Sonos, addio alla riproduzione diretta dei file locali anche su Android

1 year ago 136

Anche su Android sta per diventare impossibile riprodurre i file musicali salvati in locale sul proprio dispositivo direttamente sugli speaker Sonos: la società americana l’ha annunciato nelle scorse ore. La “data X”, per così dire, sarà il 23 maggio. La funzionalità è stata disabilitata su iOS già da diversi anni - nel 2019, per essere precisi.

La spiegazione di Sonos lascia intendere che sia più una decisione di Google che sua: “con l’uscita di nuove versioni dei sistemi operativi mobile, può capitare ogni tanto che cambi il modo in cui le informazioni sono condivise tra dispositivi, e questa funzionalità non sarà più compatibile con le versioni più nuove del sistema operativo Android”. È opportuno osservare, per contesto, che nel frattempo Google e Sonos stanno litigando in tribunale per questioni di brevetti, ma è estremamente improbabile che i due fatti siano correlati.

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In ogni caso, vale la pena segnalare tutte le procedure alternative che si possono impiegare per riprodurre i propri file:

  • Bluetooth. È la soluzione più scontata, anche se richiede l’accoppiamento dello smartphone allo speaker.
  • Upload. Sonos supporta ancora la riproduzione di file salvati sia sulla rete locale, per esempio su dispositivi come un NAS o una cartella condivisa di un PC, sia su cloud; ci sono diversi servizi di streaming che permettono di caricare i propri file, tra cui YouTube Music, Apple Music, Deezer e Plex.
  • Old school. Il buon vecchio cavo non delude mai - quando c’è. Al momento solo gli speaker più recenti della società, il Sonos Era 100 e il Sonos Era 300 (foto in apertura), sono dotati di connessione line-in.

È piuttosto chiaro che benché tutte le opzioni siano ragionevolmente comode e semplici rappresentano comunque uno o due passi in più rispetto allo scenario attuale. È vero che per la maggior parte delle persone probabilmente non se ne accorgerà nemmeno, visto quanto sono popolari al giorno d’oggi i servizi di streaming, ma chi ha esigenze e scenari d'uso un po’ più particolari non può far altro che bere l'amaro calice.


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