Suzuki Vitara 2024, il B-SUV si aggiorna ma mantiene le sue caratteristiche distintive
19 Giugno 2024 0
Qualche giorno fa ho avuto l'occasione di provare in anteprima la nuova Suzuki Vitara 2024, una versione rinnovata del B-SUV della casa giapponese che offre un upgrade estetico del frontale, qualche nuova soluzione stilistica funzionale ad una migliore efficienza aerodinamica, un infotainment aggiornato e sistemi di sicurezza più avanzati. Tutto questo senza però stravolgere il paradigma che, di fatto, l'ha resa famosa e l'ha fatta così tanto apprezzare, in Italia e non solo, nel corso della sua vita. Resta quindi uno dei B-SUV più leggeri sul mercato, caratterizzato da consumi ridotti, dalla possibilità di avere la trazione integrale su tutti gli allestimenti e da un rapporto qualità prezzo che rimane intatto nonostante la tendenza del mercato dell'auto.
In occasione del nostro, per la verità breve, test-drive, ho potuto guidare la versione più gettonata di questo grande classico, ovvero il 1.4 Hybrid 48V con cambio manuale in allestimento Top e AllGrip, ovvero quello dotato di quattro ruote motrici. Come è andata? Vi racconto tutto in queste righe.
SI AGGIORNA SENZA STRAVOLGERE
Come appena anticipato, la novità più grossa a livello estetico per questa nuova Vitara Hybrid 2024 è da ricercarsi in un facelift che, per la verità, non porta enormi modifiche rispetto al precedente modello, ma va comunque a renderlo più elegante e sinuoso. I gruppi ottici principali restano identici nella forma e rimangono full LED di serie in tutti gli allestimenti. Come in passato la firma è resa riconoscibile da un inserto orizzontale di colore blu che quest'anno è meglio integrato nel design di tutto il frontale grazie all'adozione di una nuova mascherina che perde gli elementi cromati verticali per adottarne uno solo orizzontale che, di fatto costituisce proprio un prolungamento dei due elementi blu appena citati. Una combinazione di elementi che porta a percepire un allargamento del muso che, ovviamente, è soltanto immaginario.
Scendendo più in basso troviamo anche una nuova cornice per la presa d'aria inferiore, quella che, per intenderci, porta aria al radiatore. Precedentemente in tinta con la carrozzeria e sostanzialmente integrata nel paraurti, questa nuova cornice è invece a contrasto e caratterizzata da una finitura piano black che dona maggiore aggressività e carattere a tutto il frontale, senza però intaccarne la riconoscibilità. Infine, i fendinebbia tondi del modello precedente vengono sostituiti con delle luci diurne LED a sviluppo verticale che, sempre nel rispetto dell'idea di design originale, contribuiscono a svecchiare l'immagine del B-SUV di Hamamatsu.
Proseguendo lungo la fiancata non possiamo poi non notare i nuovi cerchi in lega da 17 pollici, anch'essi di serie su tutte le versioni come i fari full LED, il cui disegno, secondo quanto dichiarato dai tecnici dell'azienda, dovrebbe contribuire ad un miglioramento delle doti aerodinamiche della nuova Vitara. Con lo stesso scopo è stato quindi introdotto anche un nuovo spoiler posteriore, decisamente più pronunciato rispetto al passato che, oltre alla funzione aerodinamica, aiuta a rendere anche il profilo un pochino più filante. Non è invece stato modificato nulla al posteriore dove, a partire dal particolare disegno dei gruppi ottici, rimane tutto esattamente com'era.
Insomma, pochi piccoli aggiornamenti che vanno a ringiovanire una vettura ormai iconica e largamente apprezzata dal pubblico del nostro paese, mantenendo però quell'identità che l'ha portata ad essere così famosa. Rimane quindi un SUV compatto, ma salendo a bordo la sensazione è che ci sia comunque tanto spazio e una buonissimi abitabilità. Merito della razionalità con cui è stato pensato tutto l'allestimento. Pochi fronzoli, pannelli porta sottili, materiali per lo più rigidi ma che lasciano una sensazione di buona resistenza e tanti tasti fisici, forse in alcuni casi troppi, che ribadiscono il concetto di concretezza che ritroviamo alla base di ogni elemento di questa vettura.
E proprio entrando nell'abitacolo ci accorgiamo che rispetto al passato le modifiche apportate sono davvero minimali. I comandi del clima, il volante, la forma del cambio, i materiali e le trame della plancia, tutto ci riporta al modello precedente; tanto che le differenze rispetto a quest'ultimo sono da ricercarsi unicamente nelle dimensioni del display che ci da accesso al sistema infotelematico. Si passa da 7 a 9 pollici, esattamente come sulla nuova Swift e su S-Cross ma, al contrario di queste due, lo schermo non è a sbalzo nella parte alta della plancia. In Vitara, riprendendo quanto visto in passato, il display è interamente integrato nella plancia stessa, una soluzione gradevole dal punto di vista estetico ma, a mio modo di vedere, meno comoda durante la guida. Un pannello posizionato così in basso ci costringe infatti ad allontanare maggiormente lo sguardo dalla strada. Per chiudere, questo nuovo sistema di infotainment, offre anche, di serie, la compatibilità con Android Auto e Apple Carplay entrambi anche in modalità wireless.
ALLA GUIDA LA 'SOLITA' VITARA
Prima di raccontarvi le mie impressioni alla guida un rapido ripasso per quello che riguarda la tecnica, anche se non ci sono sorprese. La nuova Vitara conferma infatti la gamma di motori del precedente modello, che si compone di due motorizzazioni, entrambe ibride ma pensate per esigenze di guida differenti. La prima è il classico 1.4 Boosterjet Hybrid, un mild hybrid a 48V che combina un motore termico a benzina da 1.373 cc con un piccolo motorino elettrico che aiuta la componente termica in situazione di ripartenza, manovra e sorpasso. In totale possiamo contare su 129 CV, nulla di esagerato ma considerando il peso decisamente ridotto di questo B-SUV restano comunque sufficienti.
La seconda motorizzazione disponibile è invece il 1.5 Dualjet, anch'esso mild hybrid, che combina un benzina aspirato da 1462 cc con un modulo ibrido da 140V, un pochino più potente rispetto al 48V del 1.4. In totale possiamo contare su 114CV, e in questo caso il motore elettrico permette di percorrere brevi tratti sfruttando solo la propulsione ad elettroni. Delle due motorizzazioni questa è probabilmente quella più adatta per un utilizzo più cittadino perchè ci permette di consumare qualcosa meno rispetto al Boosterjet. Entrambe le motorizzazioni sono poi disponibili anche in versione 4WD, ovviamente con un sovrapprezzo di 3.000 euro.
Bene, ma come si guida? La nostra prova su strada, che è purtroppo durata soltanto un'ora e mezza, si è svolta con il 1.4 mild hybrid da 129CV, su un circuito urbano e extraurbano nella parte sud di Milano che ha coinvolto strade di città, provinciali e un pezzetto di autostrada. Un bel misto che, considerando il fatto che dal punto di vista tecnico non cambia nulla rispetto al modello che abbiamo provato ben più a lungo un paio di anni fa, mi ha permesso sostanzialmente di rinfrescare e confermare le sensazioni avute allora.
La caratteristica principale di quest'auto è certamente una, ovvero la sua maneggevolezza. Il volante è leggerissimo, si gestisce senza problemi con due dita da tanto è morbido e questo ci porta ad una guida assolutamente comfortevole. Ricordiamoci che si parla di un B-SUV, quindi per quanto la definizione SUV possa farci pensare ad un auto di dimensioni importanti, qui abbiamo una lunghezza complessiva di 4 metri e 17 centimetri, con un passo di 2,50 metri che la rendono comunque abbastanza agile anche nel traffico urbano.
Il motore è brillante e la componente ibrida, per quanto poco potente, aiuta a far sparire il turbo lag, andando a riempire quel momento in cui il turbo, per l'appunto, non è ancora in azione. Questo ci porta ad una guida fluida e senza strappi, resa ancora più piacevole da un cambio manuale con innesti molto diretti e precisi. Insomma, la trasmissione è di quelle che sanno il fatto loro e quando inseriamo il 4x4 sentiamo subito come l'erogazione venga ridistribuita sulla 4 ruote motrici migliorando anche quello che è il grip. Parlando invece di assetto posso dirvi che le sospensioni appaiono tarate in maniera corretta, a giudicare dal rollio quasi nullo e dal modo in cui vengono assorbite le asperità dell'asfalto cittadino direi che il settaggio di base è pensato più per un utilizzo stradale che da fuoristrada, come del resto è giusto che sia.
Ma non possiamo dare due dati a proposito di consumi. In un contesto urbano, considerando una guida in cui non mi sono per nulla risparmiato in termini di gas, devo ammettere che i 6 l/100 km fatti segnare dal computer di bordo non sono per nulla un risultato malvagio, anzi. Pensando ad una guida un pochino più tranquilla e condizioni di traffico migliori, non è impensabile scendere verso un 5,5 l/100 km. In extraurbano si fa ancora meglio; le statali dell'interland affrontate tra i 70 e i 90 km/h ci hanno permesso di ottenere una media di poco inferiore ai 5 l/100 km. Mentre in autostrada a 130 km/h restiamo intorno ai 6-6,5 l/100 km. Non un record, ma comunque un bell'andare; merito in gran parte del peso contenuto, ma anche di un sistema di propulsione ormai molto ottimizzato.
E chiudo questo capitolo con un occhio alla sicurezza, perchè questa nuova versione di Vitara porta anche degli aggiornamenti dal punto di vista degli ADAS. Nello specifico abbiamo avuto dei miglioramenti al sistema di frenata automatica di livello 2, al mantenimento di corsia, anch'esso di livello 2, al controllo della distrazione e dei colpi di sonno e al limitatore di velocità. Insomma una Vitara che già di serie è molto ricca anche per quello che riguarda proprio i sistemi di assistenza alla guida avanzati.
PREZZI E ALLESTIMENTI
Ma parliamo un attimo di come si posiziona questa Suzuki Vitara all'interno del mercato italiano. Da sempre uno dei punti di forza di questa vettura è il suo rapporto qualità/prezzo/prestazioni che, possiamo dirlo, anche con il leggero aumento di prezzi di quest'ultima versione rimane comunque intatto. Intatto al punto che, lasciando un attimo da parte il prezzo di partenza, arriva a posizionare il modello 4x4 ibrido più basso in gamma a 28.900 euro, contro i circa 40.000 delle concorrenti più economiche. Vero, magari si rinuncia a qualcosa in termini di finiture e materiali dell'abitacolo, ma se quello che vi interessa è anzitutto la concretezza Vitara non ha sostanzialmente rivali. E non è quindi un caso che proprio questo modello pesa per il 28% delle immatricolazioni Suzuki in Italia.
Tornando a noi e partendo questa volta dal basso; Suzuki Vitara Hybrid 2024 è disponibile ad un prezzo di partenza di 25.900 euro per il modello con motore 1.4 mild hybrid a 48V con allestimento Cool. Si sale poi a 28.100 per la stessa motorizzazione con allestimento TOP e si arriva fino a 31.900 per il 1.5 da 140V con l'unico allestimento disponibile che è quello StarView. Come già detto in precedenza per le medesime versioni a 4 ruote motrici occorre aggiungere 3.000 euro. Un posizionamento quindi comunque sicuramente aggressivo, al punto che sottraendo a queste cifre il bonus Suzuki legato all'offerta lancio (2.500 euro) e un possibile bonus rottamazione fino a 3.000 euro porta potenzialmente il prezzo di ingresso a soli 20.900 euro.