Recensione Xiaomi 14, il TOP compatto che vorrei! | VIDEO

9 months ago 202

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Recensione Xiaomi 14, il TOP compatto che vorrei! | VIDEO

25 Febbraio 2024 0

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Da ormai un po' di giorni ho cambiamo il mio smartphone daily-driver e sono passato da iPhone 15 Pro Max al nuovo Xiaomi 14. Devo ammetterlo, inizialmente pensavo di aver fatto il cosiddetto passo più lungo della gamba ma con il passare dei giorni mi sono sempre più convinto che in realtà questo nuovo dispositivo gingillo del produttore cinese è un prodotto di qualità in tutto e per tutto e, in alcune occasioni, sono arrivato addirittura a preferirlo al mio iPhone.

Oltretutto Xiaomi 14 assume quest'anno un'importanza decisamente maggiore all'interno della gamma e della strategia del brand perché, al contrario di quanto accaduto fino a 12 mesi fa, nel nostro Paese, ma non solo, non arriverà il modello Pro. Sì avete capito bene: lui sarà sostanzialmente la proposta Top del brand, affiancato nella fascia premium dal modello Ultra. Ma non mi voglio dilungare oltre perchè ci sono un bel pò di cose da dire.

INDICE

DESIGN, MATERIALI E QUALIT COSTRUTTIVA

La prima buona notizia viene dalle dimensioni che rimangono sostanzialmente identiche rispetto allo scorso anno. Parliamo di meno di 153mm di altezza e di 8,2mm di spessore, che ne fanno uno smartphone davvero piacevole da impugnare e assolutamente comodo da trasportare in una qualsiasi tasca. A questa ottima portabilità contribuisce certamente anche il peso che è di 193 grammi, ampiamente sotto la fatidica soglia dei 200 e solo 4 grammi maggiore rispetto a Xiaomi 13. Date queste dimensioni non è nemmeno impensabile riuscire ad utilizzarlo con una sola mano; possibilità che è resa ancora più concreta da una serie di ottimizzazioni lato software, come quella che ci permette di abbassare tendina delle notifiche e centro di controllo con uno swipe verso il basso che può partire da praticamente ogni punto dello schermo.

L'unico dettaglio da tenere in considerazione nell'uso a una mano è dato dal bilanciamento del peso, non esattamente centrato; nulla di trascendentale ma è bene che ve lo dica. In Italia sarà in vendita in tre colorazioni, bianco, nero e il verde salvia che vedete in queste immagini e che mi sta piacendo davvero tanto.

71.5 x 152.8 x 8.28 mm
6.36 pollici - 2670x1200 px

71.5 x 152.8 x 7.98 mm
6.36 pollici - 2400x1080 px

Il design resta molto simile a quello di Xiaomi 13, ed è un bene perché parliamo di uno stile pulito, assolutamente sobrio e che non stanca. L'unico elemento a mio modo di vedere stonato è dato dal blocco delle fotocamere, troppo in evidenza, specialmente nelle colorazioni più chiare, e onestamente rivedibile anche in termini di posizionamento e integrazione degli elementi che lo compongono. Quel flash messo li a simulare una quarta fotocamera non mi piace proprio per nulla, cosi come il logo Leica schiacciato in mezzo alle quattro fotocamere. Certo sono giudizi estetici e in quanto tali molto soggettivi, ma in un prodotto di questa caratura penso che in molti possano essere d'accordo con me sul fatto che si sarebbe potuto fare di meglio.

Detto ciò, fronte e retro sono in Gorilla Glass Victus, e se davanti abbiamo un vetro completamente piatto, nella parte posteriore lo stesso vetro curva leggermente sui lati per andare a fondersi e "scomparire" sotto la cornice cromata. Una cornice sulla quale trovano posto i tasti fisici di accensione e controllo del volume, i microfoni, il carrellino per la doppia scheda NanoSIM, lo speaker e la USB-C che finalmente passa dallo standard 2.0 al 3.0, con un notevole incremento in termini di velocità di trasferimento dei dati e uscita video. Rimane poi la certificazione IP68, ed è assolutamente un bene, come resta anche il sensore IR, che però ora è nascosto nel blocco fotocamere.


Il metodo di sblocco più comodo è certamente quello tramite riconoscimento dell'impronta digitale, con un sensore inserito sotto il display, facile da raggiungere e sempre molto rapido e preciso nello sblocco. C'è anche il riconoscimento del viso ma ovviamente è soltanto 2D e quindi meno sicuro dell'impronta.

DISPLAY

E una volta sbloccato questo Xiaomi 14 ci troviamo di fronte al suo ottimo display. Parliamo di un pannello da 6,36 pollici di diagonale che offre sostanzialmente le stesse tecnologie dello scorso anno e un'ottima sensazione di immersività grazie a delle cornici estremamente ridotte. Si tratta quindi sempre di un display OLED prodotto da TCL che quest'anno è però dotato di una risoluzione maggiore. Si passa infatti da un FHD+ ormai standard su questo tipo di dispositivi ad un 1200p, per cui si guadagna anche qualcosa in termini densità dei pixel, che arriva a 460ppi, per una nitidezza ancora superiore.

Oltre a questo troviamo un refresh rate dinamico che può arrivar fino a 120Hz, con tutti i vantaggi della scalabilità di un pannello LTPO. La variazione di frequenza è molto repentina e funziona in maniera impeccabile, un dettaglio non di poco conto perché permette in alcuni casi di risparmiare un pochino di energia.


Un altro aspetto da evidenziare è poi quello della luminanza di questo pannello. In condizioni standard si arriva fino a 1000-1200 nit all'aperto sotto la luce del sole, mentre in un ambiente chiuso e naturalmente illuminato siamo intorno ai 600 nit. Ovviamente se parliamo poi di HDR e picchi di luminosità possiamo andare anche ben oltre, con il limite massimo che dovrebbe sfiorare i 3000 nit su una porzione di schermo fino al 10% circa della superficie totale. In breve? Qualsiasi sia la situazione non avrete mai problemi a leggere questo display.

Al di là della sua luminosità questo è però un pannello molto valido anche per quello che riguarda la riproduzione dei colori, che sono sempre brillanti, e per il suo contrasto, estremamente elevato e in grado quindi di enfatizzare ulteriormente la già ottima definizione donando tridimensionalità ai contenuti. Rimane poi l’ampissima possibilità di andare a tarare a proprio gusto il display tra profilo DCI P-3, sRGB, ripristinare un colore originale sfruttando tra l’altro anche un sensore di luce ambientale a 360 gradi molto affidabile che permette di ottenere una funzione stile TrueTone. Da questo punto di vista Xiaomi è forse l'azienda che offre il set di impostazioni più completo.

FOTOCAMERE

Xiaomi ha lavorato molto per avvicinare questo modello al Pro è senza dubbio il comparto fotografico. Se già l'anno scorso parlavamo comunque di un prodotto in grado di offrire prestazioni di assoluto rispetto, quest'anno la situazione è ulteriormente migliorata grazie ad un set di fotocamere che, fatta eccezione per l'apertura variabile del modulo principale, è sostanzialmente identico a quello del modello Pro (che, lo ribadiamo, non verrà ufficialmente commercializzato in Italia).

Ecco che abbiamo quindi tre fotocamere all'interno del blocco nella parte posteriore, tutte e tre dotate di sensore da 50 megapixel ma con sostanziali differenze tra quello della fotocamera principale e quello delle due secondarie. Il sensore della camera wide è infatti custom, sviluppato in collaborazione con Omnivision, il nome commerciale è Light Hunter 900 e pur non trattandosi di un sensore da 1 pollice come quello che trovavamo lo scorso anno su Pro e Ultra, offre comunque caratteristiche molto interessanti.

La dimensione è di 1/1,3 pollici ma, soprattutto, abbiamo un range dinamico che passa da 10,5 a 13,5 EV e, per la prima volta su un sensore mobile, la funzione DUAL ISO che in condizioni di scarsa illuminazione consente di avere una riduzione del rumore del 50% e una sensibilità alle basse luci quasi due volte maggiore. Il tutto completato da un set di lenti sviluppate in collaborazione con Leica che offrono apertura f/1.6 e una lunghezza focale equivalente di 23mm. Non manca ovviamente la stabilizzazione ottica.

Vi segnalo che poi che mi è capitato, una sola volta a onor del vero, che si appannasse la lente della fotocamera principale. Problema che si è risolto da solo in pochi secondi e che potrebbe essere dovuto al fatto che si tratta di un prodotto pre-produzione. Staremo a vedere se arriveranno altre segnalazione o se sarà un caso isolato, ma è giusto che ve lo dica

Le altre due fotocamere offrono invece lo stesso sensore, ovver un JN1 da 50 megapixel. La ultra-wide è poi dotata di lente ultra-grandangolare con angolo di visione di 115 gradi, lunghezza focale equivalente 14mm e apertura f/2.2. Per chiudere il trittico la fotocamera tele è dotata di lente con lunghezza focale equivalente 75mm, apertura f/2.0 e stabilizzazione ottica.

Tutto molto bello, ma come si comportano realmente queste fotocamere. Partiamo dal modulo principale che fa sentire tutto il peso del suo nuovo sensore. Come anticipato, pur non avendo le dimensioni di quello usato lo scorso anno su Pro e Ultra, questa nuova soluzione offre comunque una qualità molto elevata e avendo utilizzato proprio Xiaomi 13 Ultra per molto tempo posso dirvi che la differenza nella sensibilità alle basse luci è davvero minima. La capacità di catturare luce di questa fotocamera è infatti ottima come è ottimo il modo in cui le luci, alte o basse che siano, vengono gestite. Scattando con le impostazioni di default a 12 megapixel il dettaglio è comunque molto buono, che diventa eccellente se usiamo la modalità Pro per scattare a risoluzione piena. Molto buona anche la velocità di scatto e di messa a fuoco, così come la stabilizzazione. Le foto risultanti sono ben contrastate, hanno colori brillanti e una dinamica davvero molto molto buona. Insomma siamo assolutamente al livello dei top di gamma.

La ultra-wide, insieme alla tele di cui vi parlo tra poco, ha ricevuto un aggiornamento ancora più sostanzioso rispetto a Xiaomi 13 e la differenza si sente, anzi, si vede tutta. Le foto che otteniamo sono decisamente più nitide rispetto al passato e anche a livello di contrasto siamo completamente su un'altro livello. Molto buona anche la gestione delle luci, anche se ovviamente non troviamo lo stesso range dinamico della fotocamera principale. Ai lati notiamo ovviamente una certa distorsione ma la buona notizia è che la nitidezza rimane sufficiente e scompaiono alcuni brutti artefatti che invece avevamo lo scorso anno (leggi principalmente purple fringing).

E il discorso appena fatto per la ultra-wide vale anche per la nuova tele 3.2x che con la sua focale equivalente di 75 mm e l'apertura f/2.0 è sì ottima per scattare foto avvicinando il soggetto ma è anche una invidiabile soluzione per scattare ritratti senza utilizzare la funzione apposita ottenendo comunque uno sfocato molto piacevole e naturale. Anche qui come sopra il sensore con risoluzione maggiore consente di ottenere un dettaglio superiore, ma più in generale le prestazioni sono decisamente migliori in qualsiasi situazione.

La selfie camera rimane praticamente invariata rispetto allo scorso anno, un sensore da 32MP 1/3.14" della OmniVision, nello specifico che non ha autofocus e al calare della luce fatica un pochino. S24 ed iPhone rimangono un paio di scalini più in alto e quando si prova uno dei due è davvero difficile tornare indietro a risultati di questo tipo. Buona anzi ottima perlomeno la gestione dei microfoni quando andiamo a registrare video con la camera frontale e soprattutto ottimo anche il fatto di poter quest'anno registrare anche in 4K a 60 fps.

VIDEO

E non possiamo non spendere due parole a proposito dei video. Questo Xiaomi 14 permette di riprendere video fino ad una risoluzione massima di 8K a 30fps ma i risultati sono certamente migliori in 4K a 60 fps. Devo dire che pur non essendo ancora ai livelli di iPhone la qualità complessiva è migliorata parecchio nel tempo e i video che otteniamo ora sono caratterizzati da un'ottima stabilizzazione, una buona nitidezza e colori brillanti.

Bene anche il contrasto come anche la precisione della messa a fuoco. E devo anche evidenziare la completezza della modalità Pro che oltre a tutti i controlli per la registrazione delle immagini offre anche opzioni di personalizzazione della cattura audio molto efficaci, come ad esempio la possibilità di scegliere la direzione di cattura dell'audio da parte dei microfoni.

HARDWARE E PRESTAZIONI

E come per quello che riguarda le fotocamere anche il comparto hardware non ha nulla da invidiare ai top di gamma del momento. Si parla infatti di un SoC Qualcomm Snapdragon 8 Gen3 accompagnato da 12GB di RAM LPDDR5X e da 256 o 512 GB di storage su UFS 4.0, a seconda della versione scelta. Lo smartphone gira alla grande, come tutti i top di gamma di quest'anno dotati del chipset Qualcomm top di gamma. Non ho mai notato il minimo impuntamento o rallentamento, sia per quello che riguarda la gestione delle singole applicazioni che in termini di multitasking.

Pur non trattandosi di uno smartphone pensato come prodotto da gaming non possiamo lamentarci nemmeno delle prestazioni in questo campo. Anche con titoli impegnativi come Genshin Impact o Honkai Star Rail ci troviamo di fronte a performance di ottimo livello, i giochi girano fluidi anche alla risoluzione nativa del display e le temperature dentro e fuori dalla scocca sono sempre accettabili. Parliamo di circa 40 gradi sulla CPU e 36-37 sulla batteria, che scendono a meno di 30 nell'uso standard.


Anche per quello che riguarda le prestazioni in termini di connettività e ricezione parliamo di un prodotto che si allinea agli smartphone top del momento. Effettuare chiamate con Xiaomi 14 è di fatto un'esperienza assolutamente appagante. La qualità dei microfoni è molto buona, così come il volume dell'audio in capsula e del vivavoce. Bene anche la ricezione che non mi ha mai deluso durante queste giornate di utilizzo; anche in questo momento sto scrivendo collegato in hotspot in roaming da Barcellona, dove sono costantemente sotto rete 5G. Non mancano poi ovviamente il WiFi 7, Bluetooth 5.4, NFC e supporto alla eSIM.

AUDIO MULTIMEDIALE

Il doppio speaker di questo Xiaomi 14 funziona allo stesso modo dello scorso anno: abbiamo quindi uno speaker principale in basso, che lavora in sincronia con lo speaker della capsula auricolare, che ci garantisce una alta qualità di ascolto, praticamente quasi alla pari di altri top di gamma come S24 e S24 Plus, siamo invece ancora un pochino sotto ad iPhone, specialmente per corposità del suono.

AUTONOMIA E RICARICA

La batteria di questo Xiaomi 14 aumenta in capacità rispetto allo scorso anno arrivando ad un totale di 4610 mAh, circa 110 in più rispetto a Xiaomi 13 con un conseguente incremento dell'autonomia. Si passa quindi dalle 4 ore e mezza di display attivo, con uso intenso, dello scorso anno, alle 5 abbondanti. Questo significa coprire la giornata lavorativa senza alcun problema ma soprattutto arrivare a sera con un pochino più di tranquillità. Nella mia giornata di ieri, ad esempio, con sveglia alle 6.15, praticamente sempre fuori casa, con molto foto scattate, un'ora circa di riproduzione video in volo, tanto uso all'aperto con display a luminosità medio-alta e un paio di videochiamate, sono arrivato al momento di andare a letto con ancora un 15% di carica residua. Con un utilizzo molto più blando, diciamo da weekend, non è quindi escluso poter coprire parte del secondo giorno di utilizzo.

In caso di emergenza non dobbiamo comunque preoccuparci perchè la ricarica rapida con il caricatore in confezione passa da 67 a 90W di potenza massima, con un incremento della velocità di ricarica rispetto allo scorso anno. Per caricare completamente Xiaomi 14 occorre infatti circa mezz'ora, praticamente il tempo tempo di farsi una doccia e prendere la colazione. Da segnalare poi la ricarica Wireless a 50W e la inversa a 15W.

SOFTWARE

Xiaomi 14 è il primo smartphone Xiaomi ad arrivare in Italia con Android 14 nativo e, soprattutto con la nuova UI: HyperOS. Ve lo dico sin da subito, esteticamente cambia ben poco rispetto alla MIUI 14, così come a livello di funzionalità; e rimane la stessa anche la politica di aggiornamento con 3 major update e 5 anni di patch di sicurezza.

Già con MIUI 14, Xiaomi aveva iniziato un processo di snellimento e semplificazione del software che qui è stato ulteriormente portato avanti. Continua ad essere presente una serie di applicazioni sostanzialmente inutili o doppioni delle app Google normalmente più utilizzate, ma rispetto al passato parliamo comunque di un numero molto più contenuto e molte di queste rimangono disinstallabili, per la mia felicità.

Ma con questa nuova versione della UI gli sviluppatori Xiaomi hanno lavorato molto anche nella riduzione del peso complessivo dell'interfaccia e del sistema. Pensate che nel caso del mio Xiaomi 14 tutto il sistema occupa solamente 9.6 GB, a tutto vantaggio dell'utente che ottiene maggiore spazio a disposizione per i propri dati ma anche della reattività del sistema stesso. Proprio parlando dello spazio a disposizione Xiaomi introduce con HyperOS anche la nuova tecnologia Ultra Space, che consente di avere a disposizione più memoria di quella dichiarata nella scheda tecnica.

No, non è magia nera. In sostanza questo rinnovamento della UI ha portato anche ad una riscrittura delle regole di riempimento dell'area di Over Provisioning (OP) della memoria. Si tratta di una porzione di memoria adibita principalmente alla gestione delle memorie stesse e quindi a dati normalmente invisibili come la cache, i file cancellati e altri elementi che regolano la sequenza di scrittura delle celle e simili. Con la nuova UI questo spazio è stato ridotto di oltre il 50%, permettendo, in caso di necessità di utilizzare questo spazio extra per l'archiviazione dei dati standard. L'aumento di memoria effettivo è di circa 8 GB nel modello da 256 e 16 in quello da 512.

Insomma, passi avanti importanti anche lato software, che soffre ancora un po' della nomea del passato ma che nella realtà è ora sostanzialmente privo di bug e assolutamente piacevole da utilizzare. Se dovessi proprio chiedere qualcosa in più a Xiaomi punterei su una modalità desktop e magari di tornare alla vecchia tendina delle notifiche che comprendeva i toggle del centro di controllo.

CONSIDERAZIONI E PREZZI

E siamo al momento di tirare le somme, un lavoro in questo caso abbastanza semplice. Xiaomi 14 è sostanzialmente il Top compatto più completo che si possa trovare in questo momento. Le fotocamere sono molto buone, l'esperienza d'uso complessiva assolutamente appagante, il display è di ottima qualità, la costruzione non fa rimpiangere le alternative e la ricarica rapida a 90W non è il top delle tecnologie disponibili ma è offre comunque una velocità di ricarica ottima. Ma la caratteristica che lo distingue è sicuramente la sua maneggevolezza, che lo rende di fatto uno smartphone che si può consigliare davvero a tutti.

Parlando poi di prezzi si parte da 999 euro per il modello da 256 GB di memoria e si sale a 1099 euro per quello da 512 GB, entrambi con 12 GB di RAM. Al lancio non sono previsti sconti sul listino ma a seconda di dove lo si acquista possiamo avere bundle con Xiaomi Watch 2 Pro o extra sconto legato al programma Trade-in, per tutte queste info vi lascio alla news in cui ne parliamo più approfonditamente. Se devo darvi un giudizio sul prezzo vi direi che non è un prezzo conveniente ma non è nemmeno fuori mercato, è semplicemente il prezzo corretto. Tenete quindi d'occhio lo street price perchè non appena sarà un po' calato questo si appresta a diventare un prodotto davvero interessante se si cerca una soluzione di dimensioni contenute senza rinunciare a nulla.

PRO E CONTRO

VOTO: 8.6

VIDEO

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(aggiornamento del 25 febbraio 2024, ore 14:30)


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