WhatsApp si trasforma ogni giorno, tra inedite funzionalità nascoste nel codice, proposte in Beta o rilasciate sul canale stabile. Ma la novità fresca di debutto è di quelle destinate a lasciare il segno sulla piattaforma social, avvicinandone l'esperienza d'uso ad alternative disponibili su web, iOS e Android come Telegram, ad esempio. Stiamo parlando delle Community, di cui si parla ormai da diversi mesi e che si concretizzano finalmente ora, rivoluzionando in parte la piattaforma stessa.
COMMUNITY: COS'
Partiamo dalla definizione che la stessa WhatsApp dà delle sue Community:
Community di WhatsApp consentirà alle persone di aggregare gruppi separati in un gruppo più grande secondo la struttura a loro più congeniale. Potranno ricevere gli aggiornamenti inviati all'intera community e organizzare facilmente gruppi di discussione più piccoli, specifici per argomento.
In altre parole, Community altro non è che un aggregatore di gruppi, come può essere ad esempio la Community di una scuola attraverso cui il dirigente scolastico può inviare comunicazioni a genitori ed alunni suddividendola a sua volta in (sotto)gruppi per classe, tipologia di attività o altro. Così come per le chat individuali e di gruppo, anche i messaggi della Community sono protetti con crittografia end-to-end.
Community verrà resa disponibili a breve.
PREPARIAMOCI ALLE COMMUNITY CON ALCUNE NOVIT
Prima delle Community arriveranno tuttavia alcune importanti novità: la loro distribuzione anticipata rispetto alla Community stessa, dice WhatsApp, è stata pensata "in modo che gli utenti possano provarle ancor prima che Community sia live".
- Reazioni: per dare la propria opinione senza però riempire la chat di inutili risposte.
- Moderazione chat: gli amministratori dei gruppi avranno presto il potere di rimuovere messaggi dalla chat.
- File fino a 2GB: evidentemente il test limitato all'Argentina è andato bene, e la funzione per l'invio di file extra è in arrivo per tutti.
- Chiamate vocali allargate: fino a 32 partecipanti con un solo tocco.
Credits immagine d'apertura: Pixabay