Rust guadagna le specifiche ufficiali per il linguaggio, un prototipo per GRUB ed un sondaggio per definire il futuro

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Rust continua la sua corsa inarrestabile verso il futuro della programmazione sicura e performante, ed è sufficiente leggere le notizie che si susseguono nei canali più diffusi per rendersi conto di come, nonostante le difficoltà di inserimento nel Kernel Linux, la resistenza a questo linguaggio è futile.

Se in chiusura di marzo parlavamo delle scelte di Ubuntu sulle Coreutils e del nuovo driver NVIDIA “NOVA”, oggi abbiamo tre novità che ne confermano il consolidamento della posizione di linguaggio di riferimento: l’arrivo di una specifica ufficiale del linguaggio, i primi esperimenti di integrazione in GRUB e un sondaggio aperto alla community per decidere la direzione dei prossimi anni.

Cominciamo dalla specifica. Uno dei tasselli mancanti più importanti nel puzzle dell’ecosistema Rust era l’assenza di una specifica ufficiale del linguaggio. Nonostante la ricchezza di documentazione, tutorial e risorse ufficiali — come The Rust Book, la Rust Reference e molti altri — la mancanza di una vera e propria descrizione formale del linguaggio rappresentava una lacuna, soprattutto per chi lavora in ambiti dove la conformità e la verificabilità sono fondamentali.

Questa settimana, la Rust Foundation ha annunciato un passo decisivo raccontato da The New Stack: Ferrous Systems ha donato la propria Ferrocene Language Specification (FLS) al progetto Rust. La FLS, nata nel 2022 come parte del progetto Ferrocene, è una descrizione formale di Rust pensata per usi in settori critici come l’automotive, l’industriale e il medicale. Si tratta di un documento dettagliato e strutturato che descrive sintassi, semantica e comportamento del linguaggio.

Il team t-spec (Rust Project specification team), inizialmente orientato alla scrittura di una nuova specifica da zero, ha deciso invece di integrare l’FLS con la Rust Reference per dar vita alla Rust Specification ufficiale. Un’unione che promette di accelerare lo sviluppo, evitando confusione e consolidando uno standard unico per tutti.

Come dichiarato da Joel Marcey, CTO della Rust Foundation:

Having the FLS integrated officially into the Rust Project will allow the t-spec team to supercharge our progress in the delivery of an official Rust specification that can be utilized by developers, safety-critical tool vendors, and others that look to a language specification for their work

L’integrazione dell’FLS nel Rust Project ci permetterà di potenziare i nostri progressi nella realizzazione di una specifica ufficiale utilizzabile da sviluppatori, fornitori di strumenti per ambienti safety-critical e altri attori che si basano su linguaggi formalmente definiti.

La nuova specifica permetterà non solo una migliore comprensione del linguaggio, ma anche una maggiore portabilità, verificabilità e standardizzazione del codice Rust, aprendo la strada a nuovi compilatori e a un’adozione ancora più ampia nel mondo enterprise.

C’è poi un altro esperimento promettente a proposito di Rust, raccontato da Linuxiac: l’ingresso in GRUB.

Il contributo arriva da Vladimir Serbinenko, uno degli sviluppatori principali del progetto GRUB, che ha pubblicato su GitHub due repository (https://github.com/phcoder/grub-rust-hello/tree/master e https://github.com/phcoder/GRUB/tree/rust) con un primo prototipo di integrazione: un semplice modulo “hello world” scritto in Rust e le modifiche corrispondenti al codice di GRUB per supportarlo.

L’esperimento parte dalla piattaforma i386-pc (quindi l’ormai storica architettura 32-bit), ma Serbinenko sottolinea che non ci sono limiti tecnici che impediscano l’estensione ad altre architetture.

Come sempre però, quando si parla di questo linguaggio, non tutti sono entusiasti. Alcune critiche sono emerse, accusando la decisione di essere più legata alla moda che ai meriti tecnici. Ma la maggior parte della community vede l’arrivo di Rust in GRUB come un’opportunità per migliorare la sicurezza e ridurre i problemi di memory management che, come dimostrato da un audit recente, sono tra le principali vulnerabilità storiche del bootloader.

Infine, con il traguardo dei dieci anni sempre più vicino, il team di Rust ha deciso che è il momento giusto per riflettere e pianificare.

Per questo motivo ha lanciato il Rust Vision Survey, un sondaggio aperto a tutta la community per raccogliere opinioni e indicazioni sul futuro del linguaggio. L’obiettivo non è quello di decidere funzionalità specifiche, ma di tracciare una visione strategica ad alto livello, per capire dove la community vorrebbe che Rust si dirigesse nei prossimi dieci anni.

I risultati preliminari verranno discussi al prossimo evento Rust All Hands, previsto per maggio.

Da sempre appassionato del mondo open-source e di Linux nel 2009 ho fondato il portale Mia Mamma Usa Linux! per condividere articoli, notizie ed in generale tutto quello che riguarda il mondo del pinguino, con particolare attenzione alle tematiche di interoperabilità, HA e cloud.
E, sì, mia mamma usa Linux dal 2009.

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