Wikipedia rischia il ban in Russia, scatta la corsa al download

2 years ago 240

In seguito all'inizio della guerra in Ucraina, molte piattaforme stanno escludendo la Russia, e prima che ciò avvenga anche per Wikipedia gli utenti si attrezzano.

Wikipedia

È passato circa un mese da quando la Russia ha deciso di invadere l’Ucraina scatenando la guerra, e creando molteplici problemi non solamente per quel che concerne il paese che sta venendo attaccato, ma anche per i propri cittadini.

Abbiamo visto infatti moltissime compagnie, con la lista che continua ad allungarsi di giorno in giorno, confermato lo stop del proprio supporto alla Russia, e svelando che alcuni servizi e le vendite di ulteriori sono stati sospesi. Con il pericolo che ciò avvenga anche per Wikipedia, nota piattaforma piena di informazioni di ogni tipo, alcuni utenti si stanno attrezzando.

Con il rischio che il paese si trovi davvero a creare un nuovo internet esclusivo, come recentemente anticipato, e che quindi i cittadini russi si trovino ancora più isolati dal mondo, ecco che molti utenti hanno deciso di scaricare l’intero database di Wikipedia, senza che si parli ancora di uno stop al supporto per il paese.

Si tratta semplicemente di una manovra a cui però stanno pensando molti, dato che all’effettivo nel caso in cui ciò avvenisse ci si troverebbe davanti a un grosso problema relativo alle moltissime informazioni presenti, che ovviamente non continueranno a essere aggiornate, ma possono comunque essere lette e usate da tutti gli utenti che hanno deciso di procedere con il download.

Al momento, come riportato sulle pagine di Slate, si tratta di una manovra a cui non hanno pensato in pochi, spaventati da quello che nel giro di qualche mese potrebbe avvenire nel caso in cui la Russia decidesse di fare un passo indietro in merito all’utilizzo della nota enciclopedia libera. Resterà ovviamente da vedere come la situazione avrà modo di evolversi nel giro di qualche giorno, visto che quanto sta avvenendo per Wikipedia non risulta ancora chiaro.

Read Entire Article