Da qualche giorno X, la piattaforma online precedentemente nota come Twitter e da poco meno di un anno proprietà di Elon Musk, non visualizza correttamente le immagini e i collegamenti ipertestuali contenuti nella maggior parte dei tweet risalenti a prima di dicembre 2014. Le prime segnalazioni risalgono a giovedì scorso, ma si sono moltiplicate da sabato in poi. Per ora non c'è alcun commento ufficiale da parte di X, di Musk stesso o dell'amministratrice delegata Linda Yaccarino.
Inizialmente si riteneva che i contenuti fossero effettivamente stati cancellati dai server, ma ulteriori analisi da parte della community sembrano indicare che in realtà ci siano problemi al sistema di abbreviazione dei link, t.co, e che conoscendo l'URL completo del media sia possibile recuperarli. Per esempio, il famoso selfie di Ellen DeGeneres alla notte degli Oscar non era visibile nel tweet originale (in seguito è stata ripristinata, non è chiaro in che modo), ma è sempre stata accessibile al suo indirizzo vero e proprio.
Come dimostra la cronologia di Tom Coates, un imprenditore piuttosto noto della Silicon Valley e tra i principali responsabili della diffusione della notizia, il fenomeno non è del tutto universale: per ragioni al momento ignote, alcuni contenuti sono "sopravvissuti" e vengono visualizzati normalmente. Da notare che Twitter non ha implementato il supporto ai video fino al 2016, quindi il problema riguarda solo immagini e link.
Alcune speculazioni dei primi momenti insinuavano che si trattasse di una scelta consapevole di Musk per fare spazio sui server (e quindi, naturalmente, ridurre in modo significativo i costi), ma il fatto che, come dicevamo, i contenuti siano ancora effettivamente disponibili lascia pensare più a un problema tecnico. Forse possiamo dire che si tratta della conseguenza delle misure di riduzione dei costi (massicci licenziamenti in primis) applicate fin qui da Musk: non è certo un mistero che la piattaforma sia diventata molto meno stabile, e più prona a bug come questo, da quando il fondatore di Tesla ha lasciato a casa circa il 70% dell'organico.
Come dicevamo, Musk non ha ancora rilasciato commenti ufficiali a riguardo; anche perché era in effetti impegnato a sollevare un altro polverone significativo, dichiarando l'intenzione di rimuovere la possibilità di bloccare altri utenti. Le polemiche non sono tardate ad arrivare - un po' perché viene davvero difficile pensare all'usabilità di una piattaforma social in cui non è possibile nascondere/silenziare eventuali troll e molestatori, un po' perché a quanto pare è addirittura un requisito irrinunciabile per qualsiasi app di comunicazione presente su Google Play Store e Apple App Store. Insomma, X potrebbe essere bandita dagli store ufficiali di iOS e Android se Musk decidesse davvero di andare avanti con questa idea.