Samsung passa all'attacco frontale nei confronti di BOE. L'azienda di Seul ha presentato alla ITC, l'International Trade Commission cioè la commissione degli Stati Uniti per il commercio internazionale, un procedimento formale contro il produttore cinese di display, colpevole, a suo dire, di aver violato la proprietà intellettuale e di aver messo in pratica metodi di concorrenza sleale.
La battaglia che vede contrapposte le due aziende sui display, con questo ennesimo passaggio confermato da Reuters che avrebbe avuto accesso al documento depositato da Samsung alla ITC, così, diventa rovente. Calda lo era già. Il primo capitolo risale a inizio anno, quando Samsung scopre quella che ritiene essere una violazione della sua proprietà intellettuale. In Cina sarebbero stati prodotti dei display OLED utilizzando dei brevetti del leader coreano ottenuti per vie traverse.
Scoperta la cosa, Samsung avrebbe cercato di bloccare gli affari dei 17 grossisti che trattavano la vendita negli USA degli OLED "contraffatti" informando la ITC, che indagando sarebbe riuscita a risalire a BOE. La commissione avviò un procedimento contro il produttore che reagì piuttosto male, intentando in Cina nelle settimane e nei mesi seguenti una serie di azioni legali non solo verso Samsung Display ma anche nei confronti delle altre divisioni che compongono il Gruppo, come quella che si occupa di semiconduttori.
A luglio sembrava che Samsung fosse sul punto di rispondere per le rime a BOE, a Seul hanno avuto bisogno di qualche mese in più per passare fatti. Basta adesso con le azioni indirette come quelle di inizio anno, le carte consegnate alla ITC indicano in BOE un responsabile chiaro per la violazione della proprietà intellettuale. Secondo i media coreani, arriveranno aggiornamenti sulla vicenda da parte di chi indaga intorno a metà gennaio.
PROSEGUE IL MOMENTO DI APPANNAMENTO DI BOE
La fase difficile di BOE, adesso, sembra complicarsi ulteriormente. Dopo l'ascesa che lo ha portato nel novero dei fornitori di Apple per gli OLED degli iPhone, con una serie di passi falsi (alcuni a dire il vero marchiani) il produttore cinese si è estromesso da un giro molto remunerativo che avrebbe potuto accelerarne l'ascesa. Secondo le indiscrezioni più recenti arrivate dalla catena produttiva BOE avrebbe perso anche l'ultimo treno, quello che le avrebbe consentito di produrre gli OLED LTPS di iPhone 15 e 15 Plus.
BOE, che almeno per il momento rimane tra i maggiori produttori di OLED al mondo, ha tentato il colpo di coda avviando una collaborazione con il gruppo BBK Electronics di cui fanno parte sia Oppo che OnePlus. Nelle scorse settimane è stato ufficializzato in Cina il cosiddetto Oriental Screen, il display OLED che finirà su OnePlus 12 (e su altri modelli futuri) su cui tutte le aziende coinvolte contano parecchio. Le specifiche tecniche comunicate sono, in effetti, molto interessanti. C'è da chiedersi se l'Oriental Screen riuscirà a risollevare le sorti di BOE.