Una settimana con Oppo Find X5 Pro: prestazioni alte (il prezzo pure)

2 years ago 204

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Squadra che vince non si cambia, mi pare ovvio, ma in questo caso Oppo ha addirittura "fuso" due ottimi team e fatto così convergere le migliori soluzioni sulla nuova generazione che ha come rappresentante il nuovo Find X5 Pro. Penso quindi alle eccellenti doti fotografiche e videografiche mostrate lo scorso anno, alla NPU Marisilicon X sviluppata in casa e alla partnership con Hasselblad che ha partecipato all'ingegnerizzazione delle nuove fotocamere.

Quest'ultima arriva dopo che Oppo ha inglobato OnePlus la scorsa estate, aggiungendo ulteriore valore al gruppo che adesso ha le spalle più larghe che mai. Insomma i presupposti per una nuova serie di altissimo livello ci sono tutti, avendo avuto la fortuna di provare il Find X5 Pro già da più di una settimana vi racconterò in questo articolo le mie prime impressioni.

Non è questo il momento di addentrarsi in certi dettagli, lo faremo a tempo debito nella recensione, oggi voglio quindi concentrarmi sui principali punti di forza di questo smartphone e le sue eventuali debolezze, poche, ma presenti.

POLLICE IN SU

Per lo sviluppo tecnologico e l'ascesa che Oppo ha fatto in questi pochi anni di presenza in Europa. Non mi riferisco di certo alle quote di mercato o altri successi di vendita, penso piuttosto alle innovazioni e al ruolo che la casa cinese ha avuto e sta avendo sul piano internazionale. Caduta la stella di Huawei (nel mobile) era necessario che qualcuno prendesse il suo posto contribuendo allo sviluppo tecnologico dell'intero settore. Il Find X5 Pro mette un po' insieme tutto ciò che Oppo ha a disposizione, e lo fa a testa alta, conscia della forza intrinseca della concorrenza più balsonata.

Mi piace ad esempio lo sviluppo della ricarica super rapida, quella vera, con la tecnologia SuperVooc che alza ancora di più l'asticella e porta a 80W la potenza dell'adattatore (compreso in confezione). Diciamo che i compromessi non esistono su questo fronte, con i 50W massimi in wireless che "sverniciano" qualsiasi soluzione cablata di Apple e Samsung. Oltretutto, è stata aumentata la capacità delle batterie per un totale di 5.000mAh, quindi un passo in avanti necessario rispetto al Find X3 Pro (4.500mAh) che proprio nell'autonomia faceva segnare una piccola crepa. Il compromesso? Ve lo dico più sotto.

L'esperienza accumulata in casa e quella dei partner d'eccellenza come Hasselblad portano poi quella cura del comparto fotografico che ci si attende da uno smartphone di questo calibro (anche nel software). La stabilizzazione a 5 assi sulla principale (che ha lenti in vetro e resina), la "squadra" dei due sensori d'immagine Sony IMX766 ulteriormente ottimizzati e gestiti adesso dal chip dedicato Marisilicon X fanno un'accoppiata micidiale. Poco importa se non si va oltre il 4K a 60fps, i video sono eccezionali e vantano una compensazione delle vibrazioni da record, soprattutto con la principale. Ma ecco un esempio girato con la grandangolare al crepuscolo, notate la quasi totale assenza di rumore di fondo.

Non siamo ai livelli di Galaxy S22+ e Ultra ma vedo il passo in avanti rispetto allo scorso anno. Sto parlando del display, un Amoled da 6,7 pollici in WQHD+ 10-bit a 120Hz (max) che guadagna in luminosità ma non stravolge di certo l'esperienza. Rientra quindi nelle cose positive ma per l'eccellenza assoluta bisogna passare dalla Corea del Sud.

SPECIFICHE TECNICHE

  • Display: da 6,7" AMOLED LTPO WQHD+ (3.216 x 1.440 pixel), 10-bit, refresh variabile (massimo 120 Hz)
  • SoC: Snapdragon 8 Gen 1 di Qualcomm con GPU Adreno 730 + Marisilicon X
  • RAM: 12GB
  • Memoria interna: 256 GB UFS 3.1 (1780 MB/s in lettura e 1250 MB/s in scrittura)
  • Fotocamere:
    • Posteriore principale grandangolo: 50 MP, Sony IMX766 apertura f/1.7, OIS a cinque assi
    • Posteriore secondaria ultra-grandangolo: 50 MP Sony IMX766 apertura f/2.2, FOV 110°
    • Posteriore secondaria telefoto: 13 MP f/2.4 zoom 2x
    • Anteriore grandangolo: 32 MP, Sony IMX709 RGBW f/2.4, stabilizzazione ottica, FOV 80-90°
  • Batteria: 5.000 mAh dual-cell
  • Ricarica: 80W cablata, 50W wireless, 10W inversa, compatibile con USB PD a 30W e Qi a 15W
  • Connettività: 4G/5G SA, Dual SIM 5G, eSIM, Bluetooth 5.2, NFC
  • Audio: stereo
  • Altro: Certificazione IP68, materiale ceramico, colori Ceramic White e Black
  • OS: ColorOS 12.1 basato su Android 12
  • Dimensioni e peso: 163,7 x 73,9 x 8,5 mm / 218g

POLLICE IN GI

Il peso è aumentato considerevolmente, siamo passati infatti dai 193g dello scorso anno ai 218g attuali e, per chi come me ha utilizzato tanto la precedente generazione, il "contraccolpo" si sente eccome. Venticinque grammi in più spiegati principalmente dalle batterie più capienti e dalla back cover in ceramica; materiale pregiato, riservato solo alla fascia più alta ma reo di un impatto sulla bilancia. Sta a voi decidere se il compromesso vale o meno.

Il prezzo è alto, altissimo. Non mi aspetto di certo che si possano regalare le migliori tecnologie e i materiali più pregiati, ma 1.299 euro sono davvero molti, forse troppi. Da una parte abbiamo poco di che lamentarci, dall'altra una concorrenza che prova comunque a offrire tanto e stare sotto il muro dei mille euro nonostante il chip Snapdragon 8 Gen 1 costi un occhio della testa. La svalutazione poi corre e vedere il flagship dello scorso anno sotto o intorno gli 800 euro mi fa sempre pensare che, a volte, conviene aspettare un po' prima di lanciarsi negli acquisti.

Mi sarei aspettato un po' più audacia tra le opzioni della fotocamera, come ad esempio i timelapse in 4K e lo slow motion oltre il Full HD. Insomma, tutti questi cavalli tra il chip Qualcomm e Marisilicon X e poi non riusciamo ad andare oltre lo "standard"? Sono piccoli dettagli, è vero, ma l'hardware c'è e sono certo che basterebbe un aggiornamento per ampliarne le capacità anche in questa direzione.

CONCLUSIONI (PARZIALI)

Oppo ci ha sempre abituati alla cura dei materiali e al design, sperimentano e smuovono spesso le acque, cosa che mi piace. Personalmente ho apprezzato quindi il taglio a 75° che disegna il modulo delle fotocamere, un elemento "eccentrico" e distintivo che credo sia necessario in un mondo di cloni. Ma i gusti sono gusti e su quello certo non si discute.

Credo che il Find X5 Pro sia una vera macchina da guerra, potenzialmente uno dei migliori smartphone dell'anno per concretezza e qualità complessiva. Di certo è pronto a giocarsela con tutti, a testa alta, ma la sfida in questa fascia molto alta è dura con Samsung, Apple e gli altri competitor che decideranno di sfondare il muro dei mille euro. Per essere davvero competitivi serve continuità (check), appeal (check) e l'affezione del pubblico che pian piano si fida a spendere una cifra del genere (check ancora da valutare).

Un posizionamento più cauto avrebbe di certo aiutato in quest'ultimo punto, il Find X5 Pro arriva in Italia a 1.299€ nei prossimi giorni nella configurazione unica che prevede 12/256 GB di memoria e due colorazioni: Ceramic White e Ceramic Black.

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