Il brand vivo è obbligato ad interrompere la commercializzazione di smartphone in Germania fino a quando non troverà un accordo con Nokia sull'utilizzo dei brevetti. Lo ha stabilito il tribunale di Mannheim su richiesta della società finlandese.
Il blocco è analogo a quello imposto l'anno scorso ad Oppo e OnePlus, ree di aver sfruttato illegalmente tecnologie essenziali per gli standard di comunicazione 4G di proprietà di Nokia. Stessa situazione per vivo, a sua volta colpevole di aver violato lo stesso brevetto (EP2981103) relativo alla "assegnazione di sequenze di preambolo per una procedura di accesso in un sistema di comunicazione mobile".
LA DIFESA E LA CONTRO ACCUSA
L'azienda cinese ha rilasciato un comunicato ufficiale sul proprio sito ribadendo il pieno rispetto della proprietà intellettuale:
Negli ultimi anni vivo ha stipulato accordi di licenza con diverse aziende leader. Abbiamo negoziato con Nokia per il rinnovo delle licenze reciproche, ma fino ad oggi non siamo riusciti a raggiungere un accordo.
E qui vivo passa al contrattacco, accusando Nokia di non aver "ancora adempiuto al suo obbligo di offrire una licenza a condizioni FRAND", ovvero eque, ragionevoli e non discriminatorie. Tuttavia, considerata la pronuncia del tribunale regionale di Mannheim, la società cinese - che fa capo a BBK come Oppo e OnePlus - si appresta a "sospendere la vendita e la commercializzazione dei prodotti interessati attraverso i canali ufficiali di vivo Germania".
RICORSO E RICERCA DI ACCORDO
vivo presenterà ricorso, parallelamente manifesta l'intenzione di trovare un accordo con Nokia per porre fine alla disputa. I prodotti vivo continueranno ad essere disponibili in Germania, ma non attraverso i canali ufficiali, in più l'azienda ribadisce l'interesse a mantenere inalterato il suo impegno sul mercato tedesco:
I nostri piani per un impegno a lungo termine nel mercato tedesco restano invariati. Vivo continuerà ad essere presente in Germania in futuro e i nostri clienti possono continuare a fare affidamento sul nostro servizio. Non vi è alcun impatto sulla nostra attività al di fuori della Germania.