Rizzi (Polizia di Stato): “Il latitante Rocco Morabito catturato grazie a una trappola cyber”

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A raccontarlo a Cybersecurity Italia è Vittorio Rizzi, Vice Direttore generale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie, a margine del Convegno “Security, le sfide non finiscono mai – focus sul pubblico e sul privato” organizzato il 23 novembre da BNL-BNP PARIBAS, presso l’Auditorium della stessa banca a Roma.

È finito in una cyber trappola”, così è stato arrestato, il 25 maggio 2021, Rocco Morabito, considerato uno dei massimi broker del narcotraffico internazionale ed era inserito nella lista dei latitanti di massima pericolosità facenti parte del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. A raccontarlo a Cybersecurity Italia è Vittorio Rizzi, Vice Direttore generale della pubblica sicurezza con funzioni vicarie, a margine del Convegno “Security, le sfide non finiscono mai – focus sul pubblico e sul privato” organizzato il 23 novembre da BNL-BNP PARIBAS, presso l’Auditorium della stessa banca a Roma.

“Rocco Morabito”, ci ha spiegato Rizzi, “era entrato come utente su una piattaforma criptata, sviluppata dall’FBI e dalla Polizia federale australiana, assicurando un servizio di comunicazione sicura attraverso una rete di telefoni chiamati ‘Anom’. La piattaforma (fake) ha funzionato per due anni circa, monitorando le attività illecile di criminali di tutto il mondo, e nella rete è finito anche Rocco Morabito. Il quale, nel conversare sulla piattaforma con un suo complice, si era dato appuntamento in Brasile presso un hotel. Sono intervenuti i Carabinieri del Ros e l’hanno arrestato”.

Nel corso del convegno Vittorio Rizzi ha presentato il volume “Investigare 5.0 – Criminologia e criminalistica. Viaggio nel mondo delle indagini” – Piccin editore, che ha curato insieme a Anna Maria Giannini. Il libro contiene contributi di 48 autori.

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