Twitter ha annunciato di aver apportato una serie di modifiche alle policy relative al linguaggio ed ai contenuti violenti. Le nuove regole sono in vigore da ieri e vanno a regolamentare con maggior rigorosità discorsi e minacce violente, l'augurio di fare del male, l'esaltazione e l'incitamento alla violenza. Con queste novità il social network vuole rimarcare il suo impegno nella lotta contro la violenza che parte dell'opinione pubblica aveva ritenuto essere stato ridotto dopo l'acquisizione della società da parte di Elon Musk.
Le regole appena introdotte vanno a sostituire quelle precedenti: più che "sostituire" potremmo dire che le vanno a "perfezionare" anche se non sempre questo pare essere riuscito. Diverse frasi della rinnovata policy appaiono infatti un po' più confusionarie rispetto al passato, mentre altre rappresentano meglio la volontà da parte di Twitter di applicare il principio di tolleranza zero.
Abbiamo una politica di tolleranza zero nei confronti dei discorsi violenti al fine di garantire la sicurezza dei nostri utenti e impedire la normalizzazione delle azioni violente.
LA NUOVA POLITICA IN 4 PUNTI
- Minacce violente: non si può minacciare di infliggere danno fisico ad altri (in precedenza si diceva: "a un individuo o a gruppi di persone"). "Ciò include anche la minaccia di danneggiare case e rifugi civili o infrastrutture essenziali per le attività quotidiane, civiche o commerciali".
- Augurare il male: non si può augurare né sperare il male a nessuno.
- Incitamento alla violenza: vietato incitare, promuovere o incoraggiare altri a commettere atti di violenza.
- Elogio alla violenza: divieto di celebrare in alcun modo la violenza in cui si è verificato un danno (anche per gli animali)
ECCEZIONI
Non sono considerati discorsi violenti quelli "iperbolici e consensuali tra amici o durante discussioni su videogiochi ed eventi sportivi". Sono permesse anche figure retoriche e di satira. A chi viola le norme sarà sospeso l'account immediatamente e permanentemente. Violazioni meno gravi prevedono invece il blocco temporaneo dell'account.
Riconosciamo poi che le conversazioni riguardanti alcuni individui credibilmente accusati di violenza grave possono suscitare indignazione e discorsi violenti associati. In questi casi limitati potremmo adottare misure meno punitive.
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