Recensione TV OLED LG G3: Micro lenti e Anti riflesso fanno la differenza

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Recensione TV OLED LG G3: Micro lenti e Anti riflesso fanno la differenza

25 Marzo 2024 1

Quando, nel 2022, affermavamo che l’avvento dei primi pannelli QD-OLED di Samsung avrebbe stimolato la concorrenza, non immaginavamo ancora che la reazione di LG potesse risultare così repentina. Fino all’autunno del 2022, i rumour sul possibile arrivo di pannelli OLED WRGB dotati di MLA (Micro Lens Array) erano contrastanti, con la novità che sembrava poter attendere il 2024.


Ma i vertici coreani di LG Display avevano già deciso di accelerare i tempi dando il via alla produzione (seppur limitata) dei nuovi pannelli “META”, per migliorare l’efficienza, incrementare l’angolo di visione e soprattutto aumentare il picco di luminanza della serie TV OLED “Gallery” G3. Ecco quindi che la novità è stata integrata per i modelli della serie “flagship” da 55, 65 e 77 pollici, lasciando per ora il taglio da 83 pollici all’asciutto (ma sappiamo ormai che con l’arrivo della serie G4 non sarà più così). Quest’ultima diagonale rimane quindi dotata di pannello “EX”, con lastra di dissipazione, relativo pacchetto elettronico “OLED Evo Brightness Booster” e guadagnando comunque il rivestimento anti-riflessi dei tagli più piccoli.


In comune, tutta la serie può contare sull’ultimo processore Alpha 9 Gen 6 con affinamenti – in particolare - degli algoritmi di “light boosting”, della gestione del tone-mapping HDR e delle elaborazioni tramite gli algoritmi di intelligenza artificiale (che coinvolgono sia il video che l’audio). A tutto ciò si aggiunge poi l’integrazione della Smart TV in versione webOS 23, che è stata semplificata e alleggerita per favorirne l’uso e la velocità di navigazione.


La gamma OLED G3 di LG è disponibile a street-price di circa 4.500 Euro per il modello da 83”, di circa 3.500 euro per il modello da 77”, di circa 2.000 Euro per il modello da 65” e, infine, di circa 1500 Euro per il modello da 55 pollici oggetto della nostra recensione. Scopriamo insieme tutti i dettagli e come va!

SOMMARIO

CARATTERISTICHE TECNICHE E DOTAZIONE

Per quanto riguarda l’estetica la serie G3 si rifà in tutto e per tutto alla serie G2 del 2022. Per chi non lo sapesse ricordiamo che la serie “Gallery”, è caratterizzata dal design “One Wall” pensato per un’installazione a parete, con la confezione che include una speciale staffa “Wall Mount No Gap” e l’assenza di qualsiasi tipo di piedistallo / piedini all’interno dell’imballo. Chi dovesse preferire un’alternativa al montaggio a parete dovrà quindi acquistare a parte lo stand centrale “da tavolo” (lo stesso del precedente G2, disponibile a circa 200 Euro) che vedrà poi il display leggermente inclinato all’indietro e che permette anche la rotazione orizzontale del televisore.


Rispetto alle altre serie OLED di LG, i modelli “Gallery” presentano, inoltre, un posteriore dallo spessore uniforme (non ultra-sottile e complessivamente di 2,7 cm) da per poter racchiudere al meglio tutta l’elettronica, lo strato dissipatore, il sistema di diffusione audio, nonché tutte le porte di connessione in maniera ergonomica.

Sul fronte delle connessioni, il G3 mette a disposizione uno slot CAM CI+ in versione 1.4, quattro ingressi HDMI 2.1, tre porte USB 2.0, un'uscita digitale ottica, una porta Ethernet (100 Mbps) e i connettori per i sintonizzatori TV DVB-S2 e DVB-T2. Questi ultimi supportano ovviamente anche la decodifica HEVC (profilo Main10) e la dotazione è completata anche dalle certificazioni Tivùsat 4K e Lativù 4K, dalla compatibilità HbbTV di ultima generazione e dalle connessioni wireless Bluetooth 5.0, Wi-Fi 6, Miracast, AirPlay 2 e HomeKit.


Per quanto riguarda le HDMI 2.1, ritroviamo le consuete quattro porte tutte a piena banda da 48Gbps che consentono la riproduzione di segnali 4K Ultra HD fino a 120 Hz, con compressione del chroma in 4:4:4 e campionamento colore fino a 12 bit. Tutti gli ingressi supportano quindi pienamente tutte le funzionalità previste dallo standard: eARC (enhanced Audio Return Channel) su ingresso 2, ALLM (Auto Low Latency Mode) con l’input lag che scende a circa 10ms a 60Hz e a poco più di 5ms a 120Hz e VRR (Variable Refresh Rate) anche nelle versioni proprietarie Nvidia Gsync e AMD Freesync Premium.

Modalità VRR capace di scendere fino a cadenze di 20 Hz per evitare il difetto di “tearing”. È presente anche la funzionalità QMS-VRR – Quick Media Switching - che permette di agganciare la corretta cadenza di visualizzazione (24, 25, 30, 60 fotogrammi al secondo) senza la comparsa della fastidiosa schermata nera. Poche ancora le sorgenti compatibili, ma funziona, ad esempio, perfettamente con le Apple TV 4K di ultima generazione.


A livello costruttivo il G3 da 55" risulta assolutamente convincente sia per scelte di design pulite e razionali che per qualità dei materiali (che si rifanno a quelle degli anni precedenti). Il telecomando rimane l’ormai consueto “Magic Remote” completo di puntatore a schermo per la navigazione nei menu e di tastierino numerico. Nulla da dire in merito alle funzionalità, al consueto utilizzo intuitivo o all’ergonomia, ma visto che parliamo della serie OLED top di gamma, qualcosa in più in termini di finiture si poteva fare, integrando magari anche la retroilluminazione. Come per le altre serie OLED, il telecomando è completo di microfono per l’attivazione della ricerca vocale e degli assistenti vocali di Google e Amazon Alexa, nonché di tasti scorciatoia per l’accesso diretto alle principali piattaforme di streaming. Non manca neppure la sincronizzazione Bluetooth e l’integrazione del NFC per la condivisione dei contenuti con gli smartphone Android compatibili.


Venendo alla dotazione tecnica, la gamma G3 integra il nuovo processore Alpha 9 Gen 6 con AI, sesta generazione dell’ormai apprezzata elettronica di elaborazione dei televisori più evoluti del costruttore coreano. Questa nuova versione 2023 non prevede rivoluzioni, ma tanti affinamenti di tutti gli algoritmi, a cominciare da quelli di “Intelligenza Artificiale” basati sul "deep learning" e sviluppati per riconoscere e riprodurre in maniera ottimale qualsiasi tipo di contenuto, anche con possibilità di personalizzarne l’intervento grazie all’”AI Picture Wizard”.

In particolare, gli ingegneri coreani hanno focalizzato la loro attenzione sugli algoritmi di upscaling (in termini di dettaglio) e nitidezza (per ridurre rumore video e artefatti), per migliorare ulteriormente la riproduzione delle immagini più compresse provenienti da contenuti in streaming e broadcast televisivo. Alla gestione dei contenuti HDR sono invece dedicati gli algoritmi “HDR Expression Enhancer” in grado di analizzare le singole “figure” che compongono l’immagine e applicare la relativa ottimizzazione di tone-mapping per aumentare la tridimensionalità percepita, mentre il “Dynamic Tone Mapping Pro” è in grado quest’anno di rendere dinamici i metadati statici dell’HDR10 prendendo in esame scena per scena fino a 20.000 porzioni dell’immagine (con il precedente Soc Alpha 9 Gen 5 del 2022, l’algoritmo ne analizzava fino a 5000).

Interventi di ottimizzazione della resa che non riguardano esclusivamente le immagini ma che coinvolgono anche il segnale audio, con il nuovo Alpha 9 Gen 6 incaricato di migliorare l’intellegibilità dei dialoghi, riconoscere il tipo di contenuto ed equilibrare al meglio le escursioni dinamiche grazie agli algoritmi “AI Clear Sound”, “Adpative Sound Control” e “Auto Balance Control”, nonché effettuare l’upmix fino a 9.1.2 canali virtuali delle tracce sonore.


Grazie, infine, alla funzionalità “Wow Orchestra” sarà possibile sincronizzare l’audio del TV in sinergia con una soundbar LG compatibile per ampliare il numero di canali disponibili e aumentare così l’impatto e il coinvolgimento sonoro (specie durante la visione di film e serie TV in multicanale). Il TV è dotato di altoparlanti in configurazione 4.2 canali con una potenza complessiva di 60W che risultano compatibili con le tracce Dolby Digital, Dolby Digital+ e anche Dolby Atmos (sempre DD+). Tramite HDMI e via eARC vengono riconosciute anche le tracce lossless TrueHD (anche Atmos) e, da quest’anno, è tornato anche il supporto alle tracce DTS (sia lossy, che lossless e anche a oggetti DTS:X). Il TV è, infine, anche compatibile con lo standard di trasmissione audio wireless senza perdita WiSA fino a 2.1 canali (richiede sistemi di altoparlanti compatibili da acquistare a parte).

La serie G3 supporta i contenuti ad “elevata dinamica” nei formati HDR10, HLG, Dolby Vision (fino a 120Hz in modalità gaming) e HGIG (specifico per il gaming). Manca quindi sempre il supporto HDR10+, mentre Il formato Dolby può funzionare anche in modalità “Dolby Vision IQ”, in grado di sfruttare il sensore di luminosità per adattare la resa delle immagini alle condizioni di illuminazione ambientale e anche con elaborazione “Precision Detail” per migliorare ulteriormente contrasto e dettaglio delle immagini.

Chi volesse fare a meno di tutte le elaborazioni delle immagini – come gestione del moto, riduzione del rumore, miglioramento dettaglio e, più in generale, interventi di IA – potrà, come sempre, selezionare il preset “Filmaker Mode”.


La smart TV webOS 23 mantiene il family feeling degli ultimi anni con l’interfaccia che è stata però ulteriormente affinata e semplificata, risultando ora più reattiva ed anche intuitiva. Mentre la versione 22 prevedeva varie pagine da scrollare verso il basso, con webOS 23 la “Home” risulta ora decisamente più compatta con le varie “Card” che possono essere personalizzate e anche raggruppate in categorie come “Gioco”, “Musica”, “Sport” e “Ufficio”. Ogni utente potrà creare un profilo con relativo Avatar e avere la propria “Home Screen” personalizzata. Sul fronte gestione dispositivi Smart Home, il sistema operativo è anche compatibile Matter e integrato nell’ecosistema LG ThinQ proprietario.

È stata anche migliorata la funzionalità Multi View (per splittare lo schermo in due e riprodurre due diversi contenuti) con la possibilità di gestire in contemporanea anche due sorgenti HDMI e il menu “Quick Settings” per accedere velocemente alle impostazioni principali del TV è ora totalmente personalizzabile. Molto utile, infine, la funzionalità che consente di abbinare cuffie Bluetooth regolandone il livello d’ascolto a volumi diversi dagli altoparlanti del TV (che possono anche essere silenziati).


Una volta collegata una console videogiochi o un gaming PC si attiva la modalità “Gioco” e la relativa dashboard “Game Optimizer” che raggruppa tutte le funzionalità in grado di soddisfare le aspettative dei videogiocatori più esigenti. Si va da una serie di preset di visione ottimizzati per il tipo di gioco, controlli su alte e basse luci, gestione del VRR, ottimizzazione dell’input lag e anche opzioni Multi View per riprodurre in split screen la vostra sessione gaming, affiancata a un video Youtube di aiuto, ad esempio.

Durante l’uso delle principali applicazioni come Netflix, Amazon Prime Video, Rai Play o Disney+ è sempre stato possibile sfruttarne tutte le potenzialità audio-video, incluse quindi riproduzioni in 4K Ultra HD, HDR / Dolby Vision / HLG e audio Dolby Digital+ / Dolby Atmos (anche tramite canale di ritorno audio eARC). L’interfaccia prevede anche un media-player integrato in grado di riprodurre contenuti multimediali sia da HDD esterni USB, che da eventuale NAS su rete locale DLNA / UPnP. Lo scraping è risultato sempre veloce e privo di impuntamenti e non ha evidenziato problemi nel riprodurre una molteplicità di formati video a qualsiasi risoluzione o da qualunque codec (anche AV1), container e anche in Dolby Vision con Dolby Atmos (DD+) e in HLG (quindi HDR televisivo).


Web OS 23 integra, infine, una sezione dedicata allo Smart Working, con accesso alle principali applicazioni di Microsoft e Google, nonché un hub “Gioco” con accesso a piattaforme di cloud gaming (in streaming) come GeForce Now e Utomik.

LE MISURE E I CONSIGLI PER REGOLARE LA TV

Venendo all’uso, la prima installazione risulta facile e veloce e, superate le ormai inevitabili approvazioni legate alla privacy, l’interfaccia vi proporrà subito una personalizzazione delle impostazioni di visione, che verranno poi associate al preset basato sugli algoritmi di intelligenza artificiale. Completata la procedura ed entrati nelle impostazioni, scopriamo come il televisore preveda numerosi preset e un’ampia versatilità di regolazioni. La navigazione del menu principale mantiene sostanzialmente l’approccio della generazione precedente e all’interno di “Immagine” ritroviamo ancora le modalità “Vivace”, “Standard”, “Eco”, “Cinema”, “Sport”, “Game Optimizer”, “Filmmaker Mode”, “ISF Esperto (Stanza luminosa)” e “ISF Esperto (Stanza buia)” in SDR; “Vivace”, “Standard”, “Home Cinema”, “Cinema”, “Game Optimizer” e “Filmmaker Mode” in HDR10; in Dolby Vision rimangono le stesse modalità previste per l’HDR10, ad eccezione dell’assenza di “Filmaker Mode”.


Come accennato poco fa, il TV inserisce di fabbrica tutte le elaborazioni di Intelligenza Artificiale (seppur eventualmente personalizzate tramite il “Picture Wizard”), comprese quelle legate alle regolazioni delle immagini in funzione dell’illuminazione ambientale e quelle di risparmio energetico. Possono certamente tornare utili durante l’uso televisivo quotidiano, ma andranno invece disattivati nel caso volessimo riprendere il controllo delle regolazioni e raggiungere una qualità di visione ottimale e rigorosa. In particolare, consiglio di disattivare il “Risparmio Energetico” posto all’interno del menu “OLED Care” e “Impostazioni AI Brightness” che trovare nel menu “Servizio AI”.


Sebbene qualche ulteriore miglioramento sia stato introdotto, appaiono ancora non utilizzabili i preset “Vivace” e “Sport”, entrambi troppo saturi, freddi e abbondantemente scorretti. Anche “Standard” ed “Eco” sono lontani dal rigore necessario alla riproduzione di contenuti “cinematografici” ma possono comunque risultare validi per la visione dei canali televisivi intervenendo sulle impostazioni di temperatura colore (rendendole più “calde”), del gamma e dello spazio colore, modificando la regolazione da “nativo” a “automatico”. Come sempre, è bene ricordare come ogni emittente televisiva (digitale terrestre, satellitare o anche streaming) utilizzi una propria messa in onda, quindi i miei suggerimenti di massima andranno poi applicati con buon senso ed equilibrio.

Discorso totalmente diverso, invece, quando utilizziamo sorgenti di qualità come un lettore Blu-ray o Ultra HD Blu-ray, nonché le varie App di streaming. In questi casi l’industria si è data delle regole molto precise di riproduzione SDR e HDR e l’obiettivo sarà quindi quello di individuare la modalità d’immagine di riproduzione più corretta. “Cinema” “Filmaker Mode” e i 2 preset “ISF Esperto” vanno, in tal senso, tutti nella direzione giusta.

Come ci ha ormai positivamente abituato LG con i suoi OLED, già “di fabbrica”, i quattro preset individuati risultano alle misure in SDR tra i più corretti del mercato. Le differenze impostate e volute riguardano semplicemente le impostazioni di gamma (che oscillano tra i 2.2 di “Cinema” e “ISF Giorno” e i 2.4 di “Filmaker Mode” e “ISF Stanza Buia”) e luminanza (l’intensità luminosa a schermo).

Sono quindi tutti ottimi, con DeltaE medi che oscillano tra appena 1,1 di “Filmaker Mode” e 1,8 di “Cinema” (quindi abbondantemente sotto la soglia di percezione di scostamenti), eccellenti coperture colori gamut REC709 e chi non avesse competenze di calibrazione e non volesse richiederne una professionale, potrà tranquillamente limitarsi a scegliere uno tra i preset “ISF Stanza Buia” o “Filmaker Mode” per la visione notturna dei film e uno tra i preset “Cinema” o “ISF stanza luminosa” per la visione cinematografica diurna o stanza illuminata.

Il discorso non cambia neppure in HDR, con i preset “Cinema” e “Filmaker Mode” che centrano l’ideale cinematografico sia per bilanciamento del bianco, sia per tracking della curva di tone mapping, con un picco di luminanza capace di raggiungere ben 1400 nit in finestre che vanno dall’1 al 10% (si nota in maniera significativa l’apporto positivo delle microlenti MLA). L’ABL – il limitatore di luminosità che serve a proteggere il pannello ed evitare il burn-in - interviene a circa 215 nit (con schermata bianca “a pieno schermo”) e la copertura gamut DCI P3 raggiunge il 97%, mentre quella BT2020 si attesta a 73%.

Sono impostazioni eccellenti e in grado di garantire prestazioni ragguardevoli in HDR! Oltretutto, il boost di luminanza e l’ottimo tracking EOTF di tone mapping, consente con la serie G3 di poter tranquillamente tenere disabilitato l’algoritmo di Tone Mapping Dinamico (la voce “Mappatura Dinamica dei Toni” che trovate nel menu “Immagine” -> “Luminosità”) con i contenuti in HDR10 con grading fino a 2000 nit (di fatto, la quasi totalità dei film e serie TV, specie in streaming) e solo oltre una sua attivazione può tornare utile nel preservare una dinamica ottimale sia alle alte che alle basse luci (anche fino a 10.000 nit).

Per quanto non ce ne fosse praticamente bisogno, la calibrazione in SDR ha permesso di limare le minime incertezze sulla scala dei grigi (e questo già con i soli controlli di bilanciamento del bianco a 2 punti) e di centrare perfettamente i gamut colori (senza neppure richiedere interventi sui controlli di CMS – Color Management System), nonché il ColorChecker e le saturazioni. La luminanza SDR (abbassando il valore di “Luce OLED”) è stata riportata a più consoni valori di poco inferiori ai 120 nit (per la visione in stanza buia) e la linearità finale è stata confermata da un valore di deltaE medio di appena 0,7 e che può scendere fino a 0,1 grazie agli interventi fino a 22 punti.

In HDR, ho evitato del tutto l’inutile esercizio di stile, considerata l’eccellenza delle misurazioni di fabbrica dell’esemplare testato.

Anche in modalità gaming, le regolazioni di fabbrica sono molto buone (molto simili alle impostazioni della precedente serie 2022), con una prevalenza di impostazione “fredda” che si adatta comunque piuttosto bene alle sessioni ludiche. Non mancano, comunque, ampi margini per ottimizzare la visione in funzione delle necessità del gioco e del vostro gusto.


Come di consueto, le impostazioni di gestione del moto “TruMotion” prevedono la possibilità di abbinare l’interpolazione dei fotogrammi con l’inserimento dei fotogrammi neri BFI – Black Frame Insertion. Si può intervenire manualmente sui parametri di de-judder e de-blur e, a patto di non esagerare, può risultare molto efficace nel migliorare la fluidità e la risoluzione in movimento. Specie durante la visione di eventi sportivi, può davvero fare una grande differenza. Grazie all’impostazione “OLED Motion Pro” verrà attivato il Black Frame Insertion, che migliora ulteriormente la risoluzione in movimento, a discapito però di una significativa perdita di luminanza, che in HDR arriva a dimezzarsi.

LA PROVA DI VISIONE E CONCLUSIONI

L’aspetto che ci è piaciuto maggiormente della serie G3? Il pannello OLED con le microlenti, ovviamente, ma in realtà soprattutto il rivestimento anti-riflesso che caratterizza questa serie e che non è, invece, presente sulle serie “inferiori”. È davvero molto efficace nel contenere le riflessioni luminose ambientali, mantenendo comunque il livello del nero che caratterizza la tecnologia OLED, riuscendo oltretutto a restituire una percezione di maggiore luminosità e compattezza generale delle immagini (proprio perché ci si ritrova con meno distrazioni ambientali), anche durante la riproduzione di contenuti in SDR.


In termini di riproduzione in SDR, non possiamo certamente parlare di rivoluzioni rispetto alle serie precedenti, con i preset più corretti e adatti alle visioni cinematografiche al buio (Filmaker Mode e ISF Stanza Buia) che ne ricalcano le già eccellenti prestazioni, mentre durante le visioni diurne si apprezza il maggior margine di intervento di ABL (oltre i 200 nit) e anche il maggior spunto di luminanza apportato dal pannello MLA.

Sebbene ve lo abbia chiaramente sconsigliato, vi basti pensare che con il preset “Vivace” (l’equivalente del “Dinamico” di altri marchi) la luminanza raggiunge i 750 nit in finestra bianca al 10% (sono valori di picco fino a pochi anni fa associati all’HDR). Questo per sottolineare comunque il margine in termini di luminosità a schermo apportato dall’introduzione delle microlenti.


Grazie alla bontà del processore Alpha 9 Gen 6, già con i segnali televisivi, la qualità dell’upscaling (aiutato anche dall’IA e relativi algoritmi di “deep learning”) riesce a restituire un quadro dal buon dettaglio e piuttosto convincente. Ovviamente molto dipenderà anche dalla condizione di partenza e dal bitrate scelto dall’emittente in riproduzione (e sappiamo come, ultimamente, il digitale terreste sia sempre più penalizzato da bitrate di compressione molto bassi, in attesa del passaggio – finalmente - allo standard DVB-T2 con codec HEVC).

Per aiutare a restituire al meglio le sfumature colore (specie a 8 bit), l’elettronica è dotata di una funzionalità di “Gradazione Colore” pensata per ridurre l’eventuale insorgenza di banding. La gestione con l’impostazione al minimo è migliorata ulteriormente, mentre come sempre, all’aumentare dell’intervento si riduce anche il dettaglio. Migliorata anche la gestione dei primi step della scala dei grigi molto compressi (specie con alcuni contenuti in streaming) che si traduce in una migliore riproduzione delle porzioni d’immagine più buie, seppur non ancora del tutto esenti da difetti.


Niente da ridire sulla gestione dei materiali cinematografici con cadenza a 24 fotogrammi al secondo e chi volesse ridurre leggermente i microscatti nei panning (insiti in questo tipo di materiale) potrà attivare la modalità “Movimento Cinematico” del TruMotion, capace di un intervento migliorativo in termini di fluidità e dettaglio privo di “esasperazioni” e dalla resa che mantiene comunque l’effetto “cinema like”.


Davvero superlativa la resa delle immagini in HDR e Dolby Vision, grazie a un intervento di tone-mapping molto equilibrato e preciso. I 1400 nit di picco di cui è capace il G3 si fanno apprezzare sulle porzioni più luminose delle immagini, ma è soprattutto in termini di riproduzione delle sfumature colore e la loro intensità che il pannello (unito anche alla lastra di dissipazione) riesce a dare un valore aggiunto appagante. Seppure meno frequente, segnaliamo ancora il fastidioso intervento di ABL che durante lunghe porzioni di sequenze tendenzialmente buie abbassa la luminosità generale del quadro e solo all’arrivo di un cambio scena luminoso riesce poi a tornare a valori consoni.


In ambito gaming, LG conferma ancora una volta l’ampio supporto e, soprattutto, l’attenzione alle personalizzazioni all’interno della sua Game Bar. Vengono agganciati senza problemi sia i 120Hz che la modalità Variable Refresh Rate (anche proprietarie Nvidia G-Sync e AMD FreeSync), anche se permangono ancora alcune circostanze di flickering nelle zone più scure delle immagini. Anche le sessioni in HDR sono largamente personalizzabili e il G3 garantisce, come sempre, anche la compatibilità Dolby Vision fino a 120Hz.


La sezione audio in configurazione 4.2 canali risulta adeguata all’insonorizzazione di un ambiente di medie dimensioni. Buona la risposta in frequenza e aiutano sia la calibrazione ambientale automatica (tramite il microfono del telecomando), sia la gestione dell’intelligenza artificiale nel restituire maggior impatto, coinvolgimento sonoro e chiarezza dei dialoghi. Entro certi limiti, si può anche alzare il volume senza troppi patemi, ma chi ambisse a sonorizzazioni più “piene” dovrà inevitabilmente affidarsi a un sistema audio esterno, a cominciare da una soundbar di fascia media, per arrivare a veri e propri sistemi home theater.


Il TV OLED G3 si è dimostrato un televisore al vertice per prestazioni e dotazione. La prima generazione di pannelli MLA con microlenti è riuscita in gran parte a colmare il gap nei confronti della tecnologia concorrente QD-OLED e il rivestimento anti-riflesso si è rivelato assolutamente efficace. Il tutto unito a un comparto gaming sempre al vertice e a una smart TV webOS sempre più matura e funzionale che continuerà, oltretutto, ad essere supportata con aggiornamenti fino al 2028 (con webOS 27).

Se è vero che tra circa un mese arriverà sul mercato la nuova serie G4 con pannelli MLA di seconda generazione e nuovo processore Alpha 11, l’attuale gamma G3 si trova ormai a prezzi davvero molto interessanti. Dei “Best Buy” che ci sentiamo assolutamente di consigliare a tutti coloro alla ricerca di un top di gamma OLED con un occhio al portafoglio.

PRO E CONTRO


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