Samsung riduce la produzione di smartphone perché non c'è più la richiesta di un tempo

2 years ago 161

Il mercato degli smartphone è in piena crisi: vi abbiamo infatti già parlato dei dati relativi alle spedizioni di dispositivi mobili nel mondo e in Europa durante il secondo trimestre del 2022, e ora le ultime notizie dal Vietnam ci dicono che Samsung sta rallentando la produzione di smartphone nel paese asiatico poiché "la domanda è più bassa del previsto".

Offerte Amazon

Questo è quanto dichiarato da Reuters, che è riuscita a mettersi in contatto con alcuni operai della fabbrica Samsung in Vietnam, una delle più grandi e in grado di produrre circa 100 milioni di dispositivi all'anno: "lavoreremo solo tre giorni alla settimana, alcuni team si stanno adattando alla settimana lavorativa di quattro giorni invece dei sei di prima, e ovviamente non sono necessari straordinari" afferma un lavoratore dello stabilimento, che aggiunge "ovviamente c'è una bassa stagione ogni anno, spesso intorno a giugno-luglio, ma bassa significa nessun straordinario, non tagli ai giorni lavorativi come questi".

Come anticipato, il motivo principale che ha portato Samsung a scegliere di rallentare la produzione riguarda la carenza di domanda: ad esempio,nel mercato statunitense, i principali rivenditori statunitensi come Best Buy e Target dichiarano di avere vendite sensibilmente più basse, visto che i potenziali clienti preferiscono spendere meno rispetto a quanto fatto immediatamente dopo la pandemia.

Samsung è comunque relativamente ottimista sulla domanda degli smartphone nella seconda metà dell'anno: il 10 agosto infatti saranno presentati i nuovi pieghevoli dell'azienda, Galaxy Z Fold 4 e Z Flip 4, e dunque Samsung spera che questi dispositivi riescano a vendere quanto i "vecchi Galaxy Note".

Nonostante ciò, Samsung rimane ancora il produttore con più quote di mercato: ad esempio, per quanto riguarda il Q2 2022 in Europa, il numero di dispositivi Samsung venduti è cresciuto dal 27% al 32%, mentre a livello mondiale Samsung è passata dal 18% al 21% per quanto riguarda il numero di unità spedite.

Read Entire Article