Tutta la verità su Dave the Diver: il gioco più sorprendente dell'anno

1 year ago 359

Se prima di iniziare a giocare a Dave the Diver mi avessero detto che sarebbe diventato uno dei miei titoli preferiti degli ultimi anni, probabilmente non ci avrei mai creduto. A vederlo da fuori, sembra un gioco semplice, senza troppe pretese, quasi un passatempo da smartphone. Eppure, col suo stile di gioco ibrido e accattivante, è riuscito a tenermi incollato allo schermo per oltre 60 ore, passate quasi senza rendermene conto. Com'è stato possibile tutto questo? Per capirlo ho deciso di scrivere questa recensione approfondita, che va a sviscerare gli aspetti più peculiari di Dave the Diver, quelli che si nascondono nell'oscurità degli abissi. Attenti perché l'approccio sarà simile a quello seguito per le recensioni di altri titoli molto particolari come Inscryption e Pentiment: parlerò di tutto, con spoiler sulla trama e sulle fasi più avanzate del gioco. Siete avvisati!

Scheda videogioco

  • Publisher MINTROCKET
  • Sviluppatore MINTROCKET
  • Genere Avventura, Gestionale
  • Numero giocatori Giocatore singolo
  • Lingua Inglese
  • Disponibile su

Cos'è Dave the Diver?

Dave the Diver è un misto di generi abbastanza particolare, sicuramente inedito in questa forma. Il gameplay si fonda sulla doppia vita del protagonista Dave, che di giorno fa il pescatore subacqueo e di sera fa il cameriere in un ristorante di sushi. Ovviamente questo è solo il punto di partenza di una storia che si farà presto molto più complicata di così, ma ne parleremo tra poco.

Ogni giornata nel gioco è divisa in tre cicli: mattina, pomeriggio e sera. I primi due devono essere usati solo per la pesca, mentre il terzo solitamente si usa per il servizio al ristorante, ma è anche possibile sacrificare una parte della serata per la pesca notturna.

Un punto fondamentale da capire sin da ora è che, nonostante sembri un giochino da smartphone di quelli super casual e senza impegno, Dave the Diver è un gioco vero, con un'enorme quantità di contenuti, realizzato con un'attenzione al dettaglio stupefacente. E non è una cosa scontata, visto che è il primo titolo di questo tipo sviluppato dall'azienda coreana MINTROCKET.

Difficile, dunque, inquadrarlo in una categoria specifica: è un gioco d'azione e d'avventura, ma anche un manageriale molto approfondito, con elementi da gioco di ruolo completamente immerso in una struttura roguelite. Anche se molto diverse tra loro, tutte queste meccaniche funzionano bene insieme, ed è forse questa la vera forza di Dave the Diver.

Tra le note a margine, segnalo che ci sono tantissimi dialoghi testuali, senza doppiaggio. Al momento il gioco è tradotto in varie lingue, ma manca l'italiano (che però potrebbe arrivare in futuro). Per fortuna l'inglese usato per i testi è molto semplice e si riesce a interpretare senza grandi problemi.

Pesca subacquea

Il primo dei due aspetti fondamentali del gameplay di Dave the Diver è la pesca subacquea, che occupa gran parte del tempo di gioco.La base di partenza è la piccola barca di Cobra, amico di Dave e ideatore dell'impresa tra pesca e ristorante. Armato di tuta, ossigeno, pinne, arpione e coltello, Dave s'immerge in una laguna chiamata Giant Blue Hole per catturare pesci e raccogliere oggetti dal fondale.

La laguna ha, però, una caratteristica speciale: è popolatissima di pesci (originari di tutto il mondo) e cambia leggermente forma ad ogni immersione. Quest'ultimo punto è abbastanza difficile da spiegare: è come se il Giant Blue Hole avesse una struttura definita, con alcuni elementi sempre presenti, ma il percorso per trovarli è diverso ogni volta.

Sott'acqua sono due gli indicatori da controllare: il livello d'ossigeno e il peso trasportato. L'ossigeno è considerabile sia come una barra della salute che della stamina, visto che serve anche a "sprintare". Il peso invece ci dà il limite del materiale che riusciamo a trasportare: in realtà il vero limite di carico è superiore a quello indicato a schermo e possiamo arrivare anche leggermente oltre, ma in questo caso saremo in una fase di sovraccarico e ci muoveremo molto più lentamente.

Una volta che siamo soddisfatti di quello che abbiamo preso, oppure se stiamo per finire l'ossigeno, possiamo tornare alla barca in due modi: risalendo fino in superficie o attivando uno dei punti di risalita tramite un escape pod, che sono sparsi in tantissime zone sul fondale.

Finita l'immersione avremo a disposizione una bella pagella riassuntiva, nel quale potremo vedere quanti pesci abbiamo preso, quanto tempo siamo rimasti in acqua, quanto siamo scesi in profondità e tanto altro.

Oggetti

Tutti i pesci e gli oggetti che catturiamo durante un'immersione vengono portati in superficie e serviranno poi come ingredienti per il ristorante o come merce di scambio. Dunque è fondamentale andare a caccia dei pesci più rari e pregiati, così come raccogliere i materiali di cui necessitiamo per completare particolari obiettivi.

Ma che succede se durante un'immersione finisce l'ossigeno? Ovviamente il povero Dave non muore, ma la fase di pesca va in game over. A questo punto, tutti gli oggetti e i pesci raccolti durante l'immersione vanno persi e torniamo sulla barca quasi a mani vuote: possiamo scegliere un solo materiale da riportare con noi tra tutti quelli che abbiamo messo nello zaino.

Sui fondali del mare esistono due elementi che permettono di recuperare ossigeno: i barilotti/conchiglie, che ripristinano completamente il livello al massimo, oppure le fiaschette che si trovano nelle casse gialle, che però danno solo metà carica.

Perdere ossigeno è facilissimo, e avviene sia per lo scorrere del tempo che per tanti altri motivi, come l'attacco di alcuni pesci pericolosi o l'urto su superfici appuntite. Per fortuna, però, si fa presto a capire come padroneggiare questa meccanica e come trovare sempre un barilotto o una conchiglia per ricaricarsi.

Il numero di oggetti che si possono recuperare dai fondali è molto ampio. Oltre ai barilotti/conchiglie di ossigeno di cui abbiamo già parlato, sono principalmente quattro i tipi di oggetti in cui vi potete imbattere:

  • Casse blu per le armi: arpioni speciali, pistole, fucili, potenziamenti
  • Munizioni per pistole e fucili
  • Casse gialle per oggetti speciali: armi da mischia, fiaschette di ossigeno, bombe, scooter, torce, ecc.
  • Pentole rosse per gli ingredienti: sale, olio, pepe nero, miso, maionese, ecc.

In più, ci sono materiali di vario genere che possono essere raccolti, come fossili, piccole conchiglie, statuette, vasi d'argento, pietre preziose, alghe, frammenti, corde e tanto altro ancora.

La maggior parte di questi servirà per potenziare le armi o il resto dell'equipaggiamento, oppure potrà essere venduta per denaro.

Armi e Equipaggiamento

Visto che l'ho solo accennato sinora, è il momento di aprire il capitolo dedicato ad armi ed equipaggiamento per la pesca. Proprio in quest'ambito si cominciano a vedere gli elementi da GDR, con un'ampia scelta di oggetti e potenziamenti da ottenere.

Le armi si sbloccano quasi subito durante il gioco e hanno una meccanica particolare: solo quelle costruite e acquistate nell'apposito menu (prima delle immersioni) sono permanenti, mentre quelle che troviamo nelle casse sott'acqua durano solo per l'immersione in corso.

Ci sono diversi tipi di pistole e fucili, che variano per potenza e per gittata, ma trovate anche armi speciali come la pistola stordente o il fucile che lancia una rete da pesca. Ciascuna di queste armi serve in momenti diversi, dunque è molto importanti scegliere quale portarsi per ciascuna immersione.

Ovviamente col passare del tempo è possibile anche potenziare le armi aggiungendo poteri particolari, come il danno da fuoco, l'effetto stordente, il danno da veleno e altro ancora.

Per farlo, però, dovrete raccogliere oggetti particolari e pagare somme non piccole.

Discorso simile per il resto dell'equipaggiamento, che oltre all'arma include anche la tuta, un coltello, un arpione, le bombole di ossigeno, un cargo box e due amuleti (bracciali, collane, zaini, ecc.). A parte gli amuleti, che vengono sbloccati tramite quest specifiche, tutti gli altri dispositivi devono essere potenziati con denaro sonante, e vi assicuro che i livelli più alti costano davvero cari.

Potenziare l'attrezzatura è assolutamente necessario e deve essere fatto al più presto nel corso del gioco, in modo da poter scendere a profondità maggiori e portare più oggetti in superficie, con tutti i vantaggi che ne derivano.

Il discorso sulle armi è, invece, più delicato, perché è necessario scegliere bene come potenziare un'arma. Le possibilità sono moltissime, dunque vi consiglio di capire bene con quale potenziamento vi trovate meglio e puntare a portarlo ai livelli massimi.

Fare più danno con le armi non serve solo a catturare prima i pesci – che hanno un livello di resistenza alla cattura diverso per ogni specie – ma anche per combattere contro squali e altri predatori pericolosi, oltre che ovviamente a sconfiggere i boss.

Ristorante Bancho Sushi

La seconda parte di gameplay di Dave the Diver si svolge da Bancho Sushi, un ristorante a bordo spiaggia che serve piatti in stile giapponese, ma non solo. Lo chef si chiama appunto Bancho, mentre Dave fa la parte sia del manager che del cameriere, quindi il gioco prende la piega di un manageriale ben approfondito, con diverse meccaniche da padroneggiare.

Quasi tutto il pesce che peschiamo durante le nostre immersioni viene utilizzato per la cucina del ristorante. Per ogni pesce ci sono varie ricette e se ne possono sviluppare di nuove tramite il pannello ricerca. Inoltre, è anche possibile assumere staff per la cucina e per la sala, controllare gli ingredienti in dispensa e cambiare gli interni del ristorante, per renderlo più bello da vedere.

Il punto fondamentale è però la scelta del menu, che permette di utilizzare i pesci pescati e gli ingredienti in dispensa sia per la preparazione dei piatti che per il potenziamento delle ricette (per aumentare prezzo e sapore).

Il bilanciamento tra cosa servire e cosa lasciare in dispensa è forse uno degli aspetti più delicati del gioco, perché incide molto sul guadagno finale di ogni serata.

Fatto il menu, si passa alla parte più action, con un Dave che deve portare i piatti, servire da bere e fare altre operazioni in sala. Bisogna essere veloci ed efficienti, in modo da non scontentare nessun clienti. A fine serata, avremo una pagella che mostrerà tutte le statistiche più importanti, soprattutto per quanto riguarda ricavi e spese.

Anche se può sembrare meno importante rispetto alla parte della pesca, dove sicuramente si spende la maggior parte del tempo di gioco, il gameplay del ristorante va curato molto attentamente. Il motivo? Semplicemente è qui che si fanno i soldi, che serviranno poi per potenziare l'attrezzatura da usare in mare.

Nuove meccaniche

L'aspetto più impressionante di Dave the Diver è la mole di contenuti inseriti al suo interno. Nonostante il gameplay si basi principalmente sui due capisaldi appena citati (pesca e ristorante), nel corso dell'avventura vengono aggiunti continuamente nuovi personaggi e nuove meccaniche, che ampliano notevolmente il gameplay loop.

Tutto il corso del gioco è costellato di piccoli eventi e quest da affrontare, con un ritmo avvincente che non mi ha mai fatto pesare la ripetitività di alcuni aspetti. Questo è forse il vero segreto di Dave the Diver: porta novità dall'inizio alla fine, in quantità tale che è difficile annoiarsi.

Ve ne voglio raccontare qualcuna, parlandovi anche dei personaggi che permettono di introdurre queste meccaniche:

  • Duff: lo stereotipo di nerd, si occupa del potenziamento delle armi;
  • Ellie: studentessa di biologia, sblocca le quest per il 
  • Dr. Bacon: un archeologo che indaga su antiche popolazioni del mare, sblocca il potenziamento della tuta;
  • Yoshie: arriva come una cliente speciale ma si trasforma nella recruiter del ristorante, aiutandoci ad assumere lo staff;
  • Sato: collezionista incallito, sblocca la meccanica delle Marinca, vale a dire una serie di carte che corrispondono ai pesci che troviamo;
  • John Watson: attivista della Sea Blue e uno dei nostri peggiori avversari, nasconde attività poco losche;
  • Udo: reporter per un giornale tutto dedicato al mondo della pesca, sblocca la macchina fotografica e i FishMon (pesci speciali da catturare in modo speciale);
  • Maki: cliente speciale che poi entra a far parte dello staff e diventa una delle migliori cuoche che possiamo assumere, sblocca il retino per raccogliere gamberi e altri pesci piccoli;
  • Lois: una delle ultime clienti VIP, sblocca la filiale del ristorante, che possiamo gestire per fare altri soldi.

Due sono però i personaggi da non perdere, quelli che attivano meccaniche fondamentali per andare avanti nel gioco: Otto e Sammy, che permettono di sbloccare l'orto e l'allevamento di pesci e galline, in modo da poter "creare" gli ingredienti che ci servono per le ricette più complesse (e costose).

Praticamente, una meccanica farming innestata all'interno di un gioco che riguarda tutt'altro, ma che ci sta bene!

Per mettere alla prova le qualità della cucina di Bancho, ogni tanto si fanno vivi Vincent e Yui, conduttori di uno strano programma televisivo che fa sfidare due cuochi su un tema ben preciso. I cuochi da sfidare sono molto stereotipati e puntano molto sulla provenienza geografica (cinese, inglese, italiana), e tutto questo rende ancora più divertente la meccanica della sfida, durante la quale dovremo materialmente cucinare un piatto con tutti i passaggi della ricetta.

Gli ingredienti richiesti per poter realizzare le ricette per le sfide o per i clienti VIP sono ovviamente particolari e rari da trovare nel gioco. Possono essere grandi Marlin da cacciare con attenzione, oppure meduse che escono fuori solo di notte, o anche verdure da coltivare nel campo di Otto.

Smartphone e App

Come avrete intuito, nelle fasi più avanzate del gioco inizia ad essere complicato gestire tutti i vari aspetti che riguardano la pesca e il ristorante.

Per questo, all'interno di Dave the Diver c'è un piccolo hub che raccoglie tutte le funzionalità principali: lo smartphone!

Dall'interfaccia dello smartphone di Dave è possibile accedere alle varie app che rappresentano i servizi che stiamo gestendo, ma anche tanto altro. Possiamo potenziare armi e attrezzatura, controllare i pesci che abbiamo pescato, analizzare i ricavi del ristorante, vedere come va la coltivazione dell'orto e quali quest secondarie possiamo completare per ricevere particolari bonus.

Tra le tante, due sotto-quest sono particolarmente interessanti. Una è quella dedicata al rating Cooksta, una sorta di social ispirato a Instagram che però permette anche di ricevere speciali certificazioni di qualità del proprio ristorante. Per poter avanzare nei livelli Cooksta bisognerà ottenere sempre più follower, aumentare il sapore massimo di una ricetta fino ad un certo livello e sbloccare sempre più ricette.

La seconda serie di quest riguarda il programma Ecowatcher e consente di sbloccare gli amuleti citati poco fa.

Ogni amuleto dona un particolare potenziamento, come un danno maggiorato del 15% per l'arma da fuoco, una maggiore velocità di sprint, un piccolo buffer di tempo prima della morte quando finisce l'ossigeno e altro ancora. In questo caso, per ottenere i punti richiesti e avanzare coi livelli è sufficiente raccogliere oggetti o completare gli obiettivi durante le immersioni, anche se alcuni non sono affatto semplici.

Storia

Nonostante tutto questo enorme carico di gameplay, Dave the Diver ha anche una bella storia ad animare tutta l'avventura! Se finora ho fatto qualche spoiler sulle meccaniche di gioco, questo è il momento in cui dovrò rivelare i segreti più corposi della trama, dunque se non volete scoprirli saltate direttamente alla prossima sezione. Siete avvisati, ancora una volta!

Possiamo dire che la trama principale si scompone in due fasi principali. Nella prima, Dave si occupa principalmente della gestione del ristorante e ovviamente della pesca, facendo qualche favore qui e là per i vari personaggi che si avvicinano alla barca di Cobra.

Tra questi c'è, però, l'archeologo Dr. Bacon, che sembra particolarmente interessato a una leggendaria popolazione che vivrebbe sott'acqua.

Completando alcuni dei suoi incarichi, scopriamo delle strane caverne sottomarine, con raffigurazioni di strani essere metà umani e metà pesci, simili a delle sirene. Sono i Popoli del Mare (Sea People), non questi ma un'antichissima civiltà degli abissi che ha lasciato i suoi resti un po' qui e un po' là.

Dopo una lunga serie di vicende ed esplorazioni, Dave riuscirà finalmente trovarli! Esistono davvero e vivono in un pittoresco villaggio subacqueo, con casette in stile orientale e un insensato fiume che scorre sott'acqua. La fantasia degli sviluppatori è andata davvero oltre per immaginarsi certe cose.

Raggiunto il villaggio e fatta la conoscenza del Popolo del Mare, parte subito la seconda fase della storia. Il re in persona ci convoca e ci informa di un avvenimento nefasto: la temperatura del mare si sta alzando e la popolazione inizia a stare male.

La sopravvivenza dell'intero Popolo del Mare dipende dai frutti di un Albero Divino, che evidentemente ha qualche problema e non riesce più a sfamare tutti come prima.

Dave si lancia nell'esplorazione per trovare le cause di questo casino. Scende sempre più nelle profondità marine, affronta esseri mostruosi di ogni specie – squali giganti, calamari giganti, granchi giganti, meduse giganti e altre cose giganti – fino ad arrivare quasi a rimanerci secco, più volte.

Alla fine, però, con l'aiuto dei suoi vecchi amici terrestri e dei suoi nuovi amici marini, riesce a trovare le radici dell'Albero Divino e capisce che il problema è serio: ci sono migliaia di animaletti, a metà tra aragoste e scorpioni, che stanno mangiando le radici dell'albero, causando tutti i problemi citati dal Popolo del Mare. Si scopre, ben presto, che gli animaletti sono prodotti da un animalone mostruoso e molto feroce, una sorta di aragosta gigante (tanto per cambiare).

Con grande sprezzo del pericolo, Dave combatte anche quest'ennesima battaglia e riesce finalmente ad eliminare la minaccia, una volta per tutte.

L'Albero Divino ritorna a dare i suoi frutti come un tempo, la temperatura del mare ritorna alla normalità, gli abitanti del villaggio del Popolo del Mare sono contenti, Dave può dedicarsi a fare i big money con la pesca e il ristorante.

Ovviamente dopo aver sbloccato l'accesso al villaggio del Popolo del Mare avremo un nuovo hub e potremo viaggiare rapidamente dalla barca al villaggio, usando uno specchio magico. Potremo commerciare con il fabbro del villaggio e mangiare ravioli potenzianti nella locanda, ma anche farci coltivare alghe speciali da usare come ingredienti per i piatti di Bancho. Insomma, si aprono altre nuove meccaniche di gioco, anche queste molto carine.

Pregi e Difetti

Dave the Diver è un gioco grande e grosso, pieno di cose da fare e da vedere. E sono talmente tante che probabilmente non tutti i giocatori riusciranno a vederle tutte, visto anche che molte di queste non sono necessarie per completare la trama principale.

Le battaglie coi boss sono tante e divertenti, in ogni fase di gioco ci sono mini-giochi completamente diversi gli uni dagli altri, ma soprattutto esistono fasi uniche in stile avventura grafica, rhythm game, visual novel o altro ancora. Tutto insieme, tutto fatto bene.

L'unione di così tanti stili di gioco diversi crea una sorta di insalata mista, che però rimane molto fresca e gustosa fino all'ultimo morso. Che un titolo indie sia riuscito a creare un equilibrio così interessante tra tutti questi elementi è miracoloso per me, va ben oltre qualsiasi aspettativa.

Su tutto, poi, domina un'ironia e una leggerezza eccezionali, che forse sono il vero motore dell'avventura. Anche quando si affronta il mostro più orripilante, Dave e i suoi compari trovano il tempo di una battuta e fanno calare la tensione. La scrittura dei dialoghi è sempre brillante e i personaggi di gioco sono tutti ben caratterizzati, anche quelli che fanno poche apparizioni.

Ovviamente, non è un gioco perfetto e qualche problemino ce l'ha. Le missioni, gli eventi e le richieste speciali si accumulano spesso tutti insieme, creando un po' di confusione su quello che c'è da fare. Mi è capitato più di una volta che nello stesso giorno dovessi completare due missioni di trama, più la richiesta di un cliente VIP e un evento speciale a cena.

Manca un po' di quality of life per quanto riguarda la gestione delle risorse e per l'organizzazione generale del ristorante. Nelle fasi avanzate, quando si sbloccano l'orto e l'allevamento ittico, il gameplay loop inizia ad essere dispersivo e si comincia a fare fatica a stare dietro a tutto.

Altra cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso è la ricerca di oggetti specifici, che a volte fa perdere tantissimo tempo. Se vi serve un pesce particolare per poter preparare una ricetta, dovrete armarvi di pazienza e cercarlo in tutta la lugana finché non lo trovate.

Tra l'altro, una buona parte delle specie di pesci è fissa, ma ce ne sono alcuni che spawnano solo ogni tanto, dunque sono più rari degli altri. Se il pesce che dovete trovare è tra questi, potrebbero servire diverse immersioni prima che arrivi quella giusta per poterlo trovare.

Anche per questo, nelle fasi finali le immersioni possono diventare molto lunghe, andando anche oltre un'ora. Mi sarebbe piaciuto avere a questo punto un aiuto tecnologico in più, magari un piccolo sottomarino, per muovermi più velocemente e accorciare i tempi degli spostamenti da una parte all'altra degli abissi.

E se poi vogliamo proprio dirla tutta, in alcuni punti ho avuto l'impressione che Dave the Diver sia un gioco più facile di quello che avrebbe potuto essere, come se mi fosse mancata un po' di sfida. Ho battuto quasi tutti i boss senza particolari problemi – a parte Klaus, l'unico che mi ha fatto soffrire – e ho completato al primo colpo tutti gli enigmi ambientali e i vari mini-giochi.

In tutte le mie oltre 60 ore di gioco, sono andato in game over solo tre volte, anche quando ho iniziato a rischiare di più con la gestione dell'ossigeno.

Forse però è giusto così, perché un gioco tanto corposo avrebbe risentito troppo di una difficoltà più elevata. Se fosse stato più difficile sarei davvero arrivato fino in fondo?

Prezzo e Uscita

Dave the Diver è disponibile solo per PC Windows e Mac via Steam, al costo di 19,99€ per l'Italia. La prima versione in accesso anticipato è stata rilasciata il 27 ottobre 2022, ma la pubblicazione definitiva è avvenuta solo il 28 giugno 2023.

Gli sviluppatori hanno annunciato che è in arrivo entro fine anno anche la versione per Nintendo Switch, ma al momento non è ancora stata annunciata una data precisa per la pubblicazione.

Il costo è assolutamente alla portata per tutti coloro che vogliono un bel gioco per l'estate. Per la mole di contenuti, l'ironia e la varietà del gameplay, Dave the Diver è certamente un acquisto consigliato per tutti i tipi di giocatori, anche quelli che non hanno mai provato prima un manageriale o un'avventura così particolare.

Giudizio Finale

Dave the Diver

Dave the Diver può essere considerato un perfetto gioco per l'estate, perché è sempre fresco, divertente, leggero e ricco di sorprese. Incasellarlo in una categoria è impossibile: ha troppe cose al suo interno e sono tutte realizzate molto bene. Vedere una varietà di gameplay così ampia in un titolo indie ha quasi del miracoloso. Per fortuna a lui sta bene così: non si prende mai troppo sul serio e fornisce ore di divertimento, adattandosi allo stile di chi vuole giocarlo. Per il prezzo a cui viene venduto è certamente un gioco da prendere al volo, senza alcun dubbio.

Voto finale

Dave the Diver

Pro

  • Tanti gameplay in un solo gioco
  • Grande quantità di contenuti
  • Trama interessante e fantasiosa
  • Atmosfera ironica e leggera
  • Costa poco

Contro

  • Gestire tutto può diventare pesante
  • A volte gli eventi si accumulano
  • Manca la lingua italiana
  • Fa venire voglia di sushi

Vezio Ceniccola

Vezio Ceniccola Nato in un posto che sicuramente non conoscerete, romano d'adozione, affascinato da qualsiasi cosa abbia tasti, schermi o lucine colorate.

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