Recentemente alcuni ricercatori hanno scovato una vulnerabilità dei Google Pixel derivante dagli screenshot. Si tratta della criticità - che ha coinvolto anche Samsung - denominata "aCropalypse", che può provocare la rivelazione di informazioni sensibili -tramite appunto screenshot - senza che l'utente se ne accorga. Sembrerebbe, però, che a soffrire di un problema simile sia anche Windows 11 ed il suo strumento di cattura.
Nello specifico, sembrerebbe che quando si modifica uno screenshot, il sistema operativo di Microsoft non elimini le informazioni originali dal file, lasciandole, dunque, semplicemente aggiunte alla fine. Tramite qualche trucco, quindi, un potenziale utente malintenzionato ha la possibilità di recuperare le informazioni nascoste dal file e vedere qualsiasi informazione sia stata modificata. La notizia è stata diffusa dall'utente di Twitter Chris Blume. Successivamente, David Buchanan, tra quelli che ha scovato la vulnerabilità sui Pixel, ha confermato che lo strumento di Windows funziona allo stesso modo di quello di Google, nonostante utilizzi un modello diverso.
Ovviamente si tratta di una vulnerabilità seria, soprattutto considerando che spesso gli utenti ritaglino o modifichino gli screenshot, magari rimuovendo le informazioni sensibili che può contenere un'immagine. Ad esempio, se si condivide un ordine Amazon, è possibile che si rimuova il proprio indirizzo di casa. Un utente malintenzionato, però, potrebbe modificare lo screenshot e recuperare l'informazione rimossa.
La speranza, quindi, è che gli sviluppatori Microsoft rilascino subito una correzione. Tuttavia, gli screenshot già modificati potrebbero comunque non trovare beneficio da un eventuale aggiornamento: a riguardo, è sempre opportuno prestare la massima attenzione.