A quanto pare TSMC è in ritardo con il nodo produttivo a 3 nm: stando a quanto riporta Seeking Alpha, la produzione di massa doveva iniziare a settembre, ma ora la società punta al quarto trimestre inoltrato - si parla quindi di novembre o dicembre. Le tempistiche coincidono con quelle del lancio del chip Apple Silicon di nuova generazione, M3, che dovrebbe avvenire durante la primavera.
Mettendo assieme dichiarazioni di TSMC stessa e indiscrezioni dalla supply chain, la fonte argomenta che per tutto il 2023 almeno l'impatto del processo a 3 nm (o N3) sarà marginale: Apple potrebbe in effetti essere l'unica a sfruttarlo. In precedenza si pensava che anche Intel sarebbe stata tra gli early adopter del nuovo nodo, ma le roadmap più recenti contraddicono questa idea. Se Intel aveva in mente di lanciare prodotti a 3 nm l'anno prossimo, questi sono stati o posticipati o, nella peggiore delle ipotesi, cancellati del tutto. La fonte prevede che N3 contribuirà con circa 4,5 miliardi di dollari ai profitti del 2023 - che sono un bel po' di soldi, intendiamoci, ma che quasi "scompaiono" se si considera un fatturato totale previsto di circa 90 miliardi.
È interessante osservare che, parallelamente, l'arcirivale Samsung sta già consegnando i primi chip a 3 nm da un paio di mesi ormai. Per TSMC l'anno della svolta dovrebbe essere il 2024: verso fine 2023 dovrebbe arrivare anche l'evoluzione del processo N3, che si chiamerà N3E e che, si prevede, raggiungerà volumi molto più elevati (anche grazie a iPhone 15, o comunque si chiamerà la gamma in arrivo ad autunno 2023).
In generale, tuttavia, pare piuttosto chiaro che il passaggio da N4 a N3 avrà un impatto meno significativo di quanto previsto in precedenza; peraltro, nel 2024 Intel dovrebbe lanciare il suo nodo 20A a 5 nm, e quindi potrebbe non aver molto bisogno di TSMC. Vale la pena inoltre osservare che si ritiene che il nodo 20A sarà estremamente valido e performante - ricordiamo che non è solo una questione di nanometri, anche se sono un parametro importante - che potrebbe addirittura restituire a Intel la supremazia nel settore.