Tempo di novità per Google TV, che dopo la funzione per localizzare il telecomando sta per ricevere anche il supporto al Picture-in-Picture. Detta così suona bene: portare su schermo un'altra finestra è una feature che funziona sugli smartphone e sembra perfetta anche da sfruttare su pannelli di grandi dimensioni. Ma ci sono alcune precisazioni da fare che smorzano l'entusiasmo.
NON PER TUTTO, NON PER TUTTI
La prima precisazione riguarda la natura del PiP su Google TV, che non sarà sfruttabile da tutte le applicazioni, ma solo da quelle che rientrano nelle quattro categorie delineate da Mountain View:
- Comunicazione, ovvero piattaforme di messaggistica: qui troviamo applicazioni interessanti in particolare per quanto concerne le videochiamate
- Servizi e app per la domotica, incluso baby monitor o campanelli smart
- Monitoraggio dell'attività fisica e dei parametri relativi alla salute
- Notifiche su risultati sportivi e notizie
Insomma, se la prima cosa che vi è venuta in mente è di seguire in PiP una partita su DAZN mentre state guardando Affari Tuoi su Rai 1, niente da fare: il PiP avrà altre applicazioni, decisamente meno orientate alla fruizione di contenuti multimediali, come invece avviene solitamente su smartphone, e più attente invece al lato pratico. Una scelta che ha senso perché seguire due video a schermo è un'azione un po' ridondante, e anche perché comunque il PiP richiede risorse.
E proprio qui arriva l'altra nota dolente: come prevedibile, il Picture in Picture non arriverà su tutti i dispositivi equipaggiati con Google TV, principalmente proprio per limitazioni di carattere hardware. Al momento non ci sono indicazioni precise, ma è facile presumere che solo i prodotti più potenti saranno in grado di accogliere questa funzionalità inedita.