una pulizia invidiabile del suono e poi c'è l'apprezzata funzione "Speak-to-chat", capace di interrompere qualsiasi riproduzione non appena chi le indossa parla. In questo modo non bisogna toglierle, contemporaneamente si attiva infatti la modalità ambiente e i microfoni aiutano nell'ascolto dell'ambiente circostante.
TANTE FUNZIONI E AUTONOMIA
Come su tante altre in-ear di ultima generazione anche qui la durata della batteria non risulta un problema, anzi, piuttosto un punto di forza. La casa produttrice parla di 6 ore d'autonomia con singola carica, ma grazie a quella integrata nel case si aggiungono altre 14 ore, per un totale di 20 ore. Difficile dire se queste stime combaciano perfettamente con la realtà, anche perché generalmente si utilizzano queste cuffie per brevi periodi o per poche ore consecutive (che sia un volo o un viaggio in treno o davanti al proprio PC).
Una volta terminata la sessione di ascolto, magari anche solo per una pausa o il pranzo, le cuffie si riportano nel loro alloggio e lì si ricaricano agevolmente. Se poi ci si trovasse completamente a zero, allora basterebbero solo 5 minuti per avere circa 60 minuti di ascolto. Basta consultare il proprio smartphone connesso per avere una stima accurata della percentuale residua rimasta delle cuffie e del case.
L'applicazione è la classica Headphones di Sony, un portale che con gli anni diventa sempre più completo ed è arrivato ad oggi alla versione 9.1. Una volta effettuato il pairing, rapidissimo sia su smartphone sia su Pc Windows 10/11, si accede alla schermata principale che comprende 4 sezioni: Stato, Suono, Sistema e Servizi. Sempre ben in evidenza invece la percentuale di ricarica delle tre batterie.
Il primo, lo "Stato", mostra soltanto la coda in riproduzione e il controllo del suono adattivo. Se lo si attiva si accede ad una schermata che permette di rilevare le azioni e memorizzare le posizioni frequentate, così da personalizzare l'esperienza e attivare o meno determinate cose come la cancellazione del suono. Su "Suono" si può invece controllare direttamente l'annullamento del rumore, la dettatura vocale, l'equalizzatore e le impostazioni del 360 Reality Audio. Quest'ultimo è un mondo a sé per cui bisogna analizzare la forma dell'orecchio e seguire un processo di affinamento che prende qualche minuto (ma vale la pena per i più minuziosi).
Su "Sistema" ci sono invece i controlli, parte fondamentale per le TWS che permette di espandere le funzioni e renderle più smart di quanto già non siano. Scelte le giuste combinazioni, tra auricolare sinistro e quello destro, si interagisce direttamente con le cuffiette tramite il tocco sul dorso esterno (servono dei leggeri tocchi) oppure con la voce. Associando anche il Google Assistant, per i dispositivi mobili Android, potremo infatti ascoltare i messaggi in ingresso, rispondere dettando lentamente, oppure avanzare richieste, chiamare numeri della rubrica e tutto con estrema facilità rispetto al passato. Ho trovato infatti una interazione tale che ho davvero attivato tutte le funzioni per sfruttarle al momento adeguato, sarà anche merito di Google che ha fatto la sua parte.
Chiudiamo con "Servizi" che apre alle piattaforme esterne come Spotify, Endel e Ingress. Basta collegarle per attivare i comandi di "quick access" ed entrare così con un tap (o più, a seconda della combinazione scelta) all'interno della propria libreria.
CONCLUSIONI E PREZZO (IN DISCESA)
Le LinkBuds S vanno a colmare una piccola lacuna nella line-up Sony, offrendo tante delle sue tecnologie già presenti sulle WF-1000XM4 in un formato più piccolo, versatile e facile da indossare. Qualche grammo in meno conta in questo segmento, come del resto anche il design e la comodità, lasciando sottointeso che la qualità del suono è più che ottima e l'esperienza d'ascolto è una delle migliori possibili.
Certo, l'annullamento del rumore non è quello "perfetto" delle sorelle maggiori, ma bisogna sempre considerare i limiti fisici di queste cuffie e considerare delle over-ear se si punta ad un isolamento completo. Dopo averle provate tutte ammetto di preferire la loro comodità ad una cancellazione del rumore più incisiva, è un compromesso che sono disposto ad accettare.
Molto interessante anche la loro evoluzione sul mercato: partite ufficialmente da 199 euro a fine maggio, si trovano adesso agevolmente online attorno ai 150 euro, un posizionamento medio che le rende ancora più appetibili visto quanto offerto.
PRO E CONTRO