Twitter e la rivoluzione caotica di Elon Musk: spunta blu, VIP, rifiuti e sarcasmo

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La spunta blu su Twitter rischia di diventare un "simbolo polarizzante" della leadership di Elon Musk sulla piattaforma. Così scrive il Wall Street Journal riportando il pensiero di diversi personaggi pubblici che hanno deciso di non attivare l'abbonamento a Twitter Blue. Come spiega un analista della società di ricerca Insider Intelligence, "per molti utenti iscriversi a Twitter Blue ora significa supportare Elon Musk e ciò che credono rappresenti".

Non ci sono dati ufficiali su quanti effettivamente si siano abbonati al servizio: le stime parlano di 680.000 account con il badge blu, ma tra questi vi sarebbero anche quelli che l'hanno ricevuto (o nuovamente ricevuto) gratuitamente, per gentile concessione del neo-proprietario. Così sta effettivamente avvenendo in questi giorni, con personaggi come LeBron James e Stephen King che - nonostante non si siano mai abbonati a Blue e anzi l'abbiano più volte criticato apertamente - si sono ritrovati gli account certificati senza pagare gli 8 (o gli 11) dollari necessari.

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SISTEMA CORROTTO E VIP

Musk ha giustificato questo nuovo sistema definendo "corrotto" quello precedente, preferendo piuttosto che tutti siano uguali sulla piattaforma: in altre parole, chi paga ha la spunta blu, chi non paga non ce l'ha. Ma l'omaggio ai VIP ha riaperto la discussione: che senso ha parlare di sistema corrotto quando pare corrotto anche il nuovo sistema?

Twitter si divide tra chi prende in giro chi ha pagato per la spunta e chi questa spunta l'ha pagata, ritenendo che l'abbonamento sia un modo "diverso" per far funzionare il social network. Altri invece Twitter l'hanno abbandonato preferendogli alternative come Bluesky, il social decentralizzato creato da Jack Dorsey (ex CEO di Twitter) e da poco disponibile anche su Android (su invito) L'attore Charlie Sheen (Platoon, Hot Shots!, Hot Shots! 2, Scary Movie 3, 4 e 5 e 11 settembre: Senza scampo) ha scritto...

dear @elonmusk
i’m sorry your fancy rocket
exploded in spectacular fashion. I’m certain you’ll build an even bigger and more explody one.

now,
may i please have my
blue check back?
it would mean a lot to me.

thank you in advance,
sincerely - c sheen

— Charlie Sheen (@charliesheen) April 22, 2023

... per poi riavere la sua spunta blu:

oh my! it’s like Xmas and my birthday all at once!@elonmusk i’m flushed
with gratitude.
Rock Star move, good sir.
©️ pic.twitter.com/EnEMByuG8J

— Charlie Sheen (@charliesheen) April 22, 2023

Charlie Sheen è rimasto soddisfatto, altri invece l'hanno rifiutata ritenendosi scontenti di averla ricevuta (gratuitamente). Prima si citava Stephen King, che una volta ottenuto l'abbonamento a Twitter Blue senza pagare alcunché si è rivolto ad Elon Musk proponendogli piuttosto di dare la sua spunta blu in beneficenza.

I think Mr. Musk should give my blue check to charity. I recommend the Prytula Foundation, which provides lifesaving services in Ukraine. It's only $8, so perhaps Mr. Musk could add a bit more.

— Stephen King (@StephenKing) April 22, 2023

ACCESSO ALLE API

E le polemiche, riporta il WSJ, non si fermano alla spunta blu: c'è anche la questione legata all'accesso alle API, ora a pagamento (anche salato) che serve, sì, per monetizzare, ma che rischia di tagliare le gambe a tanti sviluppatori. Ha fatto discutere il caso della Metropolitan Transportation Authority di New York, lamentatasi del fatto che senza accesso ai dati forniti da Twitter non era più in grado di pubblicare gli aggiornamenti sul traffico in tempo reale. Poco dopo Elon Musk ha fatto marcia indietro offrendo gratuitamente l'accesso alle API agli account governativi e dei servizi pubblici.


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