Telegram, 900 milioni di utenti: si avvicina la redditività ma l'obiettivo è la quotazione

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Telegram, 900 milioni di utenti: si avvicina la redditivit ma l'obiettivo la quotazione

11 Marzo 2024 4

Pavel Durov, fondatore, CEO e proprietario unico di Telegram, ha affermato che la sua società si aspetta di raggiungere la redditività l'anno prossimo e ha l'obiettivo futuro di una quotazione sul mercato azionario.

Durov, intervistato dal Financial Times, ha confermato che Telegram intende raggiungere la redditività attraverso un modello di business basato su abbonamenti e pubblicità. La popolare app di messaggistica, che ha recentemente superato i 900 milioni di utenti attivi al mese (rispetto ai 500 milioni dell'inizio del 2021), sta attualmente guadagnando "centinaia di milioni di dollari" proprio grazie a sottoscrizioni premium e annunci sponsorizzati.

“Il motivo principale per cui abbiamo iniziato a monetizzare è perché volevamo rimanere indipendenti. In generale, vediamo una IPO come un mezzo per democratizzare l'accesso al valore di Telegram"

Durov ha affermato che alla società "sono state offerte valutazioni superiori a 30 miliardi di dollari" da potenziali investitori, tra cui "fondi tecnologici globali", ma ha escluso la vendita della piattaforma.

Telegram, che ha la sua sede a Dubai e che conta solo circa 50 dipendenti a tempo pieno, ha lanciato circa due anni il suo piano in abbonamento Premium riuscendo rapidamente a superare 1 milione di utenti paganti. La società, inoltre, offre soluzioni pubblicitarie per canali "one-to-many" e prevede di lanciare a breve anche la condivisione delle entrate pubblicitarie con i proprietari dei canali.

Durov ha anche confermato che le soluzioni pubblicitarie sono attualmente limitate solo a determinate aree geografiche ma che sta cercando di espanderle a livello globale, entro la fine dell'anno, insieme a sistemi automatizzati per piccoli inserzionisti. Nelle scorse settimane, Telegram ha anche offerto agli utenti di account personali la possibilità di convertirli in aziendali pagando una quota di abbonamento.

Il CEO di Telegram, infine, ha confermato l'intenzione di lanciare chatbot basati su intelligenza artificiale per il servizio clienti offerto agli utenti aziendali e di investire nell'IA per risolvere i problemi di moderazione sulla piattaforma che, secondo alcuni ricercatori, rimane "un focolaio di attività criminali, nonché di contenuti estremisti o terroristici e di disinformazione".

Alcuni critici, come riportato dal Financial Times, hanno anche ipotizzato che il Cremlino potrebbe avere dei collegamenti o influenza su Telegram, un’affermazione che Durov ha respinto come “imprecisa”. Durov, ricordiamo, è stato soprannominato in passato il "Mark Zuckerberg della Russia" dopo aver co-fondato la rete di social media più popolare del paese, VKontakte, nella sua nativa San Pietroburgo nel 2007.

Sostenitore della libertà di parola, Durov ha fondato Telegram nel 2013 con suo fratello. L'anno successivo sarebbe fuggito dalla Russia dopo aver rifiutato di condividere i dati di alcuni utenti ucraini di VK con l'agenzia di sicurezza russa. Durov ha anche affermato di essere stato costretto a vendere le sue azioni in VK a oligarchi favorevoli al Cremlino per 300 milioni di dollari.


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