Dopo anni di stasi e iniziative appena abbozzate, l'avvento dei chip Apple Silicon sembra aver dato a Microsoft il coraggio di intraprendere senza indugi la strada del supporto ai processori ARM.
Da un lato ci sono grandi ambizioni hardware, che vedranno Qualcomm lanciare i primi prodotti nel 2023, e dall'altro i primi accenni di un supporto software veramente convincente, con applicazioni capaci di essere eseguite in modo nativo.
Ma la grande notizia è l'arrivo di ARM64EC, annunciato un anno fa e ora finalmente disponibile per gli sviluppatori.
ARM64EC è una piattaforma che consente agli sviluppatori di migrare gradualmente le loro app su ARM, con immediati vantaggi in termini di prestazioni, in quanto offre una combinazione di codice ARM eseguito in modo nativo e codice x64 eseguito tramite emulazione.
In termini pratici, un'app potrebbe essere eseguita in modo nativo su codice ARM, mentre alcune estensioni o funzionalità specifiche potrebbero fare affidamento su codice x64 eseguito tramite emulazione. Il risultato finale sono migliori prestazioni dell'app su Windows 11 su dispositivi ARM e un lavoro dimezzato da parte degli sviluppatori.
In questo modo, Microsoft si aspetta (o meglio, spera) che più sviluppatori saranno invogliati a portare le loro app su ARM, in quanto potranno migrarle gradualmente e vedere ritorni immediati. L'azienda aveva spiegato i vantaggi di ARM64EC in un post sul blog degli sviluppatori quando la funzionalità era stata annunciata per la prima volta.
Con ARM64EC, puoi scegliere di iniziare in piccolo e creare in modo incrementale. Puoi identificare una parte della tua base di codice che potrebbe trarre il massimo vantaggio dalle prestazioni native e ricostruirla come ARM64EC. Il resto dell'app rimarrà completamente funzionante tramite emulazione, ma le parti ARM64EC ricompilate ora avranno velocità nativa. Nel tempo, puoi ricompilare più app come ARM64EC per migliorare ulteriormente le prestazioni e preservare la durata della batteria per i clienti della tua app.
Ma non solo, ARM64EC è utile anche per le situazioni in cui le dipendenze non supportano ARM in modo nativo. In questi casi, gli sviluppatori possono ora creare app ARM che utilizzano dipendenze x64.
Riuscirà Microsoft a convincere gli sviluppatori? Il grande lavoro di Apple è stato convincerli che i suoi processori ARM erano il futuro e i prodotti Intel il passato. Al momento il mondo Windows offre dispositivi ARM come Surface Pro X e Lenovo ThinkPad X13s, piuttosto di nicchia e costosi, in un mare di prodotti x86. Certo, nel prossimo futuro ne arriveranno molti di più, ma non si concretizzerà mai la situazione creata da Apple, che neanche in un anno ha convinto a riscrivere tutte le sue app più importanti.
Nel frattempo, Microsoft ha pubblicato un documento di supporto per aiutare gli sviluppatori a iniziare con ARM64EC, si sa mai che qualcuno vorrà dargli un'occhiata.