Si è parlato tanto di Starfield, talmente tanto che forse alcune delle affermazioni che leggerete in questa recensione completa non vi stupiranno. E questo è un male, perché con i giochi di questo tipo la cosa più bella è andare alla scoperta, senza limiti e senza aspettative. Una componente fondamentale dell'esperienza di Starfield è proprio la sorpresa, dunque cercherò di non rovinarvela. In questa recensione non farò spoiler sulla trama o sulle parti avanzate del gameplay – ne parlerò in un contenuto successivo nelle prossime settimane. Qui invece andremo a vedere tutti gli aspetti principali del gioco, con un accenno alla storia principale e alle mille possibilità offerte al giocatore. Vi parlerò anche degli aspetti tecnici di Starfield, che sono interessantissimi da analizzare. Preparatevi perché la nuova opera di Bethesda ha dimensioni mastodontiche e ha un riferimento molto chiaro per la sua struttura: e sì, è proprio Skyrim!
Scheda videogioco
- Publisher Bethesda Softworks
- Sviluppatore Bethesda Game Studios
- Genere Gioco di ruolo, Azione, Avventura
- Numero giocatori Giocatore singolo
- Lingua Italiano (testi), Inglese (voci)
- Disponibile su
Cos'è Starfield
Iniziamo dalle basi, per chi davvero non sa nulla del gioco. Starfield è sviluppato da Bethesda, la stessa casa produttrice di serie come The Elder Scrolls e Fallout. Con questi due titoli condivide moltissimo, ma si distacca per un approccio sci-fi mai visto prima. Ne parleremo.
Starfield è un gioco di ruolo d'avventura con elementi action e sparatutto, ambientato in un universo (è proprio il caso di dirlo) open world. Ha un gameplay non lineare e una trama dinamica, che si adatta alle scelte del giocatore.
La storia è ambientata in un futuro non troppo remoto, nell'anno 2330, nel quale l'umanità ha colonizzato una buona fetta di sistemi stellari vicini a quello solare. Vale dunque la pena specificare una cosa: Starfield è ambientato nel "nostro Universo", nel senso che gli umani siamo proprio noi, ci sono la Terra, il Sole e tutto il resto, solo che siamo in un possibile futuro ipertecnologico e molte delle abitudini dei nostri tempi sono già state dimenticate.
Questo significa che Starfield non è un gioco fantasy canonico: non ci sono orchi, cavalieri, magia, draghi e compagnia bella. Non è il mondo di The Elder Scrolls, per dirla ancora più chiaramente. Ciò non toglie che ci siano alcuni elementi che vanno al di là della fantascienza e che ricordano un po' le "magie", ma ne parleremo meglio nelle prossime sezioni.
Ultima nota importante: non c'è il doppiaggio in italiano per le voci, ma solo i sottotitoli. Una scelta comprensibile, vista la sterminata mole di dialoghi nel gioco, ma che risulta scomoda per i giocatori italiani esattamente per lo stesso motivo: c'è tantissimo da leggere in tutte le fasi di gioco, anche durante i combattimenti.
Storia (senza spoiler)
Sebbene il mondo di gioco e la lore siano complessi e approfonditi, la trama principale di Starfield segue un andamento abbastanza lineare. Vi darò un accenno senza fare spoiler, parlando solo di quello che avviene nelle prime ore di gioco.
Il gioco inizia sul pianeta Vectera, luna di Anselon. Noi ci troviamo già all'interno dell'azione: siamo un minatore, assoldato dall'azienda mineararia Argos per estrarre risorse nell'avamposto minerario sul pianeta. Insieme alla supervisora Lin e al nostro collega Heller scendiamo nelle profondità per cercare il sito che c'interessa.
Ma il nostro destino non è quello di un semplice minatore: Lin ci chiede di trovare una risorsa particolare, nascosta in un anfratto della miniera. Ci avviciniamo, usiamo il nostro recisore per eliminare alcune rocce superficiali, e vediamo un oggetto incastonato nella pietra. Lin ci invita a prenderlo, ma appena lo tocchiamo ci succede qualcosa: sullo schermo vediamo un flash, poi immagini di stelle e galassie che scorrono, tutto molto confuso. Proprio a questo punto, tra l'altro, appare l'interfaccia di creazione del nostro personaggio, di cui parleremo nella prossima sezione.
Ci risvegliamo poco dopo sul lettino del medico all'interno dell'avamposto. Lin e Heller ci chiedono come va, cosa abbiamo visto.
Ci portano fuori dall'avamposto, e subito vediamo una nave spaziale che sta per atterrare: è quella di Barrett, un vecchio conoscente di Lin, che ci chiede com'è stato il nostro viaggetto. Lui conosce la storia dell'oggetto che abbiamo trovato, sarà lui a dare inizio alla nostra avventura.
L'oggetto che abbiamo raccolto nella caverna di Vectera è un manufatto particolare, che sembra avere una strana fonte d'energia. Barrett e il suo gruppo, chiamato Constellation, lo stavano cercando. E stavano cercando anche uno come noi, capace di interfacciarsi in modo speciale con i manufatti.
Dopo un conflitto a fuoco e varie spiegazioni, Barrett ci consegna la sua navetta e ci dice di recarci alla Loggia, sul pianeta Jemison. Qui troviamo un folto gruppo di scienziati, esploratori, imprenditori e altri personaggi particolari, che ci raccontano l'importanza dei manufatti e il mistero che si cela dietro la loro ricerca, ancora poco conosciuto.
Basterà poco per convincerci ad entrare nel gruppo di Constellation e iniziare a partecipare attivamente alla ricerca di tutti i manufatti.
Anzi, diventeremo ben presto l'elemento principale del gruppo, quello che prende le decisioni per tutti, e saranno a volte decisioni difficili, che influiranno sulla vita degli altri componenti del gruppo.
Andando avanti con l'avventura scopriremo la vera natura dei manufatti e il loro potere nascosto. Dovremo però stare molto attenti, perché non saremo i soli a cercarli per tutto l'Universo. Nel corso delle nostre ricerche le cose si faranno sempre più difficili e ci saranno non pochi colpi di scena, fino alla fine della trama.
Mi fermo qui, per non svelare troppo, ma credo che si sia capito l'andamento generale di tutta la storia. Esattamente come accadeva in Skyrim, anche questo nuovo gioco Bethesda ha un po' la sindrome del prescelto: il protagonista dell'avventura viene considerato da tutti la persona giusta per fare qualsiasi cosa, dunque ogni personaggio ci assegnerà compiti o ci chiederà aiuto, sia per la trama principale che per le mille quest secondarie che possono essere svolte.
Fazioni
La situazione della nostra galassia nel 2330 è molto intricata, con tanti pianeti colonizzati ma anche tante fazioni che si combattono tra loro per la supremazia. Per la cronaca: il sistema solare non ha fatto una bella fine, ma vi lascerò scoprire da soli il destino riservato alla Terra, a Marte e agli altri pianeti, perché è una sorpresa che dovete godervi.
Oltre al gruppo di Constellation, le fazioni principali di Starfield sono queste:
- Unione Coloniale: una delle alleanze interstellari più forti, una sorta di federazione che controlla gran parte dei sistemi vicini al sistema solare, ha un corpo d'intelligence chiamato Aegis e tante truppe che difendono i pianeti più importanti, come Jemison;
- Collettivo Freestar: gruppo di sistemi civilizzati dove la regole sono meno ferree e i pericoli più elevati, ospitano comunità particolari e puntano molto su un'idea libertaria dove ciascuno può fare quello che vuole, a suo rischio e pericolo;
- Casata Va'ruun: setta religiosa che venera il Grande Serpente, i suoi adepti hanno tendenze apocalittiche e non sono molto amichevoli;
- Flotta Cremisi: un gruppo di pirati interstellari che controlla i sistemi più periferici rispetto al sistema solare, assalta le navette spaziali in tutti gli altri sistemi e causa grandi problemi ovunque;
- Spazianti: altro gruppo di predoni, meno organizzati della Flotta Cremisi e quindi più indipendenti, controllano alcuni avamposti qui e là e sono avidi di risorse.
- Ryujin Industries: mega corporazione che fa di tutto per arricchirsi sempre di più, ovviamente anche in modi poco leciti;
- Sanctum Universum e Illuminati: due organizzazioni religiose avversarie.
A queste si aggiungerà anche un'altra importante fazione, molto avanti nel gioco, che per evitare spoiler non vi svelo adesso.
Alcune di queste fazioni potranno assegnarci missioni e potremo addirittura farne parte, completando le apposite quest.
Comunque, se la vostra impressione è che nell'universo di Starfield ci siano molti più cattivi che buoni, non vi state sbagliando. Navigare per la galassia è molto pericoloso, soprattutto se si esce dai confini dell'Unione Coloniale.
Nei Sistemi Colonizzati ci sono continue guerre di conquista per lo spazio: tutti si combattono tra loro e molto spesso ci troveremo in mezzo a due fuochi senza avere alcuna colpa. Questo sarà inevitabile, perché la trama principale del gioco ci porterà pian piano ad esplorare buona parte dei sistemi disponibili, anche quelli più periferici, con tutti i problemi del caso.
Missioni
Starfield ha una quantità di contenuti mastodontica, con migliaia di missioni piccole e grandi da poter portare a termine. Anche in questo caso il punto di riferimento è sempre Skyrim, con la sua struttura completamente libera che permette di portare avanti tante quest allo stesso tempo.
A parte la trama principale, che come detto andrà avanti in maniera lineare, le quest secondarie sono molto variegate e possono durare anche a lungo. Quelle più importanti e complesse sono le missioni delle fazioni come l'Unione Coloniale o la Flotta Cremisi, con cui è possibile fare ore e ore di gioco con esperienze molto particolari.
Anche i nostri compagni di Constellation ci proporrano quest uniche e molto interessanti, e quasi sempre ci accompagneranno nel corso della missione stessa, quindi aspettatevi tanti dialoghi sulla loro vita e sul loro passato.
Ci sono però tante altre attività minori, molte delle quali generate proceduralmente, che consistono nel consegnare un pacco da un pianeta ad un altro, eliminare una navetta spaziale nemica o persuadere un agente di polizia a lasciar passare un carico particolare.
La maggior parte delle missioni si attiva dalle apposite bacheche – poste nei bar o nei centri di ritrovo delle città – oppure si sblocca totalmente a caso.
A volte basta passeggiare per una città, ascoltare un dialogo tra due persone qualsiasi, e subito si attiva l'indicatore per una nuova possibile quest da fare. Come da tradizione Bethesda, si possono trovare piccole perle ovunque, poi sta al giocatore decidere se andare avanti.
Per alcuni casi particolari, è necessario leggere una tabula (una sorta di tablet interattivo) o dei libri per attivare delle missioni, oppure trovare oggetti specifici su alcuni pianeti in cui capiteremo. Il consiglio è dunque sempre quello di esplorare il più possibile, perché le cose da fare e da vedere non finiscono mai.
Inoltre, posso dirvi che esiste anche un bel new game + per chi finisce la trama principale e inizia una nuova partita, ma anche in questo caso non svelerò nulla di più, per non rovinare la sorpresa.
Gameplay
Se finora ho solo accennato alle similarità tra Starfield e Skyrim, questa è la sezione in cui posso dimostrare in maniera esplicita quanto i due giochi siano quasi identici in termini di struttura (e non solo).
I principali elementi di gameplay di Starfield sono, infatti, praticamente gli stessi di Skyrim: città completamente esplorabili, edifici pieni di oggetti da prendere o spostare, negozi in cui comprare o vendere prodotti, casseforti da scassinare, laboratori per creare provviste o modificare attrezzatura, immensi territori pieni di nemici e pericoli ma anche tanti tesori da scoprire.
Attenzione, la somiglianza tra i due titoli Bethesda non è per forza un male, anzi. Skyrim era (ed è) uno dei GDR più completi mai visti, e il fatto che Starfield abbia una struttura simile è un'ottima notizia per gli appassionati del genere. Si può fare veramente di tutto, si ha la completa libertà di sviluppare il proprio personaggio come si vuole e procedere nell'avventura col proprio ritmo. Sono principi su cui tanti giochi recenti hanno fallito – pensate a Cyberpunk 20277 –, mentre Starfield rappresenta un'eccellenza.
La personalizzazione del personaggio è molto profonda, sia per l'estetica che per le abilità. Potete scegliere l'aspetto di ogni componente fisica, aggiungendo anche trucco e tatuaggi.
C'è grande attenzione all'inclusività: le caratteristiche fisiche si possono mescolare liberamente e si può scegliere il genere non binario. Molto importante anche la decisione sul nostro background, con oltre 20 profili che sbloccano subito tre abilità. In più, si possono attivare anche fino a tre tratti opzionali, che corrispondono a particolari caratteristiche passive con vantaggi e svantaggi.
Nel corso del gioco si raccolgono punti esperienza con i quali si avanza di livello e si sbloccano o potenziano le abilità nel classico albero dedicato. La quantità di potenziamenti tra cui scegliere è altissima: esistono circa 17 abilità per ogni categoria (fisico, sociale, combattimento, scienza, tecnologia) e ciascuna abilità può essere potenziata fino al 4° grado. Ho notato che, per godersi al meglio il gioco, l'avanzamento deve essere abbastanza bilanciato: bisognerà saper fare un po' di tutto per poter andare avanti con la trama, tenetelo a mente sin da subito.
Il protagonista ha due barre principali: una per la salute e l'altra per l'ossigeno, che funge praticamente da stamina e si consuma correndo e facendo sforzi particolari.
Se consumiamo tutto l'ossigeno, al posto della barra bianca inizierà a caricarsi una barra rossa; se arriveremo a saturare anche questa, inizieremo a perdere punti salute.
Ci sono due funzioni "classiche" che mi sono molto piaciute. La prima è la possibilità di salvare (quasi) in ogni punto del gioco, che permette di avere grande libertà di esplorazione. La seconda è il viaggio rapido, mai così potente: potete viaggiare da qualsiasi posto e verso qualsiasi posto, anche in punti molto specifici, a patto che non siate sovraccarico o nel mezzo di un combattimento.
A proposito di carico, l'inventario del personaggio è gestito abbastanza bene, grazie alla divisione in categorie. Possiamo trasportare di tutto, anche oggetti totalmente inutili, e ovviamente possiamo vendere gli oggetti che non ci servono per accumulare crediti (la valuta di gioco). Esistono 5 livelli di rarità per armi e risorse: comune, non comune, rara, esotica, unica.
Per il resto, il gameplay è un misto di stealth, action, sparatutto, esplorazione e qualche enigma ambientale.
Come detto, sin da subito a me è sembrata una fusione tra l'ottima base di Skyrim e qualche elemento à la Fallout, in particolare per quanto riguarda il combattimento e la gestione delle armi.
Tutto considerato, posso dire che sinceramente mi aspettavo qualcosa di più in termini di gameplay. Starfield è la prima nuova IP di Bethesda da 25 anni a questa parte, arrivato sul mercato dopo ben 10 anni di sviluppo, presentato come un titolo rivoluzionario. Ecco, la rivoluzione non c'è e le innovazioni sono pochissime.
Le vere novità importanti introdotte da Starfield sono tutte nella fase spaziale: i combattimenti con le navette e l'esplorazione dei pianeti. Di questo parleremo in maniera approfondita nelle prossime sezioni.
Combattimento
I combattimenti all'interno di Starfield riprendono lo stile di Skyrim, con l'aggiunta della meccanica delle armi da fuoco ereditata dalla serie Fallout. Non aspettatevi dunque grandi innovazioni, gli scontri con i nemici sono abbastanza "standard", anche se divertenti.
Ad esempio, non esiste una vera e propria meccanica di copertura, ma ci si può riparare dietro a casse o muri per non essere colpiti. Allo stesso modo, per le armi da mischia non esistono combo o colpi speciali: si va vicino al nemico e si clicca il pulsante di attacco il più veloce possibile. Se stavate pensando a meccaniche di combattimento più raffinate in stile JRPG, purtroppo qui non le troverete.
Importante sapere che tutto è molto "parametrico": da buon GDR, il numero di danni inferti ad un nemico dipende dal valore di attacco dell'arma, dal livello e dalle abilità particolari del giocatore, dal valore di difesa del nemico e anche da particolari situazioni ambientali, che possono avvantaggiare l'uno o l'altro.
Usando le armi da fuoco si può cercare di giocare in maniera più strategica, puntando alla testa per fare colpi critici o alle gambe per sbilanciare il nemico. Di certo conta anche l'abilità tecnica del giocatore, ma avere armi più forti è molto più importante che saper sparare bene.
Le armi e l'equipaggiamento hanno tre diversi tipi di attacco/difesa: fisico, energetico, elettromagnetico. Esistono dunque pistole laser, fucili balistici, lancia granate e molto altro ancora. Alcuni di questi possono avere abilità particolari, come ad esempio fare +15% di danni contro gli alieni, usare proiettili perforanti o avere una ricarica più veloci. Usando i laboratori di modifica, è possibile aggiungere mirini, compensatori, canne e altri componenti, personalizzando l'arma secondo le necessità.
La meccanica di modifica è valida anche per il resto dell'equipaggiamento, che include tuta spaziale, casco e zaino (con boostpack). Ciascun elemento ha diversi valori di protezione ai danni e agli agenti atmosferici, più eventuali caratteristiche passive speciali.
Non sottovalutate anche le provviste, che come sempre possono aiutare molto durante un combattimento. Oltre ai classici medikit, è possibile mangiare tantissimi cibi diversi per recuperare la salute, oppure usare medicinali per curare danni speciali, come contusioni, lussazioni, gonfiori e addirittura dipendenze.
Infatti, alcuni "prodotti" possono avere effetti collaterali.
L'alcol di solito aiuta nella persuasione, ma penalizza il recupero. Esiste poi una particolare droga chiamata Aurora che permette di rallentare il tempo per pochi secondi – una sorta di effetto bullet time – ma causa una dipendenza da stimolanti molto fastidiosa.
La grande varietà di armi, equipaggiamenti, modifiche e caratteristiche speciali rende il combattimento sempre interessante e mai scontato. Diciamo che la mancanza di meccaniche action viene colmata abbastanza bene dalla grande libertà di approccio data al giocatore, che può scegliere di giocare in maniera più furtiva o più aggressiva a seconda delle armi e delle sue abilità.
Spazio
Come già accennato, la parte spaziale è la vera novità all'interno di Starfield, quella che lo distingue dai suoi fratelli maggiori Skyrim e Fallout. Anche in questo caso, però, mi tocca frenare subito gli entusiasmi: non vi aspettate di prendere la vostra navetta spaziale e scorrazzare allegri per tutto l'Universo, passando da un pianeta all'altro.
Tutto questo si può fare, ovviamente, ma è molto più "statico" di quanto avrei sperato. Le fasi di atterraggio e decollo dai pianeti, di attracco e partenza dalle stazioni spaziali o di salto da un pianeta all'altro sono tutte automatizzate. Ci sono speciali cutscene che mostrano queste operazioni, tutte molto spettacoli, bellissime da vedere, ma sono appunto cutscene non interattive. Chi si aspettava una navigazione dinamica à la No Man's Sky rimarrà deluso.
Gli spostamenti tra i pianeti si eseguono grazie al gravimotore, una sorta di modificatore dello spazio-tempo che consente di viaggiare per migliaia di anni luce in pochi istanti. Per saltare da un punto all'altro è necessario utilizzare la mappa stellare: è una vera e propria cartina dell'Universo, realizzata in maniera eccezionale, con una rappresentazione abbastanza realistica di tanti sistemi stellari, pianeti e corpi celesti.
Selezionando un sistema stellare o un pianeta specifico sulla mappa stellare, potremo effettuare un viaggio rapido ed essere catapultati direttamente lì.
A questo punto, potremo pilotare la nostra navetta intorno al pianeta, combattendo con le altre navi spaziali, attraccando su una base orbitante o compiendo altre particolari operazioni.
La navetta spaziale ha varie componenti, tra i quali ci sono il reattore per la produzione di energia, i motori per il movimento, il gravimotore per i salti tra pianeti, lo scudo per la difesa e le armi (fino a 3) per l'attacco. Esistono vari tipi di navi, più piccole e veloci o più grosse e capienti, ma tutti i componenti montati possono essere cambiati per potenziarle a piacimento.
Il reattore è sicuramente la parte fondamentale, perché da esso dipende la quantità di energia disponibile per tutti gli altri componenti. A seconda della situazione dovremo scegliere quali elementi potenziare: ad esempio, durante un combattimento nello Spazio sarà inutile dare energia al gravimotore, ma bisognerà caricare al massimo armi e scudo.
L'editor di modifica delle navette è eccezionale, molto approfondito in ogni dettaglio.
Non solo permette di modificare l'estetica del mezzo, ma anche di cambiare totalmente la forma, spostando i componenti e realizzando prototipi unici.
Per aiutarci a gestire la navetta possiamo assoldare alcuni membri dell'equipaggio, che possono essere specializzati in attività particolari. Ad esempio, c'è l'esperto di missilistica che potenzia le armi, lo specialista delle difese che si occupa dello scudo e altri ancora. Non sottovalutate questo aspetto, perché può rivelarsi fondamentale in alcuni momenti di gioco.
Guidare la navetta spaziale è divertentissimo e anche abbastanza semplice. Dopo aver fatto l'abitudine allo spazio tridimensionale, potremo eseguire manovre spettacolari, sfiorando gli asteroidi e puntando contro i nostri nemici.
Il combattimento somiglia, per certi versi, a quello di giochi come Star Wars: Squadrons. La navetta ha una funzione di puntamento che aiuta molto durante gli scontri: possiamo usare la strategia e colpire parti specifiche delle navi nemiche, ad esempio danneggiando i motori per bloccare il movimento.
La spettacolarità è assicurata: tra raggi laser che schizzano da tutte le parti, detriti da evitare, esplosioni colossali e altri effetti speciali, combattere nello Spazio è una delle parti più riuscite di Starfield.
Una volta abbattute, le navi nemiche si distruggono in mille pezzi e potete raccogliere alcune risorse dai detriti. Inoltre, se volete fare i pirati come si deve, potete anche danneggiare i motori per bloccarle, salire a bordo e depredarle per benino.
Pianeti
In Starfield ci sono più di 1.000 pianeti esplorabili, tutti "realizzati a mano" dagli sviluppatori. La maggior parte tra questi sono mondi tristi e desolati, con temperature estreme e ambienti inospitali, ma circa un centinaio tra pianeti e satelliti ospitano forme di vita e biomi vivi.
L'esplorazione dei pianeti è una delle attività più divertenti di Starfield, senza ombra di dubbio. Ciò significa che è anche quella che fa perdere più tempo in assoluto, dato che come attività in sé non porta ad un avanzamento nella storia.
Eppure io vi consiglio di visitare quanti più pianeti possibile, perché è un'esperienza unica: se siete appassionati di Spazio e fantascienza, avete tantissimo pane per i vostri denti.
Per atterrare su un pianeta è necessario utilizzare la mappa stellare: da qui è possibile leggere le informazioni generali (tipo, gravità, temperatura, atmosfera, magnetosfera, fauna, flora, acqua), fare una scansione evidenziando tutte le risorse presenti, oppure scegliere un punto di atterraggio, che può essere sia una località segnalata (città, avamposti, basi) che una zona a caso scelta liberamente.
Quando siamo sui pianeti non c'è una vera e propria mappa strutturata, ma solo una cartina con alcuni punti d'interesse segnalati, tramite i quali si può anche effettuare il viaggio rapido. Questa mappa così spoglia non è sempre comoda da usare, ma per fortuna esiste l'interfaccia di ricerca (si apre col tasto F), che quando attiva mostra delle piccole frecce sul terreno, che ci indicano la direzione giusta per raggiungere l'obiettivo della missione attuale.
A proposito dell'interfaccia di ricerca, è questa un'altra delle funzionalità importanti durante l'esplorazione dei pianeti. Aprendola avremo a disposizione uno scanner, col quale si possono scansionare rocce, piante, forme di vita e anche elementi dell'ambiente. In questo modo potremo trovare risorse, riconoscere le forme di vita e le località particolari. Per ottenere una rilevazione al 100% bisogna scansionare lo stesso tipo di piante e animali più volte, dunque l'esplorazione approfondita richiede molto tempo.
Molti dei pianeti su cui capiteremo presentano condizioni estreme. Per affrontarle, dovremo avere un equipaggiamento adeguato: ogni tuta, casco, zaino e vestito ha diversi valori di protezione (termico, atmosferico, corrosivo, radioattivo), quindi state sempre bene attenti a ciò che indossate.
Un particolare che noterete da subiuto è che non esistono veicoli per spostarsi nelle città o sui pianeti. Non ci sono i cavalli come su Skyrim, ma almeno avete un boostpack integrato nello zaino, che faciliterà il movimento e le scalate in verticale.
Il boostpack è utile per tantissimi scopi, anche in combattimento, quindi fate sempre affidamento su di lui.
Al di là della desolazione e degli avamposti sparsi qui e là, sui molti pianeti ci sono anche grandi città piene di vita. Ciascuna di esse è ben caratterizzata e i personaggi locali avranno spesso molto piacere a raccontarvi la storia del posto. Sarà inevitabile imbattervi in Nuova Atlantide, dove si trova la Loggia, ma andrete sicuramente anche a Neon, Akila City, Cydonia, Paradiso e in altre città più piccole.
Andare alla scoperta delle città è un'altra attività super consigliata, perché c'è tanto da vedere. Anche solo osservare come gli sviluppatori si sono immaginati le città del futuro è davvero affascinante. Su Titano si trova Seconda Casa, una città tra le più "antiche" dell'Universo: vi consiglio di fare il tour del pianeta e un giro al museo, è una piccola chicca realizzata con molta attenzione.
Tra l'altro, se una città vi piace particolarmente potete stabilirvi comprando una casa.
Ovviamente vi serviranno tanti crediti per l'acquisto e in alcuni casi anche una particolare approvazione dall'autorità locale.
Su molti pianeti potete anche costruire un vostro avamposto, con un potentissimo editor dedicato che vi permette di piazzare pale eoliche, estrattori di risorse, laboratori di ricerca e ovviamente una base con stanze arredate per poter abitare sul pianeta. Potete addirittura assegnare alcuni compagni alla gestione dell'avamposto, potenziando le sue funzionalità.
Personaggi
Starfield ha una ricchissima quantità di personaggi memorabili. Tradizionalmente, Bethesda punta molto sui dialoghi e sulle relazioni nei suoi giochi, e anche su questo titolo ha investito molto nello sviluppo di ogni compagno, nemico o semplice passante.
Parlando con le persone potremo scoprire tantissimo della loro vita, della storia del posto da cui provengono e della lore dell'intero Universo. Molti avranno un atteggiamento aperto ed empatico, ma ci saranno anche quelli più schivi, quelli aggressivi e quelli completamente pazzi. La caratterizzazione è eccezionale e la qualità media dei dialoghi e delle interazioni mi è sembrata davvero alta.
I rapporti più stretti si creano ovviamente con i membri di Constellation. Quasi tutti potranno essere scelti come compagni per seguirci durante le nostre avventure spaziali, e con alcuni di loro potremo stringere il rapporto in maniera sempre più intensa, arrivando addirittura al matrimonio!
Il meccanismo di dialogo usato su Starfield ricorda molto quello di The Elder Scrolls IV: Oblivion, con uno zoom sul volto del nostro interlocutore non appena parte la discussione. In questo modo si possono apprezzare le espressioni facciali e la mimica, fattore che crea una particolare empatia.
Le risposte del nostro personaggio influenzano molto i rapporti con compagni e nemici. Dire la frase giusta al momento giusto può sbloccare dialoghi unici e farci proseguire in una missione in modo molto più svelto del normale, mentre sbagliare una risposta può anche portare ad uno scontro a fuoco.
In alcuni casi potete usare la persuasione o la corruzione, avendo le abilità specifiche.
In particolare, la persuasione utilizza un nuovo sistema a punti che ho trovato molto ben fatto. Usatela quando potete, è uno strumento più utile di quanto si possa pensare.
Grafica e Sonoro
Starfield è un gioco bello, ma non bellissimo. Ha un'atmosfera eccezionale e spesso presenta scenari mozzafiato, soprattutto quando si esplorano nuovi pianeti, ma ci sono anche momenti in cui l'ambientazione è un po' spoglia – e no, non mi riferisco ai pianeti desertici, ma ai luoghi in cui mi aspetterei di trovare qualcosa in giro.
Le città principali sono curatissime e piene di dettagli, con edifici unici e molti ambienti realizzati appositamente per lasciare a bocca aperta lo spettatore. Le fasi di pilotaggio nello Spazio offrono spesso un colpo d'occhio emozionante, soprattutto quando spunta qualche bel pianeta in lontananza.
Anche i personaggi, come detto, sono caratterizzati bene e tutti diversi tra loro. Ci sono centinaia di persone con volti unici, abiti particolari o accessori che si fanno notare.
E la stessa cura è stata utilizzata anche per il design di armi, tute spaziali, caschi, navette e tantissimi altri oggetti minori.
L'impressione generale è che, però, non siamo al vertice della resa grafica possibile. Le texture non sono sempre dettagliate, alcuni asset sono ripetuti all'infinito, gli avamposti dei pirati sui pianeti sembrano tutti un po' troppo simili tra loro. C'è stata, forse, un po' d'inevitabile pigrizia per riempire alcuni ambienti, e questo stona molto con la cura del dettaglio di cui ho parlato sinora.
Tra l'altro, il futuro immaginato dai designer di Bethesda mi è sembrato davvero troppo simile alla realtà attuale. Faccio fatica a credere che nel 2330, con una civiltà che ha già conquistato mezza galassia, ci saranno ancora gli stessi cibi che mangiamo oggi, tantissimi libri e taccuini su ogni scrivania, bambini che giocano a calcio per strada e fucili a canne mozze per sparare. Mi sarei aspettato più robot, più tecnologia, più digitalizzazione.
Insomma, un futuro più futuristico.
Ho invece apprezzato tantissimo l'interfaccia minimale su schermo, che presenta solo due zone con le informazioni: a destra la barra della vita e l'arma equipaggiata, a sinistra la bussola con barra dell'ossigeno e gli indicatori di missione e stato del personaggio. Lo stretto indispensabile, poco invasivo, perfetto per un gioco così.
Ci sarebbe poi da parlare per ore della colonna sonora e degli effetti audio, che sono eccezionali sotto ogni punto di vista. La musica accompagna i momenti più importanti, ma lascia anche molto spazio ai suoni ambientali, creando una sensazione molto gradevole nei momenti di esplorazione dei pianeti. Il lavoro sul sonoro è stato davvero ottimo, Starfield e più che promosso sotto questo aspetto.
Prestazioni
Una delle note meno positive di questa space opera marchiata Bethesda è quella delle prestazioni. Starfield è un gioco pesante, molto più delle aspettative. Al netto del fatto che ho testato una versione non ancora definitiva, con una patch molto corposa che arriverà al day one, la mia impressione è che sia un gioco poco ottimizzato, che metterà in crisi i PC e le console di tantissimi giocatori.
Attenzione, non sto parlando di bug o problemi di giocabilità. Qualcosa c'è, era inevitabile, ma nel corso delle mie oltre 50 ore di gioco ho visto pochissimi bug o strane situazioni. Starfield per fortuna è un gioco che funziona, non ha niente di rotto o problematico come era stato, ad esempio, con Cyberpunk 2077 appena uscito.
Starfield è semplicemente un gioco che fatica a girare bene anche su un hardware di alto livello. Ho provato la versione PC su una build desktop molto potente, con processore AMD Ryzen 9 7900X e due schede video diverse, una NVIDIA RTX 3070 Ti e poi una NVIDIA GeForce RTX 4080 FE.
Giocando in Full HD con tutti i dettagli al massimo, sulla RTX 3070 Ti non si arriva ai 50 fps medi, mentre sulla RTX 4080 si sta poco sopra a 85 fps di media. Sulla RTX 4080 ho provato anche a giocare a risoluzione 4K, sempre con tutti i dettagli al massimo, ma la media è di 45 fps circa.
Sono dati pessimi, purtroppo, al livello dei giochi più pesanti in circolazione.
Il motore di gioco usato è il Creation Engine 2, che come detto ha una resa buona ma non certo al vertice della categoria. Proprio per questo mi sono stupito di quanto Starfield riuscisse a mettere in crisi la mia build, e purtroppo non ci sono molti rimedi validi: se volete giocarci su una configurazione di fascia bassa o media, dovete assolutamente abbassare il livello di dettaglio.
Una delle problematiche più peculiari di questo gioco è che non integra il DLSS di NVIDIA, che avrebbe potuto cambiare nettamente la questione delle prestazioni. C'è la tecnologia FSR 2 di AMD, che però non è così efficace come avrei voluto: attivandola si guadagna qualche fps, ma è un incremento marginale.
La speranza è che, prima di tutto, venga presto implementato il nuovissimo FSR 3 annunciato qualche giorno fa da AMD, e che magari Bethesda ci ripensi e metta anche il DLSS 3.5 di NVIDIA, facendo contenti tantissimi giocatori PC che già si sono lamentati di questo, prima ancora dell'uscita del gioco.
Prezzo e Uscita
Starfield sarà disponibile ufficialmente solo su PC Windows e Xbox Series X|S a partire dal 6 settembre 2023. Le versioni in vendita saranno due, con prezzi diversi a seconda dello store.
- Standard Edition: 69,99€ (Steam), 79,99€ (Microsoft Store, Amazon)
- Premium Edition: 99,99€ (Steam), 109,99€ (Microsoft Store, Amazon)
I giocatori che acquisteranno la versione Premium potranno attivare il gioco in accesso anticipato e iniziare a giocare dal 1 settembre. Inoltre, in quest'edizione sono inclusi anche la futura espansione del gioco, il pacchetto skin Costellation, l'artbook digitale e la colonna sonora originale.
Attenzione perché Starfield sarà incluso dal day one nell'abbonamento Game Pass di Microsoft, senza costi aggiuntivi. Se siete abbonati al servizio potrete giocare sin da subito, con un bel risparmio rispetto al prezzo intero del gioco. Questo è certamente un punto di forza dell'offerta integrata di Microsoft, che probabilmente porterà tantissimi nuovi abbonati al Game Pass nei prossimi mesi.
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Giudizio Finale
Starfield
Starfield è un gioco epocale, uno di quelli che ci ricorderemo per i prossimi decenni e che useremo come pietra di paragone per tutti i GDR futuri. La quantità di contenuti è esorbitante, le atmosfere spaziali sono rese a meraviglia e la libertà data al giocatore è totale. Non è, però, la rivoluzione annunciata da qualche anno a questa parte, perché non porta innovazioni clamorose dal punto di vista del gameplay. La struttura di gioco è quasi identica a quella di Skyrim e per certi versi va bene così, perché è una struttura solida e divertente, che resiste alla prova del tempo. Ci voleva, forse, un pizzico di coraggio in più per tentare di creare un capolavoro assoluto. Ci voleva certamente meno per fare un'ottimizzazione più accorta e rendere il gioco meno pesante, visto che fa fatica a girare anche su macchine molto potenti. In ogni caso, Starfield è un gioco che funziona, che fa sognare. Ci saranno milioni di avventurieri che partiranno con la propria navetta spaziale, e ciascuno di loro vivrà un'esperienza unica e affascinante. Pochissimi giochi riescono a regalare esperienze del genere, Starfield è uno di questi.
Pro
- Vero GDR pieno di contenuti
- Universo di gioco vastissimo
- Combattimento spaziale divertente
- Trama principale interessante
- Incluso in Game Pass
Contro
- Poche innovazioni nel gameplay
- Pesantissimo a livello di prestazioni
- Manca il DLSS (per ora)
- Manca il doppiaggio in italiano
- Futuro poco futuristico
Vezio Ceniccola Nato in un posto che sicuramente non conoscerete, romano d'adozione, affascinato da qualsiasi cosa abbia tasti, schermi o lucine colorate.