TikTok resta fuori dal Montana, e con lui anche Telegram, WeChat e l'app per lo shopping Temu (numero 1 tra le app gratuite più popolari negli USA). Lo ha deciso il governatore dello stato americano Greg Gianforte in nome della sicurezza dei cittadini. Con una differenza: TikTok è stato escluso completamente per tutti, con l'ordine dato ad Apple e Google di rimuovere l'app dai rispettivi store, le altre applicazioni non possono invece essere installate sui dispositivi governativi e da tutte le attività statali.
TIKTOK
TikTok non potrà operare "all'interno della giurisdizione territoriale del Montana". Così stabilisce il disegno di legge SB 419 "per proteggere i dati personali e privati dei cittadini del Montana dal Partito Comunista Cinese". Una decisione che, secondo la portavoce del social Brooke Oberwetter, va contro il Primo Emendamento. Prima che il disegno di legge entri effettivamente in vigore servirà tuttavia ancora diverso tempo (dal 1° gennaio 2024), e da qui ad allora le cose potrebbero cambiare.
Chi continuerà ad utilizzare TikTok non sarà penalizzato, per Apple e Android - qualora continuassero ad offrire l'app sugli store - sono previste invece sanzioni di 10 mila dollari al giorno. La legge sarà annullata nel caso in cui TikTok si stacchi definitivamente da ByteDance e passi in mano a una nuova proprietà che non sia residente in un Paese "avversario straniero".
To protect Montanans’ personal and private data from the Chinese Communist Party, I have banned TikTok in Montana.
— Governor Greg Gianforte (@GovGianforte) May 17, 2023GLI ALTRI SOCIAL
Il ban che riguarda Telegram, Temu e WeChat impedisce il loro utilizzo sugli smartphone governativi - sulla falsa riga di quanto fatto nel Regno Unito per TikTok - in quanto si tratta di app "legate ad avversari stranieri". E tra gli avversari non può non esserci la Cina - Temu è della cinese Pinduoduo, WeChat della cinese Tencent - cui si aggiunge la Russia in quanto Telegram (la cui sede, ricordiamo, è a Dubai) viene usato dal Cremlino per "monitorare gli utenti e ottenere informazioni personali, sensibili e riservate".
Il divieto si estende a tutte le aziende che hanno rapporti commerciali con lo Stato del Montana ed entrerà in vigore il 1° giugno.