Space & Underwater, Butti: “Riteniamo utile lavorare ad un piano regolatore a livello subacqueo”

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Cosa ha detto il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alessio Butti, nel suo intervento alla prima edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo “Space & Underwater”.

L’obiettivo dell’Italia, ha spiegato il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Alessio Butti, nel suo intervento alla prima edizione della Conferenza internazionale dedicata ai domìni Spazio e Subacqueo “Space & Underwater”, è quello di “diventare un hub tecnologico nel Mediterraneo, per l’intelligenza artificiale, per le infrastrutture sottomarine, per tutto quello quello che può essere un ponte tra l’Europa e il mondo che sta a Sud“.

Queste sono infrastrutture che vanno difese. Nel 2007 si ruppero contemporaneamente tre cavi che crearono problemi nel Mediterraneo per il mondo economico e finanziario di grande portata. Si troncarono le comunicazioni continentali. Si pensò ad un intervento di autoriparazione con i robot e oggi il concetto si allarga ai nanobot per questo tipo di lavoro, ovviamente esponendo il fianco alla minaccia di altri robot d’attacco. C’è la possibilità di iper localizzare dati criptici in fondo al mare, in nodi autonomi e distribuiti, una soluzione avanzata che ha già trovato alcune applicazioni. Un consorzio con dentro Sparkle ha l’obiettivo di connettere tra loro tutti i continenti, anche per sviluppare nuovi servizi”, ha ricordato Butti.

Il Presidente del Consiglio sta affrontando il problema legato ai nuovi assetti economici globali, come l’azione dei Brics che tentano di de-dollarizzare il mercato, con lo studio di ulteriori obiettivi strategici legati alle nuove tecnologie.

Bisogna ragionare con quelle realtà più disponibili al dialogo – ha aggiunto il Sottosegretario – come India e Brasile, ad esempio, per realizzare nuove intese e sviluppare ciò che ci servirà nel prossimo futuro in termini di sicurezza delle infrastrutture”.

Qualche giorno fa siamo stati colpiti dal danneggiamento di due cavi che collegano Lituania e Svezia, noi dobbiamo cercare di intervenire in quest’ambito, perché in fondo al mare passano un fiume di dati, una rete di connettività che caratterizza le nostre democrazie. Il dato è centrale per il funzionamento delle nostre economie e ha una straordinaria rilevanza anche per definire gli equilibri globali.
I cavi vanno individuati e concepiti come spazi sovrani di singoli Paesi o coalizioni di Paesi. La NATO non ha ancora posto formalmente la tutela dei cavi sotto la propria competenza
 – ha precisato Butti – ma è un tema di grande attualità. All’ultimo G7 a Cernobbio abbiamo sottoscritto con Stati Uniti e altri Paesi un accordo di difesa dei nostri cavi, anche militare se serve”.

Grande importanza ha il Polo nazionale di La Spezia, in cui ci sono Fincantieri, Leonardo e il mondo della ricerca. L’Europa e l’Italia giocano un ruolo chiave e noi riteniamo che forse è il caso di lavorare ad una sorta di piano regolatore di quanto esiste a livello subacqueo, per capire dove sono le infrastrutture e quale il loro livello di integrità. Serve quindi una mappatura attenta di questa realtà.
L’Italia deve avere un ruolo di peso in questo puzzle.

Due i punti su cui riflettere. A livello satellitare, se oggi c’è un ritardo rilevante rispetto alla tecnologia satellitare un motivo ci sarà. Voglio cercare di rispettare il 30 giugno 2026 per chiudere i compiti assegnatici dall’Ue. Abbiamo ereditato una situazione pesantissima e per questo abbiamo bisogno di trovare accordi con chiunque voglia offrire soluzioni di copertura delle aree più marginali”.

In Lombardia abbiamo avanzato una proposta pilot tra Governo, il DTD e Regione, che farà una gara per assegnare il servizio per la copertura delle aree demaniali lombarde – ha dichiarato Butti – unica via per il ripopolamento dei territori montani ad esempio. Riguardo ai cavi sottomarini siamo disponibili alla collaborazione con gli hyperscaler, pur salvando la tutela dei dati sensibili, ma è fondamentale che il nostro Paese riconosca attenzione a chi investe in Italia, offrendo delle condizioni chiare”.

Sull’inquadramento normativo da parte del governo nei confronti dei nuovi operatori satellitari, come Starlink di Elon Musk, a margine della conferenza il Sottosegretario ha detto: “E’ una scelta che assumerà il presidente del Consiglio, sentiti i ministri del governo che hanno deleghe. Se sarò interpellato spiegherò la mia valutazione ma sono cose talmente importanti che è opportuno che a farlo sia il presidente del Consiglio“.

L’emendamento è una delle vie ma adesso il satellitare va testato per quanto riguarda la connettività – ha aggiunto – e lo riteniamo complementare alle altre tecnologie ma deve essere sviluppato. Oltre all’aspetto tecnologico ce ne è uno normativo perché è chiaro che l’operatore satellitare si comporta anche da telco, quindi bisogna capire se rispetta le regole che le telco rispettano. La valutazione è serena ma è chiaro che il satellitare sarà in 10 anni chiave per la connettività“.

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