Windows 11 (con tanto di Doom) su Pixel 6: la magia di Android 13 DP1

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Negli ultimi giorni è emersa un'altra funzionalità molto interessante della prima developer preview di Android 13: un nuovo approccio all'implementazione delle macchine virtuali, che punta a standardizzare una volta per tutte la tecnologia eliminando la frammentazione che si è generata nel corso degli anni su tutto l'ecosistema. Google le chiama KVM, ovvero Kernel-based Virtual Machine, e hanno permesso a un intraprendente smanettone di installare ed eseguire Windows 11, nientemeno, su un Google Pixel 6. Inutile (al netto naturalmente del valore accademico)? Su uno smartphone, forse: ma pensate alle implicazioni e potenzialità su un tablet, per esempio.

Booting Windows, logging in, using it a bit pic.twitter.com/r1ws0WFxOg

— kdrag0n (@kdrag0n) February 14, 2022

Anche perché già subito in queste primissime fasi il sistema operativo, a detta dell'autore dell'impresa, è già ragionevolmente utilizzabile. Manca l'accelerazione grafica/3D (ed è difficile che arriverà mai), ma tutto il resto - CPU, memorie garantiscono un'esperienza piuttosto fluida. Si riesce pure a giocare al buon vecchio Doom. Lo sviluppatore, tra l'altro, è riuscito ad avviare anche diverse distro di Linux (si potrebbe argomentare che è "più facile", visto che già Android usa lo stesso kernel).

L'unico "limite", se di limite si può davvero parlare, è che l'infrastruttura per le macchine virtuali di Windows non funziona: quindi per esempio niente sottosistema Linux o sottosistema Android. Difficile pensare uno scenario reale in cui qualcuno ha bisogno di lanciare un'app Android da una macchina virtuale Windows in esecuzione su... Un dispositivo Android, comunque.

Yes, it runs Doom (connecting to the phone's Windows VM from my computer for keyboard input) pic.twitter.com/6PORUnJk8m

— kdrag0n (@kdrag0n) February 14, 2022

Qualche informazione tecnica in più: si tratta di Windows 11 ARM, non la versione x86 a cui siamo abituati a usare sul PC di casa. Windows 11 ARM è disponibile per i dispositivi con chip Snapdragon o comunque con architettura ARM, per esempio il Surface Pro X di Microsoft. Al momento lo sviluppatore non ha rilasciato tool e procedura per compiere l'impresa, ma dice che probabilmente lo farà in futuro. Infine, almeno in questa fase è necessario ottenere i privilegi di accesso root.

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(aggiornamento del 15 febbraio 2022, ore 09:17)


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