Spotify ha acquisito Kinzen, società irlandese specializzata nella protezione delle community online dai contenuti pericolosi e con cui collabora già dal 2020. L'intenzione del CEO Daniel Ek è di rendere la piattaforma di musica e podcast - e da poco anche di audiolibri - sempre più sicura per i propri utenti.
Le competenze internalizzate con questa acquisizione risulteranno cruciali per garantire il massimo livello di sicurezza in ambito audio e podcast, il mix tra machine learning e know-how permetterà all'azienda svedese di controllare con precisione eventuali contenuti pericolosi in diverse lingue e dialetti.
Questo investimento estende l'approccio di Spotify alla sicurezza della piattaforma, e sottolinea quanto ci stiamo impegnando seriamente nel creare un'esperienza sicura e piacevole per creator ed utenti - Dustee Jenkins, Global Head of Public Affairs di Spotify
STRUMENTO MULTI-LINGUA
E sarà proprio il lavoro congiunto macchina-uomo a permettere a Spotify di identificare puntualmente frasi d'odio, disinformazione e contenuti non idonei. Spesso, infatti, è difficile per i non madrelingua riconoscere le sfumature di una lingua, con questa acquisizione la piattaforma di streaming audio avrà così tutti gli strumenti adatti e più evoluti per garantire il più alto livello di sicurezza ai propri utenti.
Spotify non intende più vivere un'esperienza come quella del podcast di Joe Rogan, ed evidentemente ha capito che prevenire è meglio che curare.
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