Spotify prima a portare il suo sistema di pagamento su Play Store, anche in Italia

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Si concretizza l'accordo stipulato a marzo tra Google e Spotify per gli acquisti in-app sul Play Store: secondo quanto previsto dallo User Choice Billing (UCB)*, gli utenti della piattaforma di musica in streaming avranno ora la libertà di scegliere la modalità di pagamento preferita, se il Play Billing di Google o quella diretta di Spotify.

* "programma pilota che consente agli sviluppatori partecipanti di provare l'offerta di un'opzione di fatturazione alternativa oltre al sistema di fatturazione di Google Play ed è stato pensato per aiutarci ad esaminare l'offerta di questa scelta agli utenti".

L'azienda svedese è la prima ad aver aderito al progetto pilota, il cui obiettivo consiste nel valutare il funzionamento del doppio sistema di fatturazione. Come spiega Google,

la nostra intenzione è capire le complessità legate al supporto della UCB per sviluppatori e utenti in Paesi di tutto il mondo, mantenendo al contempo un'esperienza utente sicura e positiva.

Per il momento sono coinvolti gli utenti di Australia, India, Indonesia, Giappone Spazio Economico Europeo (dunque anche l'Italia) cui si aggiungono ora Stati Uniti, Brasile e Sud Africa. Nel corso delle prossime settimane il test sarà esteso anche in altri mercati.

Siamo entusiasti di essere i primi a provare UCB con Google e siamo orgogliosi in modo particolare che la nostra collaborazione apra nuove opportunità anche ad altri sviluppatori.

Spotify è dunque il primo partner, presto partiranno sperimentazioni con altri sviluppatori per estendere via via l'UCB ad altre applicazioni disponibili sul Play Store. Tra questi ci sarà l'app di dating Bumble: chat, amici, incontri che ha già stipulato una partnership con Google per dare il via alla fase di test.

Ricordiamo che per il momento il programma è destinato solamente a sviluppatori con attività registrata e ad app mobile per smartphone o tablet non di gioco.


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