Twitter Files: per l'ex CEO, Jack Dorsey, non ci sono segreti aziendali

1 year ago 164

Nuovo capitolo della saga Twitter, che ha visto intervenire ancora una volta l'ex CEO della società su una questione delicata e arrivata alla ribalta agli inizi di dicembre. Jack Dorsey ha risposto ai famosi "Twitter Files" recentemente condivisi dal nuovo proprietario, Elon Musk, che comprendono una serie di thread arricchiti da documenti interni, e-mail e registri su alcune delle decisioni controverse dell'azienda. Tra queste, si parla ad esempio di come la piattaforma ha gestito la controversia sul laptop di Hunter Biden, della rimozione di Donald Trump da Twitter e molto altro.

In una recente newsletter, che può essere letta integralmente in FONTE, Dorsey critica il modo in cui i file sono stati rilasciati e gli attacchi agli ex dipendenti di Twitter. Per Dorsey l'azienda non ha nulla da nascondere e non ci sarebbero state cattive intenzioni o programmi nascosti, poiché tutti all'interno dell'azienda avrebbero agito con le migliori informazioni disponibili in quel momento.

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Ma non manca nemmeno un "mea culpa" parziale per la situazione attuale e per come si sta evolvendo. Dorsey ritiene che se si fossero creati più strumenti per gli utenti invece che soluzioni per l'azienda, e si fossero mossi molto più velocemente verso la completa trasparenza, non si sarebbero trovati nella situazione attuale. Dorsey ha anche affermato che gli attacchi online subiti dagli ex dipendenti dell'azienda sono pericolosi e non risolvono nulla. Ha aggiunto: "Se volete incolpare qualcuno rivolgetevi a me e alle mie azioni, o alla loro mancanza".

Nel frattempo Dorsey afferma anche di stare lavorando a un inedito social media decentralizzato chiamato "Bluesky" dove vuole mettere in opera alcune idee su come dovrebbero funzionare i social media. Per prima cosa, Dorsey crede che quando si tratta di moderazione dei contenuti, dovrebbero essere usati algoritmi di classificazione e pertinenza invece di un sistema centralizzato. Si parla anche di un protocollo libero e aperto per i social media, che non sia di proprietà di una singola società o gruppo di società e che sia anche resistente all'influenza delle aziende e del governo.


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